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Autore: ary_gg    07/06/2011    10 recensioni
Post lotta Klaus è un piccolo omaggio interamente Delena. Elena e i suoi sentimenti. La morte si sa ci mette di fronte a nuove consapevolezze.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'ALBA

 

CAPITOLO UNDICI


Erano trascorse circa ventiquattro noiosissime ore da quel pomeriggio, da quando Elena si era lasciata prendere dall'istinto e aveva ceduto a Damon. Ogni tanto si lasciava prendere dal ricordo dei suoi baci ancora vividi sulla sua pelle. In quei momenti si sentiva davvero una stupida, sembrava come un bambina che si perde a pensare ad una favola. Decisamente quella non lo era. O almeno non era una favola per bambini. Poi però Bonnie e Caroline la richiamavano o le facevano fare qualcosa. "Pianeta terra chiama Elena! Dio ma cos'hai?" disse Caroline spazientita. "Dovremmo finire con questi addobbi...prima di stasera possibilmente!" Aggiunse poi. Come al solito a Mystic Fall's si organizzava un'altra festa. Se l'inverno ce n'erano molte, l'estate ce n'erano di più. Anche perchè tutti erano un pò più liberi. Elena sbuffò sistemandosi i capelli lisci dietro l'orecchio. "Si, si...mi ricordi perchè stiamo aiutando con l'organizzazione di questa cosa?" Disse seccata Elena.
"Perchè ne abbiamo passate tante e abbiamo bisogno di tornare alla normalità. Abbiamo bisogno di essere delle belle e felici ragazze di diciott'anni che si divertono con gli amici e i propri fidanzati!" Caroline socchiuse gli occhi al termine fidanzati sentendosi terribilmente in imbarazzo. "Mi dispiace" disse mordendosi la lingua.
Elena scosse la testa "Oh non preoccuparti va tutto bene" disse tornando a sistemare degli addobbi.
"Niente di nuovo tra te e Stefan?" Chiese Bonnie mentre legava insieme due palloncini bianchi. Come può chiedermelo davvero? Mi ha visto baciare Damon perchè me lo chiede? Elena si irritò a quella domanda.
"No" rispose secca. Avrebbe voluto dirle che non c'erano novità con Stefan, ma che sarebbe stata sicuramente poco felice di sapere che era andata a letto con Damon il pomeriggio precedente. Elena sistemò nervosamente dei fiori vicino al gazebo al centro della piazza. Damon. Non si erano sentiti da quel pomeriggio. Più di ventiquattro ore nel silenzio più totale. Come era possibile? Lui non si era fatto vivo. Bè nemmeno lei e tecnicamente era Elena quella che era scappata via da quella stanza. Intanto Caroline e Bonnie erano andate a prendere altri fiori e addobbi, mentre Elena persa nei suoi pensieri cercava di sistemare gli addobbi sul gazebo. Cercava di legarli all'angolo ma proprio non ci riusciva, continuavano a ricadergli giù. Una mano improvvisamente blocco l'ennesima caduta. Elena sentì la presenza di un corpo che quasi l'avvolgeva alle sue spalle. Sussultò appena, nel momento in cui riconobbe il suo profumo e deglutì a fatica.
"Puoi legarli li tengo io" gli disse vicino all'orecchio. Elena sentì un brivido percorrerle la schiena e con mani incerte lego gli addobbi che finalmente rimasero al loro posto.
"Grazie" disse Elena rimanendo ancora di spalle. Lui le passo un braccio intorno alla vita, fermò la mano aperta sul ventre di lei e le spostò i capelli da un lato. Poi le lasciò qualche bacio leggero sul collo e ad Elena sembrò di andare a fuoco. Socchiuse gli occhi con il fiato corto. Poi lui si staccò. "Prego" le sussurrò all'orecchio. Poi sparì. Elena sbarrò gli occhi e si guardò preoccupata intorno. Erano nel bel mezzo della piazza, nel bel mezzo del pomeriggio. Avrebbe potuto vederli chiunque. Ma Elena guardandosi intorno agitata, si accorse che nessuno aveva fatto caso a loro. Era stata davvero questione di pochissimi minuti, anche se a lei parvero un'eternità.
"Tieni dobbiamo mettere anche questi." Disse Caroline porgendole dei fiori. Elena sussultò e si voltò verso di lei. Non l'aveva sentita arrivare. "Ehi, dovresti esserci abituata a gente che spunta fuori all'improvviso!" Disse la vampira ridacchiando. Elena forzò un sorriso che sembrò tutto tranne che un sorriso. Caroline la vide agitata e paonazza. "Ehi stai bene?" Le disse seriamente preoccupata.
"Si, si...io..." Elena vagò con lo sguardo per tutta la piazza, ma di Damon nemmeno l'ombra. "Sto bene." Disse poi sorridendo in maniera un pò più convincente. Caroline notò uno strano profumo maschile mischiato a quello dell'amica e la guardò sospettosa. "Mmm sarà, ma non mi fido. Vieni più in là dovresti stare in mezzo alla gente nel caso mi svenissi su due piedi...o ti venisse un colpo di sole...o di testa." Disse poi Caroline prendendola per un braccio e portandola vicino a Bonnie e ad altre ragazze intente a sistemare gli ultimi ritocchi per la festa.

