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Autore: martyki    09/06/2011    6 recensioni
"Light Yagami" disse "se dovessi avere la possibilità di vedere Misa nelle condizioni in cui è adesso ti consiglio di farlo. Forse capiresti davvero quanto ti ama".
"Lo terrò a mente".
E con quell’ultima frase lasciai andare Rem verso il suo compito.
-È vero che ho sempre considerato Misa una stupida ma… probabilmente è sempre stato più comodo per me pensare che fosse così per non rischiare d’innamorarmi di lei; farsi coinvolgere emotivamente è da idioti. Si finisce sempre male e io non voglio.-

Cosa sarebbe successo se Light avesse visto come L aveva legato Misa durante la sua cattura? Avrebbe avuto almeno un po' di compassione per lei? [LightxMisa alla fine leggermente OOC]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L, Light/Raito, Misa Amane, Rem
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Prisoners

Le parti scritte in graziato sono quelle dal punto di vista di Misa, quelle scritte in bastoni sono quelle del punto di vista di Light (quindi la maggior parte ;)) Buona lettura!

PrISOnERs

 

 

 

… Non ce la faccio più …

                                               … uccidimi …

                                                                       … subito, per favore…                                   

presto

                                               … uccidimi…

                                                                                                          … non voglio tradirlo …

… quindi…     

                                                                       per favore

                                                                                                          non voglio

                        … tradirlo…

                                               UCCIDIMI!

 

 

“Misa è stata catturata prima di quanto pensassi… merda!”
Strinsi la testa nelle mani.
Non sapevo cosa fare.
“Merda, se dovesse parlare…”
Merda e ancora merda!
Dovevo stare calmo; infondo, Misa mi aveva assicurato che non avrebbe aperto bocca neanche sotto tortura, mi aveva giurato e spergiurato che non avrebbe…
“Ma quanto può essere affidabile una come lei?”
Sprofondai nuovamente nelle mie mani cercando una soluzione. Ero bravo a trovare soluzioni, lo ero sempre stato e anche questa volta l’avrei trovata. Sì, potevo farcela.
Dovevo farcela.
<< Light, ti vedo un tantino agitato… >>
<< Chiudi il becco Ryuk. Sto pensando >> mormorai alzandomi dalla sedia cominciando a camminare avanti ed indietro per la stanza.
Non avevano alcuna prova contro di me, niente che potesse dirgli che io ero Kira.
Niente. Non avevano niente.
Avevano solo Misa.
“Se solo rinunciasse alla proprietà del quaderno potrei essere sicuro al cento per cento che non…”
Qualcosa attraversò il muro della mia camera.
<< Oh, Rem! E tu che ci fai qui? >> Ryuk sembrava sorpreso.
Io no.
Mi avrebbe ucciso per quello che stava succedendo alla sua adorata, idiota, biondina da strapazzo?
La guardai fissa negli occhi con sfida anche se in realtà, non potevo negarlo, avevo una gran paura che potesse farmi qualcosa (come ad esempio uccidermi). Era pur sempre uno Shinigami e non cordiale e “facilmente accontentabile” come Ryuk.
Ci fissammo per parecchi minuti, finché Rem non si decise a parlare:
<< Ascolta Light Yagami >> cominciò lo Shinigami di fronte a me, << ho proposto a Misa di aiutarla a fuggire ma si è rifiutata. Probabilmente aveva paura che ti avrebbe causato qualche noia se avessero visto che ha poteri soprannaturali. Poi ha avuto una crisi di nervi e ha cominciato a chiedermi di ucciderla. Quando le ho detto che avrei ucciso anche te mi ha implorato di non farlo continuando a supplicarmi di ucciderla. E tutto solo per essere amata da te >>
Nonostante tenessi lo stesso sguardo freddo e distaccato, il sapere che Misa, nonostante fosse imprigionata in chissà quale modo, mi stava difendendo non solo dalla polizia ma del suo stesso Shinigami mi fece provare ammirazione e una punta (vaga), di affetto e compassione nei suoi confronti.
“Non credevo mi volesse bene al punto da…”
<< Per quante volte me l’abbia chiesto io proprio non ce la faccio ad ucciderla e non potendo sopportare il suo dolore ho fatto l’unica cosa che era in mio potere >>
“Non dirmi che…”
<< L’hai convinta a rinunciare al possesso del quaderno? >> chiesi cercando di non mostrarmi eccessivamente speranzoso.
<< Esatto. Così non ricorderà più nulla di ciò che è legato al quaderno. Ha dimenticato di averlo usato e che tu sei Kira. Non potrà mai rivelare nulla su quello che avete fatto… ma non potrà mai dimenticare l’amore profondo che prova per te. Quello è impresso nel suo cuore come un marchio infuocato. Purtroppo. Inoltre non potrà vedere me, né tantomeno Ryuk…  >>
Abbassò la testa per qualche istante. Sembrava triste. Che a Rem dispiacesse separarsi da Misa. Si era affezionata così tanto a quella sciocca?
<< Adesso Misa Amane non è più proprietaria del quaderno >>
<< Hai fatto bene, Rem. È stata la scelta migliore. Una volta scomparsi i suoi ricordi del Death Note non sarà impossibile liberarla >>.
<< Light Yagami >>  tuonò Rem, << quando l’ho proposto a Misa sapevo che questa per te si sarebbe rivelata come la soluzione più vantaggiosa >> si avvicinò a me di qualche passo puntandomi lentamente il dito contro, << ma sappi che se non salvi Misa non esiterò un istante ad ucciderti! >>
Avrei voluto arretrare, ma non lo feci. Non volevo mostrami debole nonostante Rem fosse decisamente terrificante. Mi limitai ad abbassare lo sguardo.
<< Va bene, Rem >> mormorai << posso immaginare quali saranno le prossime mosse di L e mi è venuta un’idea… >>
 
