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Autore: cutuletta    11/06/2011    17 recensioni
Finalmente Kate riesce a risolvere il mistero che si cela dietro la morte di sua madre. Per lei e per Castle si profila un nuovo inizio.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Alexis scese in cucina in pigiama, con i capelli stropicciati e completamente fradicia.
-Tesoro ma che ti è successo? – Chiese Martha, mentre Alexis continuava a gocciolare per casa con un’espressione tra la rabbia e la disperazione
-Vuoi sapere cosa mi è successo? – Chiese quasi isterica -Mi sono svegliata, alla solita ora, ho guardato fuori dalla finestra e mi sono fatta trasportare da questa bella giornata di sole e CI SONO VOLUTI DUE MINUTI PER FARMI PASSARE TUTTO L’ENTUSIASMO! – Disse  con un tono di voce più alto
-Tesoro ma …
-Ho quasi rischiato di morire travolta dall’anta dell’armadio, che mi è finita sul braccio e per poco credo non sia rotto. Poi sono andata in bagno e ho provato ad aprire l’acqua, facendo attenzione perché so che perde, e il getto mi ha investito. Ah se non bastasse, sono quasi caduta dalle scale perché non sapevo di dover scansare cassette per gli attrezzi!
-Giornata storta, mi dispiace tesoro!
-Giornata storta? Chiama le cose col loro nome! Senti nonna, io sono contenta che papà si stia riprendendo, ma questo suo nuovo hobby di fare l’uomo di casa non fa bene né a noi né all’appartamento. Dobbiamo fare qualcosa!
-Deduco che tu non sia ancora stata in salotto, vero?
-Oh mio Dio, perché?

Alexis si avviò in salotto e trovò suo padre con un cappellino di giornale in testa, i mobili fasciati da cellophan e una serie di secchi di vernice per terra. Martha le andò dietro, le si accostò ad un orecchio e disse
-Si sente Michelangelo! Dice che vuole dare un tocco di colore al soggiorno

Alexis sollevò gli occhi al cielo! Castle si voltò e vide le due donne di casa che lo fissavano
-Eccola, la mia bambina! – Disse scendendo da una scala. Poi allargò le braccia e proseguì:
-Allora? Che te ne pare? Sembro un perfetto imbianchino?  … Ma tesoro che cosa è successo, perché sei bagnata dalla testa ai piedi?
-Ho avuto un diverbio con il rubinetto del bagno!
-Ma lo avevo sistemato! Ok, gli do un’occhiata appena finisco con i campioni di vernice
Alexis guardò prima preoccupata in direzione della nonna, poi terrorizzata verso la parete sulla quale erano stampate diverse strisce di colore
-Non vorrai fare il salotto a righe, vero papà?
-Ma no, che dici! Ho messo sul muro alcuni colori per capire quale utilizzare. C’è scritto sul barattolo che l’effetto del colore cambia una volta che lo si diluisce e lo si passa sulla parete. Volevo avere una prova tangibile di quell’effetto. Che te ne pare? Questo celeste? Che ne dici?

Alexis guardò in direzione della nonna, le strisce erano irregolari, sgocciolanti e disomogenee. L’intera parete dipinta in quel modo avrebbe reso il salotto inguardabile!
-Fammici pensare … Però papà il salotto è davvero spazioso. Non conviene chiamare un esperto che ti dia una mano, non vorrei ti stancassi! – Sperò che quell’osservazione lo facesse desistere
-Ah ma ho tutto il tempo piccola, non ti preoccupare! Ora fila di sopra ad asciugarti, non vorrei che ti venisse un malanno! Ah stai attenta al piano doccia, stamattina ho passato il silicone sul bordo!

