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Autore: Hagne    07/06/2011    2 recensioni
Un incontro inaspettato.
Un amore imprevisto .
Una commedia romantica con molti clichè e un pizzico di originalità .
Perchè l'amore è sempre l'amore , e il cattivo , a volte , si può innamorare anche della lettrice di libri o , come in questo caso , di un aspirante pittrice con la testa tra le nuvole .
Genere: Commedia, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 So Just don't give up
I am working it out
Please don't give in
I won't let you down
Yeah. I'm afraid
Whataya want from me


Non mollare
Lo sto capendo
Per favore non arrenderti
Non ti lascerò abbatterti
Si , sono spaventato
Cosa vuoi da me



                                                                                          
(Whataya want from me - Pink)



L'esperienza è il tipo di insegnante più difficile . Prima ti fa l'esame , poi ti spiega la lezione
( Oscar Wilde )







La fortuna è  una delle componenti essenziali per il buon funzionamento di una relazione , amorosa o amichevole che sia .
La dea bendata sorride raramente a chi non contribuisce a rendere la propria vita degna di essere vissuta , così come distogle lo sguardo da coloro i quali lasciano che la propria esistenza scorra fluida , senza ostacoli a bloccarne il corso .
E chi afferma che il caso e il destino siano immutabili e già scritti continua a cadere  nello stesso identico e umano errore .
La fortuna non si aspetta .
La fortuna si crea .
L’amore è tempistica .
L’amore è sacrifico .
L’amore è pazienza .
Questo era quello che Ermione aveva imparato nel corso della sua vita .
Questo era un proverbio giapponese che molti avrebbero dovuto conoscere .
“C'è una porta da cui può entrare la buona o la cattiva fortuna, ma di quella porta sei tu che tieni le chiavi in mano” , ed era vero .
L’essere umano aveva la chiave di quella porta .
L’uomo decideva a chi aprirla o per chi chiuderla a chiave .
La pittrice teneva la propria porta spalancata  per essere rischiarata dalla luce esterna .
Quella di Blaise  , invece , continuava a rimanere sbarrata , chiusa  da un lucchetto vecchio e malandato che non voleva saperne di aprirsi .
La prima volta che Ermione diede uno scossone a quella porta fu in primavera , al sesto mese di gravidanza di Cèline .
Era una giornata nuvolosa , intristita da una coltre di nebbia che rendeva appiccicaticcia la pelle e la visuale ancora più sfocata e disattenta .
Parigi era particolarmente silenziosa , tetra quasi , appisolata in quel mattino senza sole che Ermione aveva salutato con uno sguardo contrito .
Era presto , tanto presto che persino il panettiere aveva ancora i battenti chiusi , ma la pittrice non ne aveva voluto sapere di aspettare un altro giorno , di far passare un'altra notte .
Di buona lena aveva preparato la colazione alla coinquilina e dopo una veloce telefonata ad Alphonse si era diretta  alla villa dei Duval .
Più che una villa , la mastodontica costruzione che si era presentata davanti agli occhi severi della studentessa era  un castello barocco , enorme e fiabesco , con grandi vetrate colorate ed un giardino che avrebbe fatto sbiancare , per vegetazione e grandezza , l’intera foresta pluviale .
Imponente e decisamente minaccioso con quella nera cancellata che divideva quel paradiso architettonico dal resto del mondo .
L’unica via che Ermione doveva sorpassare per poter bacchettare quel lunatico del suo fidanzato .
Sì , lunatico , ed anche nevrotico .
Un piscia sotto ,  come lo aveva apostrofato Cèline qualche settimana fa .
O un dannato vigliacco come aveva commentato galantemente Alphonse .
E vigliacco lo era stato , eccome .
Ermione e Blaise uscivano insieme da quattro mesi .  
Ma più che uscire , la pittrice si era ritrovata a dover rincorrere il suo scontroso e velenoso compagno per tutto il tempo .
Era stata una staffetta quella di Ermione .
Non una normale conoscenza tra un uomo e una donna , né il tentativo , per altro problematico , di frequentarsi ed instaurare un rapporto amoroso con solide basi .
Non perché lei fosse restia al contatto fisico o disinteressata , ma perché il carattere di Blaise Duval impediva ad entrambi di poter avere una relazione quantomeno tranquilla .
Era pur vero che la studentessa fosse stravagante e con qualche piccola pecca nel voler difendere , sempre e comunque e a spada tratta l’onore di Cèline che Blaise , nonostante fosse consapevole della reazione della compagna , continuava instancabilmente a criticare .
 Tuttavia , il più delle volte era l’uomo stesso a rendersi insopportabile , superficiale e intrattabile  .
Perché lei aveva tentato con le buone di raddrizzare il compagno .
Non convincendolo a cambiare atteggiamento , ma aiutandolo a smussare quello sguardo tagliente e quel suo tono cattivo e altezzoso che lo rendeva detestabile per chiunque .
Eppure non era la glacialità e rudezza di lui a far intestardire  Ermione , no .
Ciò che lei non tollerava .
Ciò che la pittrice non ammetteva era la sempre e più frequente scomparsa del suo ragazzo che , senza far capire perché , spariva per ore , giorni , settimane.
Un comportamento inaccettabile che lei si era decisa a prendere di petto .
C’era stato Damien a spiegare , seppur in modo contorto , che quello era un modo di fare del fratello che nessuno era mai riuscito a modificare e che , il più delle volte, era causato dagli scontri con la figura paterna .
Solo che Ermione non accettava quella giustificazione  .
Perché non era giustificabile quel  gioco stancante  che aveva costretto la pittrice a far fondo alla sua infinita pazienza più di quanto fosse concepibile per un essere umano .
Era per quello che si trovava lì .
Era per quello che si ritrovò a scavalcare l’enorme cancellata quando la voce del citofono la invitò  ad abbandonare il perimetro il più velocemente possibile .
Non fu facile per lei , piccola com’era , ma una donna innamorata non era da prendere sottogamba, specialmente se si trattava di un artista in erba con un passato tormentato .
-Ehi ! Si fermi .
Il vociare del giardiniere convinse Ermione a saltare , anche se con qualche sforzo , oltre il roseto che portava al retro del castello .
Un impresa che le costò un graffio sul braccio e sul collo , mentre le calze colorate si smagliavano per le spine e il fiocco dei capelli rimaneva impigliato tra il fitto fogliame acuminato .
Ma a parte uno sbuffo scocciato e qualche altra goffa fuga  da un  uomo di servizio , Ermione riuscì a raggiungere le alte vetrate di un salotto , attirata dalle urla maschili che provenivano da lì.
Fu proprio quella voce maschile  alterata  a farle aumentare il passo , portandola a spalancare la porta-finestra con forza prima di  finire carponi per terra , attorcigliata alle tende color panna .
A quel punto le urla cessarono .
Solo il tintinnio del posacenere frantumato ai piedi di Blaise smuoveva l’aria pesante e il fiato grosso dell’uomo in giacca e cravatta .
Eppure , se Gilbert Duval si limitò ad assumere un aria altezzosa e stizzita a quella vista , suo figlio si catapultò ai piedi della ragazza con un ringhio sommesso , afferrandole il braccio e cominciando ad urlare improperi su come si fosse fatta quei graffi .