 
<< Light Yagami, spero solo che tu sappia quello che stai facendo >>
<< Se vuoi salvare la tua cara Misa, devi fidarti di me Rem >> replicai duro guardando lo Shinigami che si alzava in volo pronto a fare quello che gli avevo ordinato.
Rem rimase ferma a mezz’aria guardandomi con i suoi occhi viola per qualche altro istante.
<< Light Yagami >> disse << se dovessi avere la possibilità di vedere Misa nelle condizioni in cui è adesso ti consiglio di farlo. Forse capiresti davvero quanto ti ama >>
<< Lo terrò a mente >>
E con quell’ultima frase lasciai andare Rem verso il suo compito.
“È vero che ho sempre considerato Misa una stupida ma… probabilmente è sempre stato più comodo per me pensare che fosse così per non rischiare d’innamorarmi di lei; farsi coinvolgere emotivamente è da idioti. Si finisce sempre male e io non voglio”.
<< Sicuro di quello che stai facendo Light? >> chiese Ryuk guardandomi dubbioso.
<< Sicurissimo >>
<< E farai quanto ti ha detto Rem? >>
<< A cosa ti riferisci? >>
<< Al farti mostrare Misa dagli uomini del quartier generale >>
<< Vedrò lì per lì, ma se dovessi farlo, sarà solo far un favore a Rem >>
 
