Anime & Manga > Pokemon
Segui la storia  |       
Autore: Arisu95    08/06/2011    2 recensioni
Tutti (o perlomeno molti!) i personaggi dei Pokémon radunati in una scuola, e in un tranquillo pomeriggio iniziano a farsi avanti certi nuovi personaggi che vengono da Unima ... Nuovi amori, amicizie e sfide sullo sfondo della Pokémon School.
Alternative Universe sui Pokémon, con la presenza aggiuntiva del mio OC Tommy! Spero vi piaccia! ^^
[FanFiction Interrotta]
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Anime
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Nona Parte


 

     "Tu ... Cosa provi per Silver... ?"
 

  Il cuore di Gold iniziò a battere nervosamente.

Spalancò la bocca attendendo che le parole riuscissero ad uscire.
Niente, la sua gola era come congelata, le corde vocali paralizzate.
Fece un verso indistinto, come per cercare di prendere finalmente parola ...

"Ah ... Io Lyra ..." - Balbettò un attimo, mentre la ragazza lo guardava perplessa.
"Aaaah! Che diamine!" - Gridò poi mettendosi le mani tra i capelli, come in preda alla disperazione. Alzò infine lo sguardo verso Lyra, calmandosi, trovando finalmente le parole giuste e sentenziando diretto: "Vuoi la verità? Silver mi piace!"

Lyra sussultò in un brivido gelido, come se dell'acqua ghiacciata avesse iniziato a scorrerle lungo il collo e la schiena.
Spalancò gli occhi sentendo la sua pelle irrigidirsi ad un freddo proveniente da dentro.
Come se non si aspettasse quella risposta ...
Glielo aveva chiesto così, tanto per averne la certezza, ma sapeva già più o meno cosa Gold le avrebbe risposto.

Eppure le faceva male, davvero male ...

Anche se Silver non aveva mai mostrato evidente interesse, né per Gold né tantomeno per lei, vi era un diverso atteggiamento da parte del rossino nei confronti di ciascuno dei due amici.
Era forse impercettibile agli occhi di chi li vedeva da fuori, ma tra loro lo avevano notato.
Con l'amarezza di Lyra e la speranza crescente di Gold.
Quando il ragazzo tentava di stabilire un contatto fisico, anche solo una mano su una spalla ... Silver si scansava immediatamente arrabbiandosi.
Quando invece era Lyra a toccarlo, non se la prendeva per nulla.

All'inizio la ragazzina aveva pensato che questo significasse qualcosa di buono, ma riflettendoci aveva finito per convincersi dell'opposto.
Se Silver si sentiva così a suo agio sotto le mani di Lyra e respingeva Gold, era solo perché aveva paura.

Paura di ciò che provava, dei suoi sentimenti ... Di tutto quell'insieme confuso di sensazioni sconosciute, che poco a poco si fanno più chiare, eliminando la coltre di nebbia e svelandole finalmente al sole, durante l'adolescenza, quella strada sconnessa che porta i bambini verso l'età adulta.

"..." - I due erano rimasti in silenzio con il cuore a mille.

"Eipaaa !!!" - Aipom, intimorito dall'aria fredda che si respirava, rubò a Gold il cappello correndo altrove.
"Ehi! Aspetta Aipom!" - Prese a rincorrerlo Gold, lasciando Lyra in tensione, ma con un respiro di quasi sollievo.
Poi anche la ragazzina decise di andare altrove.



Solidad era appena uscita dalla sua camera e stava prendendo una vottiglia d'acqua fresca al distributore.
Sentì qualcuno camminare verso di lei e si voltò di scatto.
Il suo cuore aveva preso a battere più forte.
Poteva essere Paul...?
Il ricordo della sera prima riemergeva ancora a tratti nella sua mente, per quanto desiderasse di cacciarlo giù, nel deserto dei momenti dimenticati.
L'aveva fatta avvicinare, presa per un braccio, baciata, lasciandole in bocca quell'odioso sapore di fumo e alcool ed andandosene via come se nulla fosse, gettando quel maledetto mozzicone ardente per la strada.
Poi, mentre salivano nelle camere, quella mattina, Solidad avrebbe giurato di sentirsi i suoi occhi addosso, con aria di sfida, per qualche strana ragione.
Tutti questi pensieri le attraversarono la mente come lame affilate, per poi meravigliarsi sollevata nel vedere chi fosse ...

