Blaine Anderson presents:
the Pips!
#14
A night of secrets….
Thad abbassò la visiera del cappellino,
fissando gli occhi in quelli determinati di Blaine.
La sua bocca si piegò in una virgola strafottente mentre si preparava.
“Sei
pronto a ricevermi, Anderson?”
L’altro
si preparò meglio, piegando appena la gamba destra “Sono nato pronto, Harwood.”
Thad sghignazzò, caricando il colpo e…
“STRIKE
TRE! Eliminato!”
Thad esultò assieme a tutti i compagni del
quarto anno mentre Blaine buttava la mazza a terra,
in un gesto di stizza.
Harwood non si lasciò scappare l’occasione per
prenderlo in giro “Anderson non maltrattare la mazza! Credevo ti piacesse….”
“Oh!
Va al diavolo Thad!”
“Moderiamo
il linguaggio” la Silver lo guardò severamente, visto che odiava il pensiero di
perdere non di certo per il linguaggio di Blaine di
solito ineccepibile. “Hummel alla battuta”
Kurt
si alzò tentennante andando a raccogliere la mazza che Blaine
aveva lanciato e sistemandosi davanti a Trent, che lo
fissava dubbioso dietro alla maschera grigliata.
Era
uno schifo anche nel baseball, se qualcuno se lo stesse chiedendo.
“Sii
buono, ti prego..” disse rivolto verso al compagno di stanza che sorrise.
“Sarò
dolcissimo con te, Kurt” rispose, caricando il lancio, alzando appena una gamba
e lanciando la palla molto più piano, rispetto a come aveva fatto con Blaine.
Ovviamente
Kurt non la prese, ma apprezzò parecchio la gentilezza.
“STRIKE
UNO!”
Kurt
non si era mosso, limitandosi a stringere la mazza e chiudere gli occhi, con la
paura di beccarsi una palla sulle gengive.
“Posso
darti un consiglio?” gli disse a voce alta Nick, in piedi accanto a Kirk,
giocherellando con guantone “Guarda la palla!”
“Avvolte
funziona” ricantò ironico Thad prima di prendere
un’altra pallina dalla tasca e mostrandola a Kurt “Ora la tiro ancora più
piano, ok?”
“Non
avvantaggiarlo! È negli avversari!” disse Kirk allargando le braccia mentre
guardava l’amico.
Jeff
lo guardò male “Ma se è terrorizzato dalla palla! Non lo sta avvantaggiando, se
mai lo sta calmando!”
“Kurt
non ascoltarli e guarda me” disse Thad guardandolo
negli occhi “Io ora ti tiro di nuovo la palla…. Tu
guardala e cerca di colpirla ok?”
Hummel
annuì lentamente, sospirando “Ok….”
Harwood lanciò la palla pianissimo e, in un moto
di audacia, Kurt fece scattare la mazza prendendo la pallina.
Peccato
che la presa non fu molto salta e la mazza di legno, sfuggendogli dalle mani,
andò a colpire il ginocchio di Thad “Ahia!”
“Scusa!”
disse mortificato Kurt portandosi le mani alla bocca.
“Corri
alla base, corri!” lo esortò Thad sedendosi a terra,
mentre si teneva la gamba.
“Corri
Kurt! Corri!” urlarono con sincronicità
Jeff dal campo e Flint dalla panchina, accanto a un Blaine
lievemente scocciato.
“Prendete
quella pallina, porca miseria!” sbraitò Kirk buttando a terra il cappellino
“Smettetela di provare compassione per Hummel! Eliminatelo!”
Ethan,
con molta calma, si mosse per prendere la palla e quando lo fece Kurt era al
sicuro già nella seconda base.
“Della
via che ci siamo facciamolo andare subito in casa base, no?” proseguì il biondone.
Wes sbuffò “Siamo così in vantaggio che
possiamo anche permetterci di fargli fare un punto, no?”
“Quando
avete finito di fare salotto” disse il coach Simmons
guardandoli male prima di rivolgersi affabile alla collega “Chi mandi alla battuta
ora, per perdere meglio?”
La
donna lo fulminò prima di guardare la panchina e sospirare rassegnata “Manca
solo Wilson?” il morettino alzò le sopracciglia “Dai muoviti su! O vuoi un
invito scritto, piccolo lord?”
Flint
sbuffò prendendo una mazza e andando a disporsi davanti a Trent.
“Non
fissare il culo del mio ragazzo!” gli urlò il biondo, mentre il ragazzo
corpulento lo invitava a recarsi altrove, alzando il dito medio.
Thad non fu clemente con lui e al terzo
strike la partita fu dichiarata vinta dal quarto anno.
“Harwood è un bastardo…. Non le
vedevo nemmeno arrivare” disse Flint appoggiando il cappellino sulla tribuna
sulla quale era salito, mentre Jeff prendeva posto accanto a lui seguito da
Duvall e Kurt.
“Fa
lo stesso Pookie, tanto avremmo perso comunque” gli
disse il biondino, stravaccandosi per bene e accogliendo sul viso i malati
raggi del suole di quegli ultimi pomeriggi di febbraio.