 
 Matsuda mi stava guidando verso la stanza d’albergo di Ryuzaki. Sicuramente anche mio padre si trovava lì.
“Bene, così la mia commedia sembrerà ancora più realistica in seguito. Ottimo.”
Matsuda aprì la porta della stanza facendomi entrare. Ryuzaki, ovvero Elle, era seduto in quella sua solita, assurda, posizione. Mi dava le spalle.
“Hai paura di me, vero Ryuga? Beh, non importa…”
Iniziava lo spettacolo.
<< Ryuzaki, come ti ho già detto al telefono… >> iniziai passandomi una mano sulla fronte, << penso di essere io Kira >>
Cercai di tenere la voce incrinata e triste, come se non ci fosse rimedio e fossi un malato grave che non sapeva come farsi curare.
<< Ma… ma cosa stai dicendo Light!? >> gridò mio padre prendendomi per le spalle, << Che storia assurda è questa, sei impazzito? >>
<< Ascolta papà >> continuai cercando di sembrare sempre più tormentato e angosciato, << se Ryuzaki, Ryuga o come si chiama, è davvero L vuol dire che ci troviamo di fronte al detective più famoso ed intelligente del mondo quindi se lui pensa che io sia Kira… allora probabilmente… >>
<< Ma che cosa stai dicendo Light! Non dire assurdità! >>
<< Ascolta papà >> dissi staccando le mani di mio padre dalle spalle, << sono stato pedinato da Ray Pember da quando è giunto in Giappone fino alla sua morte, sono stato ad Aoyama il 22 maggio e in più ho iniziato a frequentare Misa non appena si è trasferita a Tokyo facendola innamorare di me. Tutti gli indizi portano a me. Anche io se fossi L arriverai alle sue stesse conclusioni. Forse potrei essere Kira senza neanche saperlo! >>
Stava andando bene. Mio padre sembrava sconvolto mentre Ryuzaki finalmente si era voltato a guardarmi. Non riuscivo a decifrare il suo sguardo, ma sicuramente gli dovevo aver messo la pulce nell’orecchio. Sì, stavo andando alla grande!
<< Forse mentre dormo, o quando non sono cosciente compio i delitti senza rendermene conto. Ormai comincio a dubitare di me stesso e… >>
<< Questo lo escludo >> intervenne Ryuzaki voltandosi nuovamente verso il monitor spento, << ti abbiamo osservato per cinque giorni ma di notte dormi tranquillamente. Inoltre quando non avevi accesso ai notiziari i criminali morivano ugualmente. Nonostante questo non mi hai convinto; scommetto che non ti faresti mai sorprendere in atteggiamenti sospetti >>
“Bastardo…”
<< Credi con non mi lascerai mai sorprendere? >> chiesi << Probabilmente hai ragione. A essere sincero tante volte ho pensato che il mondo sarebbe migliore senza certa gente e penso che… chiunque nutra simili pensieri posso essere considerato un potenziale Kira >>
<< Ma che dici Light! >> Matsuda mi venne vicino poggiandomi una mano sulla spalla, << sai, anche io tante volte ho pensato la stessa cosa, che molta gente dovrebbe morire per il bene della società, ma mica mi viene in mente di ucciderli per davvero! E poi non è stato provato dalle telecamere che comunque, anche mentre tu non avevi accesso alle informazioni i criminali morivano ugualmente? >>
<< Beh, no >> tutti si voltarono verso Aizawa, << in quel periodo eravamo a corto di uomini, quindi l’abbiamo sorvegliato solo in casa e non ventiquattro ore su ventiquattro. Nulla dice che non abbia agito indisturbato mentre era fuori >>
 
Tutum… tutum…tutum…tutum…
 
Secondi infiniti. Interminabili. Ryuzaki era ancora girato di spalle, silenzioso. Indeciso sul da farsi. Dipendeva da lui adesso. Tutto dipendeva da lui, anche il mio intero piano.
 
