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Questa ff si è classificata seconda al contest "Vendetta!
Perché mi va" indetto da pracchan.
Grazie
mille ancora alla giudicia, e buona lettura (:
A little revenge.
Roba
seria, stavolta la vecchia gatta li aveva avvertiti: niente scherzi.
La
gentaglia con cui avevano a che fare quella volta non era del tipo
che perdonava gli errori; anzi, era più del tipo che ti
riempiva di
piombo senza pensarci due volte.
Trafficanti
di sostanze chimiche a scopo di manipolazioni genetiche, solo alcuni
dei tanti che circolavano in quella città sotterranea in cui
ormai
il crimine era normale amministrazione.
Bastardi
senza scrupoli né coscienza popolavano quei bui sobborghi
all'ombra
di tutti; Heine e Badou si preoccupavano che i suddetti bastardi non
facessero troppi casini, perciò li tenevano a bada come
potevano.
Il
pericolo era il loro mestiere, ma per quella che era forse la prima
volta, avevano un piano; si erano infiltrati tra i collaboratori dei
trafficanti, entrando nel giro ed avendo accesso alle loro
macchinazioni più segrete.
Da
settimane aspettavano il momento in cui avrebbero scoperto le carte e
dato il via alle danze. L'occasione si presentò quando uno
dei boss,
un tipo dai grossi baffi e la giacca bianca costantemente sporca di
cenere, incaricò Heine – l'infiltrato numero uno
– di portare al
covo una valigetta contenente alcune sostanze del tutto illegali.
Ogni
cosa era stata programmata alla perfezione: una volta che Heine fosse
arrivato nel luogo stabilito per l'incontro, dopo aver fatto vedere
ai farabutti che la valigia conteneva tutto ciò che era
stato
promesso, Badou sarebbe saltato fuori dal suo nascondiglio
sorprendendoli alle spalle, in modo che i due avessero un certo
vantaggio nello scontro.
Purtroppo
Heine non aveva calcolato che l'incallito fumatore aveva ancora in
mente la volta in cui aveva mancato di aiutarlo, perché
troppo
impegnato in quelle che Badou definiva inutili
riunioni di famiglia,
e che in effetti altro non erano che scontri a fuoco col fratello
Giovanni.
Quando
la sera prima Heine si apprestò a controllare un'ennesima
volta che
tutto fosse nella valigetta, Badou – di guardia alla borsa
– lo
cacciò via, rimproverandolo.
«Ultimamente
trascuri troppo quella bambina. Credo che tu le manchi molto.»
Sapeva
che puntare su Nill avrebbe funzionato; difatti l'altro si
passò
stancamente una mano tra i capelli bianchi e, dopo avergli scoccato
un'occhiata indecifrabile, affondò le mani in tasca e si
diresse
verso la Chiesa vicina.
Se
solo la mattina dopo Heine avesse controllato nuovamente il contenuto
della valigia, avrebbe di certo notato che tutte le sostanze chimiche
erano scomparse per lasciar posto a qualcosa di più
indecoroso.
Così
i due si diressero fianco a fianco per le vie semideserte della
città
sotterranea, seprarandosi come previsto poco prima di arrivare alla
meta.
Badou
si congedò indirizzando all'altro un occhiolino e un pollice
all'insù, Heine si limitò ad ignorarlo
voltandogli le spalle e
spingendo in giù la maniglia.
Pochi
passi lo separavano dallo scontro – era chiaro fin
dall'inizio che
non sarebbe riuscito ad evitarlo in nessun modo –,
però aveva il
piano, aveva la valigetta.
Quando
fu abbastanza vicino agli uomini si fermò e la
posò per terra,
accanto alla gamba destra.
«Apri.»
ordinò il boss.
Heine
aprì la valigetta con spavalderia, sicuro di sè,
mentre con gli
occhi cercava dietro ogni angolo una chioma rossa che non
trovò.
Lo
sguardo gli cadde dentro la valigetta
e, per lo stupore un manico gli sfuggì di mano.
Ne
uscirono dozzine di foto, tutte ritraenti lo stesso soggetto: il boss
dell'area ovest della città in tenuta da masochista doc.
Insieme ad
esse volò fuori un bigliettino, che Heine
acchiappò prontamente
mentre ancora volteggiava nell'aria; poche ma chiare lettere vi erano
stampate sopra,
"
So che te la caverai benissimo anche da solo.
Badou
".
«Tu..
Brutto figlio di puttana!» – Heine
cominciò ad imprecare
digrignando i denti mentre metteva mano alle pistole e cominciava a
sparare alla cieca cercando di non farsi ridurre non troppo male.
All'aperto
era una bella giornata, il sole splendeva nel cielo e gli uccellini
cantavano ispirati sui tetti delle case.
Badou
si accese una sigaretta.
Poi
iniziò a correre.