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Autore: wordsaredeadlythings    09/06/2011    2 recensioni
James P. Lily E. James/Lily | Fluff, Romantico
Un momento della storia di James e Lily, al loro settimo anno, quando si sono avvicinati. Perché Lily è sempre stata innamorata di James, solo che non lo voleva ammettere. E James farebbe qualsiasi cosa per Lily.
Cit:/« Non è vero! A me piaceva! » affermò Lily, per poi diventare del colore dei suoi capelli. James ridacchiò ed alzò la mano libera. La passò con molta delicatezza tra i capelli di Lily, stando attento a non farle male, e sorrise.
« Scompiglierò i tuoi, allora. » mormorò « Se può renderti felice… »
« Lo faresti veramente? » bisbigliò Lily, sorridendo « Appenderesti Snivellus all’albero più alto della Foresta Proibita per me? »
« Se vuoi lo trasfiguro pure in un pipistrello, per te. Farei un favore a tutte le povere persone che si trovano senza olio d’oliva perché Snivellus lo usa come shampoo »

Spero che vi piaccia
Cris
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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James amava guardarla.
       Fin dall’inizio del loro quinto anno, ogni volta che poteva puntava i suoi occhi sulla capigliatura rosso rubino della minuta e combattiva Lily Evans. Guardava il suo volto paffuto e infantile, le sue labbra gonfie e rosse, e, specialmente, amava guardare i suoi occhi. Ah, quegli occhi! Sarebbe impazzito per quegli occhi. Così verdi, così brillanti! All’interno di quelle iridi verdi c’era sempre la scintilla, quella che li rendeva così belli e degni di lode. Perché c’era sempre un’emozione differente negli occhi di Lily, e che fosse rabbia, stizza o furia poco importava. Erano meravigliosi e basta.
       Era ormai al settimo anno quando la vide piangere per la prima volta. Era l’ora di colazione, e James si stava trascinando insieme a Sirius verso la Sala Grande, ignorando i borbottii irritati di Remus, che continuava a chiamarli ‘Stupidi sconsiderati’ o ‘Animagus permanenti’. Avevano solo fatto una festa per celebrare la loro schiacciante vittoria su Hufflepuff! Non era mica la fine del mondo! E poi, la vittoria era scontata fin dall’inizio. Insomma, lui era James Potter! E con lui Gryffindor non poteva perdere, era un fatto chimico! E poi poteva negarlo quanto voleva, ma James poteva giurare sulla sua meravigliosa e perfetta faccia che Remus stava pomiciando con una ragazzina di Ravenclaw, la sera prima.
       Stava pensando di rinfacciarglielo per zittirlo, quando qualcuno arrivò correndo dal fondo del corridoio, e per poco non gli venne addosso. Riconobbe immediatamente la chioma rubino di Lily, e giurò di aver sentito un singhiozzo provenire da quella figurina minuta e delicata (all’apparenza). James si voltò, dimentico del sonno precedente, e le corse dietro.
       « Evans! » urlò « Evans! » ripeté ancora. Continuò a correre fino a raggiungerla e la prese per le spalle. Lei si voltò di scatto, frustandolo con la punta dei suoi capelli. Gli scoccò uno sguardo saturo di odio, ma a James non interessava: in quel momento i suoi occhi erano veramente meravigliosi, luccicanti di lacrime che si spargevano sul suo viso infantile come un fiume in piena, bagnandolo.
       « Che diavolo vuoi adesso?! » strillò, allontanandosi di un passo. James ebbe una voglia improvvisa di scompigliarsi i capelli con una mano, ma non lo fece. Trafficò nelle tasche della sua divisa per un secondo, prima di trovare un fazzoletto. Era bianco come il latte. Lo diede a Lily, con un sorriso dolce e sincero stampato sul viso.
