Una giornata speciale per Naruto
Quella mattina
si era
svegliato di buon ora. Cosa piuttosto strana per lui. Di solito nemmeno
le
cannonate servivano a svegliarlo ma quel giorno era speciale. Era il
giorno del
suo compleanno. Si sentiva fantasticamente bene. Aprì la
finestra, facendo
entrare la leggera aria autunnale di quei giorni. Si vestì
il più velocemente
possibile e saltò fuori dalla finestra.
Camminava per le
strade
di Konoha, con le braccia dietro la testa, col sorriso sulle labbra.
Stava
cercando i suoi amici, così decise di andarli a trovare uno
a uno. Voleva tanto
sentirsi dire: “Buon compleanno, Naruto!” Il
sorriso si allargò ancora di più.
Per primo andò a casa della sua ragazza, Hinata. Era certo
di trovarla là.
Arrivato davanti
alla
grande villa, attese che il maggiordomo andasse a chiamare la ragazza.
E,
infatti, non aspettò molto. La vide corrergli incontro con
lo zaino in spalla. La
osservò confuso. Non appena gli fu di fronte, Hinata gli
sorrise dolcemente,
solo come lei poteva fare.
“Ciao,
Naruto. E’
successo qualcosa?” domandò la ragazza. I lunghi
capelli corvini gli ricadevano
sulle spalle, la divisa da Chunin le dava un’aria da donna
più matura. Naruto
continuava ad osservarla.
“No…
E-ecco… Mi
domandavo se ti andava di passare una giornata insieme ma vedo che hai
da
fare…” mormorò. Hinata gli sorrise
ancora.
“Si,
scusa me ne sono
dimenticata di dirtelo, ieri. Oggi vado in missione. Una missione
assegnata
all’ultimo momento” spiegò la ragazza,
uscendo dalla villa. Chiuse la porta
alle sue spalle.
“Ah. E
che missione
sarebbe? Vuoi che ti accompagni?” domandò Naruto.
Hinata scosse la testa.
“No,
non ti
preoccupare. E’ solamente una missione di spionaggio. Ci
impiegherò solo due
giorni. Al mio ritorno recupereremo il tempo perso va bene?”
gli chiese con un
sorriso dolcissimo a cui è impossibile dire di no. Naruto,
quindi, annuì.
Hinata gli diede un bacio sulle labbra, in segno di perdono, e subito
dopo
scappò. Lo lasciò lì, da solo, sulla
porta. Bussò un’altra volta e il
maggiordomo ricomparse, alzando gli occhi al cielo. Naruto lo
guardò con
irritazione.
“C’è
Neji?” chiese,
cercando di non sbuffare .
“mi
dispiace ma il
signorino Neji è impegnato. Si sta allenando con il padron
Hiashi e durante gli
allenamenti non tollerano interruzioni” rispose freddamente
l’uomo, per poi
chiudergli la porta in faccia. Naruto rimase fermo come un ebete
lì sulla
porta.
Borbottando fra
sé e
sé, si incamminò verso il centro della
città. Lungo la strada incrociò Lee che
correva sulle mani. Naruto lo raggiunse. Ma qualcosa andò
storto, perché il
ragazzo lo seminò. Naruto rimase
fermo a
guardarlo scappare via. Si rimise le mani in tasca e riprese a
camminare. Non
si arrendeva. Con passo spedito si diresse verso la sua nuova meta.
Ormai gli era
chiaro
che se voleva passare la giornata del suo diciottesimo compleanno con
qualcuno,
doveva andare da una persona di cui era sicuro era impossibile che
fosse a
casa. Per questo si ritrovò a bussare con insistenza alla
porta. Ma nessuno
rispondeva. Con un ultimo e
decisivo
colpo bussò alla porta. Strinse i denti, a quanto pare non
era in casa. Era sul
punto di rinunciare ma una voce lo fermò.
“Ehi,
se mi rompi la
porta te la faccio comprare, Teme!” esclamò Sasuke
. Naruto lo guardò irritato.
“Ehi,
Dobe ma dov’eri
finito?” domandò il biondo. Sasuke alzò
un sopracciglio, contrariato da quella
domanda.
“Scusa
ma non credo che
siano affari tuoi, su dove mi trovavo prima” rispose con il
suo solito tono
seccato. Naruto sospirò, sconsolato.
“Eh,
va bene. Allora me
ne vado. Noto che la mia presenza ti infastidisce”
mormorò, sconsolato. Gli
mostrò i suoi soliti occhioni dolci. Ma non ebbero
l’impatto sperato, il moro
davanti a lui alzò gli occhi al cielo ma non gli disse
nulla. Naruto stava per
voltarsi.
In quel momento
Sasuke
vide passare davanti ai suoi occhi Sakura, Hinata e Ino passare proprio
davanti
a loro. Stavano ridendo, Hinata e Sakura stavano portando una mega
torta in
mano mentre Ino era pieno di sacchetti. Si bloccarono e guardarono
Sasuke con
uno sguardo di aiuto disperato. Naruto vide l’espressione
sorpresa del moro e
stava per girarsi quando Sasuke lo prese per le spalle e lo
scaraventò in casa.
“Entra!
Ho pensato che
farci una bella chiacchierata come ai vecchi tempi sarebbe un ottima
idea”
esclamò agitato il moro. Le ragazze sospirarono di sollievo.