Anche
Trent li raggiunse, insieme a Cameron e iniziarono a
parlare di come i lanci di Thad fossero impossibili da
ricevere, di come Kirk avesse rotto tutto il giorno indicando il pessimo umore
e di come le mutande rosa di Wes fossero equivoche.
Kurt non riusciva però a togliere gli occhi da
Blaine, intendo a fare un po’ di piegamenti per
stendere i muscoli.
E
soprattutto dal suo fondoschiena che si muoveva quasi ipnotico davanti a lui.
Nick lo notò, e ridacchiando gli battè piano sulle costole con il gomito “Amico sembri un
maniaco”
Hummel arrossì immediatamente “Ma cosa
vai a pensare? Ero solo sovvrapensiero”
“E chissà che pensieri” disse
maliziosamente Flint, appoggiandosi a Jeff per potersi sporgere verso di lui.
Kurt lo guardò male “Flint o la smetti oppure…. Beh la smetti!”
“Minaccioso il ragazzo” disse Jeff dando
un bacio sulla tempi al suo ragazzo prima di ridacchiare “Kurt perché non vai a
fare gli esercizi di riscaldamento con Blaine?”
“Dio, non anche tu…”
“Perché non porti Blaine
con te sabato?” chiese Flint, attirando gli sguardi di tutti.
“Sabato, dove?” chiese curioso Cam.
“A una festa da un’amica delle New
Direction” lo informò Kurt “Perché siete tutti d’accordo con Thad? Non è deciso che io chieda a Blaine
di venire con me perché nemmeno io sono invitato….”
“Beh” Trent
scrollò le spalle “Imbucatevi con qualche tuo amico”
“Tuo fratello ci va no?” chiese Flint e
Kurt annuì rassegnato “Vai con lui e portati anche Blaine….
E nel caso in cui non voglia ricattalo!”
“Beh…. Ci
sarebbe la cronologia del suo pc…” affermò Kurt
pensieroso prima di alzarsi “Ok avete vinto, vado a parlarne a Blaine”
I ragazzi non riuscirono a scrollare lo
sguardo dalla schiena del loro amico mentre con la spinta di un condannato ai
lavori forzati andava da Blaine, interrompendo così i
suoi allenamenti.
Videro Kurt gesticolare mentre Blaine lo guarda annuendo appena prima di sorridere
luminoso e pronunciare qualcosa.
“Ha detto che ne sarebbe felice” disse
Flint stupendo un po’ tutti “Che c’è? Oggi ho le lenti a contatto, quindi ci
vedo bene, e so leggere labbiale” li guardò
tutti uno per uno prima di sbuffare “è
una cosa che sanno fare molto persone!”
Kurt tornò da loro, afferrando la borsa e
la giacca “Dove scappi? L’ora non è finita” disse Jeff alzando un sopracciglio.
“Mancano cinque minuti e la Silver che ha
dato il permesso per andare a cambiarci” Li avvertì fretto solo il ragazzo
“Vado a prepararmi poi vado con Blaine a prendere un
caffè”
“Bella scusa per chiudervi da soli nello
spogliatoio” disse saccente Trent facendo ridacchiare
Nick, Cam e Jeff mentre Flint sorrideva malizioso.
Kurt alzò con molta grazia ed eleganza il
dito medio, prima di scendere i gradini degli spalti e sparire con Blaine nello spogliatoio.
“Ragazzi, se quei due non si mettono
insieme presto succederanno dei casini epici” asserì Wilson con tono saggio,
mentre Jeff si chinava per lasciargli un bacetto umido sul collo.
“Lo credo anche io” Annuì Nick, fissando
il punto in cui Blaine e Kurt erano appena spariti
“Dovremo iniziare a chiuderci in camera a chiave…”
Quel sabato arrivò più in fretta del
previsto, gettando nello sconforto più totale Hummel che, con molta
impulsività, lasciò il campus della Dalton alle prime luci della mattina per
fuggire a Lima.
Doveva fare shopping, era il solo modo
per sentirsi sicuro quella sera quello di comprare qualcosa di nuovo e chic.
Blaine era tranquillo
invece quando si alzò, gettando all’aria le coperte e specchiandosi in bagno,
trovandosi sul viso un sorriso a trecento denti.
L’idea di una festa con le New Direction
lo incuriosiva molto, sembravano dei ragazzi
posto. Iniziò a pensare a come vestirsi mentre si lavava i denti,
decidendo di rimanete sul classico con un paio di jeans e un maglioncino.
Ma prima di progettare altro doveva
risolvere una cosa….
Parlare con Kirk dei suoi piani contro di
lui.
Seguendo un consiglio di Wes (che era arrivato doloroso assieme a quel manuale di
diritto, direttamente sul capo) aveva evitato con cura di riferire a Kurt le
sue scoperte per evitare di ferirlo.
Ciò non toglie che, comunque, lui volesse
farci chiarezza.
Soprattutto perché in mesi e mesi si
scherzi ai danni di altri non si era accorto di nulla.
L’aveva trovato dopo molte ricerche in
biblioteca, con il capo biondo chino su un vecchio libro di araldica.
“Un vero signore medioevale” aveva
commentato con un sorriso, sedendosi accanto a lui.