- Persino qui – tuonò tra il minaccioso e il preoccupato , alzandole il mento con un dito  , delicato .
- Cosa diavolo hai fatto ? Allora ?
Ermione , rimasta in silenzio durante le urla del compagno inclinò  il capo , gli occhi leggermente socchiusi e la bocca contratta .
- Allora ?  Dove…ahi – brontolò Blaise , dolorante ,  quando la studentessa andò a stringergli tra pollice e  indice il naso , pizzicandoglielo così forte da farlo starnutire per il fastidio .
Solo che la minaccia di morte che Blaise aveva  sulla punta della lingua morì all’istante nel vederla con quell’espressione.
Perché era arrabbiata , i lineamenti irrigiditi dalla smorfia contrariata , ma i suoi occhi erano lucidi .
Fu come ricevere un pugno dritto nello stomaco tanto viva era  l’impressione di non aver più aria nei polmoni , prosciugata da quello sguardo velato che lo rimproverava , lo chiamava .
-  Cosa c’è ? – soffiò Blaise , turbato  nel vederla in quello stato , gli occhi blu ingentilitisi nel notare come  contraesse  le labbra mettendo sù un broncio adorabile .
- Non farlo più – pigolò lei di rimando , le mani piccole e delicate corse alle sue spalle in cerca di calore .
Un altro pugno immaginario, ancor più forte del primo , costrinse Blaise a storcere la bocca per il dispiacere , mentre le sue braccia si chiudevano dolcemente sull’esile corpo della compagna.
Non ci voleva un genio per capire a cosa si riferisse Ermione , lui stesso sapeva che prima o poi avrebbe dovuto dare spiegazioni per  il suo allontanamento improvviso , senza scusanti .
E lo avrebbe fatto .
Perché a lei teneva .
Perché di lei ne era innamorato perso .
Certo , quello era un particolare che l’uomo non era ancora disposto a rendere di dominio pubblico , men che meno un pensiero che avrebbe espresso a parole .
Non perché si vergognasse dei suoi sentimenti , o perché fosse ancora traumatizzato dal rifiuto di suo madre al suo affetto sincero .
Il perché quelle due parole non sarebbero uscite dalle sua labbra , sciogliendosi sulla sua lingua era semplice , decisamente banale .
Aveva paura .
Una dannata e fottutissima paura che lo rendeva incapace di esprimersi , di manifestare la passione , la dolcezza , l’amore che la pittrice risvegliava in lui con un solo sguardo , un solo gesto .
Ed era fuori allenamento oltretutto .
In fondo , era una vita che non confessava i propri sentimenti , ed era passato tanto di quel tempo che il suo cuore era avvizzito per il cinismo , la freddezza del suo carattere .
Perciò , anche volendo , avrebbe trovato difficoltoso  dichiararsi ad Ermione , anche se la tentazione era forte , decisamente .
- Chi diavolo è lei ?
Ermione , nascosta tra le braccia del compagno  assottigliò gli occhi verdi con una smorfia attenta , aggrottando le sopracciglia quando mise a fuoco l’uomo in giacca e cravatta che aveva urlato poco prima contro Blaise .
Era alto , dal portamento altezzoso e fin troppo borioso .
I boccoli neri accarezzavano elegantemente la mascella quadrata , stemperando con la loro lucentezza il taglio freddo di quegli occhi blu e la posa infastidita delle labbra strette e contratte .
La somiglianza era palese , dunque era impossibile per lei non capire che colui che aveva davanti , l’uomo che ora la fissava con la stessa attenzione che  sarebbe stata  riservata a uno scarafaggio era il padre del suo ragazzo .
- Le ho fatto una domanda e pretendo una risposta ! Per caso è una delle tue puttanelle Blaise ? Sai che non voglio che entrino in casa – sibilò mefistofelico l’uomo , ghiacciato nel vedere il figlio perdere la stoica indifferenza che lo aveva sempre contraddistinto.
Perché , se prima il ragazzo si era mostrato sordo alle sue lamentele , alle sue critiche , ora il figlio sembrava lì lì per staccargli la testa a morsi tanto era il furore che gli incendiava lo sguardo .
- Non ti azzardare – ruggì in risposta Blaise , le braccia che stringevano maggiormente il corpo della ragazza contro il proprio,  quasi a  proteggerla da quelle parole velenose .
Gilbert Duval alzò un sopracciglio con fare ironico , incassando l’espressione feroce del figlio con altrettanto sarcasmo , mentre il sorrisino divertito dell’uomo grondava stupore e una pesante ironia .
- Cosa c’è Blaise ? Stai cercando di copiare tuo padre nell’invaghirti di una puttana ?
Vuoi davvero ricalcare le mie orme ? Perché è quello che stai facendo dando tutta quella considerazione a quella piccola sgualdrina .
Nel sentirsi definire per la seconda volta una poco di buono Ermione sobbalzò vistosamente , non perché fosse spaventata , ma perché mai nessuno aveva accostato quell’aggettivo accanto alla sua persona .
Mai .
E c’era un tale odio in quelle iridi blu , un tale risentimento per lei , per ciò che era , una donna , da farle uscire spontaneo uno sbuffo minaccioso mentre Blaise abbandonava la presa sulla sua vita .
Il ragazzo , per l’appunto , urtato non  tanto dalla crudeltà delle parole del padre ma , più che altro , infastidito dal fatto che le stesse rivolgendo proprio a lei  lo raggiunse in due falcate , alzando lo sguardo granitico con aria minacciosa .
- Non osare !
Il sopracciglio dell’uomo scomparve sotto la cascata di riccioli che gli copriva la fronte al tono brusco del figlio , fermo davanti a lui con un’espressione talmente furiosa da far nascere in lui il dubbio .
- Ti sei innamorato di lei ?
Ermione sobbalzò alle parole del magnate , stretta nelle piccole spalle , mentre Blaise si ritrovò a sgranare gli occhi e a perdere un battito nel sentire il respiro trattenuto della pittrice alle sue spalle .
E sarebbe stato semplice rispondere con un sì convinto .
Sarebbe stato facile cogliere la palla al balzo e mettere in tavola le sue carte .
Tanto semplice eppure troppo difficile per lui , per il sorriso di scherno che il padre gli rivolgeva , una copia del proprio ma ancora più crudele .
E negò con voce tonante , invitandolo a non intromettersi e farsi illusioni a quel modo , sicuro che Ermione avrebbe capito il suo imbarazzo , il suo bisogno di negare l’evidenza fino alla fine .
Perché lei era gentile .
Perché lei lo capiva .
Solo che , per quanto Ermione fosse comprensiva e gentile , era pur sempre un essere umano .
Era pur sempre una donna .
E sentire negare con tanta veemenza  la possibilità che lui fosse innamorato di lei le fece male .
Tremendamente .
- Davvero ? Allora è una delle tue solite bravate , come se ne avessi ancora bisogno !
Sei un disonore per me e per il nome che porti . Sei un buono a nulla che non fa altro che divertirsi senza preoccuparsi delle conseguenze . Un figlio del genere sarebbe la vergogna per qualsiasi padre , non… - e parlava , parlava con  sempre più foga , ricominciando ad urlare con nuova enfasi , additandolo e additando Ermione , immobile alle spalle di Blaise , gli occhi assottigliatisi leggermente per il fastidio .
Eppure il ragazzo rimaneva impassibile , indifferente alle critiche del padre , alle sue crudeltà , fin quando Gilbert mise di mezzo Jospehine e il sangue malato che scorreva nelle vene di lui e suo fratello .
Lo stesso sangue marcio che lo rendeva tanto libertino , tanto sconsiderato .

