Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: SweetyAly    09/06/2011    1 recensioni
- Hey Weasley. Ti hanno buttato giù dal letto?- [...]
-Buongiorno Malfoy.- dissi con tono tutt’altro che allegro. - Posso farti la stessa domanda, aggiungendone anche un’altra. Perché tu e la tua ciambella mi dedicate tanta attenzione oggi? Non sapevo di essere abbastanza degna di questo onore.-
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley, Scorpius Malfoy, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Salve a tutti. Questa è una mia nuova fanfic. Come avete letto è una One-shot, quindi si concluderà qui. Ma, se la storia e la coppia avrà un buon successo metterò un secondo capitolo. Non una continuazione. Un secondo capitolo con la stessa storia, ma visto da lui. E se vi siete divertiti con i pensieri contrastanti della sedicenne protagonista, troverete esilaranti le turbe mentali del ragazzo. Ora vi lascio alla storia. Per ulteriori chiarimenti sulla coppia, la storia e i personaggi citati, ci vediamo nella chiusura! Buona lettura!
Aly





Sabato mattina. Un timido raggio di sole faceva capolino attraverso le tende blu di velluto del dormitorio femminile di Corvonero. In genere quando dormivo la luce mi dava i nervi, ecco perché chiudevo sempre le tende del baldacchino ben serrate. Ma che dire? Venerdì sera. Festeggiamenti con le altre del dormitorio. Insomma, ero troppo brilla per pensare alle tende del letto.
Strizzai gli occhi e con una mano cercai di chiudere quanto più potevo le tendine blu notte ricamate di bronzo. Inutile, non si muovevano di un centimetro. Provai rannicchiandomi sotto le coperte. Altro tentativo inutile. Una volta sveglia non riuscivo più a chiudere occhio. Presi la sveglia dal comodino e la guardai, ancora un po’ frastornata. Le 7 di mattina.
Ma scherziamo?
A malincuore mi portai a sedere. Avrei fatto le cose con estrema calma. Era sabato mattina. Nessuno era sveglio alle sette. Il bagno era libero, potevo fare la doccia lentamente e prepararmi senza fretta.
Entrai nel bagno deserto e senza vapore o acqua ovunque, come lo era praticamente sempre. Mi lavai con calma. Mi lavai persino i capelli con lo shampoo che mi aveva regalato Lils. Aveva un buon profumo di fragola e vaniglia. Uscii dalla doccia in una nuvola di vapore profumato e guardai l’orologio appeso al muro. Lo avevamo messo li in modo da controllare un eventuale ritardo per le lezioni. Ma in questo momento non segnalava un ritardo, ma un enorme e noioso anticipo. Sbuffai. Ma perché ci stavo mettendo così poco? In genere impiegavo una marea di tempo!
Lentamente, ancora più di prima, mi asciugai i capelli, trasformandole in delicate onde morbide che ricaddero dolcemente sulla schiena e le spalle e incorniciavano il viso. Appena asciutti erano ancora più morbidi e vaporosi.
Uscii dal bagno, dritta verso il mio guardaroba dal quale presi un paio di jeans a vita bassa, ormai vecchi e scoloriti e una maglia bianca con collo a barca e maniche a tre quarti. Semplice e comoda. Alzai i capelli fino a formare una coda alta, ma poi li lasciai ricadere. Comoda ok, ma senza esagerare.
In punta di piedi uscii dalla camera silenziosa. La sala comune era deserta, ma qualche rumore iniziava a sentirsi, qualcuno che si svegliava forse? Oltrepassai la statua del corvo iniziando a vagare per la scuola. Era quasi tetra. Mi sentivo un fantasma, ma molto più consistente e colorita. Fluttuai verso l’uscita godendo del sole che mi illuminava e riscaldava il volto. L’aria era tiepida. Avevo fatto bene a non indossare nulla sopra la maglia.