“Cosa vuoi Anderson?” aveva domandato
Kirk senza alzare gli occhi dal volume, senza una particolare inclinazione
della voce “Sto leggendo…”
“Lo vedo ma, scusa devo farti una domanda
importante”
Il biondone
alzò gli occhi un istante prima di rifondarli nel libro con uno sbuffo “Se vuoi
chiedermi il numero del mio parrucchiere mi dispiace ma non lo so. Viene tutte
le domeniche pomeriggio direttamente a casa mia a farmi il taglio e…”
“Perché stai cercando di umiliarmi?”
Nonostante il tono tranquillo che il
solista aveva utilizzato, per Kirk quella domanda arrivò forte come una
fucilata in mezzo agli occhi.
Alzò di scatto il capo, poi, cercando di
stare calmo, domandò, cauto “E questa eresia da dove viene?”
“Dalla bocca di qualcuno che, e lo so per
certo, non ha alcuna motivazione per mentirmi” Chiuse il libro di Kirk con un
movimento fluido “Quindi parla…”
Blaine guardò per nulla
turbato la mascella del biondo contrarsi, prima che questi gli rispondesse con
voce bassa, tanto da sembrare che gli stesse ringhiando contro “Non-so-di-cosa-stai-parlando” scandì chiaramente.
Blaine sogghignò appena
“Mi ha molto turbato il fatto, che, a causa mia, tu abbiamo fatto dei dispetti
a Thad e Wes che non
centrano molto ma, quello che mi ha fatto uscire dai gangheri è stato il fatto
che tu abbia messo in mezzo anche Kurt provocando, forse, dei danni” Continuava
a parlare con la solita calma e gentilezza, anche se le sue iridi si erano
fatte più scure, segno che dentro di se era decisamente arrabbiato.
“Senti non so cosa stai dicendo, non
perdo tempo a stupidi complotti” si alzò, prendendo il libro “Lo scherzo a Thad è stata una bravata innocente per farlo impazzire, non
so cosa sia successo a Wes e con Hummel quasi non ci parlo…. Ora se non ti dispiace vado ad impiegare il mio
tempo in modo più proficuo. Ti consiglio di seguire il mio esempio”
E uscì.
Deciso come non mai a spaccare la faccia
a Ethan visto che poteva essere il solo ad averlo tradito, passando dalla parte
del nemico.
Ad Anderson non rimase altro da fare che
andare in camera sua a prepararsi, conscio che tanto non era finita lì.
Vicino alla Dalton c’era un piccolo pub,
gestito da una coppia di coniugi irlandesi, che non si facevano poi tanti
problemi a servire una birra o due anche a chi i fatidici ventuno anni non li
aveva ancora compiuti.
Ecco perché Thad
e Nick erano sempre lì, riuscendo a trascinarsi dietro mezza scuola. Quella sera però il capo consiglio Harwood non si era presentato, ma ci pensava l’altro a fare
gossip sfrenato.
“E quindi, fatemi capire” Duvall appoggiò
il boccale stranito, leccandosi le labbra per levare la schiuma “Kirk ha messo
su un piano diabolico per fare innamorare Kurt di Blaine?”
Davidi e Wes si scambiarono
uno sguardo rimanendo in silenzio, poi Duvall sbuffò “Ragazzi io non sono
Cameron, ok? Se mi dite qualcosa rimane nobiscum”
“Si dice inter nos”lo corresse Nicholas ridacchiando e beccandosi la prima
occhiataccia della serata.
“Ti sembro latino?”
“Dal naso mi ricordi vagamente Giulio
Cesare” ricantò Las, incrociando le braccia e scambiando uno sguardo divertito
con gli altri due.
Nick forzò una risata esagerata “La
smettiamo di parlare del mio naso e torniamo alle bazze sentimentali nella
Dalton, per cortesia? Ormai Jeff e Flint non sono più divertenti, serve
materiale nuovo…. Qualcosa di…
Klaine, se mi capite” concluse ammiccando “Ditemi
quello che sapete.”
“Non dovevi origliare la nostra
conversazione” sbuffò scocciato Montgomery mentre David si portava le dita alle
tempie “è molto maleducato da parte tua”
“Ma io non ho origliato….
Passavo casualmente di lì. Io sono un povero ragazzo senza stanza, capitemi” si
appoggiò con la schiena alla panca, prendendo un altro sorso di birra “Devo
tenermi impegnato in qualche modo, no?”
“Perché non compri una tenda canadese e
vivi lì?” domandò il ragazzo afro-americano.
“Perché a terra non ci dormo, mi viene
mal di schiena. Avete finito di cambiare argomento?”
Richard prese posto a capotavola, seguito
poi da Ethan che si aprì il cappotto “Di che parlate?”
“Del Klaine” lo
informò Nick.
Moore annuì appena “Il Jint è passato di moda?”
“A me piace l’Hummerwood….”
Tutti si voltarono verso Las come se avesse appena detto un’eresia “Sono carini
insieme e forse Kurt salverà Thad dalla cirrosi
epatica”
“E chi salverà me?” chiese lacrimoso
Nick, ma venne ignorato “begli amici…”
“Novità su Blaine
e Kurt?” chiese curioso Rich, passandosi una mano tra
i capelli, schiacciati dal cappellino.
