Autrice:
Hyperviolet
Pixie
Titolo:
The Bitter End
Personaggi:
Bellatrix Black
Rating:
giallo
Genere:
angst, introspettivo
Avvertimenti:
one-shot
Beta
e supporto morale:
Payton_
Note
ed eventuali:
innanzitutto ci tengo a specificare che è il mio primo
contest. Non
ho mai scritto per un contest quindi ero un po' stranita e mi
è
sembrato di tornare a scuola, tra tracce e appunti. Fortuna delle
fortune, ho trovato un contest adatto a me. Placebo più
Bellatrix?
Adoro. Mi è capitato come momento quello del processo che,
nel
quarto libro, è quasi completamente incentrato su Barty
Croch jr e
sul padre. Ho dovuto quindi tagliuzzare qua e là per rendere
il
momento Bellatrix-centrico. Che Zia Rowling non me ne voglia!
La
parta in corsivo sottolineato è tratta dalla bellissima
“Song to
say goodbye” dei Placebo. Mentre l'ascoltavo in auto mi
è venuto
in mente che, effettivamente, era perfettamente ciò che un
uomo come
Crouch poteva pensare del figlio e delle sue
“frequentazioni”.
Oltretutto, il titolo della one-shot è tratto dall'omonima
canzone
dei Placebo, il sottotitolo è ispirato dalla poesia
“Spleen” di
Baudelaire, la cui strofa finale funge anche da introduzione ai
fatti, in quanto ho notato come in certi versi io mi sia,
inconsciamente, ispirata.
Le
parti in corsivo non sottolineato sono tratte dal quarto libro, Harry
Potter e il Calice di Fuoco.
Mi
soffermo brevemente sulla Bellatrix che figura in questa storia: so
che potrebbe sembrare OOC visto che, tendenzialmente, per il suo
fanatismo esasperato, si pensa che non possa arrivare a dubitare del
suo Signore. Per me, invece, visto che nel sesto libro dubita
dell'eccessiva fiducia che lui ripone in Piton, Bellatrix è
perfettamente IC. E poi, a conti fatti, chi è lei per non
dubitarne?
Persino Cristo, sulla croce e in punto di morte, dubita di Dio. ^^
Il
“Lui” citato mi pare ovvio che è Lord
Voldemort.
Uh,
quasi dimenticavo! Ho
voluto "personalizzare" un po' i fatti perché mi sembra
strano che sia stata solo Bella a torturare entrambi i coniugi. In
teoria, lì con lei c'erano anche Rodolphus, Rabastan e Barty
Jr
quindi penso che di Alice se ne siano occupati loro e per questo
motivo parlo solo di Frank e della sensazione che Bellatrix ha
provato nel torturarlo.
Non
penso di avere altro da dire D:
Il
giudizio della giudiciA a fine storia!
Un
bacio,
Fay
<3
The Bitter End
L'Espoir pleure, l'Angoisse règne
«
[…]
- Et de longs corbillards, sans tambours ni musique,
Défilent
lentement dans mon âme; l'Espoir,
Vaincu, pleure, et l'Angoisse
atroce, despotique,
Sur mon crâne incliné plante son drapeau
noir. »
Charles Baudelaire, “Spleen” tratta da “I Fiori del Male”
Un
gruppo di sei Dissennatori scivolarono silenziosi nel buio della
stanza trascinandosi dietro i loro quattro prigionieri. Le loro mani,
scheletriche e putrefatte, strette attorno alle braccia di quelle
persone, sembravano rubar loro ogni traccia di vita e avvolgerli in
una disperazione più cupa della notte stessa.
Bellatrix,
davanti a tutti, ad aprire quel corteo di grottesco orrore,
nonostante le forze che le venivano meno, riuscì a sedersi
sulla
sedia con le catene a schiena eretta, fiera come una regina sul trono
del suo Paese.
Non
appena il Dissennatore che la sorvegliava se ne fu andato, la
sensazione di malessere provata si ridusse facendola allontanare dal
vortice scuro che aveva cercato di risucchiarla.
Da
dietro le palpebre semichiuse e insolitamente pesanti, si
guardò
attorno con una sorta di lucido interesse.
Si
trovavano in una sala sotterranea, simile ad una segreta sporca ed
angusta il cui soffitto sembrava premerle sempre più sul suo
petto,
opprimendola come un coperchio pesante.
Guardandosi
attorno riconobbe alcuni dei membri del Wizengamot. Nell'aria
aleggiava una strana tensione forse riconducibile al fatto che il
figlio di Crouch sedesse dalla parte sbagliata del Tribunale: tra gli
impuri e gli assassini.