Mi incamminai verso Hogsmeade. Quel giorno era prevista una gita. Io la stavo solo anticipando di qualche ora. E poi che senso aveva vagare per un parco vuoto se potevo avere un paesino che a quell’ora era già movimentato? E infatti, appena raggiunsi le casette col tetto spiovente, iniziai ad essere circondata da persone indaffarate che correvano da una parte all’altra cariche di pacchi. Amavo perdere lo sguardo tra la folla. Mi andai a sedere su un muretto soleggiato accanto a Mielandia. L’odore che emanava quel posto faceva davvero venir fame, era come una calamita. Decisi di entrare e ne uscii pochi minuti dopo con un leccalecca alla ciliegia, il mio preferito.
I minuti passavano intanto. Peccato che tanto lenti. Troppo lenti. Guardai l’orologio da polso vecchio di Vicky. Non che usassi roba di seconda mano, ma quello era un Cartier vintage, non un semplice oggettino di seconda mano. Segnava le otto e mezzo. Ancora? Ero li solo dalle otto e un quarto ma sembrava una vita. Avevo anche finito il leccalecca. Le labbra erano ora rosse e gonfie, nonostante non le avessi truccate. Con un lieve salto scesi dal muretto e andai a buttare il bastoncino in un secchio li vicino. Iniziavo seriamente ad annoiarmi. Mancavano circa due ore all’arrivo degli altri. Con Arya lontana non dovevo neanche necessariamente aspettare qualcuno per passeggiare in compagnia. Avrei potuto inviare un messaggio a Rosie o Roxy.
Con le mani nelle tasche tornai a sedermi. Non era molto alto, potevo salirci con facilità, ma una volta su, i piedi non toccavano terra e la visuale era ottima sia sul villaggio sia sul sentiero che conduceva alla scuola. Per un momento un soffio di vento oscurò la mia visuale, ma li rimisi a posto con un gesto veloce e tornai con gli occhi sul sentiero. Mi sarebbe piaciuto veder spuntare un qualche compagno di scuola. Almeno potevo chiacchierare con qualcuno.
- Hey Weasley. Ti hanno buttato giù dal letto?
Una voce familiare e una risata odiosa si fecero largo nella mia testa. Mi volta e sorpresa! La testa scura di Malfoy era li e mi fissava soddisfatto addentato con gusto una delle morbide ciambelle di Mielandia. Da dove era spuntato? Come avevo fatto a non notarlo?
In fondo avevo chiesto compagnia. Ma dalla vita non si può certo avere tutto. Volevo un compagno di scuola ed ero stata accontentata. Peccato che la solitudine era meglio di lui. E poi, da quando mi parlava? Non ci potevamo vedere. Litigavamo sempre. Perché allora non starsene beatamente a debita distanza da me? Era chiedere troppo?
-Buongiorno Malfoy. dissi con tono tutt’altro che allegro. Posso farti la stessa domanda, aggiungendone anche un’altra. Perché tu e la tua ciambella mi dedicate tanta attenzione oggi? Non sapevo di essere abbastanza degna di questo onore.
Non posai lo sguardo neanche per un secondo sul Serpeverde, troppo impegnata a guardare oltre le sue spalle. E questo gli dava non poco fastidio, infatti, per attirare l’attenzione, riprese a punzecchiarmi.
- Noto con piacere che la tua solitudine, in tutti i sensi, ti rende ogni giorno più acida.
Bastardo. Come se lui non sapesse il motivo della mia solitudine. Non so come, ma aveva scoperto della mia cotta per Jamie e non faceva che prendermi in giro in continuazione a riguardo. E, dato che eravamo cugini, avevo tenuto la cosa per me, senza mai dichiararmi apertamente. Ma così facendo continuavo a vivere di speranze e rifiutavo tutti gli altri. Che cosa triste.
- Non sono acida. risposi subito con tono alterato. E poi la solitudine fa bene. Dovresti provarci.
