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Autore: Madokachan    09/06/2011    3 recensioni
{09/06/2001 Compleanno di Mukuro!}
Tsuna non sa che oggi è il compleanno di Mukuro, tantomeno non sa di essere il regalo che lui desidera.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Chrome Dokuro, Mukuro Rokudo, Tsunayoshi Sawada
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’idea di uscire quel pomeriggio non andò molto giù a Tsuna sin dall’inizio; sua madre gli aveva chiesto di consegnare un regalo a un’amica che abitava alcuni isolati di distanza da casa loro, così si era ritrovato ad uscire sotto un cielo coperto dalle nuvole e un freddo non indifferente, decisamente un clima strano, considerando che l’estate era alle porte.
Quando abbandonò la casa dell’amica di famiglia, iniziò a piovere a dirotto e Tsuna si ritrovò a correre sotto la pioggia, con i vestiti completamente inzuppati e la frangia che gli cadeva appesantita sugli occhi.
Dopo aver girovagato per diversi minuti senza trovare riparo, finalmente trovò una fermata dell’autobus al coperto, dove inaspettatamente incontrò una persona che non si sarebbe mai aspettato di vedere, Chrome Dokuro.
Sulle prime si avvicinò alla fermata, impacciato e insicuro come sempre, si fermò a pochi centimetri dalla panchina notando che anche Chrome era bagnata fradicia, fra le mani stringeva una busta della spesa il cui contenuto sembrava esser andato semi-distrutto a causa del diluvio.
«Boss…»
Quando Chrome individuò la figura di fronte a sé, sollevò lo sguardo, incontrando lo sguardo del castano. Tsuna le sorrise, sedendosi al suo fianco, su quella panchina piuttosto fredda.
«Ti sei beccata anche tu la tempesta? Da qui però sei piuttosto vicina a casa tua almeno.»
Chrome sembrò un po’ turbata da quell’affermazione, in effetti ciò che Tsuna aveva detto era vero, ma a causa della pioggia la spesa era andata distrutta e sicuramente Ken si sarebbe arrabbiato. Il centro commerciale si trovava dalla parte opposta della città, quindi aveva deciso di aspettare lì, non appena la pioggia si sarebbe calmata, ci sarebbe tornata.
«Già, ma tornerò più tardi, mi sono scordata di comprare una cosa. Tu invece Boss?»
«Sono passato da un’amica di mia madre, avrei voluto evitare, visto il tempo incerto.»
Il silenzio s’impadronì della situazione, Tsuna lanciò alcune occhiate incerte alla ragazza. Notò poi che nella sua borsa della spesa erano presenti per lo più oggetti per le feste: tovaglioli, bicchieri, posate e piatti di plastica.
«Organizzate una festa, stasera?» Domandò incuriosito; un rossore piuttosto vivido si fece strada sul viso della ragazza, che riportò lo sguardo su Tsuna, annuendo.
«Oggi è il compleanno di Mukuro-sama.»
Tsuna sussultò in sorpresa; non ne sapeva nulla, per cui quella rivelazione lo spiazza un po’. Da un lato si sentiva persino obbligato a dover fare gli auguri al Guardiano della Nebbia.
Non aveva mai pensato ai gusti di Mukuro, tanto meno aveva avuto il tempo per preparargli una torta, o un regalo, per cui si sentì in difficoltà.
Di nuovo quel silenzio; lo scrosciare della pioggia continuava ad occupare i vuoti nei momenti in cui nessuno dei due parlava, producendo un rumore piuttosto fastidioso quando sbatteva sulla plastica della tettoia che proteggeva entrambi.