Sapeva
cosa pensava quel vecchio burocrate di lui. “Sei
uno degli errori di Dio, un piangente tragico spreco di pelle!”,
avrebbe sicuramente commentato se non si fosse trovato con una moglie
stretta nel suo cupo cordoglio, conscia di stare per perdere il suo
unico figlio da un momento all'altro.
Bellatrix
quasi sorrise a quel pensiero. La lontananza dei Dissennatori le
aveva donato un po' di lucidità che avrebbe afferrato
volentieri con
le unghie e con i denti per portarne un po' ad Azkaban con
sé.
Ad
un tratto, il cupo silenzio carico di nervosismo venne interrotto
dalla voce di Crouch in persona, in piedi che li guardava dall'alto
del suo scranno con il viso contratto in un'espressione di puro odio.
«
Siete stati condotti di fronte al Tribunale della Legge Magica
»
disse con voce chiara, « perché siate giudicati
per un crimine
atroce... »
Affianco
a lei, il figlio di Crouch chiamò a gran voce il padre, ma
le sue
suppliche e i suoi richiami disperati non sembrarono raggiungere
quell'uomo più freddo del ghiaccio stesso.
«
...del quale raramente abbiamo udito il pari in questa corte. Abbiamo
raccolto prove contro di voi. Siete accusati di aver catturato un
Auror – Frank Paciock – e di averlo sottoposto alla
Maledizione
Cruciatus, convinti che conoscesse l'attuale dimora del vostro
signore in esilio, Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato... »
Il
ricordo di ciò che era successo qualche giorno prima le
tornò alla
mente: aveva avuto la vita di un uomo nelle sue mani. Riusciva ancora
a sentire quell'adrenalina scorrerle nelle vene e inondarla,
riempiendola e facendola sentire più viva che mai. Era stata
tutta
una questione di potere e di controllo e la sua anima corrotta ed
infetta ne aveva gioito e tratto un piacere che mai aveva provato
prima.
Il
processo stava continuando, ma ormai non riusciva più a
seguire il
filo del discorso che avrebbe decretato la sua sentenza di morte. Il
ricordo di quella notte e della sensazione di avere alla sua
mercé
quell'uomo era più vivido che mai nella sua mente.
Aveva
ricercato la gloria, effimera ed inafferrabile, in Lui
ed era stata ripagata con onori. Gli sarebbe sempre stata fedele e
ora ne scontava il fio.
I
Dissennatori rientrarono scivolando. I tre compagni del ragazzo si
alzarono in silenzio; la donna dalle palpebre pesanti guardò
Crouch
e gridò: «
Il Signore Oscuro risorgerà, Crouch! Gettaci pure ad
Azkaban, noi
aspetteremo! Risorgerà e verrà a cercarci, e
ricompenserà noi più
di ogni altro suo seguace! Solo noi siamo fedeli! Solo noi abbiamo
cercato di trovarlo! ».
Dopo
aver esclamato a gran voce quelle parole, si guardò per
l'ennesima
volta il marchio, che spiccava nitido sulla sua pelle bianca
chiedendosi se Lui
sarebbe
davvero tornato per salvarla dalla sua amara fine.
Sentì
qualcosa di freddo chiudersi nuovamente attorno al suo polso;
svuotata da ogni sentimento positivo, si rese conto che non si
trattava più delle catene ma della mano putrescente di un
Dissennatore.
Azkaban
era sempre più vicina.
L'ultimo
pensiero razionale che le attraversò la mente prima di
svenire fu:
“Lui
verrà a salvarmi”. Poi sprofondò nel
baratro della follia. Di
nuovo.
______________
Hyperviolet Pixie
Grammatica: 20/20
Stile: 9/10
Caratterizzazione: 20/20
Originalità: 13/15
Giudizio Personale: 14/15
Bonus Canzone: 5/5
Totale: 81/85
Ottima grammatica, davvero, e soprattutto un ottimo vocabolario. Anche lo stile è chiaro, con l’eccezione di un paio di punti che ad una prima lettura possono sfuggire per una costruzione della frase troppo lavorata, ma nulla di grave. La caratterizzazione è meravigliosa, sia nella descrizione della disperazione che nella lucidità.
Buono anche il punteggio per l’originalità: ho apprezzato il fatto che, pur essendo concentrata su Bellatrix, tu non abbia dimenticato quello che la circondava, inserendo personaggi secondari ma fondamentali a quello che andavi a raccontare (Quante persone si dimenticano del povero Barty Jr).
Il mio giudizio personale è sicuramente elevato; ho apprezzato un sacco la costruzione della storia, in cui i lprocesso sembra quasi una radura in mezzo ad una foresta, un’apertura momentanea alla lucidità, un intervallo nel mezzo del buio.
Anche il bonus è pieno, perché dopotutto cos’è quella di Bellatrix se non una fine amara?