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Autore: MissysP    08/06/2011    4 recensioni
All'apparenza una giornata normale come tutte le altre. Ma non è così.
Quel giorno era la sua giornata speciale. Era il giorno del suo compleanno. Ma qualcosa sembrava non andare nel verso giusto.
Cercava i suoi amici ma non c'era nessuno in giro per la città.
Sasuke si era dimostrato l'unico amico con cui potesse passare la giornata. Ma neppure lui si era ricordato quale giorno fosse!
Ma quanto si sbagliava!
Spero che la storia vi possa piacere tanto!!! ^^
Bye
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
- Questa storia fa parte della serie 'Giorni normali, più o meno'
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Una giornata speciale per Naruto





Quella mattina si era svegliato di buon ora. Cosa piuttosto strana per lui. Di solito nemmeno le cannonate servivano a svegliarlo ma quel giorno era speciale. Era il giorno del suo compleanno. Si sentiva fantasticamente bene. Aprì la finestra, facendo entrare la leggera aria autunnale di quei giorni. Si vestì il più velocemente possibile e saltò fuori dalla finestra.

Camminava per le strade di Konoha, con le braccia dietro la testa, col sorriso sulle labbra. Stava cercando i suoi amici, così decise di andarli a trovare uno a uno. Voleva tanto sentirsi dire: “Buon compleanno, Naruto!” Il sorriso si allargò ancora di più. Per primo andò a casa della sua ragazza, Hinata. Era certo di trovarla là.

Arrivato davanti alla grande villa, attese che il maggiordomo andasse a chiamare la ragazza. E, infatti, non aspettò molto. La vide corrergli incontro con lo zaino in spalla. La osservò confuso. Non appena gli fu di fronte, Hinata gli sorrise dolcemente, solo come lei poteva fare.

“Ciao, Naruto. E’ successo qualcosa?” domandò la ragazza. I lunghi capelli corvini gli ricadevano sulle spalle, la divisa da Chunin le dava un’aria da donna più matura. Naruto continuava ad osservarla.

“No… E-ecco… Mi domandavo se ti andava di passare una giornata insieme ma vedo che hai da fare…” mormorò. Hinata gli sorrise ancora.

“Si, scusa me ne sono dimenticata di dirtelo, ieri. Oggi vado in missione. Una missione assegnata all’ultimo momento” spiegò la ragazza, uscendo dalla villa. Chiuse la porta alle sue spalle.

“Ah. E che missione sarebbe? Vuoi che ti accompagni?” domandò Naruto. Hinata scosse la testa.

“No, non ti preoccupare. E’ solamente una missione di spionaggio. Ci impiegherò solo due giorni. Al mio ritorno recupereremo il tempo perso va bene?” gli chiese con un sorriso dolcissimo a cui è impossibile dire di no. Naruto, quindi, annuì. Hinata gli diede un bacio sulle labbra, in segno di perdono, e subito dopo scappò. Lo lasciò lì, da solo, sulla porta. Bussò un’altra volta e il maggiordomo ricomparse, alzando gli occhi al cielo. Naruto lo guardò con irritazione.

“C’è Neji?” chiese, cercando di non sbuffare .

“mi dispiace ma il signorino Neji è impegnato. Si sta allenando con il padron Hiashi e durante gli allenamenti non tollerano interruzioni” rispose freddamente l’uomo, per poi chiudergli la porta in faccia. Naruto rimase fermo come un ebete lì sulla porta.

Borbottando fra sé e sé, si incamminò verso il centro della città. Lungo la strada incrociò Lee che correva sulle mani. Naruto lo raggiunse. Ma qualcosa andò storto, perché il ragazzo lo seminò. Naruto rimase  fermo a guardarlo scappare via. Si rimise le mani in tasca e riprese a camminare. Non si arrendeva. Con passo spedito si diresse verso la sua nuova meta.

Ormai gli era chiaro che se voleva passare la giornata del suo diciottesimo compleanno con qualcuno, doveva andare da una persona di cui era sicuro era impossibile che fosse a casa. Per questo si ritrovò a bussare con insistenza alla porta. Ma nessuno rispondeva. Con un ultimo  e decisivo colpo bussò alla porta. Strinse i denti, a quanto pare non era in casa. Era sul punto di rinunciare ma una voce lo fermò.

“Ehi, se mi rompi la porta te la faccio comprare, Teme!” esclamò Sasuke . Naruto lo guardò irritato.

“Ehi, Dobe ma dov’eri finito?” domandò il biondo. Sasuke alzò un sopracciglio, contrariato da quella domanda.

“Scusa ma non credo che siano affari tuoi, su dove mi trovavo prima” rispose con il suo solito tono seccato. Naruto sospirò, sconsolato.

“Eh, va bene. Allora me ne vado. Noto che la mia presenza ti infastidisce” mormorò, sconsolato. Gli mostrò i suoi soliti occhioni dolci. Ma non ebbero l’impatto sperato, il moro davanti a lui alzò gli occhi al cielo ma non gli disse nulla. Naruto stava per voltarsi.

In quel momento Sasuke vide passare davanti ai suoi occhi Sakura, Hinata e Ino passare proprio davanti a loro. Stavano ridendo, Hinata e Sakura stavano portando una mega torta in mano mentre Ino era pieno di sacchetti. Si bloccarono e guardarono Sasuke con uno sguardo di aiuto disperato. Naruto vide l’espressione sorpresa del moro e stava per girarsi quando Sasuke lo prese per le spalle e lo scaraventò in casa.