 
«Mantieni sempre le promesse, eh?»
Dapprima Tsuna pensò  di sognare, era certo di aver sentito una voce maschile parlare, ma probabilmente era solo una sua impressione. Quando però voltò il viso e si ritrovò faccia a faccia con Mukuro Rokudo, balzò in piedi, finendo nuovamente sotto la pioggia.
«Mu… Mukuro! Cosa ci fai qui? Chrome?!» Iniziò a parlare in maniera sconnessa, ritrovandosi poi faccia a faccia con Mukuro, che lo seguì, senza farsi particolari problemi, sotto la pioggia.
«Kufufu, dicevo, sei gentile a far compagnia a Chrome. Le ho chiesto momentaneamente in prestito il corpo per prendermi il regalo da parte tua.»
Tsuna sbatté un paio di volte le palpebre, intuendo che Mukuro doveva aver percepito il suo stato d’animo, era certo che non potesse leggergli nella mente, però con il tempo aveva imparato che Mukuro riusciva a capire tantissime cose di lui anche senza incontrarlo abitualmente.
«Mi dispiace, ma non ti ho comprato nessun regalo.»
Non si preoccupò di aver ferito o meno Mukuro, se c’era una cosa che non sopportava di lui, era il suo carattere un po’ troppo presuntuoso.
I suoi modi di fare però erano piuttosto prevedibili, abbastanza da non sorprendere Mukuro più del necessario.
«Infatti non si può comprare ciò che desidero.» Nonostante il tono basso con cui pronunciò quella frase, Tsuna riuscì chiaramente a capirla; osservò il viso di Mukuro, ora completamente bagnato dalla pioggia, così come i suoi capelli e i suoi vestiti. Non capì immediatamente le sue vere intenzioni, finché non lo vide sollevare entrambe le mani che portò ai lati del suo viso, ritrovandosi il suo sguardo puntato addosso.
Non riscontrò incertezze negli occhi di Mukuro, mentre probabilmente i suoi erano pieni di paura, insicurezza, non rivolti a ciò che stava per accadere, bensì a cosa avrebbe comportato. 
Il tocco delle labbra di Mukuro era gentile quanto la pioggia che sfiorava i loro volti, dapprima Tsuna aprì maggiormente gli occhi, ma non rifiutò quel contatto, piuttosto lo ricambiò. Sentì Mukuro sorridere contro le sue labbra e lasciò scivolare le mani contro il suo petto, ascoltando il battito cardiaco di Mukuro attraverso la stoffa sottile della maglietta.
Capitò tutto all’improvviso; Tsuna aveva chiuso gli occhi, perciò non si rese subito conto di ciò che stava succedendo. Probabilmente Mukuro aveva consumato troppo energie, così senza nemmeno avvertire, lasciò nuovamente il suo posto a Chrome.
Il gemito che si lasciò sfuggire fra le labbra Chrome, riportò Tsuna alla realtà: stava baciando Chrome, mentre teneva  mani appoggiate sul suo petto.
Inizialmente spalancò gli occhi, sempre di più, incontrando lo sguardo terrorizzato – è dir poco – di Chrome. Una volta spostatosi dal viso della Guardiana, abbassò il volto, notando in quel momento quello che probabilmente era il gesto più fraintendibile in tutta quella situazione. 
Si sentì terribilmente a disagio, mentre Chrome si scostò di lato, con gli occhi arrossati.
«Chrome… Aspetta, non è come semb- »
Chrome non lasciò nemmeno il tempo a Tsuna per parlare e scappò lontano da lui, sotto la pioggia, in direzione Kokuyo. Tsuna si sentì improvvisamente a disagio, probabilmente avrebbe peggiorato la situazione, ma optò per seguire Chrome fino al rifugio, di cui però sembrava non esserne traccia. 


Una sensazione strana lo colpì all’improvviso, la stessa sensazione che lo assaliva ogni volta che avvertiva la vicinanza di Mukuro. Il ragazzo piegò le labbra in una smorfia, voltandosi di scatto ed incontrando nuovamente lo sguardo di Mukuro.
«Kufufu… L’hai combinata grossa questa volta, Sawada Tsunayoshi.» Lo canzonò con un sorriso divertito, Tsuna inarcò il sopraciglio, fissandolo con le mani ai fianchi.
«Vorrei ricordarti che la colpa è tua! E questa cos’è, un’Illusione?» Si riferì al fatto che il solito magazzino abbandonato dove vivevano Chrome, Ken e Chikusa fosse improvvisamente sparito, lasciando il posto a una piccola collina.
Mukuro non si sorprese della perspicacia del ragazzo e sorrise, lasciando cadere l’occhio alle spalle di Tsuna, fra le mani stringeva una borsa. Tsuna arrossì vistosamente e con imbarazzato malcelato, addossò a Mukuro la borsa.
«Sulla strada c’era un supermercato, è una torta. E’ per te.»
Un’espressione soddisfatta si figurò sul viso di Tsuna quando notò la sorpresa in Mukuro per quel gesto così semplice, ma che probabilmente per l’altro contava parecchio. Lo osservò afferrare la borsa e rivolgergli un’espressione fra l’imbarazzato e il nervoso.
«Ti ringrazio.»
«Non voglio essere ringraziato, e ora devo andare… Potresti far tornare tutto come prima?» Domandò Tsuna,  ma Mukuro scrollò il capo.
«Prima lascia che  prenda il tuo corpo, come ultimo regalo di compleanno.»
Tsuna non riuscì a prenderlo sul serio, soprattutto perché Mukuro sorrideva, e in maniera meno inquietante del solito. Sbuffò, incrociando le braccia al petto.
«Vuoi essere ucciso?»
Il tono con cui si espose, lasciò sfuggire una risata a Mukuro; era tutto purché minaccioso.
«Se mi uccidi tu, potrebbe non dispiacermi. Significa che sarai il più vicino quando sarò sul letto di morte. Non lo trovi romantico?»
Tsuna sospirò, Mukuro era davvero senza speranze. 

 

 

   
 
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