Era arrivato un nuovo ragazzo da qualche tempo al castello, un ragazzo che aveva salvato la vita ad Artù, e Morgana era impaziente di conoscerlo.
Impaziente, certo, sebbene timorosa: sicuramente doveva essere un ragazzo forte e saggio se era riuscito a salvare la vita al fratellastro.
Migliore di lei, amica di Artù e sua compagna di giochi da molti anni.
Eppure Uther l’aveva nominato servitore di Artù, quindi non era certo degno di essere cavaliere e di certo non era nobile.
Rinfrancata dalle sue deduzioni perfettamente logiche, Morgana si diresse verso il giardino del castello, illuminato per metà da un benaugurante sole primaverile.
Il lungo abito verde foglia ondeggiava sinuoso seguendo le curve acerbe da adolescente, quasi donna ormai, e i lunghi capelli corvini erano acconciati in ordinati boccoli.
I soldati più audaci le lanciavano brevi occhiate al suo passaggio soffermandosi sulle labbra rosee e sul collo candido da cigno, ma per gli altri e specialmente per i servitori, lei era la figliastra di Uther e come tale era trattata da signora del castello.
Arrivata finalmente in giardino, si distese sull’erba tiepida accarezzando la superficie del ruscello che diventava sempre più esile con il passare degli anni. La gonna distesa tutt’intorno era del medesimo colore del prato e il sole irradiava di luce il suo incarnato delicato e di riflessi bluastri i boccoli corvini. Era veramente incantevole.
Così incantevole che Artù, seguito dal nuovo servo, si era fermato sotto il porticato per ammirarla.
- Merlino, quella è la signora del castello, Morgana.- disse indicandola. Il servo alzò brevemente gli occhi, rimanendo come incantato ad osservarla mentre chiudeva gli occhi, il viso rivolto verso il tepore del sole.
- Non è bellissima?- osservò Artù, lasciandosi sfuggire un mezzo sospiro.
- Certamente, mio signore.- annuì Merlino, dimentico di abbassare gli occhi.
Morgana sembrava però essersi accorta della loro presenza, poiché si alzò sistemandosi l’abito e venne verso di loro a passo spedito, un sorriso di cortesia stampato in volto. Il ragazzo mingherlino con i capelli neri e quelle buffe orecchie a sventola doveva essere il nuovo arrivato. Era molto diverso da come se l’era immaginato.
- Artù! E’questo il tuo nuovo servitore di cui si parla tanto?- chiese curiosa, ispezionando Merlino, il cui sguardo ora era inchiodato alla pietra dura del porticato.
- Sì, Morgana…lui è Merlino.- disse Artù, sorridendo anch’esso cortesemente.
- Piacere di conoscerti…Merlino.- disse Morgana esitando sul nome del ragazzo, come se avesse risvegliato nella sua memoria un ricordo piacevole.
- Piacere mio, signora.- disse Merlino, facendo un inchino affettato e non resistendo ad alzare lo sguardo.
I suoi occhi incontrarono quelli di Morgana immediatamente e ne rimasero preda:erano veramente bellissimi, d’un azzurro profondo e intenso, e risvegliavano in lui un ricordo che si era però come assopito.
Abbassò lo sguardo imbarazzato, mentre sul viso di Morgana appariva un sorriso che si estendeva fino agli occhi cerulei, un sorriso dettato da una sensazione già provata della quale non ricordava la provenienza.
- Allora Morgana, noi entriamo, Uther preferisce che rientri a svolgere le mie mansioni invece che stare a godermi il sole in giardino…-
- Che uomo sfortunato, sono gli obblighi di un futuro re. - osservò sagace la ragazza.
Artù fece una smorfia e rientrò, seguito da Merlino a testa bassa.
Morgana invece ritornò in giardino, sedendosi sulla panca di pietra per godersi meglio il calore del sole, che risplendeva sopra di lei nell’azzurro del cielo limpido di Camelot.

Grazie a chi ha recensito, spero che anche questo capitolo vi piaccia.
In realtà doveva essere un unica one-shot che ho spezzato in due capitoli, ma forse era il caso di scriverla tutta insieme per farne comprendere meglio il significato.
Volevo solo ipotizzare un eventuale incontro tra Merlino e Morgana prima della serie.
Grazie!