E fu a quel punto che la pittrice , attenta ad ogni guizzo sul volto pallido del compagno  riscontrò una lieve contrazione della mascella e un debole irrigidimento dello sguardo mentre le labbra si curvavano debolmente verso il basso .
Lì lei capì quanto davvero Blaise fosse ancora addolorato per l’abbandono della madre ormai deceduta .
Capì quanto  ,  nonostante tutto , per quanto egli stesse tentasse di negarlo , la amasse .
Perché una madre rimaneva tale anche nella morte , anche nel dolore , nell’odio .
- Sei identico a quella prostituta ! Sempre a …- un gemito smorzò la sua filippica , mentre Gilbert sgranava gli occhi , sconvolto , e il corpicino che gli si era fiondato contro lo sbilanciava all’indietro .
Ermione cascò a terra con un piccolo ringhio , tempestando il petto dell’uomo di pugni e urlandogli contro di  smetterla di far soffrire Blaise , di  lasciare in pace Josephine , di smetterla di far del male a suo figlio .
 - Lui non è forse l’ultima cosa che le rimane ? Cos’altro le resta se non i suoi figli ? Perché deve tormentare se stesso e l’anima dei defunti ? – brontolò a corto d’aria Ermione , gli occhi chiari resi lucidi dal dolore e le piccole mani chiuse sul petto dell’uomo che , immobile , la fissava impietrito .
Il fiato ansante dell’uomo rallentò quando la ragazzina che lo aveva caricato come un toro e fatto crollare a terra fu presa in braccio da due mani grandi e bianche .
Le mani di suo figlio che si caricarono la ragazza sulle spalle come un sacco di patate senza degnarlo di uno sguardo prima di chiudersi la porta alle spalle con un calcio , lasciando lì a terra Gilbert Duval .
Sorpreso .
Angosciato e ferito dalle parole crude di quella piccola ragazzina che gli erano scivolate dentro , lentamente , raggiungendo quell’organo che si era ritrovato a battere , dopo tanto tempo , ad un ritmo sostenuto e cadenzato .





§






Quando Blaise la lasciò andare lo fece in modo brusco , gettandola in malo modo su un letto a due piazze dalle morbide lenzuola di seta scura .
E nel mentre che Ermione si tirava su con un broncio indispettito , il ragazzo aveva cominciato a girovagare per la stanza con le mani nei capelli , gli occhi sgranati per lo sconcerto e la pelle del viso tirata sulle guance , come se fosse sul punto di urlare .
- Che ho fatto ? – chiese curiosa la ragazza , tornata in se stessa con uno sbuffo scocciato .
L’occhiata incredula di Blaise la portò ad aggrottare le sopracciglia nella solita posa buffa , costringendo l’uomo  a gettarsi al suo fianco con un sospiro di sconforto .
Si portò un braccio a coprirgli gli occhi , stremato dalla giornata e dallo spettacolo a cui aveva appena assistito .
Perché , non era cosa di tutti i giorni vedere la propria  ragazza caricare come un toro il proprio padre , sbatterlo sul pavimento e bacchettarlo come una vecchia anziana dai modi sgarbati .
- Hai anche il coraggio di chiederlo ? – sbuffò contrariato lui , ancora incredulo .
Ermione fece spallucce , raggiungendo il ragazzo e raggomitolandosi sul suo corpo come un gatto in cerca di un rifugio .
E sebbene le curve morbide della pittrice e il suo profumo di fragola sollecitassero positivamente il corpo e i pensieri dell’uomo , lui , con un gesto che ormai gli veniva naturale le cinse la vita con dolcezza, spingendosela contro senza però farle male .
- Blaise ?
Il ragazzo rispose con un debole mugugno continuando , imperterrito , a tenere gli occhi chiusi e i muscoli rilassati .
Solo che quando Ermione lo accarezzò teneramente su un fianco , poggiando il mento all’altezza del cuore qualcosa si mosse , e non fu solo quell'organo traditore che aveva nel petto.
L’unica cosa che Blaise si augurava , giunti a quel punto ,era la mal riposta speranza che lei non si accorgesse della sua eccitazione nell'averla così vicina .
- Ti manca tua madre ?
Tutti i bollori che avevano poco prima riscaldato i muscoli irrigiditi del ragazzo gelarono , spazzati via dalla ventate artica che quelle parole gettarono sul cuore e sulla mente del ragazzo .
Era stata una domanda semplice , diretta , di facile risposta .
Solo che Blaise , ora come ora , si sentiva incapace di rispondere un no secco .
Perchè c'era qualcosa dentro di lui, una voce lontana ed infantile che , seppur in modo flebile ,  gli urlava di annuire , di rispondere positivamente .
Gli mancava sua madre anche dopo tutto quello che aveva fatto a lui e suo fratello ?
Si .
A quel punto Blaise non riuscì più a trattenersi .
Scostò sgarbatamente il corpo sopra il suo per uscire dalla stanza senza una parola , lasciando ancora una volta Ermione alle sue spalle , sola  .
Lei fissò la sua schiena con occhi tristi , gettandosi a peso morto sulle lenzuola e sbattendo goffamento contro il comodino di fianco al letto .
Un libro era caduto dopo il movimento maldestro di Ermione che , seppur malinconica e stanca raccolse il libro in maniera distratta .
E cadde qualcosa da quella copia delle favole dei fratelli Grimm.
Qualcosa di piccolo , consunto come se fosse stato maneggiato più volte , bruciacchiato un pò sugli angoli .
Una foto che Ermione fissò ad occhi sgranati , le labbra leggermente dischiuse nel vederla .
Una donna sorrideva dolcemente , i boccoli rosso fuoco che incorniciavano un viso dai tratti delicati e gentili , raddolciti dalle iridi ambra .
Era bella , incredibilmente .
Era bella quasi quanto Cèline se non fosse stato per il baluginio sinistro del suo sguardo da gatta .
Quella era la madre di Blaise , di questo Ermione ne fu sicura nel riconoscere gli stessi lineamenti del ragazzo , gentili e delicati .
Avevano anche la stessa carnagione .
Lattea e deliziosamente pallida .
- Ermione .
La ragazza intascò la foto con noncuranza , sorridendo all'espressione impassibile
di Blaise che rimaneva fermo sulla porta , gli occhi blu lontani da lì, lontani da lei .
E fece l'unica cosa che poteva fare .
Scese dal letto goffamente, rischiando di battere la testa contro il pavimento se non fosse state per le braccia calde e forti che la tirarono in piedi , premendola contro quel petto duro che Ermione cominciava ad amare .
Si abbracciarono con impeto .
Lui che affondava come sempre il viso nei suoi capelli , annusando il loro profumo come un drogato .
Lei che , stretta contro di lui , continuava a sorridere con lo sguardo perso nel nulla , la mano affondata nella tasca dei jeans che sentiva bruciare .
Lì dove la foto di Josephine la costringeva ad irrigidire le dita tanto da far male .