“Entra! Ho pensato che farci una bella chiacchierata come ai vecchi tempi sarebbe un ottima idea” esclamò agitato il moro. Le ragazze sospirarono di sollievo. Sasuke fece cenno loro di sbrigarsi e le ragazze annuirono correndo  verso la loro meta.

“Ehi! Ma che ti prende? Prima non mi volevi nemmeno vedere e adesso mi scaraventi contro il muro di casa tue? Non ti capisco proprio!” esclamò il biondo massaggiandosi la fronte. Sasuke si preparò a subire un pomeriggio psicologicamente instabile.

 

Come aveva previsto, Sasuke passò un intero pomeriggio in compagnia di Naruto. Non aveva mai smesso di parlare, anche di argomenti totalmente futili e noiosi. Ma Sasuke si era addossato un compito, anche se nessuno glielo aveva chiesto.  Però non poteva permettere che il lavoro di un’intera settimana andasse sprecato, anche perché si sarebbe rifiutato, anche a costo di dover uccidere tutti i suoi così detti amici, nel ripetere quell’esperienza stressante ed insopportabile.

Ormai era pomeriggio inoltrato e aveva pensato che gli altri si fossero dimenticati di lui. Ma quando sentì il suono di qualcuno bussare alla sua porta, si alzò di fretta e andò ad aprire. Sulla soglia della sua porta vide un ANBU. Ringraziò il cielo mentalmente, la divina provvidenza.

“L’Hokage vuole vederti” disse il ninja. Naruto comparve alle spalle del moro. “Oh… E vuole vedere anche te, Uzumaki” aggiunse la maschera. Si inchinò e sparì. Sasuke sospirò, sconfitto. Ora gli toccava pure una missione con Naruto. L’amico gli tirò una pacca sulla schiena. Si incamminarono verso il palazzo dell’Hokage.

Bussarono alla porta e la donna li fece entrare.

“Naruto, Sasuke era ora che arrivaste!” esordì la donna. Sasuke sbuffo, seccato, mentre Naruto si mise a sorridere, proprio come un ebete.

“Allora, la missione è semplice! Dovrete recarvi nel bosco per un giro di perlustrazione. Di recente ci sono delle voci che parlano di un eventuale avvistamento di Kabuto” disse la donna. Sia Sasuke che Naruto diventarono seri. Naruto, preso dal suo solito impeto si precipitò fuori dall’ufficio. Sasuke fece per raggiungere il compagno ma Tsunade lo fermò.

“Sasuke aspetta! Mi dispiace averti dato questo falso allarme, ma era l’unico modo per portare Naruto al posto della sua festa, senza destare sospetti. Ma non credo che sarebbe stato tanto furbo” si scusò la donna. Sasuke sospirò. Lo sapeva. Alzò le spalle e raggiunse il biondo.

 

Stavano saltando di ramo in ramo, stava esplorando tutta la foresta. Naruto sbuffò, nuovamente. Sasuke non disse nulla, era inutile.

“Non è che ci ha detto una bugia quella donnaccia?” esclamò. Era adirato. Era il giorno del suo compleanno e nessuno si era ricordato di fargli gli auguri di buon compleanno e per di più doveva passare quel pomeriggio a controllare il bosco nel caso le voci su Kabuto fossero giuste. Continuarono il loro giro di ronda, improvvisamente Sasuke si fermò. Naruto seguì il suo esempio ma non capiva il motivo di quell’interruzione.

“Che c’è, Sasuke?” domandò Naruto. Il moro alzò il braccio e il biondo seguì la direzione con lo sguardo. Si incamminò verso la direzione indicata. Camminò fino a quando non intravide un tavolo. Si stupì,su quel tavolo c’erano ogni sorta di ben di Dio. Bibite, salatini, torte, panini e tanto altro ancora. Naruto si sentiva confuso, che cosa stava succedendo?

Sentì qualcuno alle sue spalle e si mise in posizione di attacco. Si girò di scatto, pronto a colpire con un pugno. Ma si fermò in tempo. Davanti a lui c’era Hinata.

“H-Hinata? Cosa ci fai qui?” domandò, sconcerto nel vederla lì in quel posto. Hinata gli sorrise.

“Sono qui per te. Pensi che mi sia dimenticata che giorno è oggi?” domandò la ragazza.

In quel momento dai loro nascondigli uscirono fuori tutti i loro amici e anche Sasuke li raggiunse.

“Buon compleanno Naruto!” esclamarono tutti insieme. A Naruto si riscaldò il cuore. Sorrise, come era solito fare. Prese la mano di Hinata e l’attirò a sé. Le diede un lungo bacio.

“Grazie” mormorò sulle sue labbra.






Holaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
Allora che ne pensate?
Spero che la storia vi sia piaciuta la mia piccola One-Shot sul compleanno di Naruto. Anche se c'è una doppia finalità a questa storia (oltre che a sottolineare che il cartone mi piace da impazzire! xD) ed è il mio compleanno.
Ebbene sì. Oggi è il mio compleanno ed ho pensato: perché non scrivere una storia sul compleanno del nostro eroe?
Aspetto le vostre recensioni per sapere che cosa ne pensate! ^^
ByeBye
  
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