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Autore: xenascully    07/06/2011    3 recensioni
Quando il loro intrepido Capo scompare, la squadra di Gibbs si impegna per trovarlo prima che il suo tempo giunga alla fine...
Genere: Generale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anthony DiNozzo, Leroy Jethro Gibbs
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                                                         11 00 11 00 11

“Vedi se riesci a rintracciare il suo cellulare.” Ordinò Tony a Tim. “Ziva, guarda se riesci a trovare il bicchiere di caffè che ha buttato via. Abby, la…saletta pausa.” Ordinò. “Ha preso lì il caffè; vedi se riesci a trovare traccia di quale droga è stata usata. So che puliscono sempre tutto ogni sera. Ma potrebbe esserci la possibilità di trovare qualcosa. Io vado a parlare con Vance…”

Come fossero guidati da un qualche dispositivo remoto, tutti si concentrarono sulla loro missione, mettendo da parte le paure personali. Tony fece gli scalini a due a due per arrivare all’ufficio di Vance.

“È un’emergenza.” Borbottò alla segretaria prima di spalancare la porta, in perfetto stile Gibbs.

“Agente DiNozzo.” Vance strinse gli occhi. “So che non ha appena-”

“Gibbs è stato rapito.” Lo interruppe Tony. Vance sgranò gli occhi. “Proprio fuori dal parcheggio, ieri sera, poco dopo le 1900.”

“Preso giusto fuori dall’NCIS? E nessuno ha notato nulla?”

“Se qualcuno lo avesse visto, sono certo che l’avremmo saputo a quest’ora.” Replicò Tony sforzandosi duramente di non lasciar trapelare il sarcasmo di cui quelle parole erano intrise. “Pensiamo sia stato drogato.” Continuò. “Le telecamere di sicurezza mostrano il momento in cui è svenuto, poi si vede un uomo mascherato che lo afferra e lo porta via. Ma non siamo sicuri di come se ne sia andato; le altre telecamere erano fuori servizio per manutenzione.”

“Sembra conveniente.” Disse Vance. “Dica all’Agente McGee di guardare per quale manutenzione e perché. Chiunque l’abbia programmata dovrà rispondere a qualche domanda.”

“Gli sto facendo rintracciare il cellulare di Gibbs. Ma se fosse stato possibile trovarlo in quel modo, mi avrebbe già chiamato. Devo sapere chi lavorava all’uscita ieri sera. Se nessuno ha visto quando Gibbs è stato rapito, allora è probabile che qualcuno riesca a ricordare chi ha lasciato il Cantiere Navale* a quell’ora.”

“Si metta a lavoro allora, DiNozzo.” Replicò Vance annuendo. “Le farò avere quel nome. Nel frattempo, dobbiamo prendere in considerazione la possibilità che non abbiano mai lasciato il Cantiere.”

Tony strinse gli occhi. “Pensa che possano essere ancora qui?”

“È una possibilità. Chiuderò tutto così da poter fare un’ampia ricerca.”

“Ma se lui non è qui, allora noi dobbiamo uscire a cercarlo.” Sostenne Tony.

“Mi trovi qualche prova che la convinca di avere anche solo una pallida idea di dove potrebbe trovarsi, e ne riparleremo. In questo momento, non ha nessun indizio. Le suggerisco di cominciare a cercare. Ma se tutto questo dovesse diventare troppo per la sua squadra, Agente DiNozzo, me lo deve dire. Posso chiamarne un’altra.”

“Non esiste che non investighiamo in questo caso, Direttore.” Disse lui. “Siamo più che capaci.”

“Non lo dubito.” Replicò Vance. “Ma sa, molto bene, che esiste la sinistra possibilità di non riuscire a trovarlo vivo; potrebbe essere già morto.”

“Non lo è.” Disse Tony con convinzione, prima di voltarsi per andarsene.

Vance non lo fermò, anche se non gli era stato dato il permesso di lasciare l’ufficio.

                                                                                                                                            11 00 11 00 11

Luogo sconosciuto…

Buio.

Tutto era buio. E freddo. Così freddo, da fargli dolere gli arti.

Mentre cercava di ricordare dove poteva essere, si forzò ad alzarsi dal…terreno o pavimento o qualsiasi cosa fosse, e cominciò a tastare per riuscire a trovare qualcosa; qualunque cosa. Non passò molto prima che arrivasse a toccare qualcosa che somigliava ad un muro. Il muro era altrettanto freddo, se non più di quanto si sentisse lui. Fece correre le mani lungo la superficie mentre camminava cautamente lungo essa.

L’angolo incontrò un altro muro più corto, prima di arrivare ad un altro angolo. Alla fine, arrivò a quelle che sembravano delle porte. Usò tutto il peso del suo corpo per cercare di aprirle, ma non ne volevano sapere.

“Hey-” Tossì a causa della secchezza della sua gola. Sentiva in bocca un retrogusto di caffè, il che gli fece capire che non era semplicemente andato a casa per sbronzarsi, e chiudersi in…qualche strano e freddo edificio. No. Aveva…bevuto del caffè. Aveva lasciato l’NCIS, o stava per farlo, e improvvisamente aveva avuto le vertigini. Il resto era tutto nero.

Sbatté i pugni contro le porte e cercò di chiamare di nuovo qualcuno. “Hey? C’è nessuno lì fuori?” Smise di colpire la porta, abbastanza a lungo da poter sentire se c’era qualche risposta. Non ce ne fu nessuna. Chiamò di nuovo, questa volta mentre rovistava nelle tasche del cappotto e dei pantaloni. Nella tasca destra, scoprì di avere un cellulare. Lo aprì, ma realizzò immediatamente che non si trattava del suo cellulare. Il display diceva di premere il primo tasto di chiamata rapida.

Il cuore gli accelerò mentre il suo istinto gli diceva la verità…era stato rapito…

                                                                                                                                     11 00 11 00 11

*La sede dell’NCIS si chiama Navy Yard, che può essere tradotto solamente come Cantiere Navale.

Ed eccovi il secondo capitolo, dove finalmente possiamo cominciare a vedere in che situazione si trova Gibbs XD

  
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