Alexis scosse la testa in preda alla disperazione, poi salì in camera e decise che avrebbe evitato la doccia per concedersi un bagno caldo, che l’avrebbe aiutata anche a calmarsi. Quando ebbe finito, scese e raggiunse la nonna al piano di sotto

-Io vado da Kelly a studiare, dobbiamo pensare a qualcosa, però, non può andare avanti così!
Martha annuì, presa tra due fuochi. Voleva il bene del figlio e sapeva che quel rito di passaggio era solo un modo per non pensare a Beckett, ma voleva anche non doversi preoccupare dell’incolumità di sua nipote; così fece una telefonata.
Era essenziale trovare il modo di fare uscire Richard di casa.

***

Prima di cena suonarono alla porta, Alexis andò ad aprire e si trovò davanti Ryan ed Esposito.
-Hey ragazzi! Che sorpresa, entrate! Come mai da queste parti?
-Ci ha chiamato tua nonna, dice che Castle è un po’ fuori di testa – Disse Esposito. Ryan gli diede una gomitata; doveva usare modi un tantino meno diretti con Alexis
-Esposito voleva dire che tua nonna ci ha chiamati perché è preoccupata – rivolse uno sguardo all’amico, facendogli intendere che erano quelle le parole che avrebbe dovuto usare – perché tuo padre esce poco di casa, voleva che trovassimo il modo di incentivarlo!
-No, no Ryan, ha ragione Esposito, è davvero fuori controllo …
Esposito rivolse uno sguardo trionfante a Ryan che entrò con fare sconfitto
-Dov’è? - Chiese risoluto il detective dal temperamento latino
-E’ in salotto, preparatevi al peggio!

Quando i due entrarono in salotto videro un ambiente terrificante: secchi rovesciati, vernice schizzata sui mobili, cellophan raggomitolato in ogni angolo e una pittura celeste che gocciolava dal muro. Castle era di fronte ad una parete che passava un rullo con fare scomposto e disarticolato. Era totalmente e palesemente negato!
-Yo, Castle!
Il pittore-scrittore si voltò di scatto al suono di quel familiare “yo”
-HEEEY, chi si vede! Non ci credo. – Appoggiò il rullo e si tolse il cappello di carta dalla testa. Si avvicinò e salutò i suoi amici
-Come stai Castle?  -Chiese Ryan, dopo avergli stretto la mano e aver ricevuto in cambio una macchia di vernice
-Bene ragazzi. Mi sto dedicando alla mia famiglia, alla mia casa! Che dite? Vi piace?
-E’ un nuovo stile di pittura? –Chiese Ryan; Castle si voltò verso la parete, non capendo la natura di quella domanda- Intendo che la pittura non dovrebbe né scolare né fare le bolle! Non avrai mica passato più mani senza aspettare che si asciugasse, vero?

Castle si guardò appena intorno. Era esattamente quello che aveva fatto.

Richard doveva fare i conti per la prima volta con sentimenti che lo dilaniavano, che lo spaccavano a metà: da una parte si sentiva in colpa, come se non fosse stato sufficientemente bravo da cogliere tutti i segnali, da fermare Kate in tempo. Cercava di rimediare ai suoi errori rendendosi utile per la sua famiglia, come se sentisse il bisogno di riversare le attenzioni che non aveva saputo dare a Kate agli altri suoi affetti.

Ma ancora di più si sentiva abbandonato. Non lasci qualcuno a cui tieni senza dare una spiegazione, non te ne vai da qualcuno il cui solo pensiero che non ci sia ti fa mancare l’aria. Forse Kate non teneva a lui abbastanza o forse lui le aveva dato motivo di andarsene …
Così in qualunque cosa facesse era alla disperata ricerca di approvazione, voleva sentirsi dire che era giusto, che si stava muovendo bene. Voleva conferme, voleva che qualcuno gli dicesse che gli sarebbe rimasto vicino, che gli avrebbe voluto bene comunque, anche se era completamente fuori strada, anche se stava prendendo una cantonata.

Si limitò a non rispondere a Ryan, facendo un gesto con la mano, come ad ignorare la domanda e aggiunse:
-Allora vi posso offrire una birra? Dai rimanete a cena, oppure ci spariamo una partitina alla wii, eh?

