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Autore: Alyce_Maya    10/06/2011    9 recensioni
- Alice, non Quella Alice, che annoiata decide di dare ascolto ad una inserzione trovata su internet che le propone "un viaggio all'Inferno dantesco".
- Caronte, non brutto e vecchio, ma giovane, bello e cantante in una rock band.
- Gironi infernali che sono più prove per minare la pazienza della protagonista che non veri e propri luoghi di punizione.
→ Ce la farà Alice a raggiungere il Paradiso? O resterà a godersi i piaceri dell'Inferno? ←
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve a tutti ^_^
Come state?! Immagino super bene dato che LA SCUOLA E' FINITA!! (almeno per chi ci va fino al venerdì... Io, per esempio, devo andarci pure domani ma non ne faccio un dramma: ho solo 2h - di supplenza per di più - e non faremo altro che mangiare schifezze e fare settimane enigmistiche -.-'' va tanto di moda sto anno in classe mia)... Aaah che bellezza!! *___*
Comunque scusate se ho fatto passare di nuovo più di una settimana, ma avevo interrogazioni e verifiche dell'ultimo minuto da fare per cui zero tempo di scrivere e tanta voglia di guardare Castle - detective tra le righe (cosa che occupava il mio tempo libero xP)
Ma ora sono libera e qui per cui: BUONA LETTURA!! =)
 

 

CAPITOLO 11 - Ops! Ho perso il conto... Barattieri -

 