Tutum… tutum… tutum… tutum
 
<< Signor maniaco! Ti prego, lasciami andare! Non ho fatto niente! Ti prego, ti supplico! Se vuoi ti faccio uno spogliarello tutto per te se è questo che vuoi! Ma ti prego, lasciami andare! Mi sento male, non ce la faccio più! >>
Non potevo credere alle mie orecchie. Quel pianto a dirotto… non poteva essere…
<< Watari, che stai facendo? Non ti avevo detto di togliere il sonoro? >>
<< Scusami Ryuzaki, ma si è acceso da solo, non so come sia… >>
No, non potevo crederci…
<< Ryuzaki ma quella era la voce di… >>
<< Questa cosa non ti riguarda, Light. Dopo essere venuto qui, l’unica cosa che ti deve interessare è… >>
<< Certo che mi riguarda! >> ringhiai con più foga di quanto mi aspettassi e avrei voluto, << quella era la voce di Misa! >>
<< Non ti riguarda Light. Lo sapevi che Amane era indagata per il caso del secondo Kira e… >>
<< Cazzo, Ryuzaki! Misa è… è la mia ragazza! >>
Tutti gli uomini del quartier generale rimasero paralizzati dal mio urlo ma sicuramente non quanto me. Non pensavo che avrei mai potuto seriamente dire nella stessa frasi le parole Misa e mia ragazza. Dovevo avere di certo qualcosa che non andava,  però… il pianto di Misa mi faceva male. Stava soffrendo anche a causa mia, soprattutto a causa mia.
<< Fammela vedere Ryuga >> la mia voce era fredda. Tagliente.
<< Light, forse non è il caso che… >>
<< Papà, ho il diritto di vederla. Voglio vederla >>
Lanciai un’altra occhiataccia a Ryuzaki.
<< Allora? >>
Il ragazzo ricurvo davanti a me mi fissò con i suoi soliti occhi da panda con aria strana. Rimase così, fermo per un po’ per poi voltarsi nuovamente verso lo schermo nero. A proposito… perché quello schermo era nero?
<< E va bene, come vuoi. E dopo su tua richiesta ti terremo in una cella legato mani e piedi per un lungo periodo di tempo >>
<< Ti chiedo un secondo favore in merito alla mia prigionia >>
<< Sarebbe? >>
<< Qualunque cosa dica o faccia, non liberarmi finché non sarai completamente convinto della mia innocenza >>
Per qualche secondo il quartier generale rimase in silenzio senza proferire parola.
<< D’accordo, come vuoi… >>
<< ma vuoi veramente imprigionare Light? >> chiese Matsuda incredulo.
<< Sì >> rispose freddamente L, << e se dobbiamo farlo e meglio procedere subito >>
<< Prima voglio vedere Misa >>
Perché mi ostinavo tanto a volerla vedere? Il piano non prevedeva una mia improvvisa voglia di sapere le condizioni della ragazza.
<< E va bene. È giusto infondo. >> acconsentì L lanciandomi uno dei suoi soliti sguardi penetranti, << Watari. Mandami immagine e sonoro >>
<< Sei sicuro? >>
<< Sì, Light vuole vedere la sua ragazza >>
Lo schermo rimase scuro per qualche altro istante, poi si accese.
<< MISA! >>
Non so quale forza mi spinse a buttarmi addosso allo schermo che proiettava la ragazza legata con una camicia di forza, bendata in condizioni assurde, priva di forze.
“No… questo… questo non è giusto…”
<< Li… Light… Light…>>
Non riuscivo a sopportare il pianto flebile della bionda.
<< Sono qui… sono qui… >> mormorai accarezzando lo schermo nel punto in cui si trovava la guancia della ragazza.
“Sei riuscita a non dire niente nonostante ti stessero trattando in questo modo?”
Qualcosa si stava agitando dentro di me con una forza inspiegabile: forte quanto l’odio verso L, odio che stava aumentando pensando a quello che stava facendo alla mia Misa.
Aspetta, da quando la consideravo mia? Era questo che volevo evitare, no? La consideravo stupida e non volevo legarmi a lei sentimentalmente per paura che…
Era stata Rem ad accendere il sonoro! Era questo il suo piano? Farmi vedere cosa stava facendo Misa per me e farmi capire davvero quanto mi amasse e sperare che facesse nascere in me qualcosa? Maledetto di uno Shinigami, ci era riuscita!
<< Light… >> sussurrò mio padre posandomi una mano sulla spalla.
<< Portami da lei. Ti chiedo solo questo… >>
<< Mi sembra che tu stia esagerando con le pretese, Light Yagami >> disse L spegnendo l’immagine e il sonoro, << e poi mi sembra così strano >>
<< Cosa? >>
<< All’università mi sembrava quasi la trattassi come fosse una palla al piede e adesso quest’amore improvviso… >>
<< Tu non sai niente di me e Misa >> replicai gelido, << non sai niente >>
Ryuzaki rimase a guardare il vuoto senza proferire parola.
<< Ti prego >> dissi poi, << è davvero l’ultima cosa che ti chiedo. Fammi andare da lei. Non so quando la vedrò e non so come starà per il resto della prigionia >>
Ci pensò su.
<< Ok, va bene. Poi però procederemo con l’arresto >>
 