Voleva davvero che non se ne andassero, aveva bisogno di tenere la mente occupata o di tenersi in movimento. Non appena si fermava un attimo il pensiero di Kate riaffiorava in maniera così brutale da fargli male, un dolore quasi fisico!

-Castle, grazie ma dobbiamo andare. Abbiamo una cena stasera. Ma siamo passati perché – Ryan si interruppe e lasciò che finisse la frase Esposito
-Ci sono ancora delle tue cose al distretto: i tuoi occhiali, le matrioske che avevi comprato per quel caso, ti ricordi?

Castle accennò un sorriso pensando a quel caso, pensando a Beckett, a quando erano ancora insieme, e anche a quel lecca lecca russo che sapeva di sapone.

-Non mi servono, teneteli voi ragazzi! – Disse con un’aria affranta
I due si guardarono, presi un po’ alla sprovvista, e alla ricerca di una scusa alternativa
-Gli occhiali, andiamo i tuoi ray-ban! Conquisti il mondo quando te li metti. –Disse Esposito
-Non esco spesso ultimamente, non mi servono, davvero!
Dopo aver riflettuto qualche istante, Ryan sobbalzò, diede un colpo al braccio di Esposito e disse:
-Domani devi per forza venire al distretto. E’ il gran giorno! Montgomery elegge capo detective uno di noi due, non vorrai perderti la scena …
Esposito lo guardò in segno di approvazione; quella sì che era un’ottima scusa!

E in effetti quel pretesto fu inoppugnabile. Castle si armò di scatolone e il giorno successivo si recò al distretto
-Eccolo – Disse Ryan
-Sei venuto! –Disse Esposito

Entrambi erano estremamente felici di vederlo, non soltanto perché erano riusciti a convincerlo ad uscire di casa, ma anche perché le loro giornate erano riprese a fatica dopo la partenza di Beckett, dopo tanti anni di collaborazione con lei era così strano non trovarla più alla sua scrivania, non avere più lei ad impartire ordini, e vedere Castle era come fare un piacevole tuffo nel passato.
-Cos’è quello scatolone? – Chiese Ryan
-Che domande! E’ per le mie cose!
I tre sorrisero; un paio di occhiali e una matrioska erano decisamente poca cosa per quello scatolone immenso
-Non ti sembra eccessivo?
-No, fa molto cinema hollywoodiano,  sai quelle commedie in cui ti licenziano e tu torni a prendere le tue cose con uno scatolone! Anche se di solito il protagonista ha sempre una pianta grassa da mettere nella scatola, dovrei procurarmene una! – Si voltò e vide un simpatico cactus sulla scrivania di Karposky – Potrei prendere quella di Karposky…
La donna, che era dietro di lui, passando gli diede un buffetto e aggiunse:
-Non pensarci nemmeno, Castle!
Castle fece una smorfia
-Ciao Karposky, non ti avevo visto! – poi in direzione di Ryan, aggiunse a voce bassa – Potevi dirmelo che era alle mie spalle …

Riponeva le sue cose nello scatolone con infinita tenerezza; Ryan ed Esposito rimasero a guardarlo tristi, potendo solo lontanamente immaginare quanto fosse dura per lui. C’era ancora la targhetta di Beckett sulla scrivania, nessuno se l’era sentita di toglierla, anche se era passato quasi un mese. Guardò la sua sedia, ci si sedette e cominciò ad molleggiare su e giù come era solito fare.

-Se potesse vedermi adesso mi urlerebbe di scendere. – Disse con gli occhi lucidi, guardando verso l’ascensore. Ryan ed Esposito non aggiunsero molto; l’irlandese si mordeva le labbra cercava di trattenere le lacrime. Anche Castle non voleva farsi vedere in quello stato, così fece un bel respiro, sistemò la sedia come l’aveva trovata, come se Beckett dovesse rientrare da un momento all’altro, si aggiustò la giacca e cercò di assumere il suo solito atteggiamento da burlone.
Guardò in direzione di Montgomery e lo vide che gesticolava al telefono.