"Oh, ciao Drew!" - Lo salutò in un sospiro di sollievo.
"Ciao ..." - Rispose Drew inserendo una moneta nel distributore e selezionando la bibita desiderata.
"Sai per caso dov'é Harley? Da quando siamo entrati in Hotel non l'ho più visto ..." - Chiese gentilmente Solidad sorridendogli.
"Harley...? Mmh, mi pare di averlo visto fuori con Tory."
"Grazie ..." - Era ancora indecisa se dirgli o no cos' era successo la sera prima. Decise che sarebbe stata un altro po' lì con Drew - "Mmh, mi chiedo perché non mi abbia aspettata ..."
"Beh, stare insieme ad una persona non significa doverci stare assieme ventiquattr'ore su ventiquattro ..." - Commentò Drew prendendo la bottiglietta d'acqua.
"..." - Queste parole resero Solidad d'un colpo insicura. Lei era sempre stata considerata la più saggia, matura, la più 'adulta' ... Eppure di fronte ad alcune cose, s'accorgeva di quanto in realtà non lo fosse, o piuttosto molto meno di quanto gli altri avessero creduto.
La sua idea dell'amore era davvero poetica e romantica, di quelle che si trovano nelle liriche e nei romanzi ... - "Stai dicendo che lo sto ... Soffocando?"
"No, non dico questo. Anche se io e Harley non siamo molto amici, lo conosco da molto e so che ama ricevere molte attenzioni ... Però forse dovresti ... Uhm, essere più realistica."
"Realistica...?"
"Sì, insomma, voglio dire ... E va bene, parlerò chiaro. Non dovrei impicciarmi nei fatti vostri, considerando anche il fatto che non mi interessano, però dovresti smetterla di pensare all'amore come a quello delle opere letterarie ... La vita reale é diversa!"

Solidad si era sentita una stupida.
Lei, quella a cui tutti chiedevano consiglio, era stata ora consigliata, quasi rimproverata, da un ragazzo più giovane di lei.
Ed aveva tremendamente ragione.


Harley e Tory stavano guardando i Pokémon del laghetto.
I Poliwag e i Tympole guizzavano allegri giocando a rincorrersi, mentre i Goldeen si spostavano sinuosi sfernzando la superficie dell'acqua e gli Psyduck sguazzavano maldestri sotto le prese in giro dei Ducklett.

"Poli Poli ...?" "Taaaimpooo~" - Esclamarono un Poliwag ed un Tympole emergendo dall'acqua vicino ai due ragazzi.
Tory cercò di nascondersi un poco dietro Harley, intimorito.

"Hey! Tranquillo!"
"..." - Tory era ammutolito dalla paura.
"Come fai ad averne paura? Sono così carini! E poi vogliono fare amicizia con noi, vedi?"
Spiegò Harley accovacciandosi verso il laghetto e accarezzando Tympole, le cui grosse guance azzurre vibrarono piacevolmente.
"Taimpooo!" - Esclamò facendo le fusa.
"Sei davvero carino, sai? Dai Tory, prova anche tu!"
Tory cercò di farsi coraggio e tese la mano verso il Pokémon.

"Poli ?!" - Si lamentò Poliwag, mentre Tory si ritirò spaventato.
Harley scoppiò a ridere.
"Poliwag sembra geloso! In effetti, stiamo guardando solo Tympole! Prova a fare amicizia con Poliwag invece!"
"Uhm ... O-Ok ..."
Il ragazzino allungò di nuovo la mano tremante verso il Pokémon, che lo guardava incuriosito con i suoi grandi occhi neri, senza riuscire a credere che qualcuno potesse avere paura di lui.
Lo stava quasi per sfiorare, sentendone la pelle umida e sottile ed il respiro regolare, quando ...

"Harley!!! Si può sapere che fine ha fatto quell'idiota di James ?!" - Gridò una voce.

Tory si tirò nuovamente indietro, mentre i due Pokémon girino, spaventati, si immersero in acqua scappando via.
Il ragazzino dai capelli color neve si voltò. Era Jessie.