 
“Light, Light dove sei?”
Non mi sentivo affatto bene. Mi veniva da vomitare e sentivo la testa scoppiare, inoltre le gambe erano molli, di gomma quasi, com’era possibile che stessi in piedi?
Provai a muovermi ma le funi mi tenevano imprigionata. Ecco spiegato il motivo del mio stare in piedi nonostante le gambe non reggessero più.
Certo che questo fan era veramente un maniaco! Non pensavo esistesse gente così perversa e capace di giochetti simili. Pervertito! Chissà quanto si stava divertendo a vedermi in quello stato! Carogna, non voleva neanche che lo vedessi in faccia.
“Dov’è il mio Light? Ho… ho bisogno di lui…”
… Ma eccolo di ritorno quel maledetto senso di nausea che fin troppo bene conoscevo. Fantastico! Quindi quel maledetto maniaco da strapazzo con manie psico-pervertite mi aveva imprigionato proprio quando avevo il ciclo! Meraviglioso! Questo si che mi faceva stare meglio!
<< Signor maniaco. Signor maniaco? >> urlai con tutto il fiato che avevo in gola, << Mi sento male… >>
<< Lo so io perché ti senti male >> replicò la voce metallica del maniaco, << ti senti male perché hai ucciso un mucchio di persone innocenti, perché tu sei il secondo Kira! >>
<< Te l’ho già detto, io non conosco nessun secondo Kira! >> urlai nuovamente.
La testa doleva sempre più forte. Mi sentivo mancare, non resistevo più, io…
“Vorrei solo il mio Light…”
 
 
Aizawa e Matsuda mi tenevano per le braccia, già ammanettate, e con gli occhi bendati mentre mi portavano da Misa.
<< Pensate davvero che cambierebbe qualcosa se non avessi questa benda? Mi sono consegnato da solo, che motivo avete di portarmi da Misa bendato? >>
<< Procedura >> rispose secco Aizawa.
“Sarai uno dei primi che farò fuori quando sarà il momento”
Camminammo per parecchi minuti finché non ci fermammo. Matsuda mi tolse la benda.
<< Ryuzaki ha detto che puoi stare con lei per pochi minuti soltanto >>
<< Va bene >> risposi continuando a fissare la porta.
I due poliziotti si guardarono un istante negli occhi per poi aprire la porta della cella. Inizialmente fui costretto a chiudere gli occhi a causa della fortissima luce al neon bianca e blu, poi, la vidi. Aveva la testa bassa, completamente priva di sensi. Probabilmente se non fosse stato per le corde che la tenevano sarebbe crollata.
Mi sembrava così strano vedere Misa, in genere sempre sorridente e chiacchierona (anche troppo) così silenziosa e pallida. Sembrava morta.
I capelli biondi in genere perfetti e profumati d’arancia erano scompigliati con le sue classiche codine stranamente arruffate e flosce.
<< Si…signor maniaco… >> sussurrò lei appena, << mi viene da vomitare… >>
Lo credevo bene. Chi non sarebbe stato male chiuso, in quelle pessime condizioni?
Sicuramente con l’appellativo “maniaco” si riferiva a Ryuzaki. Non potevo essere più d’accordo.
<< Sig… signor maniaco >> ripeté Misa muovendo appena la testa, << ti prego, almeno… fammi vedere Light… fammi almeno sentire la sua voce se proprio non puoi togliermi questa benda, poi non chiederò più niente, te lo giuro… >>
 Rimasi immobile per qualche altro secondo senza dire nulla, sconvolto e ammirato dalla sua forza: nessuno aveva mai dimostrato di volermi così tanto bene. Forse solo la mia famiglia… ma in quel momento lei era di più. Era l’unica che aveva conosciuto davvero chi ero, l’unica che non mi avrebbe mai giudicato,l’unica che mi sarebbe stata vicina indipendentemente dal bene o il male che potevo fare, l’unica che… che…
Mi avvicinai piano a lei, facendo poco rumore.
<< Misa, sono qui >>
 