Ovviamente le mie parole vennero accolte con una sonora risata da parte del ragazzo. Lo fulminai con lo sguardo, posando per la prima volta da quando era li lo sguardo sul ragazzo. Sembrava appena alzato. E quella sottospecie di look trasandato non gli stava male. Tutt’altro. Era quasi sexy.
Cosa cosa cosa cosa?
Ero stupida da me stessa. Malfoy e sexy erano due parole che non potevano stare vicine. Per nessuna ragione. Era solo una grandissimo sbruffone. Anche se bisognava notare che non era per nulla male. Persino i baffi bianchi gli donavano. Baffi?
Guardai meglio e notai che lo zucchero a velo gli era finito sul volto. Divorava quel dolce con una foga tale. Sarebbe stato strano il contrario.
Il problema con Malfoy era che, una volta che posi lo sguardo su di lui, non lo si distoglie facilmente. Ecco perché continuavo a fissarlo senza una precisa ragione. Mentre rideva non riuscivo a non fissargli le labbra. Erano comunissime. Come quelle di mezza scuola. Ma perché non potevo guardare altro?
Chissà come sarebbe… Non osai neanche finire il pensiero. Era una cosa che non andava fatta per nessuna ragione al mondo. Io ero una Wealsey. Lui un Malfoy. Eravamo il sole e la luna. Ed entrambi eravamo troppo legati alla famiglia per poter anche solo pensare a uno scandalo del genere. E poi non ce lo avrebbero mai permesso. Quindi perché pensarci?
E poi lui neanche mi piaceva! Bugia. Ok. Forse era carino. Ma non cambiava la situazione!
Dalla tasca presi un pacco di fazzoletti di carta e ne misi uno sulle sue labbra, coprendole alla mia vista.
I tuoi ridicoli baffi sono una distrazione. commentai distogliendo subito lo sguardo.
Sperai che non si fosse accorto che fino a poco prima lo fissavo e che, quello del fazzoletto, era un semplice espediente per nasconderlo. Non lo diede a vedere, comunque. Troppo occupato a pulirsi e mettere una sorta di broncio. Probabilmente si sentiva solo infastidito per essere stato beccato con lo zucchero in volto. Era troppo orgoglioso. Forse era per questo che non lo consideravo troppo.
Ma finiscila. Tu vai matta per i ragazzi pieni di se e orgogliosi. James e Lucas ne sono la palese dimostrazione! Ed eccola la dannata voce interiore con la verità.
- Forse è la mia bellezza a distrarti. disse con un sorriso, cercando, probabilmente, di rimediare alla figuraccia di poco prima. Egocentrico.
Come se non gli stessi dando ragione. Zittii ancora la mia voce interiore. Perché doveva ricordarmelo?
- Ma smettila. Vedi che non sei tanto bello come credi. C’è di meglio. mentii.
Lui si limitò a sorridere e sfidarmi. Come sempre.
- Ah si? Tipo? Non mi lasciò continuare però. Tipo Potter? Il tuo amato cugino? Ma non farmi ridere!
Si. Ci aveva preso. Jamie era più bello. Se solo non fosse stato mio cugino.
- William Gregory, Lex Phenix, i figli del ministro. E poi il professore di storia, quello di pozioni, quello di erbologia e anche quello di difesa. Anche se quest’ultimo è fidanzato con mia sorella. elencai.
Forse avevo detto parecchi nomi a caso, ma erano le prime persone che mi erano venute in mente. Ma meglio parlare e, soprattutto, non pensare.
- Immaginavo conoscessi così pochi ragazzi. disse lui compiaciuto. Dovresti avere molti più rapporti con l’altro sesso.
E ora arrivava lui a darmi indicazioni su come comportarmi con i ragazzi. Come se ce ne fosse bisogno.