-Vado a sondare il campo … - Disse in direzione dei due, facendo intendere quanto fosse curioso di conoscere in anteprima la decisione di Montgomery sul nuovo capitano e, dopo qualche istante, aggiunse: - Anche se credo sia inevitabile che abbia scelto Esposito!
-SIII! –Disse Esposito, allungando la mano verso il collega. Avevano scommesso sulla scelta di Castle, ognuno puntando su se stesso. Ryan allungò venti verdoni in direzione del collega con aria doppiamente sconfitta! Almeno quel siparietto era servito per alleggerire l’atmosfera!

Castle bussò all’ufficio del capitano il quale, ancora al telefono, gli fece cenno di entrare.
-Bene, falla salire! – Disse, prima di chiudere la conversazione – Castle che piacere vederti! Carina la scatola! – Disse ridendo
-Sono venuto ad assistere alla scelta! Decisione difficile eh comandante?
-Sono nervosi?
-Mi dia qualche anteprima! Avanti, chi ha scelto?
-Vuoi davvero saperlo? – Castle non rispose, si limitò ad annuire in fretta con la testa, come fanno i bambini quando gli si chiede se vogliono un gelato – Ci ho riflettuto a lungo e alla fine non ho scelto!
Castle lo guardò perplesso
-Cioè il dodicesimo avrà due detective capo?
-No, ne avrà sempre uno, ma nessuno di loro due… - Castle continuava a guardarlo sorpreso - Ho chiamato il 57°, e mi sono fatto mandare il loro detective migliore: Vic Logan! Un detective incredibile, ha una  percentuale di casi risolta del 98%. E’ una macchina da guerra! Vedessi che prestanza fisica, poi!
-Wow!
- E’ una persona molto determinata, farà rigare dritto quei due!
-Non vedo l’ora di conoscerlo.- Disse con un ghigno divertito, pensando a quanto sarebbero stati delusi Ryan ed Esposito che facevano sogni di gloria da settimane.
Squillò il telefono, il comandante rispose:
-Sì! Ah bene! Ottimo. – E riagganciò – Ci siamo, il nuovo detective è arrivato – Disse in direzione di Castle.

Montgomery uscì dalla sua stanza, Castle lo seguiva a ruota. Non appena si avvicinarono a Ryan ed Esposito i due si alzarono in piedi di scatto e si misero sull’attenti. Il capitano fu lapidario nel comunicare loro la notizia:
-Ragazzi, avete fatto tutti e due un ottimo lavoro! Mi auguro continuerete a farlo anche col nuovo detective
I due si guardarono perplessi, mentre Castle trattenne un sorriso.
-Nuovo detective? – Chiese Esposito, chiaramente sconvolto
-Ci ho riflettuto molto, ma ragazzi, parliamoci francamente, voi due siete amici, nessuno avrebbe visto l’altro come suo superiore. A me serve qualcuno che vi dia ordini e si aspetti che li eseguiate in maniera incondizionata. Ho chiamato il 57°distretto e mi sono fatto mandare un altro detective. Una persona esterna è la cosa migliore!
I due si guardarono terribilmente delusi e Castle rincarò la dose:
-Eh ora che vedrete Schwarzenegger sarà anche peggio! – Castle gonfiò i bicipiti, simulando un uomo muscoloso e dalle sembianze terrificanti – E’ un tipo tosto, vi chiederà di fare le flessioni e ti farà togliere quei gilet di tweed, Ryan – Montgomery sorrideva mentre i due detective assunsero un’espressione preoccupata.
Guardando le loro facce Castle non riusciva a trattenersi dal ridere, non poteva aspettarsi che presto quella stessa espressione avrebbe abbandonato il volto dei due per comparire sul suo...