 
Quella voce… la sua voce…
Alzai appena la testa.
<< Light? Sei tu? >>
Stavo sognando. Doveva essere per forza così.
Sentii una mano sfiorarmi lievemente il viso, delicata e dolce. La sua mano. Light, il mio amore, colui che aveva riempito quel vuoto che quel maledetto ladro aveva aperto il giorno in cui aveva ucciso i miei genitori, il mio cavaliere bianco dall’armatura splendente.
Un conato di vomito non riuscii a farmi parlare. Stavo male. Troppo. Ma ero felice, immensamente felice. Light era lì con me e questo mi bastava anche se avessi vomitato l’anima mia, anche se fossi morta in quelle condizioni. Light era lì, con me. Non potevo desiderare niente di più. Niente.
 
 
Sul viso di Misa si dipinse una smorfia.
<< Misa, stai bene? >>
<< Sì… non preoccuparti, è solo un po’ di mal di pancia >> rispose lei tossendo appena facendo un’altra smorfia, << normale amministrazione >>
<< È perché sei chiusa qui in queste condizioni da giorni >> dissi passandole nuovamente le mani sul viso in una sottospecie di carezza.
<< Light? >>
<< Sì? >>
Per un secondo rimase in silenzio.
<< No… non mi lascerai sola anche tu, vero Light? >> la sua voce tremava, come se si stesse trattenendo per non scoppiare a piangere, << tu… non… non mi lascerai sola come mamma e papà, non è vero? >>
Quella frase mi colpì facendomi quasi male: nella mia testa mi ero detto che era una stupida, che sarebbe stato da idioti innamorarsi perché avrebbe potuto rovinare i miei piani, perché avrebbe potuto interferire con il mio progetto di giustizia ed era vero, era stata una complicazione. Ma non era stata colpa sua. Misa non c’entrava niente. Era stata colpa di Rem che aveva portato un altro quaderno della morte sulla terra ad aver causato tutti quei guai. Misa aveva solo bisogno di un po’ d’affetto. Misa aveva solo bisogno di qualcuno che le volesse un po’ di bene, che la facesse sentire… semplicemente a casa. Amata. Qualcuno che l’ascoltasse e si prendesse cura di lei. Ormai Rem aveva fatto il danno ma tra tutte le persone che avevano ricevuto in dono il quaderno, nessuna sarebbe stata perfetta come Misa.
La mia Misa.
Mi veniva così spontaneo pensarlo, dirlo. Sicuramente Misa era quello che era: spesso petulante, logorroica, eccessivamente espansiva, piagnucolona, molto rompi scatole… ma volevo proteggerla. Volevo creare con lei il nostro mondo perfetto, dove le persone buone come noi avrebbero potuto vivere in pace, senza più odio, né guerre. Dove potevano amarsi senza preoccupazioni.
<< Light… >> la voce di Matsuda mi riportò alla realtà, << dobbiamo andare >>
Mi voltai verso la ragazza. Aveva piegato la testa leggermente verso sinistra. Stremata. La osservai per qualche altro secondo. Poi…
… la baciai. D’istinto.
La sentii rispondere piano al contatto. Non aveva la forza per farlo diventare un bacio più profondo e non volevo farla stancare ulteriormente. Mi bastava aver assaggiato le sue labbra per un attimo ed essermi assicurato che fossero fresche e dolci come dovevano essere. Vive.
<< Non ti abbandono. Ti tirerò fuori di qui. Te lo prometto >>