- Non so se ci hai fatto caso ma io ho molti cugini che frequentano la scuola. E sono tutti molto gelosi di me come delle altre donne della famiglia. Inutile dire che non ci fanno avvicinare facilmente da nessuno. mi giustificai.
Che colpa ne avevo se avevo una famiglia molto unita.
- E per tua informazione, al momento non ci tengo ad avere troppi rapporti con i ragazzi. Sarebbe una distrazione.  Ci penserò una volta terminati gli studi.
La mia affermazione si beccò uno sguardo a dir poco perplesso da parte del ragazzo.
Ok. Forse avevo un po’ esagerato. Non avrei aspettato di certo la fine degli studi per avere un ragazzo. Era solo una scusa per temporeggiare e trovare qualcuno di cui innamorarmi che non fosse mio cugino. E che fosse meglio di  Malfoy. Perché, per quanto potesse attrarmi fisicamente, non era il tipo di ragazzo che andava bene per me.
Passi avanti! Avevo appena ammesso di trovare attraente Malfoy. Non si poteva pensare il contrario sfortunatamente. Era un bel ragazzo. Peccato fosse antipatico e sbruffone.
Cugini gelosi! disse in una patetica imitazione della mia voce. Forse sono proprio i ragazzi che non vogliono avere rapporti con te. Ci hai mai pensato?
Lo fulminai con lo sguardo irritata. Lo sapevo che era quello il suo scopo. E sapevo anche che non avrei dovuto dargli corda. Ma riusciva sempre a infastidirmi. Era una capacità che solo lui possedeva. Certo, io ero abbastanza permalosa, ma lui riusciva ad amplificare il tutto!
Devo ammettere che ci avevo pensato. Ma dal momento che continuo a rifiutare proposte di appuntamenti suppongo di poterla scartare, che dici? risposi provocatoria.
Quello era vero invece. Più o meno. Fino a poco tempo fa continuavo a rifiutare appuntamenti un po’ con chi capitava. Poca voglia di impegnarmi con chi realmente non mi interessava. Ma dall’inizio dell’anno non mi cercava più nessuno, ad eccezione dei miei amici, ovvio. Era però anche vero che l’anno era iniziato da solo un paio di settimane. Fatto sta che i ragazzi che negli ultimi giorni erano ben pochi. Poco male.
- Non rifiuteresti mai un appuntamento con me. disse con tono di sfida.
Alzai ancora lo sguardo su di lui.
Ero indecifrabile. Non perché nascondessi le mie emozioni. Non ne ero capace. Ero un dannatissimo libro aperto. Forse era anche per questo che a Malfoy venisse tanto semplice farmi perdere le staffe. Al momento ero un insieme di sensazioni contrastanti. Ero confusa. Mi sarebbe tanto piaciuto capire a cosa stesse pensando in quel momento. Ero combattuta. Era davvero una richiesta di uscire con lui o mi stava solo sfidando? Ero divertita per l’assurdità della prima ipotesi, dato che era del tutto inverosimile, per non dire impossibile. Ed ero speranzosa. Da un lato speravo mi stesse realmente invitando ad uscire con lui. In realtà neanche a me era ben chiaro cosa provassi. Ma ero certa di una sola cosa. Aveva maledettamente ragione. Gli avrei detto di si molto probabilmente. E non avrei dovuto.
Perché no? È un figo!
Ancora lei? Ma perché continuava a tormentarmi?
No no no no no e poi no! È di Malfoy che stiamo parlando! continuavo a ripetermi. Che poi mi chiedevo il perché di tutti quei giri mentali. Stava solo cercando di fare lo sbruffone. Come sempre.
- Cosa te lo fa pensare? chiesi infine sicura di me, o almeno così speravo di risultare.
Non rispose subito. Sembrava sovrappensiero. Che si fosse pentito di ciò che aveva detto?
Si grattò nervosamente la testa e riprese a guardarmi.
- Perché non puoi resistermi, ovvio! disse infine toccandosi ancora la testa.