“Sì, è tutta colpa di Kirk a quanto pare”
rivelò Duvall schifato.
Ethan si irrigidì senza darlo a vedere.
“In che senso?” chiese Richard stranito.
“Nel senso che Kirk ha macchinato
qualcosa di strano, da quel che mi ha spiegato Blaine”
disse Wes guardandoli tutti severamente “Se esce
qualcosa da qui io…”
“Tutto resta a questo tavolo” disse
velocemente Nick “Ma spiegati bene”
“Secondo Anderson, Kirk a condotto Kurt
ad innamorarsi di lui…”
Ad un silenzio attonito seguirono lo
scrosciare di quattro risate.
David, Nick, Rich
e Las erano letteralmente piegati in due.
“Penso sia impossibile” ne convenne
Nicholas, asciugandosi una lacrimuccia.
“A meno che Kirk non ha iniziato tutta
questa macchinazione quando Kurt era ancora al suo vecchio liceo” disse David,
drizzandosi sulla sedia “Per la piccola spia delle New Direction è stato un
autentico colpo di fulmine”
“Io credevo che….
Si insomma” Ethan fece una pausa “Dopo capodanno credevo che Blaine ricambiasse ma…. Non
sembrava anche a voi?”
“Oh no ricambia eccome” intervenì Nick “Solo che è un idiota…”
“Ora sono ad una festa alcolica insieme,
spero succeda qualcosa ma secondo me mi illudo” Wes
sospirò, scrollando le spalle rassegnato “Non lo sopporto più….
Davvero…. Non lo sopporto più”
“Ma è davvero così pesante?” chiese Las
stranito.
Il fatto che Wes
fosse paziente e saggio come un santone indù era una verità mistica per tutti
gli Warblers, ma Blaine
riusciva sempre a stravolgere le loro certezze.
“Dio mio sembra Ned
Flanders” Montgomery sbuffò “Sempre lì a chiedermi
cosa è giusto e cosa no…. Secondo il mio parere poi!”
“Tipo il reverendo Lovejoy?”
chiese ridacchiando Rich.
“Cazzo si…” Wes sembrava davvero sconsolato “sembra mongo-para-plegico
certe volte…. L’amore rende idioti”
“A proposito di Simpson….
E mongo-para-plegici…. Thad?”
chiese Ethan, cercando di spostare la conversazione su qualcosa che non lo
facesse sentire in colpa.
Nick sbuffò “Prima mi ha detto ‘ho una cosa fondamentale da fare, vai senza
di me e bevi per entrambi’…. Quando fa così non so mai che aspettarmi”
“Il peggio” disse David saggio “Aspettati
sempre il peggio da Thad, quando dice queste frasi
altisonanti”
Jeff
smise di sgranocchiare i popocorn nell’esatto momento
in cui la scena nel telefilm si fece più spinta “Ma fammi capire….
Lui ha ventinove anni e si fa un diciassettenne?” Flint annuì lentamente,
incapace di staccare gli occhi dallo schermo nonostante quell’episodio lo
conoscesse a memoria “Ma lo sa che è illegale?”
“Chiamalo scemo, Jeffy.
Io ho diciassette anni fra un paio di mesi, eppure una passatina
da Brian…” il morettino mise a terra la ciotola ormai
vuota prima di spostarsi di più verso il suo ragazzo che lo guardò poco
convinto prima di tornare a fissare lo schermo. Flint si allungò versi di lui,
abbracciandogli i fianchi e guardandolo con un sorrisetto malizioso “Vedo che
ti interessa il telefilm….”
“Diciamo che mi fa un po’ di chiarezza”
mormorò il biondo passandogli un braccio attorno alle spalle senza però
staccare gli occhi dallo schermo.
Flint sorrise di più “Ho notato sai?” La
sua mano scivolò sul ventre di Sterling fino a
fermarsi sui cordoni che tenevano chiuso il pigiama “Queer
as Folk è molto interessante e fa molta chiarezza…” passò le labbra sul suo collo, e subito l’altro
smise di guardare il telefilm, sentendosi avvampare.
Flint lo spinse più in basso, togliendo i
cuscini da dietro la sua schiena per farlo stendere e in un attimo gli fu
sopra, mettendosi a cavalcioni su di lui.
“Ti trovo decisamente meno tentennante”
gli sussurrò in un orecchio mentre l’altro tratteneva il respiro,
accarezzandogli un fianco “Non dobbiamo per forza bruciare le tappe ma, forse,
potrei farti provare qualcosa di nuovo che…”
La luce nella stanza si accese di colpo,
abbagliandogli.
“Basta scopare, complici, ho un lavoretto
per voi!”
“THAD!”
Harwood si sedette sul
letto di Nick, lasciato per decenza libero quella sera, e li guardò
attentamente “Mi serve qualcuno di fidato per fare una cosa….
Ci state?”
“Dipende da cosa” disse cauto Flint,
alzandosi a sedere sul bacino di Jeff che mugugnò insoddisfatto.
Non voleva essere interrotto.
Thad sorrise beffardo
spiattellando il suo piano alla coppietta. Quando terminò li guardo soddisfatto
“Non è geniale?”