"Insomma! Tu e la tua boccaccia! Hai fatto scappare Poliwag e Tympole!" - La rimproverò Harley alzandosi in piedi scocciato.
"Che ci posso fare se i Pokémon si spaventano per niente ?!" - Controbatté impulsivamente, per poi calmarsi un po' - "Comunque, pensavo che James fosse con te ..."
"E' rimasto in camera con Richie ..." - Si voltò nuovamente di scatto verso il laghetto, facendo ondeggiare al vento i lunghi capelli viola e mettendosi una mano sul fianco con aria infastidita - "... Erano stanchi e volevano dormire ..."
"Ah capisco ... Tsk! Diamine, ha 18 anni e non regge un viaggio di 3 ore!" - Ridacchiò Jessie.
"Già, é come un bimbo dell'asilo! Una sera siamo usciti e a mezzanotte e mezza già crollava dal sonno!" - Spettegolò Harley con ritrovata complicità, mettendosi una mano davanti alla bocca per trattenere le risate.
"Hihi, per non parlare del Capodanno dell'anno scorso! Alle tre del mattino gli unici rimasti in piedi eravamo noi due e pochi altri! Che amorfi !!!"
"Ottimo esempio !!!"

Si misero a ridacchiare e a sparlare sottovoce, mentre Tory li guardava incuriosito cercando di decifrare i loro sussurri.


Black, White e Grey se ne stavano appoggiati alle scalinate, appena fuori dall'albergo.
Il ragazzo dai capelli castani guardò la ragazza con la coda dell'occhio, arrossendo.
Il suo cuore prese a battere forte, mentre pensava alla sorpresa che le avrebbe fatto quella sera.
Un anno ... Un anno di fidanzamento.
E quella foto rappresentava proprio quell'anno splendido, in cui era finalmente sbocciato in loro il fiore dell'amore.
Le strinse istintivamente la mano in una carezza, che fece fremere la sua pelle, mentre lei voltò la testa verso il ragazzo sorridendogli lieta.
Grey era rimasto ad osservare il vuoto.

"I Pokémon di questo giardino sembrano davvero felici ..." - Sospirò.
"Come...?" - Chiesero incuriositi edue fidanzatini.
"Senza nessun essere umano a dettar loro legge, pervasi dal loro istinto che è meglio di qualsiasi altra cosa ... Così sono davvero perfetti, noi inquiniamo solo i loro cuori puri e senza peccato ..."
"Eh...?"
"..." - Grey si alzò andandosene - "E' evidente che nemmeno voi capite la mia posizione ... Me ne andrò dalle ragazze ..."
"Ehm! Grazie! Perché io cosa sarei ?!" - Chiese White con aria scherzosa.
"Le ragazze non impegnate, ovviamente!" - Aggiunse dunqe Grey salutandola con un cenno della mano, con l'altra in tasca e procedendo a passi lenti nella direzione opposta.


Hun e Attila erano rimasti nella loro camera.
Il primo, con gli occhiali da vista, stava rileggendo il programma della giornata e ricontrollando la lista degli studenti.
Immobile, viso e capelli pallidi, lo sguardo concentrato e l'aria impassibile.
Accarezzava con le unghie e le dita i fogli, soprappensiero, mentre li leggeva e rileggeva.
O forse ... Forse stava pensando?
Stava pensando, e quelle letture erano solo una copertura, per trovare qualcosa da fare ad ogni costo, perché stare semplicemente sdraiato, arreso a sé stesso fissando stanco il soffitto, era troppo imbarazzante.
E chissà a cosa pensava, quali immagini scorrevano nella sua mente e nei suoi occhi felini ... Ansie, preoccupazioni? O forse ricordi lieti e felici... ?

Inverno.

Se Hun fosse stato una stagione, sarebbe stato di sicuro l'Inverno, con le sue nebbie, la sua neve, le sue tristi giornate di gelo e di pioggia.

Si sentiva come in pausa, come se il mondo si fosse fermato, e lui con esso.
All'improvviso ebbe un sussulto, mentre s'accorse che qualcuno gli stava togliendo gli occhiali.

"Io ti preferisco senza, sai ...?" - Gli sussurrò dolcemente Attila, che intanto si era avvicinato silenziosamente a lui.
"Lascia stare. Mi servono." - Rispose freddo prendendoglieli di mano e rimettendoseli sul naso.
"..."
Si sentì le spalle costrette, il corpo stretto in un abbraccio saldo da braccia possenti.
"Smettila, ho da fare." - Sentenziò cercando lentamente di liberarsi.
"Non dire bugie ... Stai solo fissando il vuoto in preda ai pensieri ... Credo di conoscerti bene, ormai." - Sorrise Attila, per nulla intenzionato a liberare Hun dall'abbraccio.
"Che ci fai in camera con gli occhiali da sole?" - Chiese freddamente voltando la testa verso di lui.
Attila sorrise di nuovo, prendendogli il mento tra il pollice e l'indice, e portando a sé il viso dell'altro.
Finché la labbra non si fusero in un bacio.
"Ti piaccio con gli occhiali da sole ... E' quello che mi avevi detto, giusto?" - Spiegò poi, guardandolo negli occhi.
"..." - Per un attimo il viso di Hun fu invaso da un sottile sorriso - "... Comunque evita di farti vedere dai ragazzi, li ho sentiti che ti prendono in giro."
"Non mi importa ..." - Rispose l'altro - "... Qualsiasi cosa pur di vederti sorridere. E non succede spesso ..."