§





- Si può ?
Ermione alzò lo sguardo dal quadro quando la voce di Alphonse , dolce e densa come il miele le scivolò addoso in  una tenera carezza .
La ragazza fece un cenno positivo alla testa bionda che faceva capolino dalla porta del suo studio , invitando l'amico a raggiungerla fin sopra il pavimento rialzato .
Il modello lanciò una lunga occhiata alla studentessa , addolcendo il sorriso quando la vide sporca di tempera su tutto il camice e i capelli , eppure lei sembrava non curarsene.
Era talmente concentrata nel realizzare quel quadro segreto da non rendersi conto di quanto in quel momento fosse bella .
La lunga treccia che era poggiata su una spalla era spruzzata da un rosso acceso , lo stesso colore che le macchiava il naso e parte del sopracciglio ogni qual volta Ermione si asciugava il sudore con la manica del camicione , macchiandosi irrimediabilmente .
Eppure era bella con quel sorriso estatico sul bel volto .
Così bella da far male agli occhi .
- Allora ? Cosa stai disegnando di così segreto da chiudere fuori anche quello scorbutico del tuo ragazzo ? - cantilenò curioso il modello , sporgendosi leggermente oltre la piccola figura dell'amica per avere una visione completa del quadro .
Un manto di ricci rossi cingeva come un abbraccio di fiamme un viso di donna incredibilmente attraente , reso ancora più intrigante dai particolari occhi ambrati .
Doveva essere un ritratto , eppure Alphonse non riusciva a ricollegare a quel volto nessuno dei conoscenti dell'amica o dei propri .
- è la madre di Blaise .
Il ragazzo sobbalzò leggermente al sussurro della pittrice , le labbra arricciate sul sorriso imbarazzato che le addolciva i lineamenti mentre gli occhi verdi osservavano in modo critico il quadro appena concluso .
Ermione estrasse dalla tasca del camice la foto ingiallita che aveva trovato settimane prima nel libro di favole in camera di Blaise , osservando se la donna ritratta combaciasse con l'originale .
Anche Alphonse , notato la serietà dello sguardo dell'amica tentò di riscontrare qualche errore nel quadro senza però trovarvi alcunchè .
Era perfetto .
Un quadro che avrebbe turbato anche il critico più scorbutico .
Perchè quella donna sembrava chiamarti con lo sguardo , con quella luce attraente negli occhi che turbava l'animo di chi guardava .
- Allora ? Che ne pensi ? - si volle informare lei con voce flebile , gli occhi chiari adombrati dal dubbio .
Dopo un ultima occhiata critica un sorriso estatico illuminò il volto del modello , le braccia corse a stringere le piccole spalle dell'amica in una presa affettuosa .
- é perfetto  . Sono sicuro che a Blaise piacerà - replicò  Alphonse , orgoglioso , poco prima di sgranare gli occhi nel vederla sorridere a quel modo .
Perchè Ermione in quel momento  irradiava un'aura così angelica e delicata da far venire le lacrime agli occhi per la commozione .
Era bella senza rendersene conto , ed era proprio quella sua ingenuità a renderla meravigliosa agli occhi di coloro che la fissavano .
Era per quello che tutti si innamoravano irrimediabilmente di lei .
- Davvero ? - trillò euforica lei , saltellando da una parte all'altra della stanza con un risolino divertito ed eccitato .
In fondo , Ermione era rimasta chiusa nello studio per più di due settimane , vietando a Blaise o a chiunque altro di avvicinarsi a lei o al quadro che , in segreto , aveva cominciato a dipingere .
Era una sorpresa , e lei voleva che rimanesse tale .
Perchè la pittrice sapeva che Blaise amava sua madre , l'aveva sempre amata , e quello era il suo regalo per lui .
Quello era il suo pegno di amore .
Una dichiariazione bizzarra ,  ma pur sempre una dichiarazione .
Perchè in quel quadro Ermione aveva messo l'anima , il corpo e il cuore .
- Coraggio , ora vieni di là che ti aspettano tutti .
Per Damien è stato difficile tenere buono il fratello per tutto questo tempo . Vieni - la invitò Alphonse quando la vide coprire con un lenzuolo il ritratto prima di stiparlo nell'armadietto personale .
Ermione annuì con un sorriso , trotterellando fuori dallo studio al seguito del compagno d'accademia .
Presi com'erano l'uno dall'altra non si accorsero dell'affusolata figura che si era appena introdotta all'interno della sala.
Con passo silenzioso e attento , Felix scivolò verso il palchetto rialzato , individuando ciò di cui necessitava . 
E mentre Ermione correva ad abbracciare il suo fidanzato , sorridendo conciliante ad un pallido Damien e un infuriata Cèline , il rumore di carta stracciata attutì il risolino di vittoria del fotografo , intento com'era a strappare quell'insulso pezzo di carta .
Frammenti di un ricordo sbiadito .
Parti di un amore rifiutato .
Pezzi di un futuro cuore infranto .