“Penso sia una stronzata atomica” si
espresse il morettino, portandosi le mani al viso e gemendo frustrato “Thad non metterti tra la freccia di cupido e quei due, per favore…”
“Blaine ha
costruito una barriera indistruttibile utilizzando i suoi capelli, quella
freccia non arriverà mai a destinazione” disse serio Thad
“A meno che io non intervengo”
“Ma chi sei tu scusa?” Flint lo guardò a
bocca aperta, cercando il sostegno del biondino sotto di lui “Ma ti rendi conto
come trama?”
“Ecco io…”
“Ok Wilson non ci stai” Thad lo guardò scocciato prima di piantare gli occhi in
quelli di Jeff “E tu Sterling, mi aiuterai?” domandò
poi fissandolo, deciso.
Sapeva che Jeff era molto semplice da
manipolare, rispetto al suo ragazzo.
Bastava solo essere persuasivo.
E infatti il biondino crollò “Si…. Ok va bene…. Ma non voglio
essere preso in mezzo”
“Certo che no” sorrise Harwood alzandosi “Mi serviranno solo le tue mani…. Che ora, per il momento, possono tornare sul culo di
Wilson!” si avvicinò alla porta contento, sorridendo “A domani, buon
divertimento”
Jeff lo guardò uscire sospirando “Credevo
che non se ne sarebbe mai andato, quando attacca questi discorsi di solito non
molla mai…”con un movimento fluido Flint scese dal
bacino del ragazzo, lasciandolo perplesso “Ma…
Perché? Non hai voglia di…. Proseguire con la
pomiciata?”
“No” rispose quello, secco, mettendosi
sotto le coperte e tirando i telecomandi al biondo “Voglio dormire” spense di
nuovo la luce, dando le spalle a Jeff.
“Mi dici che hai?” chiese stranito.
“Mi hai deliberatamente scavalcato!”
sbottò il moro “Hai dato ragione a Thad! Perché lo
assecondate tutti, scusa?! sai che ha torto!”
“Dai piccolo” Fece leva su un gomito
alzandosi appena per poter sussurrare nell’orecchio all’altro “Non potresti
passarci sopra?”
“A Thad? Certo!
Dammi un camion!” Flint per risposta lo spinse via da lui “Io sono imbufalito
con te, Jeffree. Ora guardati il telefilm e toccati
da solo! Io dormo. Ciao”
E basta.
Per Flint Wilson il caso era archiviato e
se era archiviato per lui lo era per tutti.
Le moine, le carezze quant’altro non
sarebbero servite a nulla….
A Jeff non rimase altro da fare se non
spegnere la tv e voltarsi verso Flint, abbracciandolo da dietro e sperando che,
la mattina successiva, si sarebbe già dimenticato di tutto quello screzio.
Illuso.
Ancora non sapeva che Flint poteva
serbare rancore per giorni…
Un totale, colossale, mastodontico
disastro.
Ecco come Kurt avrebbe catalogato la
festa a casa di Rachel Berry. Come se poi una festa della Berry sarebbe potuta
rivelarsi l’opposto, pensò amareggiato mentre, seduto a terra nel seminterrato
dell’amica aspettava il ritorno di Finn. Il
poveraccio, infatti, stava portando a casa un po’ tutti, e mancava ancora Blaine alla fine dell’elenco…
Quando FInn
arrivò con lo stesso entusiasmo di un internato di un campo di sterminio,
guardò il fratellastro stravolto “Sono stanco Kurt….
Fino a Westerville non ci vado….
Come facciamo?”
Kurt sorrise amabilmente “Ma io so
esattamente cosa fare e, caro Finn, non ti avrei mai
chiesto di guidare fino a Westerville alle quattro
del mattino…”
In un primo momento aveva accarezzato
l’idea di lanciare Blaine già dalla macchina in
corsa, solo peri l fatto che aveva baciato Rachel con entusiasmo finendo poi
per cantare una canzone in cui il main verse recitava un osceno ‘Don’t you
want me’…
Aveva scartato l’ipotesi desolato,
convinto che se ne sarebbe pentito.
Poi ecco, l’illuminazione: avrebbe tenuto
Blaine a casa sua.
Non era molto saggio perché A) suo padre
lo avrebbe ucciso e B) Blaine non era in grado di
intendere e volere ma…. Al solo pensiero di passare
una notte a guardarlo dormine nel suo letto a Kurt si era inceppato il circuito
celebrale.
“Cosa pensi di fare?” chiese Finn, grattandosi il capo.
“Lo portiamo da noi” rispose con
semplicità Kurt, mentre Mercedes resuscitava dalle nebbie lisergiche della vodka, sorridendo maliziosamente nonostante
fosse assonnata.
“Kurt che hai intenzione di fare con Blaine?”
Finn sgranò gli occhi
“Kurt cosa hai intenzione di fare con Blaine
ubriaco?” ripetè calcando sull’ultima parola.
Il ragazzo arrossì di botto “Ma che
cavolo state insinuando? Voglio solo verificare che stia bene e che…. Non stia in giro…. Visto
che non possiamo portarlo a casa….”