       « Te l’ha mai detto nessuno che sei meravigliosa quando piangi… Lily? » domandò, con tutta la dolce sincerità di cui era capace. Sembrava quasi un bambino idiota agli occhi di Lily, che lo guardava sbalordita. Tirò su con il naso, prima di afferrare il fazzoletto con delicatezza ed asciugarsi le guance e gli occhi.
       « G-Grazie, Potter » mormorò, tenendo lo sguardo negli occhi di James. Abbozzò un sorriso leggero, porgendo di nuovo il fazzoletto. James scosse la testa, e lei lo intascò, in silenzio. Quel silenzio imbarazzante rimase tra di loro per qualche manciata di attimi, prima che James lo spezzasse con una delle sue battute stupide.
       « Se è stato Snivellus posso appenderlo all’albero più alto della Foresta Proibita e lasciarlo lì finché non lo troverà qualcuno, se me lo chiedi » affermò, fingendosi serio per un po’. Lily ridacchiò, e James sorrise, lieto di averla resa felice, almeno per un secondo.
       « Non sono così importante da farti appendere Snivellus ad un albero! » esclamò, asciugandosi ancora gli occhi umidi ed arrossati.
       « Certo che sei importante » replicò James « È Snivellus che non deve permettersi di farti piangere. Non dovresti prendertela per quello Slytherin » storse debolmente il naso all’ultima parola, e Lily sorrise tranquilla.
       « Non è stato Snivellus. È… mia sorella mi ha scritto una lettera dove dice che si è trasferita in un’altra casa e che non devo azzardarmi a presentarmi alla sua porta. Tanto non potrei, non so nemmeno dove sia. P-Pensavo che dopo la m-morte dei nostri g-genitori lei… » prese un lungo sospiro e si asciugò gli occhi, cercando di trattenere le lacrime.
       « Neanche lei dovrebbe farti piangere »
       Lily alzò un sopracciglio. « James, è mia sorella » disse, con toni eloquenti.
       « Sì, so chi è, e… » si bloccò e sgranò gli occhi, all’improvviso. Lily lo guardò spaesata.
       « Che c’è? » domandò, curiosa e anche un po’ preoccupata.
       « Mi hai chiamato per nome! » esclamò lui, sorridendo raggiante.
       « Non posso chiamarti per nome? » gli chiese Lily.
       « Ma certo che puoi! Anzi, il mio nome è meraviglioso se pronunciato da te! Beh, è meraviglioso normalmente, però… se lo pronunci tu è molto più bello! »
        Lily arrossì ed abbassò lo sguardo, imbarazzata. Non si era resa conto di aver chiamato James per nome e non per cognome come al solito, così come non si era accorta di essersi innamorata di lui fino all’ultimo. Ma non lo avrebbe mai ammesso… non ancora, per lo meno.
       « Mi farebbe piacere se venissi alla partita di sabato. Sai, è l’ultima, e vinciamo la coppa quest’anno, me lo sento! » esclamò James. Lily sbuffò.
       « Non mi piace il Quidditch, non mi è mai piaciuto e mai mi piacerà » replicò lei. Gli occhi di James divennero grandi e supplichevoli. Fece quelli che Lily, da quel momento in poi, avrebbe chiamato “gli occhi da cucciolo”. E Lily non sapeva chimicamente resistere agli occhi da cucciolo di James Potter. Ma lo avrebbe scoperto più tardi, ovviamente. Sospirò sonoramente, alzando gli occhi al cielo « Ma ci verrò, se ti fa piacere… Potter »
       James si imbronciò. « Dov’è finito il caro e vecchio James? » domandò.
       Lily rise, perché se c’era una cosa che James sapeva fare, era farla ridere. Ci era sempre riuscito, anche se Lily cercava sempre di non farsi sentir ridere da lui. Il suo orgoglio non le permetteva di sopportare le battutine di James, se avesse capito quanto lo trovava divertente… infondo.
       « Chiedi un po’ troppo, Potter! » esclamò.
       James sorrise e si scompigliò finalmente i capelli con una mano. Era un tic, qualcosa di istantaneo, e ben presto Lily avrebbe cominciato a trovarlo anche adorabile, perché James non era James se non si scompigliava i capelli ogni due secondi ‘fino a diventare calvo come mio padre’, a detta di Black.


