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Autore: The Raindrop    07/06/2011    6 recensioni
10: Come le volte che abbiamo dormito insieme.
9: Come il numero della mia maglia.
8: Come i puntini della coccinella che trovammo nel giardino di casa tua.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccomi qui di ritorno con un’altra….cosa?

O.O

Boh non so manco come chiamarla e non so da dove è uscita,so solo che me la volevo togliere da davanti alle scatolette per poterne scrivere un’altra.

(Ancora!?! ND Tsurugi)

Si perché io vi torturerò fino alla morte! MUHAHAHAHA

Dopo Hidden Darkness beccatevi questa,e come sempre a dopo le spiegazioni e le fucilate^^’’

A voi.

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...COUNTDOWN...

10: Come le volte che abbiamo dormito insieme.

Oh le ricordo tutte con ogni singolo particolare perché la sola tua presenza me li faceva imprimere a fuoco. Ricordo quando ti raggomitolavi su te stesso perché dicevi di avere paura del buio e successivamente ti tiravi su le coperte. Mormoravi imbarazzato qualcosa sul fatto che quelle calde mante di stoffa ti facevano sentire al coperto.

Allora io sorridevo e ti abbracciavo dolcemente,sussurrandoti che sarei stato meglio di una semplice coperta perché io ti avrei protetto  col mio corpo. E dopo quelle parole sussurrate con affetto finalmente riuscivi ad addormentarti sereno.

9: Come il numero della mia maglia.

Quella stessa maglia che ti affretti ancora oggi a stringere ogniqualvolta ne senti il bisogno,per un aiuto,per un consiglio o per un semplice abbraccio. La maglia gialla e azzurra che ci faceva e ci fa realizzare di essere uniti  in ogni situazione,nel bene e nel male.

8: Come i puntini della coccinella che trovammo nel giardino di casa tua.

Chissà se te lo ricordi. Eravamo piccoli – quanto potevamo avere – sei anni? Eravamo entusiasti della nostra scoperta. Guardavamo quel piccolo insetto come dei pirati potevano guardare il loro tesoro,con gli occhi che brillavano di gioia e...possessività. Si,perché alla fine decidemmo di nascondere la coccinella dagli altri bambini,perché quella doveva essere il nostro piccolo segreto tinto di rosso.

7:  Come le nostre “case”.

Rido ancora adesso sentendo il loro nome e ripensandoci.

Non erano delle case,bensì dei semplici nascondigli che custodivamo gelosamente alle elementari. Uno era il vecchio albero cavo dietro il cortile. In primavera ci rintanavamo spesso al suo interno per assaporare meglio l’odore dei fiori e ascoltare il canto degli uccelli o semplicemente per passare del tempo da soli indisturbati. Da bambini ci si accontentava di questo in fondo no? Delle piccole cose. Poi c’erano l’armadio in disuso dell’aula di scienze,il finestrone nascosto dietro la tenda dell’aula di musica e il vecchio magazzino delle scope. Che poi non c’erano solo le scope...c’era anche quel maledetto scheletro finto che la prima volta mi cadde addosso facendomi,per la prima volta,urlare in tua presenza. Che più,fammi pensare...ah! L’angolo dietro le gabbie dei conigli. Era pieno di sabbia da essere un terreno facilmente modellabile per le farci le piste delle biglie...biglie che puntualmente,non si sa come,finivano proprio nella gabbia dei conigli. Poi c’era il mio preferito,quello che avevi trovato tu per caso. Ci credereste se vi dicessi che la nostra scuola ha una soffitta? Beh è così e in realtà scoprimmo anche perché,alla fine. Inizialmente la nostra scuola elementare doveva essere una villa moderna ma il progetto venne cancellato e sostituito,in seguito,con quello della scuola. E la soffitta rimase,probabilmente per un errore di calcolo. Ma io adoro quell’errore. La soffitta era il posto più fresco,riparato e tranquillo di tutta la scuola,un vero paradiso per chi ha bisogno di un posto quieto per riflettere. E io ne avevo spesso un terribile bisogno dovendo sempre riflettere sui miei sbagli per poi finire col piangere  solo ed esclusivamente per essere consolato  da te. Infine l’ultimo posto non si trovava nella scuola,ma in giro per la città. Lo cambiavamo sempre perché ci piaceva esplorare ogni singolo antro della nostra città,perciò i posti che trovavamo sono ancora segnati su quel vecchio pezzo di carta confinato nel cassetto della mia scrivania,proprio come un tesoro.