Mercedes ridacchiò, ancora un po’
offuscata dall’alcool e poi Finn sospirò “Andiamo su,
voglio solo andare a dormire”
“Rachel?” domandò Hummel alzandosi e
seguendolo fino ai divanetti.
“L’ha messa a letto Puck
prima di andare via” si fermarono insieme, fissando intensamente il ragazzo
abbandonato sul divano, a pancia sotto e con un bicchiere ancora in mano.
“Non l’ho mai visto ridursi così e lui è
uno che beve spesso alle feste alla Dalton” commentò Kurt sospirando, prima di
chinarsi ad accarezzargli i riccioli neri “Non è bellissimo?”
Finn storse il naso
“Vuoi davvero la mia opinione Kurt?”
“No” con dolcezza Kurt tolse il bicchiere
di mano a Blaine, prima di voltarsi verso Finn in attesa.
“Cosa c’è ora?”
“Prendilo no?”
Il fratellastro sgranò gli occhi “In
braccio? Col cavolo!”
“Ma sarà leggerissimo” gli disse
scocciato Kurt “Non vedi che è alto un metro e un uovo?”
“Si ma…. Mi fa
senso l’idea di prendere in braccio un uomo. Sveglialo”
“Cheppalle, sei
davvero inutile Finn!” Kurt si rivoltò verso il
solista dei Warblers e poi, dispiaciuto, lo chiamò
scuotendolo appena per una spalla “Blaine? Blaine, coraggio svegliati…”
Il ragazzo brontolò nel sonno prima di
aprire gli occhi e, appoggiando le mani sul divano, alzarsi seduto, trovando
Kurt inginocchiato davanti a lui. Sorrise appena “Ciao Kurt, è già ora di
andare a lezione?”
“Bene è ancora in botta” commentò
Mercedes ridacchiando.
“Senti chi parla” le disse Finn con un sorriso prima di chinarsi e passarsi un braccio
di Blaine attorno alle spalle “Oddio mi verrà un mal
di schiena tremendo, ce la fai a prenderlo tu Kurt? Sei più alla sua altezza…. Alla sua bassezza…” si
corresse, mentre Hummel annuiva guardandolo male, passandosi l’altro braccio
dell’amato attorno alle spalle.
Quello si appoggiò del tutto a lui,
mettendogli una mano aperta sul petto e ridacchiando “Kurt non fare così dai, è
solo una fetta di torta…”
Finn e Kurt si
guardarono negli occhi un istante, poi scuotendo il capo salirono le scale
seguiti da una traballante Mercedes, con Blaine molto
precario, attaccato a Kurt.
Il tragitto fino a casa di Mercedes, che
era sulla strada del ritorno dei ragazzi, fu costellato dalle risatine
alternate della ragazza seduta accanto al guidatore, e di Blaine,
del tutto appoggiato a Kurt.
A un certo punto, anche quando Finn prese a ridacchiare dal divertimento, Kurt diede di
matto “Ma ti rendi conto?! Tutti ubriachi eccetto noi due! Ma che ragazza di Glee Club è?! Degli alcolisti anonimi! Brave New
Direction!”
“Da quel che mi dici dei Warblers non sono poi meglio” lo ribeccò Finn parcheggiando davanti casa dell’amica che scese senza
nemmeno salutare, tanto era in stato comatoso. La guardarono cercare le chiavi
di casa nonostante le avesse già in mano e poi, una volta che fu dentro,
ripartirono.
“Sai che la tua pelle profuma
moltissimo?” Kurt sgranò gli occhi nell’udire quell’affermazione di Blaine e si irrigidì ulteriormente quando questi prese e
sfregare la punta del naso contro la sua guancia e poi contro al suo collo “Mi
piace tanto il tuo profumo Kurt….”
“Oddio ti prego non farmi assistere a un
porno gay” commentò lamentoso Finn dai sedili
davanti, storcendo lo specchietto retrovisore per non vederli.
“Mi piace tanto anche come ti vesti…. Sei sempre così bello….”La
mano di Blaine si appoggiò sulla coscia del ragazzo,
pericolosamente in alto. Kurt non seppe se essere sollevato o meno nel momento
in cui il fratellastro inchiodò nel cortile di casa.
“Ti aiuto a portarlo su, ma poi lo gestisci
tu” disse sbrigativo ed imbarazzatissimo mentre aiutava Blaine
a scendere “Io non voglio entrarci…. Non voglio che
Burt mi minacci di nuovo col fucile…”
“Va bene, grazie Finn…”
A fatica lo portarono in casa, non prima di raccomandarsi di star zitto. Lui
ovviamente ridacchiò per tutto il tragitto e poi entrò traballante nella stanza
di Kurt lasciandosi cadere sul letto matrimoniale, in una posizione che a Kurt
ricordava tanto una stella marina.
“Attento a non far casino” Finn lo guardò appoggiandogli una mano sulla spalla, “E
attento anche a…. insomma attento a potenziali
aggressioni sessuali…. Hai ancora il fischietto
antistupro che ti ha preso Santana?”