***

       Era lì.
       Non appena James la vide le lanciò il sorriso più bello e radioso che riuscì a scovare, e Lily rispose con un sorriso appena accennato. James stringeva la sua scopa in una mano. Pioveva fitto, e tirava un po’ di vento, ma non troppo. Appena entrato in campo, già capì che sarebbe stato un bagno di fango fin dall’inizio.
       « James, non fare la checca! Vedi di giocare e non pensare a quei maledetti capelli! » abbaiò Sirius, rivolto al migliore amico, che per tutta risposta gli mostrò il dito medio. La professoressa Bumb lo notò, e lo sgridò, provocando le risate di Sirius.
       Era riuscita a farsi convincere da Remus a stare vicino a loro per tutta la partita. E non sapeva perché, ma Lily sentiva dentro di sé l’agitazione prepartita che credeva di non aver mai avuto. Ad un certo punto si ritrovò a sperare che Gryffindor vincesse la Coppa con tutto il cuore.
      Madama Bumb fischiò e il gioco cominciò. James aveva la pluffa tra le braccia*, e volava verso gli anelli avversari spinto da una strana grinta. Un bolide gli sfiorò per poco la testa, mentre Alice Stebbins urlava nel suo microfono, tifando spudoratamente per Gryffindor, la sua casa. Frank Longbottom, il suo ragazzo e – forse – futuro marito, reggeva uno striscione a due mani. Sventolava al vento, ma era ben leggibile “Slytherin, andate a farvi fot**re!”. Ovviamente era stato costretto a modificarlo, ma era ancora perfettamente intuibile la scritta, e Lily scoppiò a ridere.
       Ma la sua risata si trasformò ben presto in un urlo di terrore, non appena vide il grosso bolide nero pece schiantarsi contro la testa di James, con una violenza incredibile. James svenne e scivolò dalla scopa, crollando tra la sabbia e la terra.
       « JAMES! » strillò Lily, balzando in piedi insieme a Sirius, Remus e Peter.
***

       « Sei un cretino » sussurrò Lily, non appena James fu sveglio. Gli stringeva la mano con delicatezza, e non riusciva a staccarsene, perché era come se fosse appiccicata alla sua da qualcosa di non ben definito. James abbozzò un sorrisetto.
       « Grazie mille, Lily. Sei sempre gentilissima, eh? » disse, con voce roca. Lily guardò preoccupata la fasciatura bianca che ricopriva i capelli di James e sospirò.
       « Come farai a scompigliarti i capelli? » mormorò.
       « Non lo farò. Tanto tu lo odiavi, quel gesto »
       « Non è vero! A me piaceva! » affermò Lily, per poi diventare del colore dei suoi capelli. James ridacchiò ed alzò la mano libera. La passò con molta delicatezza tra i capelli di Lily, stando attento a non farle male, e sorrise.
       « Scompiglierò i tuoi, allora. » mormorò « Se può renderti felice… »
       « Lo faresti veramente? » bisbigliò Lily, sorridendo « Appenderesti Snivellus all’albero più alto della Foresta Proibita per me? »
        « Se vuoi lo trasfiguro pure in un pipistrello, per te. Farei un favore a tutte le povere persone che si trovano senza olio d’oliva perché Snivellus lo usa come shampoo »
        Lily rise stringendo con un po’ più di forza la mano di James. Guardò l’ora sul suo orologio magico e si rese conto che era molto tardi. Sospirò, prima di chinarsi su James con l’intenzione di lasciargli un bacio su una guancia. Poi però cambiò direzione e lo baciò delicatamente sulle labbra. Non riuscì mai a spiegarsi perché lo fece, seppe solo che fu la cosa più giusta. Durò comunque pochissimo, solo un pallido istante. Si allontanò e sorrise a James, che sembrava più stordito del solito. Si alzò in piedi.
       « Buonanotte, James » mormorò, avviandosi verso la porta dell’infermeria.
       « Lily! » esclamò James, richiamandola. Lei si voltò « Allora, quando lo appendiamo Snivellus su un albero della Foresta? » domandò, sorridente.
        Lily rise nuovamente, prima di uscire dall’infermeria.



*: Ho letto da qualche parte che James era un cacciatore, e non un cercatore come Harry.

   
 
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