A dream come true.
 

Guardo fuori dal finestrino del treno, nervosa come non mai. Tamburello velocemente con le dita sul cd che tengo sulle ginocchia. Sono così emozionata, ancora non ci posso credere che sto per incontrare i Tokio Hotel! Chiunque al mio posto sarebbe così emozionata. Un lieve russare mi distrae. Volto piano la testa verso il rumore molesto e sospiro. Direi chiunque tranne Patrizia, che dorme beatamente al mio fianco. E' stata così dolce e disponibile da offrirsi volontaria nell'accompagnarmi a Roma in treno. La guardo attentamente, poi sorrido divertita. No, assolutamente. Più che offerta diciamo che l'ho...ricattata. Scuoto appena la testa.
"No, non sono così perfida."
Sussurro senza rendermene conto.
"Si che lo sei, invece."
Borbotta la mia amica, aprendo un occhio.
"Non è vero."
Mi lamento, mettendo il muso. Lei grugnisce, mettendosi dritta sul sedile.
"Ti rendi conto che mi hai praticamente costretta a venire a Roma con te per vedere i Frocio Hotel?"
Dice, per poi sbadigliare. La guardo male, ma non parlo, perché lei mi sventola una mano d'avanti.
"Sai che non voglio offendere, pera."
Afferma. Si alza e mi fa mettere al suo posto, spingendomi con una mano. Si abbandona al sedile e guarda fuori dal finestrino. Sospiro e abbasso lo sguardo, portandolo sul cd. Sorrido appena. Chissà se piacerà..chissà se piacerò! Uno sbadiglio mi distrae nuovamente dalle mie paranoie.
"Quasi quasi dormo ancora."
Borbotta, appoggiando la testa sulla mia spalla, anche se, essendo più alta di me, sembra stare un po' scomoda.
"Non ne hai tempo, mela. Siamo arrivate."
Dico eccitata, sorridendo smagliante e indicando fuori dalla finestra. Ecco che si alza e si stiracchia, contorcendosi come un gatto.
"Che la tortura abbia inizio."
Bisbiglia, prendendomi per mano e facendomi alzare a mia volta.

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Ci troviamo d'avanti all'hotel nel quale alloggeranno i Tokio Hotel, insieme a tantissime altre fan impazzite, teneramente soprannominate oche giulive scassa palle dalla mia dolcissima amica. Sento un rumore e mi volto di scatto, vedendo che una limousine parcheggia proprio qui. Stringo forte il braccio di Patrizia. Mi sento svenire. I ragazzi scendono dall'auto e iniziano a camminare sorridenti in mezzo a noi. Apro e chiudo la bocca come un pesce fuori d'acqua, mentre la mia amica sbuffa. Mi guarda come se fossi un aliena.
"Vai a farti fare quel cazzo di autografo!"
Esclama, spingendomi in mezzo alla folla. Mi irrigidisco, guardandomi attorno, poi sospiro e inizio a farmi strada tra le altre ragazze. Finalmente lo raggiungo. Gli sfioro il braccio e subito vengo travolta da brividi che mi percorrono la spina dorsale. Bill si volta piano verso di me, poi sorride. Gli faccio vedere il blocchetto vuoto. Afferra la penna e, dopo avermi chiesto il nome, mi fa una dedica. Oddio, sto per svenire. Frugo nella borsa ed esco il cd. Quasi con le lacrime agli occhi glie lo porgo. Sorride maggiormente e, dopo aver ringraziato, lo prende. Lancio uno sguardo dietro di me, dove sta Patrizia che mi scatta delle foto, per poi sorridere compiaciuta. Non faccio a tempo a dire nulla, che gli altri reclamano il mio idolo. Prima di andarsene, però, si abbassa e mi bacia una guancia. Ok, ora svengo. Faccio due passi indietro, sentendo gli sguardi invidiosi su di me. Una mano mi prende per un braccio e mi trascina lontano. E' la mia amica, per fortuna.
"Ora possiamo fare qualcos'altro, per favore?"
Mi chiede, sull'orlo dell'isteria. Sorrido ebete e annuisco distrattamente. Questo è il giorno più bello della mia vita.

Angolo dell'autrice isterica:
Questa, come detto nell'introduzione, è la mia prima shot in questa sezione...e credo anche l'ultima. La storia è interamente dedicata alla mia migliore amica, nella storia chiamata anche pera, e le auguro che possa davvero, un giorno, incontrare i suoi idoli e realizzare i suoi sogni. Saluti, Pat.