Kurt sbuffò “Sì…”
“Se succede qualcosa usalo e io provo a
svegliarmi e a soccorrerti, a domani”
Kurt lo guardo uscire, ponderando se
fosse il caso o meno di accoltellarlo con una matita sulla schiena, ma poi si
disse che la primavera stava arrivando, il cambio di stagione era imminente,
che gli scatoloni con i vestiti erano davvero pesanti e che Finn poteva
ancora servire.
Si voltò verso Blaine,
convinto di trovarlo sul letto, e lanciò un gridolino soffocato nel trovarselo
davanti, in piedi.
Blaine sembrava
maledettamente serio e la cosa lo metteva in ansia.
Pavarotti li guardava stranito da dentro
alla gabbietta, e Kurt per un istante pregò di far cambio col canarino.
Bella vita la sua, bere, mangiare,
dormire e grattarsi le piume!
Il ragazzo più basso gli passò le braccia
dietro al collo, stringendosi a lui “Sei il mio migliore amico Kurt e ti voglio
tanto bene….”
Ad Hummel scappò un piccolo
sorrisetto mentre ricambiava per un
istante l’abbraccio, prima di portare le mani sui fianchi dell’altro per
staccarlo “Anche io ti voglio bene Blaine ma ora
siediti” Lo fece accomodare sul letto, prendendo poi posto accanto a lui e
portandosi un dito alle labbra “Ora però fai piano che se mio padre ti sente ci
uccide entrambi…. Hai capito?.... Blaine?”
Il morettino però non lo stava
minimamente ascoltando e teneva gli occhi fissi sulle labbra del ragazzo. Kurt sentì
il cuore battergli in gola mentre considerava tutte le varie opzioni….
Poteva dargli una serie degli schiaffi,
due a due, fino a vederli diventare pari, oppure poteva portarlo in bagno e
buttarlo sotto la doccia. Poteva anche soffocarlo con il cuscino di piume d’oca,
purché la smettesse di fissarlo in quel
mondo..
“Blaine mi stai
ascoltan… Blaine!” Non
voleva gridare, non era il caso visto che era notte fonda e che suo padre aveva
un bellissimo fucile da caccia nell’armadio, ma ritrovarsi addosso Blaine lo aveva un po’ stupido.
Kurt postò lo sguardo verso la porta,
controllando che dal corridoio non provenissero rumori, e quando se ne fu
sincerato alzò gli occhi su Blaine che lo stava
sovrastando, appoggiandosi totalmente a lui.
“Spostai, dai…”
Kurt provò a rialzarsi ma, nonostante l’amico fosse ubriaco, aveva una forse
presa su di lui, al punto tale che per
lui fu impossibile staccare la schiena dal materasso.
Anderson lo guardava in modo strano, con
un’espressione intensa sul viso tanto che, per un istante, Kurt si illuse che
fosse tornato in se. Ma quella leggiera ombra alcolica nei suoi occhi lo tradiva….
Hummel lasciò cadere le braccia stanche
sul materasso, visto che sembrava inutile provare a spostarlo. Tanto valeva
farlo ragionare “Blaine, ti prego, alzati…. Mi fai male, non sei poi così leggero come credevo…. Senza offesa”
Ancora nessuno risposta.
Almeno non verbale.
Il solista dei Warblers
si abbassò verso il viso di Kurt lentamente, fino ad arrivare a sfiorare con
naso quello del controtenore.
Quando Hummel avvertì il respiro caldo e
lievemente alcolico dell’altro sulle labbra iniziò a fremere, di paura ed
eccitazione unite, deglutendo rumorosamente “Cosa stai….
Cosa stai facendo?” chiese tentennate.
Blaine si avvicinò
ulteriormente, tracciando il contorno delle labbra di Kurt con la punta della lingua,
prima di alzarsi appena e guardarlo negli occhi.
Kurt rimase del tutto senza fiato da quel
gesto e per un istante si perse nell’immensità delle iridi color caramello
degli occhi di Blaine.
“Voglio baciarti…”
sussurrò a voce bassa il solista dei Warblers,
passando un paio di dita sulla guancia di Kurt per accarezzarla. Attese ancora
qualche secondo prima di riabbassarsi, ma questa volta Kurt ci mise più forza.
Lo spinse piantandogli entrambe le mani
sul petto e spostando di lato il volto.
Non lo avrebbe mai permesso.
Non avrebbe mai accettato che Blaine lo baciasse solo perché ubriaco, era assolutamente
fuori da ogni logica per lui. Desiderava Anderson con ogni fibra del suo corpo
da quel giorno, da quando lo aveva incontrato sulle scale della Dalton e per la
prima volta i loro sguardi si erano incatenati e pretendeva che il loro primo
bacio avvenisse perché entrambi lo desideravano, non perché uno dei due era
così ubriaco da parlare a sproposito di torte e fragranze della pelle.
Quando sentì Blaine
spingere per tornare su di lui provò ad opporsi solo per alcuni minuti, poi si
arrese togliendo le mani e lasciando che un paio di lacrime scorressero sulle
tempie e poi sul copriletto.
Blaine però non provò a
baciarlo di nuovo, bensì nascose il viso nel suo collo stringendolo in un caldo
abbraccio, più stretto del precedente.
“Farei tutto per te Kurt….”
Hummel appoggiò le mani alla sua schiena,
ricambiando l’abbraccio, fino a che Blaine si lasciò
cadere con la schiena sul materasso, in coma.