Hun rimase un attimo immobile.
Il suo cuore iniziò a battere più forte, quando istintivamente si voltò di nuovo verso le sue carte.
Non doveva farsi prendere dai suoi sentimenti. Per lui era una cosa fondamentale, la prima regola da seguire.
Aveva conosciuto il sentimento dell'amore, e ne era pervaso, nonostante facesse di tutto per nasconderlo.
L'amore é una debolezza, porta solo sconfitta e pena.
Era quello in cui aveva sempre creduto, e nonostante Attila avesse rapito il suo cuore, si sentiva sempre in dovere di non darlo a vedere, di non esagerare, di limitare ogni dimostrazione d'affetto.
Faceva parte della sua personalità, ed era impossibile smuoverlo dalle sue convinzioni.

"Hun ..." - Sospirò il nome dell'altro, ancora una volta rapito dalla sua statuaria bellezza. Voleva abbracciarlo, baciarlo, ricordare di nuovo al suo corpo cosa si provava ad essere toccato ed accarezzato.

Era come un fiore.
Un meraviglioso fiore, bello quanto delicato, a cui un tocco in più risultava mortale.
Ma Attila non poteva fare a meno ogni volta di toccarlo mortalmente e
farlo morire insieme alle sue convinzioni almeno per qualche attimo, per poi donargli di nuovo la vita, in un ciclo senza fine.

Hun chiuse gli occhi, con un nuovo, breve sorriso in volto e la mano gelida posata su quella più grande e calda del compagno.

"Attila! Hun! E' ora di andare!" - Disse Olga bussando alla loro porta.
"Arriviamo, arriviamo ..." - Le rispose Attila alzando la voce, dispiaciuto.
Li aveva interrotti proprio sul più bello ... Pensò il biondo prendendo il monospalla, seguito da Hun.


"Ragazzi! E' finita! E' ora di andare !!!" - Chiamarono i professori bussando nelle camere e avvertendo quelli in giardino.

James cercò di tapparsi le orecchie con il cuscino.
"Ehi ... James, é ora di alzarsi ..." - Chiamò Richie, alzandosi a sua volta e scuotendolo per la spalla timidamente.
"Uff ... Sebastian, non ho voglia di andare a scuola ..." - Si lagnò mezzo assonnato con ancora gli occhi chiusi.
"Ma non sei a casa, nemmeno a scuola! Siamo in gita, ricordi?" - Gli spiegò con calma, cercando di svegliarlo.
"Gita...? E' vero, gita !!!" - A quella parola saltò in piedi come un Kriketot. - "Già! Niente Sebastian, servitù e bon-ton per tre giorni! Yuppie!"
Esclamò alzandosi e sistemandosi in qualche maniera, per poi prendere lo zaino e precipitarsi alla Reception, seguito da Richie.


Misty era scesa in compagnia di Lucinda, Zoey e Ursula.
Cercò Ash con lo sguardo, finché finalmente lo vide.
... Ma la sua espressione mutò in peggio.

Il ragazzino stava chiacchierando amabilmente con Iris, mentre condividevano un pacchetto di patatine.

"Sai, mia madre ha un Mr. Mime di nome Mymi che è davvero bravissimo a fare le pulizie! Peccato che a volte fa qualche disastro, però!"
"Aaah ti capisco! Il Watchog di mia mamma spesso si intestardisce perchè vuole aiutarla, ma in realtà é un gran pasticcione e finisce sempre per combinare qualche guaio! Certe scene comiche, c'é mia mamma che lo rincorre per tutta la casa tirandogli le ciabatte!"
"Ahaha, dev'essere davvero divertente da vedere !!!"
"Già !!!"
"Pika !!!"
"Ex-yuuu!"
"Che c'é Axew? Vuoi una patatina?""Che c'é Pikachu? Vuoi una patatina?"
"Oh! Lo abbiamo detto insieme!"
Sorrisero imbarazzati con i loro Pokémon, mentre Misty li continuava a fissare da una certa distanza.