§






 
   
La prima volta che le porte del cuore di Ermione cigolarono fu in una notte qualunque , senza vento nè luna , una notte buia che la inghiottì e la rigurgitò con un raglio animale spaventoso , accompagnato dai singhiozzi del suo cuore e il silenzio del suo pianto .
Accadde tutto in una notte senza luna , in un giorno che lei non avrebbe mai dimenticato .
Alphonse aveva appena abbandonato l'accademia con la raccomandazione di incontrare lui , Cèline e Damien al Burlesque per una serata in compagnia .
Ermione aveva accettato l'invito , consigliando al fidanzato di precederla allo studio dove lei conservava una sorpresa che lo avrebbe fatto felice , o così lei almeno sperava .
Solo che quando la pittrice attraversò l'arcata con un sorriso trepidante e le mani sudaticce ,  la visione dell'espressione feroce di Blaise la colpì come una scudisciata .
Il sorriso le si incrinò in viso quando incrociò gli occhi gelidi del compagno , piegato sui pezzi di un qualcosa che , da quella distanza , Ermione non riusciva a riconoscere.
Rimase immobile , raggelata da quello sguardo che sembrava volerle violentare l'anima tanto era l'odio che gli anneriva gli occhi .
Non si mosse , spaventata da lui , da quell'aura nera che cingeva la sua figura come l'abbraccio di un mostro che ringhiava nel buio .
 - Blaise , cosa...
- Zitta ! - ruggì furioso il ragazzo , costringendola ad indietreggiare in un gesto istintivo .
Ed Ermione non capiva , non capiva perchè la fissasse con tanto odio , con tanto rancore , con tanto astio .
Dove erano i suoi occhi gentili ?
Dove era la sua voce delicata ?
Facendosi coraggio ed inghiottendo la paura , la pittrice fece un passo in avanti , conscia del gorgoglio sinistro appena emesso dal ragazzo a lei di fronte e degli occhi blu che pian piano si attogliavano in lame di ghiaccio liquido .
- Blaise .
Un altro ringhio accolse il suo richiamo , ma se la speranza di Ermione era quella di far calmare il compagno , tutto ciò che ebbe in cambio fu un espressione disgustata .
- Non avvicinarti , in questo momento potrei fare di tutto , anche ferirti .
 Non avvicinarti - la avvisò lui con il respiro affannoso , le mani corse sul viso tirato mentre i muscoli della schiena si irrigidivano per lo sforzo di rimanere immobile .
Respirava male , come se ci fosse qualcosa nella sua gola a bloccargli il respiro , e sudava , il sudore freddo di chi  sembrava sul punto di morire , sul punto di spezzarsi .
- Blaise - lo richiamò Ermione , con più convinzione questa volta , raggiungendolo con una corsetta che fu costretta a frenare quando lui tornò a ringhiarle contro di non avvicinarsi.
Eppure lei non voleva .
Non capiva perchè la trattasse in quel modo .
Non capiva cosa avesse fatto di sbagliato per meritare un simile comportamento .
Lo fissò con occhi lucidi , intravedendo tra le dita serrate sul viso qualcosa di familiare , un pezzo di carta che la fece sbiancare di colpo .
La foto .
Qualcuno aveva strappato la foto .
Con un gemito distrutto si gettò ai piedi dell'uomo , raccogliendo i pezzi della fotografia con il respiro ingolfato e la mente pesante , schiacciata dal senso di colpa che ora le annebbiava la vista .
- Si può aggiustare , posso attaccarle di nuovo - bisbigliò tremolante , le piccole mani che raccoglievano più pezzi possibili fin quando qualcosa le impedì di andare oltre .
Perchè una mano grande era calata su di lei , afferrandola per il polso e tirandola in piedi così velocemente da strapparle un singhiozzo di dolore.
- Perchè ?- ringhiò Blaise ad un centimetro dal viso della giovane , le labbra arricciate sui denti scoperti e gli occhi così scuri da sembrare due pozzi  di catrame .
- Non sono stata io - pigolò in risposta lei , l'espressione sofferente e gli occhi che vagavano nel vuoto in cerca di un'appiglio , di una giustificazione qualunque .
L'uomo ringhiò nuovamente , aumentando la presa sul polso di Ermione che , tesa in aria senza riuscire a toccare il terreno con i piedi si ritrovò a chiudere gli occhi per il dolore .
- Chi ti ha detto di prenderla ? Chi ? Perchè non provi a smetterla di fare la buona samaritana ? Non sei credibile !
Faceva male la sua mano .
Facevano male le sue parole .
Eppure Ermione non riusciva a rispondere , come se non avesse più voce , come se non avesse più un cuore per reggere tutto quello .
- Fai finta di essere ingenua mentre sei solo una stupida , una stupida ragazzina che non sa stare al suo posto - continuò crudele Blaise , incurante dei lucciconi comparsi sulle ciglia brune della compagna che continuava a tenere il capo basso .
Era furioso .
Si sentiva tradito , umiliato da colei che amava .
Lo aveva fatto invaghire con la gentilezza dei modi ,la dolcezza dello sguardo solo per farlo sentire di nuovo una nullità , un essere incapace di farsi amare dal prossimo .
Perchè lui la amava .
L'amava più di suo fratello .
L'amava più di sua madre e non poteva accettare tutto quello .
Aveva rubato la foto di lei .
Gli aveva nascosto tutto , si era allontanata da lui per poi distruggerlo e ridurlo in pezzo come quella fotografia .
E la odiava .
Blaise la odiava ed amava allo stesso tempo .
Ora però era affuscato dal dolore , da una ferita aperta che era tornata a pulsare .
E non giudicò le sue parole , come non giudicò le sue azioni .
Con uno strattone gettò Ermione a terra senza alcuna grazia , fissando incolore come la pittrice si fosse raggomitolata su se stessa , portandosi al petto il polso e rimanendo in silenzio .
Un lampo di rimpianto attraversò per un attimo il suo sguardo cupo , ma la visione dei pezzi di foto che la ragazza stringeva ancora tra le dita lo scosse .
- Sai - cominiò ironico , passandosi una mano sul volto stanco - ti chiamano tonta perchè ci sei . La tua ingenuità non è altro che un modo per mascherare la tua inadeguatezza , la tua sbadataggine . Tutta questa farsa della gentile pittrice non regge più .
Sei solo una approfittatrice come Cèline perchè , in fondo , sei una donna .
Una donna davvero stupida .
Il gelo calò dopo quelle parole , su di loro , sul cuore di Ermione .
Le sue porte cominciarono a cigolare , volgendo verso l'interno mentre la luce cominciava a scarseggiare .
Nessuno dei due parlò più.
Nessuno dei due osò guardare l'altro .
Blaise uscì dallo studio con un ringhio rabbioso , tirando un calcio ad un barattolo di vernice e sbattendo contro Alphonse per i corridoi .
Il modello scoccò un occhiata stranita all'uomo , avvertendo una sorta di terrore gelargli le ossa .
Lo stesso terrore che si affacciò sul suo viso quando , raggiunto lo studio di pittura  la vide .
Per terra che , silenziosa , raccoglieva pezzi di carta , stringendoli al petto come se fossero oro e tirando su col naso per trattenere le lacrime .
Alphonse si gettò su di lei con ansia , osservando angosciato come gli occhi verdi della pittrice non smettessero per un secondo di saettare da una parte all'altra della sala , in modo confuso e distratto .
- Ermione .
La ragazza non rispose al sussurro dell'amico, continuò a raccogliere i pezzi e scacciare le lacrime che erano sul punto di debordare dai suoi occhi .
Solo che lei doveva essere forte .
Doveva resistere al dolore .
Doveva...
- Sono stupida vero ?
L'uomo sussultò alla voce piccola e incrinata della ragazza , adesso immobile e col capo basso .
- Ermione , cosa...- bisbigliò spaventato, allungando una mano per capire cosa fosse successo , perchè fosse in quello stato , ma quando lei alzò il volto fu come se una mandria di elefanti lo avesse appena schiacciato , come se il mondo gli fosse crollato addosso seppellendolo vivo .
Perchè Ermione piangeva .
Piangeva come poteva piangere una bambina senza genitori .
Come poteva piangere una ragazza senza futuro .
Come poteva piangere una donna col cuore spezzato .
- Sono stupida vero ? - ripetè con voce spezzata , una mano corsa a scostarle i capelli dal viso umido di lacrime .
La pittrice si strattonò la frangia con un gemito strozzato , strizzando le palpebre per non vedere più nulla , per non sentire più dolore , per frenare quelle lacrime .
Eppure le lacrime continuavano a rigarle il volto , a bagnarle le labbra , ad inumidirle i vestiti .
- Ermione mi stai spaventando ! Cosa è successo , lui cos...- il modello si interruppe quando riconobbe la fotografia della madre di Blaise strappata in più pezzi , e lì comprese .
- A nessuno piace una bambina stupida - gracchiò senza voce Ermione , le mani unite a coppa sul suo viso arrossato dal pianto .
E continuò a ripetere quella frase come una cantilena , smorzando i singhiozzi sui palmi delle mani e continuando a sussultare , anche quando Alphonse l'abbracciò con impeto .
A quel punto il cigolio delle porte aumentò , scossò da una sferzata d'aria fredda che spinse i battenti verso l'interno .
E il rumore di una serratura che scattava si elevò come un urlo .
Mentre Ermione piangeva su quei pezzi di cuore infranto che non sarebbe riuscita a raccogliere facilmente .
Non tutti .