Matsuda mi prese per il braccio e mi trascinò fuori dalla cella. Aizawa mi bendò nuovamente trascinandomi, con non troppa delicatezza, verso quella che sarebbe stata la mia stanza per molti, molti, molti e molti giorni.
Matsuda mi fece entrare nella cella lasciandomi sedere sul lettino togliendomi la benda. Mi lanciò uno sguardo eloquente per poi lasciarmi solo. Seduto. Incatenato.
Il mio piano aveva inizio.
Finalmente aveva inizio.
<< La sistemazione è di tuo gradimento, Light? >> la voce di Ryuzaki era distaccata ma allo stesso tempo ironica.
<< Sicuramente meglio di quella di Misa >>
<< Mi hai fatto quasi commuovere prima, sai? >> disse L mantenendo la voce con lo stesso tono, << per  un momento ho anche pensato che Amane sia solo una vittima di Kira… ma non ci credo. Ci sono troppi indizi contro di lei e tu sei uno di questi >>
<< Te l’ho già detto, Ryuga, io non so più chi sono >> replicai guardando l’obiettivo della telecamera, << ma sono sicuro che Misa sia  stata incastrata >>
<< Io non lo credo affatto. Comunque buona meditazione, Light >>
Aveva spento il microfono.
Maledetto. Non vedevo l’ora di farlo fuori.
“C’è tutto il tempo, Light… tutto il tempo…”
Respirai profondamente chiudendo gli occhi; il piano avrebbe funzionato. L poteva cantare vittoria per pochi, pochissimi mesi e poi sarebbe morto.
“Vedrai L… la tua insulsa giustizia cadranno, mentre io e Misa amministreremo quella vera, abitata solo da gente buona. Io e Misa creeremo il...”
Era la prima volta che pensavo al nuovo mondo con qualcuno al fianco. Il gesto della ragazza mi aveva colpito così profondamente da pensarla così seriamente… con me?
Sì. Io volevo che fosse con me.
Infondo… tutti i grandi uomini hanno al loro fianco una gran… ok, tutti i grandi uomini hanno al loro fianco una donna, no?
 
 
…anche se per me, Misa era una grande donna…  



The end!
Ok, non chiedetemi esattamente da cosa sia nata questa ff perchè non vi saprei rispondere. So solo che in questi giorni mi ronzava in testa e... e l'ho scritta. Rivedendo (per la millesima volta), le puntate sulla cattura di Misa e Light mi è venuto in mente: "E se Light avesse visto che bell'insaccato era Misa cosa avrebbe fatto? Almeno un minimo di compassione verso questa benedetta stupida che per lui avrebbe dato anche la vita l'avrebbe avuta? Sarebbe scaturiro qualcosa?" e dalle mie locubrazioni mentali questo è quello che è uscito fuori. Lo so, non è il massimo e, anzi, per quello (e come) scrivo in genere io questa cosa fa schifo, ma volevo provare ad entrare nella mente di Light, ho voluto provare... un viaggio interessante devo dire (per quanto comunque tortuoso e COMPLICATO!!), ma per quanto questa cosa sia una schifezza, a me è servita e mi ha lasciato qualcosa(vov! Io che scrivendo qualcosa mi do qualcosa... incantevole! Sto veramente dando i numeri. Sarà colpa della dieta? xD) e spero di averla data anche a quello/a sventurato/a che passerà da queste parti a leggere.

Ciau e  alla prossima ff!!
La vostra pazza Martyki!

 
 
   
 
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