Sembravano proprio affiatati quei due ... E la cosa non poteva andarle giù.
Non stava neppure più ascoltando quello che stava raccontando Lucinda. Era come inesistente. Una videocamera fissa a riprendere quei due, in preda alla gelosia.
Gelosia ...? Scherziamo ?! Ash era suo, si conoscevano da sempre, e lei lo aveva sempre amato ... Ash doveva essere suo, e nessuna novellina con un Axew tra i capelli doveva permettersi di portarglielo via!

Si avvicinò con passi pesanti verso gli altri due, mentre Lucinda si interruppe.

"Ma quella adesso che vuole fare ...?" - Si domandò ad alta voce la ragazzina dai capelli blu.
"Adesso sta a vedere che va da Iris e la fa nera, mhahaha!" - Scommise Ursula ridendo.
"Zitti, vediamo cosa succede ..." - Concluse Zoey.

"Ash! Com'é che non ti ho più rivisto ?! Ti eri addormentato in camera per caso ?! Dopo quella gran dormita nel pullman?! Sei incorreggibile!" . Attaccò discorso la ragazzina dagli occhi verde acqua, fingendo di dare ad Ash un pugno in testa.
"Veramente io ... Ero fuori in giardino con Barry e Kenny ... Poi loro si sono sfidati ad uno scontro, e intanto io ho assistito con Iris! E' stato entusiasmante!"
Misty si morse il labbro inferiore.
"Ma non mi dire ..." - Poi cercò di nascondere il disappunto - "Beh, avresti potuto chiamarmi, così guardavamo insieme! E vedevo ancora una volta quanto pecchi di conoscenza sui Pokémon, tonto!"
"Beh, non pensavo ti interessasse poi così tanto ..."
"Sì invece ..."

Iris percepì che l'aria stava diventando pesante e si sentì in colpa.
A lei Ash piaceva ... Ma era innegabile che anche Misty provava lo stesso, forse di più, e mettendosi nei suoi panni si sentì davvero una persona orribile.
Stava allontanando due ragazzi che insieme stavano benissimo ... E forse la sua, per quanto ci credesse, era solo una cotterella passeggera, mentre Misty conosceva Ash da anni, e probilmente ne era innamorata da molto tempo.
Doveva fare qualcosa per calmare le acque ...

"No ... Va tutto bene, davvero." - Disse.
"Eh?"
"E' colpa mia. Forse avrei dovuto venire ad avvisarti di dove fosse Ash, visto che avevo notato che lo stavi cercando ..." - Fece un inchino in segno di perdono - "Sono davvero dispiaciuta, mi é proprio passato di mente ..."
Quel gesto sorprese Misty.
"Ma no tranquilla, é tutto a posto!" - Cercò di tranquillizzarla, vedendola davvero abbattuta. Anche se il suo rapporto ambiguo con Ash non le piaceva, vederla così giù di morale era brutto - "Non é la fine del mondo, figurati!"
"Ok ... Grazie Misty." - Sorrise Iris.
"Figurati ..." - Rispose l'altra poggiandole una mano sul braccio, in segno d'appoggio.
Ash le squadrò entrambe, ingenuamente, senza riuscire a comprendere il complicato messaggio criptato che le ragazze invece avevano inteso:

erano entrambe innamorate di Ash. Ma non volevano che questo impedisse loro di diventare, se non grandi amiche, almeno non rivali.

"Bene ragazzi! Ci siete tutti? Allora propongo di metterci in marcia!" - Esclamò Attila con i suoi immancabili occhiali da sole.

"Remember, non perdetevi, okay?" - Aggiunse Lt. Surge.

"Ormai è quasi ora di pranzo e il ristorante non é dietro l'angolo!" - Informò Olga, alzando gli occhi dal programma della gita.

~* Continua ... *~
 

~== NOTE DELL'AUTRICE ==~
Hihihi, pensavate di esservi liberati di me, vero ?!?! =D
Invece sono di nuovo qui con un nuovo capitolo della FanFiction !!!
Oggi era l'ultimo giorno di scuola, sono uscita alle 11 e questo pomeriggio mi sono messa di buona volontà e ho scritto la Nona Parte uwu''
Vi chiedo infinitamente scusa se vi ho fatto aspettare tanto, ma la scuola non mi dava un attimo di libertà, ed oltre a questo non avevo nemmeno molta ispirazione ... Ma ormai dovrei saperlo, anche quando non si ha ispirazione, basta iniziare a scrivere qualcosa e poi la mente viaggia e il resto viene da sè!
Spero tanto che vi piaccia !!! ~♥
Bacioni!

~Arisu95


 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: Arisu95