Elena si preparò lentamente e minuziosamente per la festa. Giugno stava per finire e l'aria cominciava ad essere sempre più calda. Indossò un vestito viola senza spalline che le stringeva sotto il seno con una fascia nera per poi cadere morbido fino a un pò più su delle ginocchia. Mise un paio di ballerine nere e si truccò leggermente, fermando i capelli lisci che le cadevano davanti al viso dietro la nuca. Jeremy entrò nel bagno che condividevano ed Elena lo guardò dal riflesso dello specchio. "Scusami non ti avevo sentita".
"Non fa niente ho quasi finito." Disse lei passandosi il mascara sulle ciglia.
"Wow finalmente sei uscita dai jeans e t-shirt." Disse scherzando il ragazzo prendendo in mano lo spazzolino da denti.
Elena lo guardò tra il divertito e lo sconcertato e lo spinse un pò al lato. "Non sei carino!" Disse Elena offesa.
"Dai scherzavo. Prendilo come un complimento."
"Oh bè se è un complimento allora grazie!" Disse lei ironica scuotendo la testa. "E sbrigati Bonnie odia i ritardatari." Disse poi facendogli una smorfia.
"Si, si lo so grazie...non ci aspetti?"
"No magari faccio un giro in piazza prima, così Carol Lockwood non andrà in iperventilazione se c'è qualcosa fuoriposto."
Jeremy ridacchiò. "Non sei costretta a farlo!" Gli urlò dal bagno per farsi sentire dalla ragazza che si era spostata nella sua stanza.
"Lo so, ma almeno avrò qualcosa da fare, non voglio fare da terzo in comodo nè a te e Bonnie, nè a Caroline e a Matt" disse. Poi gli si avvicinò e lo baciò sulla guancia ridendo malefica.
"Oh Elena il lucido!" Disse Jeremy cercando di togliere dalla sua guancia la sostanza lucida al gusto di ciliegia. Elena rise soddisfatta scendendo le scale. Si era vendicata a modo suo.

