TILL
THE END OF TIMES
Email : ambry@hotmail.it
Fandom (o se originale) : originale
Personaggi: //
Avvertimenti : Drabble, Double-Drabble, Raccolta
Genere : Fantasy
Spoiler (se presenti): //
Canzone usata: “Because the Night” di Patti Smith e Bruce Springsteen
Introduzione/riassunto: Bellissima e inafferrabile: questo è Esperia per Harry. Ogni notte compare a Central Park, evanescente e lontana, invisibile ad ogni altro.
Una storia d’amore legata alla Notte, perché Esperia ne è figlia e di giorno le tiene compagnia nella prigione in cui il Sole la rinchiude.
Una storia d’amore breve, onirica, assuefacente e fragile.
Una storia d’amore che non ha futuro, perché Esperia è una ninfa, e il suo destino deve compiersi lontano da lì, in un Giardino violato e da tempo dimenticato.
[Terza classificata al contest “Parole e Musica” di RubyTuesday]
Note dell'Autore: Questa raccolta è composta da nove drabble (100 parole) e una double-drabble (l’ultima, 200 parole). Le citazioni della canzone sono in corsivo.
La fic contiene riferimenti alla mitologia greca, in particolar modo alla storia di Eracle e delle ninfe Esperidi. Brevemente, queste ninfe, figlie di Atlante e della Notte e custodi del giardino delle mele d’oro della dea Era, erano state rapite dal re egizio Busiride e liberate dall’eroe Eracle. Questi però, dovendo rubare alcune mele d’oro per conto del suo re, uccise il mostro che Era aveva posto a custode del giardino. Il giorno seguente, gli Argonauti giunsero al Giardino delle Esperidi e lo violarono: disperate per questo e per la morte del custode, le ninfe morirono e si tramutarono in piante.
In realtà la fic trascura quest’ultima parte, ipotizzando una fuga delle Esperidi dal Giardino dopo la sua violazione da parte degli Argonauti.
Per saperne di più, Wikipedia Docet, come sempre ;D
Il giudizio della giudicia è alla fine dell'ultimo capitolo.
1.
La
prima volta che l’aveva vista, aveva
pensato di aver bevuto troppo.
Non
credeva di aver mai conosciuto essere più
meraviglioso di quella ragazza che attraversava leggiadra Central Park,
indossando un lungo e assurdo abito bianco latte su cui ricadeva una
cascata di
capelli dorati.
Erano
le due di notte e Harry vagava senza
meta, vittima passiva di un’insonnia tremendamente stancante.
Ma
quando la vide, tutto perse d’importanza:
l’insonnia, il lavoro, i suoi problemi. Esistevano solamente
lei e la notte
buia che rischiarava.
Non
osò avvicinarla, non ancora.
Ma
da quel giorno non poté impedirsi di
pensare a lei costantemente.