Si intravide una sagoma in lontananza. Si muoveva con un passo felino e molto elegante. Era una donna bionda, magra, aveva sicuramente più di trent’anni ma non aveva nulla da invidiare ad una diciottenne. Era seducente ma senza ostentare. Indossava con naturalezza dei tacchi vertiginosi che mettevano in risalto gambe longilinee e lunghissime ed un fisico atletico. Il suo incedere era sontuoso, non si poteva fare a meno di notarla. Si fermò ad un paio di metri dal gruppo.
-Vi presento il detective Logan – Disse il capitano
I due si voltarono e sembrarono rilassarsi, dalle premesse si aspettavano un uomo dall’aria minacciosa, non di certo una donna affascinante. Quello sconvolto era Castle. Si avvicinò al capitano mentre Ryan ed Esposito facevano gli onori di casa.
-Ma aveva detto parlato di un detective, non di una donna!
-Un poliziotto non ha sesso Castle!
-Ma Vic, che razza di nome è Vic?
-E’ il diminutivo di Victoria – disse, incalzando la detective e porgendo la mano a Rick – lei deve essere lo scrittore, il Signor Castle!
Castle, leggermente in imbarazzo, disse:
-Ehm sì, sono io. Mi scusi, mi aspettavo un detective uomo, sa il nome …
-E’ un errore molto comune, non è il primo! Non si preoccupi!
La donna sembrava incredibilmente sicura di sé, aveva qualcosa di magnetico che colpì subito Castle. La verità è che gli ricordava Beckett, quel piglio, quella fierezza … 
-Tornate a lavoro adesso! –Disse il capitano a Ryan ed Esposito – lei detective venga con me, le faccio fare un giro per il distretto!
-Certo!

Poi squillò il cellulare a Montgomery, che fece cenno di dover rispondere e si allontanò. La detective e Castle ebbero modo di scambiare qualche parola da soli:
-Bello scatolone! Non è un po’ vuoto? Non c’è neanche una pianta!
-Già! - Castle sorrise, era  buffo che avesse fatto la sua stessa osservazione!
-Deduco che se ne stia andando – Disse in riferimento allo scatolone che Castle stringeva goffamente sotto il braccio
-Sì, è impossibile fare ricerche se il soggetto delle tue ricerche non è disponibile! – Disse con amarezza
-Beh non è detto! Basta cambiare soggetto.
Castle la guardò perplesso
-Sa, non sono mai stata immortalata in un libro. L’idea è stimolante. Se volesse restare, sarei felice di farle da “ispirazione sostitutiva”! – Disse virgolettando le ultime due parole e lanciandogli un’occhiata che lasciò intendere a Castle che questa detective sarebbe stata meno restia alla sua corte, ipoteticamente, della precedente.
-Andiamo – Disse di ritorno dalla sua telefonata il capitano
-Non deve rispondere subito, ci pensi! E’ stato piacere Signor Castle– Disse e gli porse la mano per congedarlo
-Piacere mio, detective Logan
-Vic, solo Vic. – Disse e si allontanò con il capitano
Castle ripeté a voce bassa:
-Piacere mio Vic! – Continuando a guardare la detective allontanarsi con un’aria da pesce lesso…
 




Ciao raga,
ho letto alcuni spoiler di recente in cui si parla di una sostituta donna per Montgomery che potrebbe avere un interesse per il nostro Riccardone, volevo dire che questa idea l’ho avuta prima del barbuto malefico (Marlowe), e non so se iniziare a preoccuparmi perché comincio ad avere pensieri affini ai suoi …
Mi sono immaginata, in un ipotetico casting, nel ruolo della detective Logan l’attrice Julie Benz.
Sono curiosa di sapere cosa ne pensate di questa new entry e se avete teorie su come evolverà la storia ….

Comunque, al solito, vi ringrazio per la lettura
.
Remember keep calm, there’s a season four!
   
 
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