La musica risuonava per tutta la piazza, le luci erano perfette e gli addobbi al loro posto. In altre occasioni Elena avrebbe fatto i salti di gioia per quella perfezione, ma in quel momento sperava solo che la signora Loockwood le dicesse che c'era qualcosa da controllare per tutta la sera. Aveva solo bisogno di controllare qualcosa. Di impiegare le sue energie in qualcosa di stupido, perchè se no si sarebbe fermata a pensare. E pensare non era conveniente. Vagò un pò per la piazza, andò fino al gazebo per poi ritornare indietro. Scorse Caroline e Matt, ma non voleva avvicinarsi. Sarebbe stata di troppo, si sentiva già di troppo, in ogni posto, con chiunque...voleva solo sentirsi di nuovo a casa. Alzarsi la mattina con il sorriso sulle labbra. Gli occhi le si stavano lentamente riempiendo di lacrime. Respirò a fondo e si accorse di essere in mezzo a gente che ballava. Cercò di allontanarsi rapidamente imbarazzata, poi si sentì bloccare. Si voltò e si scontrò con due occhi verdi che la guardavano dolcemente. Dio perchè non potete tornare ad essere la mia casa? Pensò disperatamente. "Ti va di ballare?" Elena rimase stupita da quella richiesta. Ma lui glielo aveva detto. Non si sarebbe arreso. Forse era meglio così, magari si sarebbe innamorata di nuovo di lui. Lo aveva già fatto una volta dopotutto. Elena fece cenno di si con la testa. Si sentiva a disagio. Non doveva essere tra quelle braccia, non erano più casa sua. "Come stai?" Disse poi lei senza apparente motivo.
"Potrebbe andare meglio" disse lui sincero.
"Mi dispiace per questa situazione." Disse Elena abbassando lo sguardo.
"L'hai voluta tu, non io."
Elena guardò Stefan sconvolta "Come scusa?"
"Ti sei messa tu in questa situazione. Non ti ho detto io di sentirti attratta da mio fratello." Disse secco.
Non può dire sul serio. Non...può pensare che sia una...che sia solo sesso. Elena lo guardò ferita. Il suo cuore fu come pugnalato. Poteva anche non amarlo più, ma di certo aveva rispetto per lui, per la loro storia e per i sentimenti veri e sinceri che aveva provato. Elena si fermò immobile al centro della pista. Stefan tolse le mani dalla sua vita e guardò duro al di la delle sue spalle senza guardarla in volto. Le tremavano le gambe e stava per scoppiare a piangere. "Continua pure a ferirmi se ti va." Disse Elena arrabbiata.
"E' quello che preferisci a quanto pare."
Elena si sentì mancare l'aria e si allontanò velocemente da lì, voleva allontanarsi da tutti. Corse sempre più velocemente, non si rendeva nemmeno conto di dove stesse andando, sapeva solo che si allontanava sempre di più dal centro aggirandosi per le vie deserte della città col fiato corto.
"Ti fermi ora?" Disse una voce alle sue spalle e due braccia la cinsero da dietro. Lo avrebbe riconosciuto anche ad occhi chiusi.
"No!" Urlò poi scrollandosi da dosso le sue mani dopo un pò di titubanza. "Lasciami in pace! Cos'è il tuo turno ora?" Disse isterica senza voltarsi.
"Elena" disse lui deciso afferrandola per le braccia e costringendola a voltarsi.
"Ho detto lasciami in pace!" Gli urlò di nuovo.
"Sssh" cercò di farla calmare lui e facendola indietreggiare.
"Non dirmi di stare zitta." Disse lei arrabbiata e con il viso coperto ormai di lacrime.
"Sssh" insistette lui  facendola arretrare fino a che le sue spalle incontrarono un albero.
"Mollami!" Urlò cercando di divincolarsi dalla sua presa senza successo. Lentamente lasciò cadere le braccia lungo i fianchi ancora un pò scossa dai singhiozzi.
 Lui appoggiò le mani sul tronco e mise la sua fronte contro quella di lei. "Guardami."
Elena scosse la testa con enfasi con gli occhi ancora chiusi, mentre le lacrime scendevano ancora. Damon avvicinò la bocca alla sua guancia raccogliendone le lacrime. Elena si sentì percuotere da una scossa e lentamente iniziò a calmarsi. "Puoi guardarmi adesso?" Disse di nuovo lui. Elena scosse di nuovo la testa.
"Perchè non ti sei fatto sentire?" Disse lei sottovoce.
"Perchè sei scappata ieri?" Le sussurrò lui all'orecchio in risposta.
"Mi dispiace." Disse lei ancora con gli occhi chiusi.
"Sono qui." Disse lui semplicemente scostandole un pò i capelli e guardandole il viso ormai asciutto. Poi appoggiò nuovamente la fronte su quella di lei, sperando di poter catturare il suo sguardo. "Posso sempre andarlo a prendere a pugni." Disse lui.
"Damon!" Disse lei rimproverandolo e alzando lo sguardo su di lui...finalmente. Solo in quel momento Elena si accorse che lui stava sorridendo strafottente.
"Finalmente hai aperto gli occhi." Disse lui sorridendo.
"Idiota." Esclamò lei accennando un sorriso e dandogli un pugno leggero sul petto.
Damon sorrise di nuovo e finalmente le passo le braccia attorno alla vita. Elena gli passò le braccia attorno al collo passando lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra. "Mi baci o no?" Disse lei.
"Dopo che mi hai chiamato idiota? Non credo proprio." Disse lui.
Elena sbuffò e alzò gli occhi al cielo. Staccò le mani da dietro al collo di lui e lentamente fece scivolare le sue mani sul suo petto fino alla base della vita.
"Elena..." disse lui con tono da rimprovero prendendola per i polsi e allontanandole le mani.
"Cosa?" Disse lei innocentemente sorridendo appena prendendosi gioco di lui.
"Non fare così. Ho detto no." Disse lui stando al gioco. Lentamente lei si stava rilassando e prendeva sicurezza di sè.
"Fare cosa?" Disse lei mettendosi in punta di piedi avvicinandosi alla sua bocca. Lui chiuse gli occhi e allentò leggermente la presa sui suoi polsi. Lei sorrise, poi spostò la sua direzione sull'angolo della bocca.
Damon sospirò esasperato l'attirò velocemente a sè fece scivolare le sue mani sui fianchi e allacciò le mani dietro la sua schiena. Poi finalmente catturò le sue labbra in un bacio poco casto. Elena fece risalire le sue mani sul petto di lui e poi gli si aggrappò letteralmente al collo. Poi le loro labbra si staccarono e finalmente Elena riuscì a tornare a respirare sorridendo. Aveva vinto lei.
"Sarà meglio andare a casa." Gli sussurrò lui con voce roca baciandole il collo.
"Si sarà meglio." Rispose lei con gli occhi chiusi in balia di lui.
Damon si staccò da lei ed Elena mugugnò in segno di disappunto. "Dicevo sul serio." disse lui ghignando.
Elena lo spinse indietro facendogli un smorfia e prendendo a camminare. Lui la raggiunse velocemente abbracciandola da dietro. Di certo non potevano camminare così.
"Non avevi detto di tornare a casa?"
"Ci sto andando infatti."
"Casa tua e dall'altra parte." Disse lei poco seria.
Lui sorrise. "Mmm credo di aver frainteso allora." Disse lui solleticandole il collo.
Elena socchiuse gli occhi e sospirò. Poi alzò gli occhi al cielo. "Sei odioso."
"Lo so." Disse lui accennando un sorriso tenendola ancora stretta.
"Mi lascerai mai vincere?" Disse lei girando gli occhi per cogliere il suo viso vicino al suo.
"No." Disse lui sicuro di sè. Elena scosse la testa sorridendo. Poi si liberò dalla sua presa e si aggrappò al suo braccio intrecciando la mano con la sua, riprendendo a camminare. Elena si arrese...in fondo aveva già vinto il suo cuore. E lui? Lui cosa aveva vinto? Elena rafforzò la stretta su di lui. Intanto in lontananza si sentiva il festeggiare chiassoso della città. Solo loro due si aggiravano tra
le strade deserte della città.

