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Autore: Hyperviolet Pixie    08/06/2011    9 recensioni
Ad un tratto, il cupo silenzio carico di nervosismo venne interrotto dalla voce di Crouch in persona, in piedi che li guardava dall'alto del suo scranno con il viso contratto in un'espressione di puro odio.
« Siete stati condotti di fronte al Tribunale della Legge Magica » disse con voce chiara, « perché siate giudicati per un crimine atroce... »

Questa storia ha partecipato al contest Life and Lies of Bellatrix Lestrange indetto da Dardeile, classificandosi prima.
Genere: Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Autrice: Hyperviolet Pixie
Titolo: The Bitter End
Personaggi: Bellatrix Black
Rating: giallo
Genere: angst, introspettivo
Avvertimenti: one-shot
Beta e supporto morale: Payton_
Note ed eventuali:
innanzitutto ci tengo a specificare che è il mio primo contest. Non ho mai scritto per un contest quindi ero un po' stranita e mi è sembrato di tornare a scuola, tra tracce e appunti. Fortuna delle fortune, ho trovato un contest adatto a me. Placebo più Bellatrix? Adoro. Mi è capitato come momento quello del processo che, nel quarto libro, è quasi completamente incentrato su Barty Croch jr e sul padre. Ho dovuto quindi tagliuzzare qua e là per rendere il momento Bellatrix-centrico. Che Zia Rowling non me ne voglia!
La parta in corsivo sottolineato è tratta dalla bellissima “Song to say goodbye” dei Placebo. Mentre l'ascoltavo in auto mi è venuto in mente che, effettivamente, era perfettamente ciò che un uomo come Crouch poteva pensare del figlio e delle sue “frequentazioni”. Oltretutto, il titolo della one-shot è tratto dall'omonima canzone dei Placebo, il sottotitolo è ispirato dalla poesia “Spleen” di Baudelaire, la cui strofa finale funge anche da introduzione ai fatti, in quanto ho notato come in certi versi io mi sia, inconsciamente, ispirata.

Le parti in corsivo non sottolineato sono tratte dal quarto libro, Harry Potter e il Calice di Fuoco.
Mi soffermo brevemente sulla Bellatrix che figura in questa storia: so che potrebbe sembrare OOC visto che, tendenzialmente, per il suo fanatismo esasperato, si pensa che non possa arrivare a dubitare del suo Signore. Per me, invece, visto che nel sesto libro dubita dell'eccessiva fiducia che lui ripone in Piton, Bellatrix è perfettamente IC. E poi, a conti fatti, chi è lei per non dubitarne? Persino Cristo, sulla croce e in punto di morte, dubita di Dio. ^^
Il “Lui” citato mi pare ovvio che è Lord Voldemort.
Uh, quasi dimenticavo!
Ho voluto "personalizzare" un po' i fatti perché mi sembra strano che sia stata solo Bella a torturare entrambi i coniugi. In teoria, lì con lei c'erano anche Rodolphus, Rabastan e Barty Jr quindi penso che di Alice se ne siano occupati loro e per questo motivo parlo solo di Frank e della sensazione che Bellatrix ha provato nel torturarlo.
Non penso di avere altro da dire D:
Il giudizio della giudiciA a fine storia!
Un bacio,
Fay <3



The Bitter End

L'Espoir pleure, l'Angoisse règne


« […] - Et de longs corbillards, sans tambours ni musique,
Défilent lentement dans mon âme; l'Espoir,
Vaincu, pleure, et l'Angoisse atroce, despotique,
Sur mon crâne incliné plante son drapeau noir.
»

Charles Baudelaire, “Spleen” tratta da “I Fiori del Male”



