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Autore: Doherty21    11/06/2011    1 recensioni
Julian lavora come fotografa per alcuni giornali londinesi. E' una ragazza solare e piena di amici. E' amata da tutti, tranne da lui, il batterista della band dei suoi due migliori amici da sempre: Steven Forrest. Ma col tempo capiranno che in realtà l'odio profondo non può far altro che sfociare in maniera diversa, molto diversa.
Vagando per il sito ho notato che nessuno ha mai scritto su quell'animalaccio che è Steve, perciò ci ho pensato io ;D
B.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Steve Forrest
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'indomani mattina mi sveglio che è ora di pranzo, fortuna che dovevamo chiamare un fabbro.. 
Corro in bagno per sistemarmi un po' almeno i capelli, scendendo trovo Steve in cucina, mentre legge un giornale e prepara pan cakes, uova e bacon. Fischietta una canzoncina, è di buon umore. E' a petto nudo, con addoso solo un pantalone blu di tuta e un paio di infradito. Non posso fare a meno che soffermarmi per diversi ed intensi secondi ad osservare il fisico asciutto e poderoso, soffermandomi sui tatuaggi che indossa. E' davvero bello, anche con i capelli scompligliati e gli occhi gonfi dalla nottata precedente. Mi nota dopo un po' ad osservarlo e sorride, un po' imbarazzato.
"Stamattina mi sono spaventato trovandoti accanto a me, avevo rimosso tutto per qualche secondo e nemmeno ti stavo riconoscendo!"
"Uhm, buongiorno anche a te Forrest; magari se avessi avuto un paio di belle bocce non ti saresti dimenticato" dico sorridendo.
Capisce lo scherzo e ricambia il sorriso, accompagnandolo con un versetto e scuotendo leggermente il capo.
Mi posa la colazione dalla mia parte di tavolo e ci sediamo per mangiare. Il silenzio regna per la casa, noto che mi osserva per tutto il tempo ma faccio finta di nulla.
"Scusami per ieri, se ti ho chiamata sottiletta" dice, lasciandomi stupita a guardarlo. Non pensavo avesse il coraggio di riprendere il discorso, ma per lo meno mi sta chiedendo scusa. 
Finiamo di fare colazione e lo aiuto a sparecchiare. Mentre porto i piatti sporchi verso la lavastoviglie mi si para davanti, assieme a quei pettorali scolpiti e quelle braccia mozzafiato. Mi osserva per fare incontrare i nostri occhi, mi poggia una mano sul braccio sinistro.
"E comunque eri davvero bella con tutti quei capelli sparsi sul viso e sull'erbetta, Ju", dice spostandomi con l'altra mano una ciocca di capelli cadutami sugli occhi. Arrosisco, lo sento, e lui sorride, sempre abbassando lo sguardo, sempre più con quella dolcezza che mi stupisce, che quasi non pensavo potesse esistere in uno come lui. 
Finalmente ci ricordiamo di telefonare un fabbro e prendiamo appuntamento per le sei del pomeriggio stesso. Per fortuna carte di credito e documenti sono rimasti in auto, così mi reco a comprare un nuovo cellulare ed una nuova scheda, tornando da Steve un ora dopo. 
"Ho bloccato il vecchio cellulare e ho mantenuto il mio vecchio numero, in modo da fare meno casini possibili, e guarda qua: hai mai assaggiato i macarons?", dico mentre gliene offro uno verde. Ero passata dalla pasticceria per prendergli qualcosa, ma sono troppo egoista, anche se mi lascia solo tre macarons, divorandosi tutto il resto.
Passo il primo pomeriggio attaccata alla rubrica telefonica e ai social networks, cercando di racimolare più contatti possibili, mentre Steve riscalda la sua amata batteria per ore ed ore, ed ore. 
Scendo nella piccola sala prove in taverna e lo trovo assorto tra piatti e tamburi, senza maglietta, come suo solito, la pelle lucida, imperlata dal suo sudore e i capelli leggermente bagnati, che svolazzano tra un colpo e l'altro. E' davvero bravo. Mi incanto a guardarlo per molto tempo, finché non si accorge di me e si interrompe, alzandosi dallo sgabello rivestito di pelle rossa e venendomi incontro, con un asciugamano bianco al collo. 
"Che fai, mi spii?" dice sorridendo, col fiatone, mentre sorseggia avidamente dell'acqua da una bottiglia. 
"So che per un po' non hai da fare con il gruppo, le prove e tutto il resto, infondo i piccioncini sono impegnatissimi. E così ho anticipato di un paio di settimane le mie ferie estive. Magari possiamo trascorrere l'estate assieme, se non hai altro da fare, certo..." dico, tutto d'un fiato.
"Ottima idea Hill, mi piacerebbe.." il suo sguardo luccica sotto la luce del sole che s'infiltra dalle finestrelle.
"Vado a casa ora", dico cercando di congedarmi. Mi accompagna verso la porta di casa, la apre e mi fa spazio per uscire.
"Ci vediamo allora Steve..", sorride e si avvicina per poggiarmi un bacio sudaticcio sulla guancia, facendomi arrossire.
A casa mia c'è già il fabbro, che in poco tempo mi cambia la serratura e mi consegna le nuove chiavi. 
Mentre salgo il camera da letto, in un attimo realizzo che mi mancherà parecchio questa giornata in casa di Steve.
Non pensavo potessimo mai andare davvero daccordo, com'è successo. 
Ma sopratutto, non mi aspettavo di provare un attrazione per lui.
Una fortissima attrazione
   
 
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