Stava facendo lo sbruffone!
Sbuffai irritata. Non poteva fare così! Non poteva illudermi e poi tirarsi indietro. Maschi!
Però, bisognava ammettere che un po’ mi rodeva il fatto di non poter uscire con lui. Anche se a pensarci in maniera realistica, che potevamo fare? Dovevamo andare in posti isolati, senza membri della mia famiglia che avrebbero scatenato una rissa o i suoi amichetti che lo facevano diventare ancora più idiota di quanto già non fosse da solo. Troppo complicato!
Lentamente scesi dal muretto, sentendo su di me il suo sguardo e fregandomene delle condizioni dei miei jeans. Erano vecchi! Se si sporcavano li avrei buttati via. La mamma me ne avrebbe fatto arrivare un paio nuovo da Parigi senza troppa fatica.
- Certo! Come no. dissi infine fissandolo contrariata. Ma certo! Scordavo! Nessuno resiste a Malfoy, giusto?
Per un momento non rispose. Ancora sovrappensiero.
- Nessuno resiste al re delle Serpi, che vuoi farci! disse con una faccia da schiaffi che probabilmente doveva rappresentare un’espressione sicura di se.
Il re delle Serpi! Mi sarebbe tanto piaciuto sapere da dove era venuto fuori quel nomignolo. Insomma, chi aveva deciso che il re doveva necessariamente essere lui? Cosa aveva fatto per meritare il trono, se così si può dire? Gli appellativi che si attribuivano le Serpi mi avevano sempre lasciata un po’ perplessa. Però ripensandoci, non era una sorpresa che proprio Malfoy avesse quel titolo, dato che lo avevano anche il padre e il nonno ai loro tempi. Probabilmente era ereditaria come carica.
Povere Serpi. Governati da Malfoy. Quasi mi dispiaceva per loro. Quasi!
- Mi permetto di dissentire. risposi divertita mentre con una mano mi portavo i capelli indietro, scostandoli dal viso. Fino a prova contraria io ti resisto ancora.
Bugiarda! Ringraziai il cielo che Malfoy non sapesse leggere il pensiero.
Non rispose subito. Mi sorrideva. E si avvicinava. Perché si avvicinava? Perché diamine lo stava facendo? Voleva sul serio vedermi crollare? Non mi sfiorava neanche, era solo la sua presenza. Il suo corpo a una vicinanza tale al mio che sarebbe bastato un nulla per ritrovarci praticamente attaccati.
- Non ne sarei così sicuro. sibilò al mio orecchio. Sgranai gli occhi. Ma leggeva davvero il pensiero?
Mi resi conto che stavo trattenendo il respiro. Cercavo di restargli indifferente e calma. Non era semplice. Lui non mi era indifferente. Se solo non fosse stato un Malfoy. O io una Weasley. Faceva tanto Romeo e Giulietta. Sperandò però di non dover fare necessariamente la loro triste fine.
Cosa avrei fatto in condizioni normali? Mi sarei scansata. Non potevo. I miei piedi erano ancorati al terreno e in più ero praticamente bloccata tra lui e il muro. Complimenti Malfoy. Volevi farmi crollare? Ci sei riuscito!
Ma no. Non potevo dargliela vinta! In genere ero io a comandare in una coppia. Non mi ero mai lasciata dominare. Cadere tanto facilmente tra le braccia di Malfoy era fuori discussione!
Con tutta la determinazione che avevo lo scostai in modo da poterlo guardare negli occhi.
- Mi dispiace Malfoy. Non attacca! commentai divertita, mentre il mio corpo già sentiva la mancanza del suo.
Le mie parole furono accolte da un ennesimo sorriso. Ma non era strafottente come al solito. Non mi sembrava di avergli mai visto un’espressione del genere. Ma qualcosa mi diceva che non era ancora finita.
