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Autore: Lord_Envy    10/06/2011    1 recensioni
Il secondo (atteso?) capitolo della saga "Dči ed altri dči" č qui! Avviso chi seguirŕ la storia che questo secondo 'libro' analizzerŕ meglio i caratteri dei vari protagonisti e si vedranno nascere relazioni piů concrete... ecco a voi una citazione:
''Allora, che vi sta succedendo?'' domandň la donna ma nessuno dei quattro rispose.
''Tranquilli, so tutto di voi'' sussurrň sorridendo e i quattro si irrigidirono scambiandosi sguardi preoccupati ''Mi manda il professor Fos. Lui al momento č occupato con faccende burocratiche troppo noiose'' e gesticolň guardando in alto.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Like it or not
 
''Non credevo avresti accettato l'invito.'' commentň Fuel aprendo la porta del locale facendo entrare Brand per prima.
E io non credevo m'avessi mai invitato. pensň Brand limitandosi a sorridere ed entrando.
''Va bene come locale? Forse č esageratamente elegante... proviamo da un'altra parte?'' domandň il ragazzo rimanendo sulla soglia.
''Tranquillo, č perfetto.'' disse Brand sforzandosi di intuire se quella sera si fosse rivelata la stessa della visione avuta tempo fa.  
La ragazza si tolse la giacca rivelando un abbigliamento elegante ma allo stesso tempo ordinario per i suoi standard. Fu strano per Brand passare dai jeans, dalle camicette a scacchi nere e rosse e dalle converse a vestiti a tubino accompagnate da distruttive scarpe tacco 10.
Doveva soffrire in silenzio.
''Allora, parlami di te...'' disse gentilmente Fuel dopo essersi seduti ed aver ordinato ad un cameriere antipatico.
''Ho fatto 18 anni questo dicembre, mi piacciono la fisica e la biologia e adoro le candele accese.'' disse Brand facendo cadere lo sguardo sulle tre candele che bruciavano al centro del tavolo. ''Tu?'' domandň la ragazza senza distogliere lo sguardo dalle fiamme.
''Io? Mi chiamo Fuel, ho 21 anni e lavoro in una libreria. Studio ingegneria meccanica e sono al secondo anno. Mi piacciono le canzoni al pianoforte e le stelle.'' disse guardando affascinato gli occhi di Brand illuminati dalle fiamme delle candele.
''Davvero?'' Chiese la ragazza sentendosi stranamente sensuale e accaldata. ''Sta' a guardare...''.
Dopo aver fissato troppo intensamente il fuoco, i freni inibitori di Brand avevano perso quella solita elasticitŕ e la stessa ragazza si comportava come non si sarebbe mai comportata la vera Brand. Non era posseduta, era solo ipnotizzata.
Sussurrň qualcosa all'orecchio del pianista, prese il microfono anni 50 in mano e si sciolse i capelli.
''Questa canzone la dedico al mio cavaliere.'' disse la ragazza sensualmente.
 
You can call me a sinner
But you can't call me a saint 
 
Le luci della stanza furono spente immediatamente per lasciare spazio ad un'atomosfera piů consona alla canzone che Brand stava cantando.
 
Celebrate me for who I am
Dislike me for what I ain't 
 
Brand si muoveva lentamente mentre faceva scorrere il suo corpo vicino all'asta del microfono senza sembrare tuttavia volgare.
 
Put me up on a pedestal
Or drag me down in the dirt
Sticks and stones will break my bones
But your names will never hurt .
 
Tutta la sala era ipnotizzata dalla ragazza, camerieri, clienti e cuochi facevano a gara per poterla vedere meglio mentre Fuel era ormai partito per un'altra dimensione.
Poichč quest'assenza totale dei neuroni si era anche verificata nel sesso femminile, nessuno si accorse che le fiamme delle candele iniziavano a crescere.
 
I'll be the garden, you'll be the snake
All of my fruit is yours to take
 
Le fiamme sfioravano i 20 centimentri mentre la cera chiara colava sulle tovaglie senza che nessuno si preoccupasse di toglierla poiché tutti erano occupati a sentire una certa cantante.
 
Better the devil that you know
Your love for me will grow
Because 
 
Ora le candele erano completamente consumate, la cera colava sulle gambe dei clienti e sulla moquette sintentica.
 
This is who I am 

Una tenda prese fuoco seguita da qualche poltrona e parte della moquette. Sia Brand che tutto il resto del ristorante si risvegliarono da quello stato catatonico in cui erano caduti e ora correvano in preda al panico fuori dal locale.
  
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