6: Come l’età in cui ci siamo conosciuti.

Avevamo incominciato la prima elementare e sia io che tu eravamo due bambini dai caratteri completamente diversi.

Tu sicuro,calmo e socievole.

Io orgoglioso,riservato e timido.

Eppure fui io a fare la prima mossa,perché ero attratto – anche se non è la parola più giusta da usare in quel caso – da te e dai tuoi modi di fare eleganti e amabili.

5: Come le dita di una mano.

Un dettaglio strano vero? Eppure è un tuo segno particolare. Te lo porti dietro da sempre forse,il vizio di contare usando solo una mano,e quindi di cinque in cinque. Sei sempre stato tu quello più attento perché io perdevo sempre il conto,troppo concentrato ad osservare ogni tuo più semplice gesto.

4: Come le volte in cui mi sono nascosto nella giostra nel parco.

Da bambino lo facevo spesso quando pioveva. Lo ammetto sono sempre stato molto empatico ed emotivo. Mi era tanto semplice ridere e scherzare quanto lo era piangere a dirotto e auto-commiserarmi. Odiavo me stesso per essere troppo insicuro,odiavo me stesso per essere troppo accondiscendente e odiavo me stesso per esistere. Ciò nonostante era sempre il tuo il viso su cui alzavo gli occhi umidi stupito. Arrivavi,prima o poi arrivavi,costantemente bagnato dalle punte dei già allora lunghi capelli in giù e affannato. Portare un ombrello no eh? Tsk,in fondo che importava,tanto poi ci scaldavamo a vicenda.

3: Come il numero della tua maglia.

Fui io a consegnartela di persona,fui io a scegliere proprio quel numero tre. Fu una scelta stupida,dettata da un mio stupido capriccio. “Tre” è il numero perfetto. Il numero delle parole che formano quella maledetta frase che avrei voluto dirti. Ti voglio bene. Che sciocco,a quel tempo volevo davvero dire quello ma adesso...adesso la musica è cambiata. Totalmente. Più ti guardo e più quelle parole scendono giù per la gola,stringendosi attorno al mio cuore per essere modificate. Quel “ti voglio bene” adesso non esiste più. Ora c’è solo io ti amo”.

2: Come noi.

Saremo sempre e solo noi. Noi continuamente insieme,noi contro tutti. E che cosa c’è di strano? Siamo amici o no? Ed è questo il punto. Non voglio che quel “noi” significhi essere migliori amici,voglio che quel “noi” significhi essere due persone che si amano,due persone che sono perennemente unite per stringersi nelle fredde notti,due persone che ridono dei momenti felici e piangono in quelli tristi,uniti,indissolubili. Due persone che vivono nel battito e nel respiro di un solo cuore.

1: Come il bacio che si stiamo scambiando ora.

Pensiamo le stesse cose,dunque? Perché anche io stavo per avvicinarmi alle tue rosee labbra per farle mie,per trasmetterti con il mio tocco ogni singolo momento che ho trascorso con te. Tutti quei momenti rimarranno imprigionati nelle nostre menti per l’eternità,in modo che nessuno possa rubarli e distruggerli,sigillati da questo bacio puro e sincero.

Perché questa è la nostra vita.

Perché noi stiamo insieme.

Perché noi siamo uno.

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ANGOLO DELLE SPIEGAZIONI:

Allora come da intuizione il titolo sta per “conto alla rovescia” ed è legato al fatto che ai numeri da 10 a 1 ho inserito degli elementi che...beh per trovarli ci è voluta la mano di Byron^^’’

L’idea mi è nata qualche giorno fa mentre la qui presente quindicenne giocava a nascondino con i suoi cuginetti dai 5 ai 10 anni,e soprattutto perché io conto all’incontrario avendo anche il cervello all’incontrario u.u

Questa fic in teoria doveva essere,e ripeto doveva essere ,una Shindo*Kirino,coppia di IE GO che sostengo e che amo,quasi a pari merito con la Endo*Kazemaru.

Ma alla fine mi è venuta più una cosa incentrata su Shindo...vabbè,si sa che sono una pippa a scrivere fic T.T

Detto questo un grazie infinito a chi ha letto e a chi farà la carità ad una povera pazza sclerotica di commentare^^’’

See ya,

-Ro -

  
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