08/06/2011
1 recensioniIt’s a new Dawn, it’s a new Day
L’immensa Sala Grande era stata devastata, abbattuta.
Le finestre erano tutte perforate e i cocci di vetro erano sparsi ovunque sul pavimento, misti ai cumuli di polvere e ai blocchi di cemento che erano stati staccati dalle mura dai vari Schiantesimi e incanti vari.
Anche il tetto presentava delle vaste chiazze di vuoto, da cui era possibile scorgere la luce del sole sorgente.
Era l’alba di un nuovo giorno.
La Sala era affollata da un tripudio di emozioni contrastanti.
Gioia e dolore, tristezza e felicità.
E nessuno dei quattro sentimenti riusciva a prevalere sugli altri tre.
Voci si sovrapponeva su voci, ognuna dicendo cose diverse, ognuna volendo cose diverse.
C’era anche chi desiderava solamente stringere la mano e congratularsi con il Bambino Sopravvissuto.
E c’era chi piangeva con strazio la morte dei genitori, o dei figli, o degli amici più cari.
Rannicchiata accanto al tavolo dei Tassorosso, per terra, stava Narcissa Malfoy.
Teneva le gambe strette al petto e piangeva calde lacrime di disperazione e angoscia.
Sua sorella era morta e non aveva alcuna notizia di suo marito e di suo figlio.
Era inutile andare a cercarli; sarebbero anche potuti essere sepolti sotto cumuli e cumuli di macerie.
Ripensò per un istante a sua sorella Andromeda. Di certo, non l’avrebbe mai accettata.
Era rimasta una donna sola e lo sarebbe stata fino alla fine dei suoi lunghi e tristi giorni.
Quand’ecco una voce vicino a lei singhiozzare altri singhiozzi che non fossero i suoi.
Narcissa voltò subito lo sguardo e si mise a fissare con gli occhi umidi la figura davanti a sé.
Il suo Draco era lì e stava bene, aveva solo qualche ferita.
Mentre il figlio si accovacciava sul pavimento per abbracciare la madre, dalla stessa direzione da cui era venuto il ragazzo, arrivò anche Lucius.
Aveva le lacrime agli occhi, ma non piangeva, e la voce gli tremava mentre, unendosi alle due persone più care che aveva al mondo, diceva: «E’ finita».
Good Day Sunshine! :D
Ma salve!
Allora, parto subito col dire che è questa è la prima storia che pubblico per quanto riguarda questo fandom.
Questo vuol dire che non è la prima che scrivo... Ce ne sono altre, ma non mi hanno mai convinta.
Non che questa lo abbia fatto o che mi piaccia particolarmente, ma ho solo deciso di pubblicarla per non so quale strano motivo...
O la va, o la spacca.
Che dire? Spero sia piaciuta (anche se la vedo dura -.-).
Grazie a chiunque leggerà, recensirà, salverà nelle preferite/ricordate/seguite, a chi non farà nessuna di queste cose e anche a chi aprirà la pagina per sbaglio!
Valete (ahia, il latino -.-)
Alan