Dedico questa fanfiction a tutti i gatti del mondo, perché ci sopportano e in particolare al mio micio, perché mi ha dato l’ispirazione…

 

 

 

Saggezza felina

 

1

 

 

-Insomma, che cosa si aspettava da me? Le avevo promesso qualcosa? No! E poi chissà perché se la prende tanto… in un modo o nell’altro deve sempre essere colpa mia! E non è colpa mia, no? Sono libero di fare quello che voglio, ecco. E se mi gira di stare con Lavanda, sto con Lavanda.-

 

Che cosa mi tocca sentire.  Chissà per quale strano motivo gli umani sono convinti che gli animali non abbiano nulla di meglio da fare che ascoltare i loro contorti  e inutili problemi.

Vi assicuro che non è così.

Io, ad esempio, ero qui accoccolato sulla poltrona a godermi il calduccio del camino appena spento, quando questo qui è sceso in vena di confidenze. Non potrebbe rimanere a dormire come fanno tutti gli umani normali alle 5 di mattina invece che assillarmi?

Evidentemente no.

 

Guardatelo: con un pigiama marrone troppo corto a confidare i suoi dilemmi ad un gatto prima ancora che il sole sia sorto. Mi fa un po’ pena…  Lo ascolto solo per amore della mia padrona, anche se in effetti l’ultima consegna da parte sua era stata di attaccarlo a vista.

Ma, si sa, gli umani di relazioni ne capiscono ben poco…

 

- e poi non ho ancora capito perché si sia arrabbiata in quel modo! Io mi sono comportato così quando si è messa con Krum? No! Ho accettato la cosa pacificamente-

 

Gli rivolgo un’occhiata scettica: “pacificamente”?

 

- beh insomma, non ho fatto il finimondo. Ero preoccupato solo perché quell’idiota era un avversario Harry-

 

Altra occhiata scettica: sì certo, come no.

 

-non le ho certamente lanciato contro una schiera di canarini inferociti!! Ma sai che male che mi hanno fatto?!-

 

Ih, ih! Questa è una storiella troppo divertente! Pare che la mia padrona, quando ha beccato questo fedifrago con un’altra umana, gli abbia scagliato contro degli uccellini! Lei sì che è… come si dice in umano? Mi sembra che sia “ragazza con le palle”… 

Mi sarebbe piaciuto da matti assistere alla scena…

 

Che cosa ci trova la mia padrona in questo qui, poi, proprio non lo so… Forse sarà per il fatto dei capelli… una volta Hermione mi ha sussurrato, compiaciuta, che sono dello stesso colore della mia pelliccia, che mi invidiano tutti i gatti del circondario… Dev’essere quello per forza.

A volte è talmente stupido! Vogliamo fare un esempio? 3 anni fa, con quella storia del topo: possibile che non si fosse mai accorto che quello non fosse un ratto vero?! Io l’avevo capito subito, d’altronde, non per vantarmi, sono un gatto straordinariamente intelligente…

 

E poi, va bene che gli umani non sono dei geni, ma quanti si metterebbero con una quando amano un’altra? Perché lui non ama quella… come si chiama? Mmh, Lavacca! Sì, Hermione la chiama così. No, ama la mia padrona! Ma lei non lo capisce (se è per questo non credo che lo capisca neanche lui, se no non sarebbe qui di fronte a me visibilmente frustrato…): non si accorge dei lunghi sguardi che lui le rivolge, ma io sì.

 

- E Lavanda non è così male! È… è… simpatica…-

 

Ma per favore… È il tipico esempio di umana smielata… Nei primi tempi mi si avvicinava e mi parlava con una vocettina acuta, neanche fossi lobotomizzato: -ma ciaaao Grattastinchi! Ma quanto sei cariiiiino!-. Mi si alzava la glicemia…

Ora, da quando a fatto piangere la mia padrona, appena si appropinqua, le rivolgo uno sguardo truce, gonfio il pelo e inizio a soffiare. Scappa subito via da dormitorio spaventata… uno spasso! Sono un maestro in questo tipo di cose…

 

Non mi bastava una padrona con il cuore in pezzi che negli ultimi tempi non fa altro che piangere e lanciarsi in filippiche su “quell’idiota traditore di Ron”, no, ci voleva anche il cretino in persona che mi ha preso per un confessore… che pazienza!

 

Se solo potessi parlare metterei le cose a posto tra questi due, perché davvero, non se ne può più… L’altro ragazzo, quello brunetto allampanato con gli occhiali, credo che abbia capito qualcosa, ma se ne guarda bene dall’intervenire. Non si può certo biasimare, poverino: che fatica avere degli amici così…

 

Improvvisamente si sentono dei passi e il rosso di fronte a me si alza di scatto, neanche avesse preso una scossa.

-Ron, che stai facendo? Mi sembrava di aver sentito qualcosa…-

 

È solo Harry, ma le orecchie del ragazzo diventano rossissime, si schiarisce la voce e balbetta qualcosa che assomiglia a: - no, niente… solo… no-non riuscivo a … dormire, cioè… stavo proprio per… salire nel dormitorio!-

Santa pazienza! Mai visto un ragazzo meno sicuro di sé…

 

“Dovrò architettare un piano” rifletto mentre mi accoccolo meglio sul cuscino.  Un piano degno di questo nome.

 

Mi addormento con un sorriso sotto i baffi, pensando a quanto sarà felice la mia padrona quando tutto sarà completato…

 

 

 

 

 

 

 

 

Spero vi sia piaciuta! Pensavo di scrivere un altro capitolo, dove Grattastinchi entra davvero in azione, ma fatemi sapere se ne vale la pena…

Lasciate un commentino! Baci, Tabita