Un gruppo di sei Dissennatori scivolarono silenziosi nel buio della stanza trascinandosi dietro i loro quattro prigionieri. Le loro mani, scheletriche e putrefatte, strette attorno alle braccia di quelle persone, sembravano rubar loro ogni traccia di vita e avvolgerli in una disperazione più cupa della notte stessa.
Bellatrix, davanti a tutti, ad aprire quel corteo di grottesco orrore, nonostante le forze che le venivano meno, riuscì a sedersi sulla sedia con le catene a schiena eretta, fiera come una regina sul trono del suo Paese.
Non appena il Dissennatore che la sorvegliava se ne fu andato, la sensazione di malessere provata si ridusse facendola allontanare dal vortice scuro che aveva cercato di risucchiarla.
Da dietro le palpebre semichiuse e insolitamente pesanti, si guardò attorno con una sorta di lucido interesse.
Si trovavano in una sala sotterranea, simile ad una segreta sporca ed angusta il cui soffitto sembrava premerle sempre più sul suo petto, opprimendola come un coperchio pesante.
Guardandosi attorno riconobbe alcuni dei membri del Wizengamot. Nell'aria aleggiava una strana tensione forse riconducibile al fatto che il figlio di Crouch sedesse dalla parte sbagliata del Tribunale: tra gli impuri e gli assassini.
Sapeva cosa pensava quel vecchio burocrate di lui. “
Sei uno degli errori di Dio, un piangente tragico spreco di pelle!”, avrebbe sicuramente commentato se non si fosse trovato con una moglie stretta nel suo cupo cordoglio, conscia di stare per perdere il suo unico figlio da un momento all'altro.
Bellatrix quasi sorrise a quel pensiero. La lontananza dei Dissennatori le aveva donato un po' di lucidità che avrebbe afferrato volentieri con le unghie e con i denti per portarne un po' ad Azkaban con sé.
Ad un tratto, il cupo silenzio carico di nervosismo venne interrotto dalla voce di Crouch in persona, in piedi che li guardava dall'alto del suo scranno con il viso contratto in un'espressione di puro odio.
« Siete stati condotti di fronte al Tribunale della Legge Magica » disse con voce chiara, « perché siate giudicati per un crimine atroce... »
Affianco a lei, il figlio di Crouch chiamò a gran voce il padre, ma le sue suppliche e i suoi richiami disperati non sembrarono raggiungere quell'uomo più freddo del ghiaccio stesso.
« ...del quale raramente abbiamo udito il pari in questa corte. Abbiamo raccolto prove contro di voi. Siete accusati di aver catturato un Auror – Frank Paciock – e di averlo sottoposto alla Maledizione Cruciatus, convinti che conoscesse l'attuale dimora del vostro signore in esilio, Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato... »
Il ricordo di ciò che era successo qualche giorno prima le tornò alla mente: aveva avuto la vita di un uomo nelle sue mani. Riusciva ancora a sentire quell'adrenalina scorrerle nelle vene e inondarla, riempiendola e facendola sentire più viva che mai. Era stata tutta una questione di potere e di controllo e la sua anima corrotta ed infetta ne aveva gioito e tratto un piacere che mai aveva provato prima.
Il processo stava continuando, ma ormai non riusciva più a seguire il filo del discorso che avrebbe decretato la sua sentenza di morte. Il ricordo di quella notte e della sensazione di avere alla sua mercé quell'uomo era più vivido che mai nella sua mente.
Aveva ricercato la gloria, effimera ed inafferrabile, in
Lui ed era stata ripagata con onori. Gli sarebbe sempre stata fedele e ora ne scontava il fio.
I Dissennatori rientrarono scivolando. I tre compagni del ragazzo si alzarono in silenzio; la donna dalle palpebre pesanti guardò Crouch e gridò:
« Il Signore Oscuro risorgerà, Crouch! Gettaci pure ad Azkaban, noi aspetteremo! Risorgerà e verrà a cercarci, e ricompenserà noi più di ogni altro suo seguace! Solo noi siamo fedeli! Solo noi abbiamo cercato di trovarlo! ».
Dopo aver esclamato a gran voce quelle parole, si guardò per l'ennesima volta il marchio, che spiccava nitido sulla sua pelle bianca chiedendosi se
Lui sarebbe davvero tornato per salvarla dalla sua amara fine.
Sentì qualcosa di freddo chiudersi nuovamente attorno al suo polso; svuotata da ogni sentimento positivo, si rese conto che non si trattava più delle catene ma della mano putrescente di un Dissennatore.
Azkaban era sempre più vicina.
L'ultimo pensiero razionale che le attraversò la mente prima di svenire fu: “
Lui verrà a salvarmi”. Poi sprofondò nel baratro della follia. Di nuovo.


______________


Hyperviolet Pixie

Grammatica: 20/20
Stile: 9/10
Caratterizzazione: 20/20
Originalità: 13/15
Giudizio Personale: 14/15
Bonus Canzone: 5/5
Totale: 81/85

Ottima grammatica, davvero, e soprattutto un ottimo vocabolario. Anche lo stile è chiaro, con l’eccezione di un paio di punti che ad una prima lettura possono sfuggire per una costruzione della frase troppo lavorata, ma nulla di grave. La caratterizzazione è meravigliosa, sia nella descrizione della disperazione che nella lucidità.
Buono anche il punteggio per l’originalità: ho apprezzato il fatto che, pur essendo concentrata su Bellatrix, tu non abbia dimenticato quello che la circondava, inserendo personaggi secondari ma fondamentali a quello che andavi a raccontare (Quante persone si dimenticano del povero Barty Jr).
Il mio giudizio personale è sicuramente elevato; ho apprezzato un sacco la costruzione della storia, in cui i lprocesso sembra quasi una radura in mezzo ad una foresta, un’apertura momentanea alla lucidità, un intervallo nel mezzo del buio.
Anche il bonus è pieno, perché dopotutto cos’è quella di Bellatrix se non una fine amara?
 
   
 
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