§





C'erano urla , c'erano grida , c'erano mani che colpivano , graffiavano , strappavano vestiti e calciavano corpi .
Il Burlesque era diventato un cumulo di tavoli ammassati gli uni sugli altri , sedie gettate in aria e pugni elevati in aria e scagliati sulle mascelle scricciolanti degli avventori del locale .
Una rissa .
Una rissa in piena regola che Blaise Duval aveva scatenato senza un perchè , senza un come.
L'uomo aveva raggiunto un gruppo di ragazzi , aveva gettato loro addosso il mozzicone di sigaretta ed aveva colpito il più vicino con un gancio destro che gli aveva slogato la mascella in un battito di ciglia .
Poco dopo erano accorsi i compagni , i conoscenti di Blaise e persino Damien , schiena contro schiena al fratello per evitare che un energumeno potesse ferirlo con il coltellino che aveva estratto dalla giacca .
Eppure Blaise non provava paura .
Non provava nulla .
Era vuoto e stanco .
Stanco di pensare .
Stanco di parlare .
Stanco di sperare .
Perchè non gli rimaneva più nulla .
Nulla se non il suo cuore spezzato .
Nulla se non il sapore di fragola sulla sua lingua .
- Adesso basta - tuonò Alexandre , le iridi lucide di rabbia e il braccio serrato attorno al collo di Blaise in una presa difficile da sciogliere .
Al ruggito dell'uomo tutti si zittirono , ritirandosi nei propri angoli e sorreggendosi gli uni agli altri , mentre Enora e le altre cameriere correvano a prendere le cassette del pronto soccorso per curarli .
Il proprietario del Burlesque gettò il ragazzo su uno sgabbello , ruggendo a Julie di occuparsi di lui e asciugargli quel naso sanguinante .
La mora era carina , ragionò per un secondo Blaise , non perdendo tempo e attirandola contro di sè per baciarla con decisione per disperdere quel sapore di fragola .
Affondò la lingua nella bocca della ragazza , malleabile come creta sotto le sue mani , sentendo il sapore della sua saliva attutire quello dolciastro che Blaise aveva impresso a fuoco nella sua mente , sulle sue labbra .
Poi un pugno lo colpì sullo zigomo destro , facendogli perdere la presa sulla ragazza che si tirò via con un urletto scandalizzato .
Il dolore gli bruciò il cervello , eppure Blaise non ebbe il tempo di riconoscere la chioma bionda di Alphonse che questo lo afferrò per il bavero della camicia con forza , tirandolo in piedi .
- Hai perso la tua occasione .
Il sibilo del modello stordì il ragazzo per qualche secondo , confuso da quella frase senza senso .
Una frase che prese significato quando , alle spalle del biondo , intravide una piccola figura che tremava , tremava sotto il suo sguardo con occhi enormi e lucidi di lacrime .
Ermione lo fissava con gli occhi arrossati per il pianto .
Lo guardava con dolore , con amarezza , con rassegnazione .
E ancor prima che Blaise potesse fare qualcosa  , quelle stesse iridi che lo aveva guardato con dolcezza , con amore , con devozione si fecero vacue, lontane .
Eppure i suoi occhi non si erano mossi dal suo viso .
Continuvano a guardarlo fissi ma con qualcosa di diverso .
Perchè lei non guardava più come se fosse il suo ragazzo .
Non lo guardava più come se fosse un amico .
Lo guardava come un estraneo .
Lo guardava come uno sconosciuto .
Solo allora , solo quando quegli occhi verdi presero a vagare sul suo volto senza esprimere interesse o affetto qualcosa si spezzò nel cuore di Blaise .
La porta sigillata si spalancò di scatto , gettata all'aria da una folata di vento freddo talmente forte da ghiacciargli le coronarie e i polmoni .
- Hai perso - ringhiò Alphonse astioso , stringendo la presa sul bavero mentre Ermione , posato  il quadro avvolto dal panno bianco su un tavolo qualunque usciva di corsa dalla porta che dava sul retro .
No.
Blaise provò a districarsi dalla presa , osservando disperato la piccola figura svanire dietro la porta di legno pesante .
No.
Cacciò un urlo che sapeva di angoscia quando capì la portata di quel gesto , delle sue azioni , di ciò che aveva fatto .
Perchè Ermione era paziente , ma non lo avrebbe perdonato quella volta .
Non più .
No.
Alphonse lo pressò contro il muro con un ringhio animalesco , serrandogli la gola fra le dita e stringendo tanto da bloccargli il respiro .
- Ti avevo detto che me la sarei ripresa - sibilò minaccioso , gli occhi assottigliati - e per quanto lei ti ami non puoi nulla contro di me , nè contro Cèline . Io ho il potere di tenertela lontano , Cèline ha il potere di portartela via per sempre se vuole .
Basta una nostra parola , e lei ti cancellerà dalla sua vita .
Hai avuto la tua possibilità e l'hai sprecata .
Oramai l'hai persa .
Uno scricchiolio sinistro fece sgranare gli occhi al modello , sorpreso di sentire la mano del rampollo dei Duval spezzargli quasi l'osso del polso per liberarsi , cosa che gli riuscì piuttosto bene .
Cèline si gettò sull'amico con sguardo terrorizzato , urlando ad Alexandre di bloccare  Blaise dal raggiungere Ermione nel retro del locale , ma l'uomo non potè nulla .