A quel punto Kurt si alzò a sedere e,
dopo essersi asciugato gli occhi, sorride appena nel vederlo ad occhi chiusi e
la bocca lievemente aperta.
Si alzò, sfilandogli le scarpe e poi
prese il pigiama andando in bagno a cambiarsi.
Solo quando si trovò davanti alla
specchiera, solo come un cane a guardare affranto le occhiaie che stavano
nascendo sotto i suoi occhi cristallini, iniziò a pensare alle parole di Blaine.
Farei
tutto per te, Kurt…
Aprì l’acqua, lavandosi velocemente il
viso e ponderando con attenzione quella frase cercando di trovarvi diversi
significati.
Solo uno però gli andava bene…
Per un
fugace istante ripensò al discorso che Blaine
gli aveva fatto a San Valentino, ovvero che lui non voleva rovinare tutto tra loro…
Kurt pensava, credeva, di piacergli
eppure il solista aveva anteposto la loro amicizia a qualsiasi altro sentimento,
pur di non perderlo.
Per un istante lo aveva odiato ma ora,
ripensandoci bene, lievemente condivideva il pensiero di Blaine.
Solo che non gli sarebbe mai bastato quel rapporto basato solo sulla fiducia
reciproca se non avrebbe mai potuto assaggiare le labbra di Blaine
dopo il solito caffè, dopo le riunioni con i Warblers.
Si infilò il pigiama e poi tornò in
camera, convinto di trovare Blaine addormentato su
tre quarti del letto, ma non fu così.
Il ragazzo sedeva sull’orlo del
materasso, con il capo fra le mani “Stai bene?” gli chiese appoggiandogli una
mano sulle spalle.
“Credo….” Blaine fece una pausa guardandolo in viso “Credo di dover vomitare…”
Kurt sgranò gli occhi, afferrando il
cestino della spazzatura e passandolo all’altro appena in tempo. Infatti,
appena questi lo ebbe afferrato, si chinò in avanti iniziando a rimettere anche
l’anima.
“Ecco una cosa che non avrei mai voluto
vedere” commentò Kurt, inginocchiandosi sul letto dietro all’amico e tenendogli
una mano sulla fronte mentre questo continuava a vomitare.
Ci mise un po’ a finire, ma poi appoggiò
a terra il secchio, passandosi una mano sulla fronte, finalmente cosciente di
ciò che gli accadeva attorno.
“K-Kurt?”
“Si sono qua, ora tieni la bocca chiusa
non vorrei uscisse altro” Sorrise dolcemente accarezzandogli il collo prima di
afferrare il secchio del pattume e appoggiarlo sulla piccola terrazza,
chiudendo poi con cura la porta-finestra.
Portò Blaine in
bagno, nonostante questo faticasse a stare dritto, e gli fece sciacquare la bocca
col colluttorio prima di riportarlo in camera.
Per quanto lo infastidisse il pensiero di
farlo dormire con i vestiti con i quali si era rotolato in terra nel suo letto,
doveva ammettere che non era saggio farlo cambiare e, di certo, lui non sarebbe
mai riuscito a spogliarlo senza collassare.
Avrebbe cambiato le lenzuola il mattino
successivo, non era poi così grave.
Lo coprì per bene, andando poi a prendere
posto dalla sua parte.
Prese un respiro prima di stendersi, non
riuscendo a conservare un sorrisetto al pensiero che Blaine
era proprio lì.
“Come ti senti?” gli domandò una volta
che si fu steso, voltando il viso verso il suo. Sorrise, quando vide che Blaine aveva già gli occhi chiusi, stordito dalla
stanchezza e dall’alcool.
Allungò la mano verso la guancia del
solista, accarezzandola delicatamente, e per un attimo gli parve di vederlo
sorridere.
Gli diede poi le spalle, spegnendo la
luce e sospirando, rilassato.
Poteva sentire il profumo della colonia
di Blaine (decisamente ne metteva troppa ma a Kurt
piaceva molto) misto a quello dell’alcool e del sudore (aveva ballato come un
pazzo tutta la sera) ma a Kurt non infastidiva, anzi….
Devo essere davvero innamorato, pensò
prima di chiudere gli occhi, del tutto intenzionato a calmarsi e dormire.
Sussultò quando sentì il braccio dell’altro
avvolgergli il fianco, e poco dopo il capo del solista si appoggiò vicino al
suo.
“Buonanotte Kurt…”
Sorrise, e in un attacco di audacia prese
la mano di Blaine portandosela sul petto e
stringendola.
“Buonanotte Blaine…”
Continua….
NdA:
scusatemi per il piccolo ritardo ma è
stata una settimana molto impegnativa, scolasticamente!
Ora prometto di essere più celere negli
aggiornamenti^^
Ecco il capitolo di oggi!
Questa è la mia personale interpretazione
del post festa a casa di Rachel.
Spero vi sia piaciuto^^
Ringrazio tutti coloro che hanno
recensito**
Ventuno recensioni, wow!
E ringrazio anche per le quasi 2000
letture del prologo!
Sono scioccata, sul serio!
A prestissimo!
Jessy