< Devo dirti una cosa >, disse Caronte improvvisamente serio.
Sembrava stesse per confessare di aver commesso un omicidio, davvero non lo avevo mai visto così.
< Cosa? >, chiesi deglutendo.
Ero in ansia. Lo guardavo e mi chiedevo quale arcano segreto stesse per rivelarmi.
< Vedo la gente morta >, disse in un sussurro avvicinandosi al mio volto.
Espirai tutta l'aria che fino a quel momento avevo trattenuto e lo guardai scettica.
< E ti credo che vedi la gente morta: lavori all'Inferno >, sbottai alzando le braccia al cielo.
"Ma guarda te questo...", pensai.
No, andiamo: come si fa ad essere tanto idioti?! Uno ci si aspetta un minimo di serietà, in qualsiasi contesto e invece: niente!
E andiamo!
Cominciavo a chiedermi se fosse questo il suo vero carattere o se, nel profondo, fosse almeno un po... Come dire: porfondo,
ecco!
Lo vidi scoppiare a ridere e non potei fare a meno di incantarmi guardando quelle adorabili fossette che si erano formate sulle sue
guance.
Veniva voglia di prenderlo morsi.
Ma senza fargli male, ovviamente! Deturpare un così bel visino sarebbe rientrato nella categoria dei Peccati Capitali, senza dubbio.
Passati un paio di minuti, mi resi conto che la sua risata era cessata e che mi stava fissando insistentemente.
< Che c'è? >, chiesi.
Lui arcuò un sopracciglio e mi capovolse la domanda: < Che c'è? >.
< Non ti hanno insegnato che non si risponde ad una domanda con un altra domanda? >, chiesi retorica.
< A me si, ma a quanto sembra, a te no dato che l'hai appena fatto >, mi sfottè ghignando.
Gonfiai le guance irritata e lo guardai male.
Lui per tutta risposta sorrise e premette gli indici delle mani ai lati della mia bocca, liberando così l'aria.
A quel punto, la faccenda si fece imbarazzante: piano, la sua mano destra si chiuse intorno al mio volto mentre l'altra andò ad
accarezzare il collo.
Mi guardava fisso negli occhi e, per la prima volta, riuscii a dare un nome alla tonalità dei suoi.
< Hai gli occhi grigi >, sussurrai a corto di fiato.
< Tu marroni >, rispose sorridendo.
"Certo che frasi più idiote di queste, no eh?! Siete patetici", disse la Vocina spuntando dal nulla.
"Vedi di stare zitta, saputella! Qua la situazione è critica", piagnucolai.
Miseriaccia, tra un po avrei dovuto lanciare un SOS. Causa?! Combustione umana, ovviamente.
Chissà se era effettivamente possibile... Molti scienziati erano convinti del contrario, ma che dire di tutte quelle morti inspiegabili dove
il corpo era stato trovato bruciato dall'interno e...
Cavolaccio, stavo vaneggiando!
Ecco cosa mi succedeva quand'ero nervosa: cominciavo a parlare o pensare a cose di poca rilevanza e senso finendo con il
combinare una qualche catastrofe.
D'un tratto, mi sembrò di essere scaraventata in uno di quei film romantici di serie B: vidi tutto a rallentatore.
Caronte si stava avvicinando ed io ero quasi sicura che non sarei riuscita a fermarlo se avesse tentato di baciarmi, anzi! Probabilmente
ci sarebbe stato il rischio che il tutto si trasformasse in una scena a luci rigorosamente rosse.
Le sue labbra ormai erano a contatto con le mie, un paio di secondi e...
"Dicono che il Cielo ti fa stare in riga, e che all'Inferno si può far casino...".
...e il cellulare di Caronte squillò.
Entrambi tornammo bruscamente alla realtà e ci allontanammo simultaneamente l'uno dall'altra.
Mentre lui frugava alla ricerca del cellulare, non potei evitare di sfiorarmi le labbra con le dita: cavolo, se ci eravamo andati vicino!
Non riuscii ad evitare di essere un po delusa: se solo il cellulare non avesse preso a suonare...
< Caronte dall'Inferno! >, rispose.
"Aah ma allora è un vizio rispondere così", pensai sorridendo e alzando gli occhi al cielo.
Mentre lo ascoltavo parlare di aggeggi elettronici al telefono non potei fare a meno di pensare a quanto fosse bello: lo conoscevo da
pochissimo è vero, eppure nell'arco dei vari gironi trascorsi insieme a lui, sembrava essere passata una vita. Era come conoscerlo da sempre e aver intuito solo ora, però, la sua effettiva bellezza.
"Cavolo quanto sei melensa! Mi farai venire una carie", si schifò Vocina.
< Non puoi startene buona un'attimo vero?! Ho quasi baciato Caronte, stavo illustrando a me stessa la sua bellezza e tu che fai?!
Rovini tutto con la tua volgarità da portuale >, mi lamentai silenziosamente.
E va bene, forse stavo diventando un caso clinico, ma avevo ragione io, vero?!
Insomma, stiamo parlando di Caronte!
Quel bambinone-coccoloso-con-le-guanciotte-da-prendere-a-morsi-e-non-solo-quelle.
Come si poteva essere troppo melense se si parlava di lui?!
Ma, forse, per capirmi meglio, dovreste vedere una sua foto: se io facevo un baffo a Dante lui lo faceva ad Edward Cullen...
Edward Cullen chi?!
E chi si sarebbe mai preso la briga di conoscerlo se avesse visto prima Caronte.
"Tesoro mio, stai delirando! Sicura di non aver ingerito qualche fungo allucinogeno?!", domandò preoccupata Vocina.
Poverina, in fin dei conti faceva pure bene ad essere in pensiero: non mi ero certo mai comportata in questo modo con le mie altre
schiere di amanti precedenti.
"Ehm...", si schiarì lei la voce. "Schiere di amanti?!", chiese.
< Si schiere di amanti... Qualche problema? > le domandai sbuffando.
"Oh no, nessuno. Non ne contavo così tanti. Ma forse è perchè, essendo una schiera appunto, devo aver perso il conto", fece
Vocina ridacchiando.
Oh, come si divertiva.
Traditrice!
< Stai di nuovo parlando sola >, disse improvvisamente Caronte.
A quanto sembrava, aveva appena finito di parlare al cellulare, e lo stava rimettendo nella tasca dei pantaloni.