Mi bloccò il braccio. Faceva quasi male, anche se probabilmente non si era reso conto di stringere. Certo! Ora difendo anche Scorpius. E penso a lui come Scorpius e non come Malfoy! Zittii il mio conflitto interiore per seguire le mosse del Serpeverde che si era fatto ancora più vicino di prima.
- Io non ne sarei così sicuro. ribadì a pochi centimetri dalle mie labbra. Poi deviò e mi baciò la guancia, quasi all’angolo della bocca.
Ci volle tutto il mio autocontrollo per tornare in me e non arrossire. Anche perché cosa aveva provocato quel contatto, durato appena una frazione di secondo, era ben chiaro in me, grazie al cuore che prese subito a battere sempre più veloce. Sembrava volesse schizzare via.
Vuoi giocare, eh? Lo guardai con aria di sfida e mi avvicinai ancora fino a sfiorare con le labbra il suo orecchio.
- Malfoy, se devi provarci con me, fallo come si deve! dissi in un flebile sussurro appena udibile.
- Dimmi che non ti è piaciuto.
I nostri corpi ormai erano vicinissimi, tanto da risultare uniti. Ma non mi preoccupava quel dettaglio. La mia preoccupazione principale era cosa rispondergli. Dire che non mi era piaciuto sarebbe stato mentire. Ed era una cosa che non amavo fare, ma che Malfoy mi aveva costretto a fare più volte quel giorno.
- No. Non mi è piaciuto. risposi sicura. Ovviamente non specificai che a non piacermi era stato il fatto che avesse baciato una guancia e non le labbra. Ne, tantomeno, che fosse durato così poco. In quel momento mi chiesi come sarebbe stato baciarlo seriamente. Me la facevo quella domanda ogni tanto, ma poi la prendevo a ridere per la sua impossibilità. Ma dopo oggi. Sarei riuscita ancora a riderci? Ne dubitavo fortemente. Probabilmente per lui era solo un gioco. Ma per me? Cos’era per me?
E vogliamo parlare del contatto? Le sue braccia intorno al mio corpo che mi attiravano al suo. Nonostante non facevo che allontanare il mio viso dal suo, non riuscivo con il corpo, che sembrava attratto dal suo come una calamita. Tra le sue braccia mi sentivo bene. Quasi come se fosse sempre stato il mio posto. Come se non avessi fatto altro che starmene li per tutti i miei sedici anni. Ma avevo anche paura. Sapevo che non dovevo stare li. O almeno non con lui. Ma era quello che volevo.
Posai il mio sguardo sul suo viso. Per un momento parve deluso. Che fosse rimasto male per la mia risposta? Mi sarebbe piaciuto rimangiarmi le parole di poco prima. O almeno dirgli che mentivo. E volevo baciarlo. Avevo una voglia matta e inspiegabile di baciarlo. Ma non ne ebbi modo. Lo fece lui.
La mia voce interiore esultava dentro di me. E io? Volevo non finisse più. Era una sensazione piacevole.
Socchiusi appena gli occhi e, senza rendermene conto, gli portai le braccia attorno al collo. Poteva un semplice bacio a stampo coinvolgermi tanto?
Per un momento si scostò da me. Mi sentii come frastornata. Volevo che continuasse. Ma quei pochi centimetri di lontananza iniziarono a farmi ragionare.
Io non potevo stare li. Non potevo baciarlo. Era pur sempre Scorpius Malfoy. Ma allora perché quella microscopica distanza non faceva che crearmi un vuoto dentro? E perché sentivo che solo un altro bacio l’avrebbe colmato? Perché non mi rendevo conto di essere con il ragazzo sbagliato? Perché volevo solo zittire i miei pensieri contrastanti e tornare a baciare il ragazzo bastardo, che fino al giorno prima non faceva altro che offendermi, ma che ora mi stringeva a se?
Quando riprese a baciarmi non pensai a perdere tempo. Mi strinsi ancora di più contro il suo bel petto. Bramavo le sue labbra. Vivevo dei suoi baci passionali e rudi.