Il ragazzo lo scavalcò con un colpo secco alla gamba , fiondandosi oltre la porta e chiudendola a chiave mentre alle sue spalle sentiva le urla della donna e dell'omone .
Eppure Blaise non le sentiva .
Non sentiva nulla .
L'unica cosa di cui era cosciente , di cui era consapevole , era il lento frantumarsi del suo cuore che , pezzo per pezzo , cadeva rovinosamente al suolo senza emettere un suono .
- Ermione !
Nessuno gli rispose , nessuno gli venne in contro.
Angosciato , disperato , terrorizzato a morte cominciò a muoversi come un animale in gabbia , chiamando la ragazza e pregando di trovarla lì , nascosta da qualche parte .
Perchè Blaise aveva davvero pensato che lei gli avrebbe perdonato anche quello sfogo , quell'ennesimo attacco d'ira .
Così come aveva fatto per tutto il tempo che le aveva voltato le spalle senza pensarci due volte .
Così come aveva continuato a fare per affetto.
Ora invece la certezza era sfumata .
Lei non l'avrebbe perdonato , non quella volta .
Girovagò come un folle , sentendo i colpi alla porta farsi sempre più forti , ma lui continuava a cercare , a gridare il suo nome , a pregare che tornasse da lui .
Perchè quella volta non sarebbe riuscito a tornare in piedi  .
Si sarebbe ucciso per non soffrire più quella solitudine asfissiante .
- Ermione ti prego ! Voglio scusarmi , io...- la sua voce si spense di scatto quando un rumore sospetto lo attrasse al piccolo armadietto delle scope , così piccolo che nessuno ci sarebbe entrato .
Nessuno eccetto lei .
- Ermione sei lì dentro ? - soffiò lui turbato , afferrando un anta del mobile per vedere cosa ci fosse al suo interno .
E quando lo fece , il dolore al petto divenne insopportabile mentre gli occhi cominciavano a prudergli perchè , semplicemente , lei era lì .
Raggomitolata in un angolo , così piccola da occupare poco spazio , le gambe al petto e le mani pressate sulle orecchie mentre la sua voce cantilenatava in singhiozzi le sfumature del suo colore preferito nella lingua madre.
Il suo meccanismo di difesa .
Il suo tentativo di non cadere in pezzi .
Non si era accorto di lui presa com'era dal calmarsi a sua volta , ma quando Ermione sentì un alito caldo infrangersi contro le sue ciglia tremolanti cacciò un urlo disumano nel trovarsi davanti Blaise .
- No ! Lasciami ! Lasciami ! - gridò  nel sentirsi prendere di peso , tempestandogli il petto di pugni con le lacrime che ancora le bloccavano il respiro .
- Ti prego , io...
- Cosa vuoi da me ? Cos'altro vuoi da me ! - singhiozzò allo stremo , dimenandosi come un anguilla per scivolare via da quell'abbraccio indesiderato , ma lui non accennava ad allentare la presa , al contrario , la soffocò contro il suo petto tanto forte da toglierle il respiro .
- Picchiami , colpiscimi , ma non ti lascerò andare , a costo di chiuderti a chiave nella mia camera - sbottò col fiato corto lui , affaticato dai movimenti frenetici della ragazza che gli impedivano di reggerla tra le braccia in modo da non farle male .
- Ermione ! -chiamò dall'altro lato della porta Alphonse , seguito dalla voce di  Cèline e Alexandre che aveva cominciato a prendere la porta a calci .
La pittrice sgranò gli occhi , protendendosi verso le loro voci con la mano che si vide serrare da quella di Blaise , furioso e disperato nei gesti .
- Veniamo a prenderti Ermione , tranquilla , stiamo facendo il girlo - la avvisò il padrone del Burlesque , correndo fuori dal locale per entrare dalla porta di servizio.
Fu a quel punto che Blaise , caricatosi sulla spalla la ragazza si recò fulmineo verso l'uscita , correndo verso la propria auto con Ermione che urlava ed allungava le braccia verso gli amici appena comparsi da dietro l'angolo.
Ed Alphonse era quasi riuscito a toccarle la mano quando Blaise lo spintonò con forza , aprendo la portiera della propria auto e gettandoci dentro la pittrice , schiacciata contro il sedile dalla mano dell'uomo .
Con una sgommata l'auto sportiva lasciò il parcheggio sopra le urla degli amici della ragazza , rannicchiata su se stessa con le lacrime agli occhi .
- Lasciami - sussurrò senza forze la ragazza , infastidita dalla mano con cui lui la teneva inchiodata lì .
- No - fu la risposta secca dell'uomo che , per istinto , serrò la mano sul volante .
- Voglio andare a casa , voglio tornare da Cèline - pigolò distrutta , percependo la presa sulla sua spalla aumentare mentre Blaise sgranava gli occhi per la disperazione e l'angoscia che lo assalì a quella frase .
Io ho il potere di tenertela lontano , Cèline ha il potere di portartela via per sempre se vuole.
Quella frase convinse il ragazzo ad aumentare la velocità per la paura di essere inseguito , raggiungendo la villa con qualche altra sgommata .
E la visione del cancello nero lo rasserenò tanto da portarlo ad allentare la presa su Ermione , immobile e muta per tutto il tragitto .
Poi accadde tutto troppo velocemente per evitarlo .
La pittrice , libera dalla sua presa aprì la portiera di scatto , lanciandosi fuori nonostante l'auto in corsa e rotolando per la strada sotto lo sguardo allucinato di Blaise .
- Ermione !