Sasuke fece cenno
loro di sbrigarsi e le ragazze annuirono correndo
verso la loro meta.
“Ehi!
Ma che ti prende?
Prima non mi volevi nemmeno vedere e adesso mi scaraventi contro il
muro di
casa tue? Non ti capisco proprio!” esclamò il
biondo massaggiandosi la fronte.
Sasuke si preparò a subire un pomeriggio psicologicamente
instabile.
Come aveva
previsto,
Sasuke passò un intero pomeriggio in compagnia di Naruto.
Non aveva mai smesso
di parlare, anche di argomenti totalmente futili e noiosi. Ma Sasuke si
era
addossato un compito, anche se nessuno glielo aveva chiesto. Però non poteva
permettere che il lavoro di
un’intera settimana andasse sprecato, anche perché
si sarebbe rifiutato, anche
a costo di dover uccidere tutti i suoi così detti amici, nel
ripetere
quell’esperienza stressante ed insopportabile.
Ormai era
pomeriggio
inoltrato e aveva pensato che gli altri si fossero dimenticati di lui.
Ma
quando sentì il suono di qualcuno bussare alla sua porta, si
alzò di fretta e
andò ad aprire. Sulla soglia della sua porta vide un ANBU.
Ringraziò il cielo
mentalmente, la divina provvidenza.
“L’Hokage
vuole
vederti” disse il ninja. Naruto comparve alle spalle del
moro. “Oh… E vuole
vedere anche te, Uzumaki” aggiunse la maschera. Si
inchinò e sparì. Sasuke
sospirò, sconfitto. Ora gli toccava pure una missione con
Naruto. L’amico gli
tirò una pacca sulla schiena. Si incamminarono verso il
palazzo dell’Hokage.
Bussarono alla
porta e
la donna li fece entrare.
“Naruto,
Sasuke era ora
che arrivaste!” esordì la donna. Sasuke sbuffo,
seccato, mentre Naruto si mise
a sorridere, proprio come un ebete.
“Allora,
la missione è
semplice! Dovrete recarvi nel bosco per un giro di perlustrazione. Di
recente
ci sono delle voci che parlano di un eventuale avvistamento di
Kabuto” disse la
donna. Sia Sasuke che Naruto diventarono seri. Naruto, preso dal suo
solito
impeto si precipitò fuori dall’ufficio. Sasuke
fece per raggiungere il compagno
ma Tsunade lo fermò.
“Sasuke
aspetta! Mi
dispiace averti dato questo falso allarme, ma era l’unico
modo per portare
Naruto al posto della sua festa, senza destare sospetti. Ma non credo
che
sarebbe stato tanto furbo” si scusò la donna.
Sasuke sospirò. Lo sapeva. Alzò
le spalle e raggiunse il biondo.
Stavano saltando
di
ramo in ramo, stava esplorando tutta la foresta. Naruto
sbuffò, nuovamente.
Sasuke non disse nulla, era inutile.
“Non
è che ci ha detto
una bugia quella donnaccia?” esclamò. Era adirato.
Era il giorno del suo
compleanno e nessuno si era ricordato di fargli gli auguri di buon
compleanno e
per di più doveva passare quel pomeriggio a controllare il
bosco nel caso le voci
su Kabuto fossero giuste. Continuarono il loro giro di ronda,
improvvisamente
Sasuke si fermò. Naruto seguì il suo esempio ma
non capiva il motivo di
quell’interruzione.
“Che
c’è, Sasuke?”
domandò Naruto. Il moro alzò il braccio e il
biondo seguì la direzione con lo
sguardo. Si incamminò verso la direzione indicata.
Camminò fino a quando non
intravide un tavolo. Si stupì,su quel tavolo
c’erano ogni sorta di ben di Dio.
Bibite, salatini, torte, panini e tanto altro ancora. Naruto si sentiva
confuso, che cosa stava succedendo?
Sentì
qualcuno alle sue
spalle e si mise in posizione di attacco. Si girò di scatto,
pronto a colpire
con un pugno. Ma si fermò in tempo. Davanti a lui
c’era Hinata.
“H-Hinata?
Cosa ci fai
qui?” domandò, sconcerto nel vederla lì
in quel posto. Hinata gli sorrise.
“Sono
qui per te. Pensi
che mi sia dimenticata che giorno è oggi?”
domandò la ragazza.
In quel momento
dai
loro nascondigli uscirono fuori tutti i loro amici e anche Sasuke li
raggiunse.
“Buon
compleanno
Naruto!” esclamarono tutti insieme. A Naruto si
riscaldò il cuore. Sorrise,
come era solito fare. Prese la mano di Hinata e
l’attirò a sé. Le diede un
lungo bacio.
“Grazie”
mormorò sulle
sue labbra.
Holaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
Allora che ne pensate?
Spero che la storia vi sia piaciuta la mia piccola One-Shot sul compleanno di Naruto. Anche se c'è una doppia finalità a questa storia (oltre che a sottolineare che il cartone mi piace da impazzire! xD) ed è il mio compleanno.
Ebbene sì. Oggi è il mio compleanno ed ho pensato: perché non scrivere una storia sul compleanno del nostro eroe?
Aspetto le vostre recensioni per sapere che cosa ne pensate! ^^
ByeBye