< E' qui che sbagli: io non parlo mai sola... >, gli feci presente.
In fin dei conti era vero: io parlavo con Vocina.
< Allora prima o poi mi dovrai presentare il tuo interlocutore invisibile >, disse allegramente.
< Mhm... Non lo so: non mi fido di lei >, affermai.
Lui mi guardò per qualche secondo facendo poi un verso d'assenso: < E come mai? >.
< Beh perchè potrebbe... >, iniziai ma mi bloccai giusto in tempo prima di commettere un'enorme cavolata. < No, niente, lascia stare! >.
< Avanti dimmelo, non lo dirò a Lei promesso >, disse facendomi l'occhiolino.
Oh, ma non era certo di Vocina che mi preoccupavo, piuttosto della reazione che avrebbe avuto lui.
Perchè sapete qual'era la grande cavolata che stavo per dire?!
"Beh, perchè potrebbe piacerti e poi mi abbandoneresti...".
Capite?! Stavo per fare una scenata di gelosia ad un tipo che conoscevo da un giorno che avevo paura mi venisse soffiato da sotto il
naso da me stessa, ma vi pare?!
Ero più che un caso clinico, ormai ne ero sicura.
< Allore me lo dici? >, chiese nuovamente Caronte.
< Semplicemente non posso perchè è timida: non parla mai con gli sconosciuti >, dissi sparando la prima cavolata che mi venne in
mente.
< Mhm capisco... E vabbè: mi accontenterò della tua compagnia >, disse sfiorandomi la mano con la sua.
"Non ammetterò mai davanti agli altri il fatto che io stia patteggiando per te, ma: sembra che anche tu gli piaccia!", disse allegramente
Vocina.
Sorrisi leggermente e mi sistemai una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
< Guarda, siamo arrivati >, disse poi Caronte.
Ero stata così distratta da lui che non mi ero nemmeno resa conto di essere entrata nel mulinello.
"Inquietante...".
L'enorme portone, recava un insegna, ovviamente. Diceva solamente: "Barattieri".
Ma aveva un difetto: era scritta con una singola "t" invece che con due...
"E' proprio vero quando dicono che l'italiano è morto!"
< Va bene allora: ci vediamo all'uscita >, dissi e mi avviai all'interno.
Avevo il cuore che batteva a mille e dovetti fermarmi un secondo prima di proseguire.
Sembravo una di quelle orribili ragazzette che urlacchiano alla vista del ragazzo a cui sbavano dietro.
Mi portai una mano al cuore, cercando inutilmente di rallentarlo, e feci un paio di respiri profondi.
La situazione con Caronte stava decisamente degenerando, di questo passo, non sarei arrivata viva ai vent'anni.
Quando fui certa di sembrare di nuovo normale, cominciai a camminare fino a quando non rggiunsi l'enorme stanzone che ospitava
l'innumerato girone.
E, messo piede all'interno, mi chiesi come fosse possibile che una cosa del genere potesse convincermi a restare all'Inferno: c'erano
un mucchio di insulsi marmocchi... Pardon, dolcissimi bambini, che urlanti, si scambiavano figurine, giocattoli, caramelle... Insomma chi più ne ha, più ne metta.
Per lo più sembravano andare di moda le carte yu-gi-oh e, beh, le caramelle ovviamente.
Con la bocca ancora semiaperta vidi un bambino avvicinarsi con gli occhioni spalancati e un indice puntato nella mia direzione.
< Tata! >, urlò con tutto il fiato che aveva in gola.
E che urlo, ragazzi: tutte le attività e il vociare presenti si spensero all'improvviso, facendo voltare i bambini nella mia direzione.
"Mi sa che qua si mette male...", pensai indietreggiando di un passo.
Un sorriso a dir poco minaccioso si dipinse sui volti di ogni marmocchio presente in sala ed io mi sentii gelare il sangue nelle vene.
< Calamelle! >, urlò nuovamente il biondino di prima cominciando a muoversi nella mia direzione.
Ed io che feci?!
Beh, quando vidi anche gli altri imitarlo, cominciando a correre verso di me, feci la cosa più logica: mi voltai nella direzione opposta
alla loro e cominciai a scappare.
< Calamelle, calamelle! >, urlacchiavano eccitati mentre mi seguivano.
< E che cavolo, non sono mica vostra nonna, non ce le ho le caramelle >, dissi voltandomi leggermente verso di loro.
All'improvviso, mi ricordai della mia scorta perenne di tic-tac e, senza pensarci, le tirai fuori dalla tasca e gliele lanciai.
Quando i bambini videro la scatoletta arancione atterrare a pochi passi da loro, ci si tuffarono sopra come giocatori di rugby,
lasciandomi il via libera.
Il più velocemente possibile, uscii da quel girone sperando che le caramelle durassero abbastanza da permettermi la fuga.
Quando poi mi chiusi il portone alle spalle, ero sfinita.
L'inconfondibile risata di Caronte mi fece alzare lo sguardo giusto per permettermi di fulminarlo.
< Certo che avresti potuto avvertirmi! >, lo accusai.
< E come potevo?! Sei scappata alla velocità della luce... >, mi fece presente.
Sbuffai infastidita e salii sull'imbarcazione facendomi aiutare da Caronte.
< Come sei riuscita a scappare? >, chiese con il sorriso stampato sulle labbra.
< Tic-tac... Fanno miracoli! >.

 


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- Buahaha visto Nancina: ho messo gli amantiii xDD
Ne sentivo la necessità e volevo anche insultare la bellezza di Eddino: il mio Caronte è decisamente più figo!! ù.ù
- Giusto per informazione (inutile xD) : ho davvero una scorta perenne di tic-tac che spartisco in giro solo a numeri pari: aprendo il pacchetto bisogna mangiare un numero dispari ma, subito dalla volta successiva, numero pari ù.ù
Questo perchè all'interno il numero delle caramelle è dispari e se voglio finirlo facendo in modo che siano pari, bisogna mangiarle così... xDD (sono pure io un caso clinico come la protagonista)

Beeene ora me ne vado a cavoleggiare ^_^
A presto!! =)

   
 
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