Poi si scostò da me. Ancora. Se ne stava li, in stato confusionale.
- Io…è meglio che vada! balbettò.
Ma quanto era carino da imbarazzato. Zitta tu! Volevo tornare ancora da lui. Stringermi al suo corpo. Ma non glielo dissi. Codardia. Iniziavano ad arrivare alcuni studenti della scuola. Ben presto tutta Hogwarts sarebbe arrivata li. Non potevamo farci trovare insieme. O almeno mentre non stavamo litigando.
- Si. Anche io dovrei. Non dissi altro. Non sapevo che dire.
Mi guardò come deluso e mi voltò le spalle e si incamminò verso Hogwarts proprio mentre dal sentiero spuntavano Westwick e i due Zabini, i suoi compari, che lo chiamavano a gran voce.
Anche io mi sentii chiamare. Era arrivata Rosie e se ne stava da parte confusa insieme al resto della famiglia. Sospirai e, lanciando un ultimo sguardo a Malfoy, ricambiato, mi avviai verso la mia famiglia. Ma non poteva finire così.
- Scorpius. lo chiamai tra lo stupore generale di chi ci circondava.
Lui si girò guardandomi confuso. Corsi da lui e lo baciai ancora sulle labbra. Volevo farlo. Dovevo farlo. Se voleva poteva anche scansarmi e umiliarmi, dato che con i suoi amichetti si divertiva tanto a farlo.
Per n momento si staccò il suo viso dal mio e io temetti il peggio. Mi guardava confuso, ma poi sorrise. Un sorriso bellissimo e sincero che non gli avevo mai visto. Invece di scansarmi, come temevo, mi strinse ancora a se riprendendo a baciarmi e facendomi sentire, ancora una volta, completa.
Sapevo che mezza scuola ci stava fissando inebetita. Sapevo che la mia famiglia ci stava guardando confusa. Sapevo che la sua famiglia ci stava guardando contrariata. Ma sinceramente non mi interessava.

 











Bene. Quanto ci avete messo per capire che la protagonista era Dominique Weasley? In fondo le discendenti degli abitanti della Tana sono molti!
Non ho mai letto di Fanfiction su questa coppia. La Dom/Scorp, quindi, quando il mio migliore amico mi chiese di provare a farli ruolare insieme nel nostro GdR, ero un po' incerta. Ma le sfide mi piacciono. Ed eccoli qui! Mi sono alla fine innamorata totalmente di questa coppia!
Le coppie strane mi piacciono e poi io punto sempre a far mettere i miei amori (Draco e Scorp) con i miei pg. Ecco perchè sono sempre Astoria, se c'è Draco di mezzo, o Lily, dato che mi piace la Scorp/Lily. Solo che in quel forum i capi eravamo tre, io, Scorpius e una che voleva a tutti i costi Lily.
Decisi quindi di crearle una rivale. Chi guarderebbe una Lily piagnona e antipatica se in giro c'era una bella Dominique, con il volto di Anna Lutoskin, in parte Veela, intelligente (Corvonero!) e simpatica. Questo era il progetto iniziale. Poi Dom ha lasciato le caratteristiche di partenza per assomigliarmi un po' di più. Caratterialmente! L'amore tormentato, i conflitti interiori. E poi la Dominique rossa ha praticamente sorpassato del tutto la cugina Grifondoro, da spiccare molto di più vicino a lei. Alla fine, anche se era programmato, la scia degli eventi ci ha condotto in una sola direzione possibile. Il re delle serpi (moro!!! perchè di uno Scorpius biondo non ne potevamo più!) non poteva che stare con la principessina mezza veela e mezza francese di casa Weasley.
Voi che ne pensate? Ancora dubbi?
Fatemi sapere con un bel commentino!
Alla prossima!
Aly
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: SweetyAly