Con un urlo fermò la macchina , scendendo di corsa per raggiungere il piccolo corpicino che giaceva a terra , tremante ma ancora vivo .
Solo che quando provò a sfiorarla lei si ritrasse con lo sguardo lontano , raggomitolandosi su se stessa e chiudendo gli occhi .
Blaise si chinò su di lei con lo sguardo distrutto dal dolore , prendendola in braccio con sospiro di sconforto .
- Mi odi tanto da gettarti fuori da una macchina in corsa per starmi lontano eh ?
In fondo me lo merito - biascicò amaro , raggiungendo la villa ed entrando in quella dimora silenziosa e gelida .
Non c'era nessuno, e di questo Blaise ne fu sollevato .
Raggiunsero la camera da letto del ragazzo in silenzio , e mentre Ermione si ritirava in un angolo del letto quando lui ve la depositò sopra dolcemente , il ragazzo andava a raccogliere garza e disinfettante per curarla .
- Farà un pò male - la avvisò lui nel poggiarle un batuffolo di cotone sul graffio che aveva al mento dopo essere strisciata sull'asfalto .
Ermione si tirò indietro con un gemito , stringendo i denti e gli occhi così forte da sbiancare per lo sforzo di non urlare .
A quella vista l'ennesimo brandello di speranza si staccò dal cuore di Blaise , chino sulla ragazza con sguardo spento .
- Mi dispiace per quello che ho detto e ho fatto . Mi dispiace tanto .
Con una smorfia di dolore la pittrice riaprì gli occhi verdi , lo sguardo serio puntato sulle iridi basse di Duval e i lineamenti serrati dal dolore .
Una visione che spinse Ermione a sospirare pesantemente .
- Non posso far nulla ora che mi odi , ma non ti lascerò scappare . Ti chiuderò qui dentro , che tu lo voglia o no .
Entrambi alzarono lo sguardo nello stesso momento , osservandosi con diffidenza e circospezione , e mentre la studentessa schiudeva le labbra per replicre , Blaise le accarezzò una guancia per poi avvicinarsi lentamente alle sue labbra .
E la baciò con dolcezza , con tenerezza , con amore .
Caddero stesi l'uno sull'altro , le mani di lui affondate nella treccia sfatta di lei e
le dita di Ermione serrate sulla camicia che tirava sulle spalle del ragazzo .
- Non sono una brava persona - e le baciò la fronte .
- Non sono una persona di cui ci si possa fidare - e le baciò gli zigomi .
- Sono egoista , vigliacco e crudele - le baciò le palpebre con dolcezza .
- Ma l'unica cosa di cui puoi essere sicura è che sono tuo , completamente e assolutamente .
La ragazza , rimasta con gli occhi chiusi per tutto il  tempo si ritrovò a sgranare le iridi lucide  senza sapere come rispondere .
Perchè lui era difficile da gestire .
Aveva dovuto rincorrerlo .
Era stata costretta ad essere paziente , a perdonarlo tutte le volte , a capirlo tutte le volte .
Non le prometteva nulla di concreto , nulla per cui valesse la pena  sperare , ma le prometteva di essere suo , esclusivamente suo .
Ermione lo guardo negli occhi , lo guardò davvero , e Blaise si sentì sommergere dal sollievo , dalla dolcezza di quello sguardo .
Lo aveva capito di nuovo .
Lo aveva perdonato di nuovo .
- Questa è l'ultima possibilità - lo avvisò lei  con voce flebile prima di baciarlo dolcemente , immergendo le mani nei suoi capelli per attirarlo a sè .
Lì Blaise capì che  gli si stava offrendo completamente, anima e corpo , per un ultima possibilità che non avrebbe sprecato .
Quella notte affondò in lei con la disperazione dei condannati a morte e l'amore di un uomo innamorato .
Solo loro , per una notte .
Una soltanto .
Perchè , se al Burlesque Enora aveva appena nascosto nel suo armadietto il quadro velato che Ermione Ogawa aveva lasciato incustodito su un tavolo , dall'altra parte della città Felix fumava con un sorriso la sua sigaretta , gustandosi la vittoria su Ermione e sul suo cuore .
Due persone mosse dall'egoismo e dalla volontà di approfittarsi di coloro che più idolatravano , desideravano e volevano per sè .
Sarebbe stata quella stessa volontà a giocare un ruolo importante .
E loro capacità di essere nel posto giusto al momento giusto .
Perchè la fortuna non si aspetta .
La fortuna si crea .
L’amore è tempistica.
In fondo , bisogna solo capire cosa si vuole veramente dagli altri e da se stessi .
Questa era l'unico aspetto che veniva sottovalutato.
L'unica cosa che avrebbe aiutato davvero .





Continua...



X Laura88 :  Grazie davvero per il commento , mi ha fatto davvero piacere sapere che le descrizioni dei personaggi siano piaciute nonostante la brevità dei capitoli e l'impossibilità di approfondirli tutti sotto il punto di vista psicologico .
Come vedi il rapporto tra i due è particolarmente combattuto , complesso , ma si sbroglierà andando avanti con i capitoli .
Grazie davvero per un commento così bello , davvero , grazie .



Ringrazio ovviamente chi ha letto, aggiunto tra preferiti, da ricodare e seguita .
Mancano due capitoli  che , spero di pubblicare in tempo perchè c'è aria di esami nell'aria e io devo cominciare a mettermi sotto .
Grazie ancora per l'attenzione , al prossimo capitolo , gold eyes

  
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