 

SPAZIO PSEUDO-AUTRICE

 

Sono tornata...vi avevo promesso di anticipare e ho anticipato, voi direte capirai! Di solito lo fai il giovedì, oggi è martedì...lo so lo so dovevo farlo domenica e invece poi per varie cose non ho potuto...comunque riaggiornerò poi per il fine settimana! E questa volta cercherò di essere brava..quindi o sabato o domenica avrete il dodicesimo capitolo...Comunque che dire?? Bè dciamo che le cose si erano un tantino fatte fredde dopo il "pomeriggio bollente" dei nostri due stupidi, testardi, orgogliosi, francamente delle volte anche idioti, bellissimi, meravigliosi beniamini. Ora non prendete Elena per pazza! Non volevo dare l'idea che sperasse ancora di provare qualcosa per Stefan (che dicimolo è stato davvero stronzo), ma più che altro si sentiva davvero in crisi, poichè il nostro Big Salvatore non si è fatto sentire per 24 ore filate. MA in fin dei conti è LEI che è scappata non LUI. Quindi doveva essere lei...anche se alla fine è Damon che vedendola ferita per le parole e le insinuazioni di Stefan ha ceduto...a parte la deliziosa visitina in mattinata al centro della piazza...ma quanto ci piace Damon sfrontato?? A me un sacco ahahah. Comunque oh e non prendetela per pazza se poi subito si è rilassata con Damon quasi dimenticandosi di Stefan, più che altro si sente ferita da quello che ha detto...insomma Elena è una persona con dei principi e bla bla bla, e per quanto possa essere noiosa quando fa così (lo dico sempre anche io) nonostante tutto è da apprezzare! Quindi il suo essere un pò in bilico è normale...e poi ricordate lei quando è andata da lui prima di fare l'amore gli ha detto che era spaventata perchè con lui era diversa...insomma sta cambiando. Ma la sua testolina è scema io vi avviso eh! Comunque da ora in poi ci saranno davvero solo piccoli momenti tutti Damon-Elena, non mi sono impelagata in niente di astroso, però in ogni capitolo ci saranno degli avvenimenti secondo me importanti...tipo nel prossimo ci sarà un momento per vedere un pò del nostro Damon moooolto umano *__* Bè io direi che basta ho detto tutto ahahah Ho anche parlato troppo...vado a rispondere alle vostre meravigliose recensioni invitandovi a recensire ancora. Grazie anche a tutte le ricordate, seguite e soprattutto preferite <3 siete adorabili davvero. Un bacio Ari.

   
 
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