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Autore: Chemical Lady    11/06/2011    19 recensioni
Come avrete immaginato la mia storia sarà incentrata sul personaggio di Blaine e sulla sua storia…. Ecco, a dire il vero no!
Essendo una fiera sostenitrice dei Warblers, ho pensato di scrivere questa storia per dare una voce e una personalità a questi ragazzi...
Pezzo tratto dal capitolo 01: .... Wes, come suo solito, prese in mano le redini della situazione prima che si arrivasse ad usare le poltrone come armi illecite “Coraggio, proviamo! Non c’è tempo da perdere, le Locali sono alle porte…”
Blaine lo guardò grato prima di iniziare a scaldarsi la voce.
“Non prendertela” gli disse sottovoce David.
Quello per risposta scrollò le spalle “Avere una vita privata in questa scuola è pressoché impossibile…”
Wes a quel punto ammiccò muovendo le sopracciglia “Fa già parte della tua vita privata, la piccola spia delle New Direction?”
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Warblers/Usignoli
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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bananissima

Blaine Anderson presents:

the Pips!

 

 

#14 A night of secrets….

 

 

Thad abbassò la visiera del cappellino, fissando gli occhi in quelli determinati di Blaine. La sua bocca si piegò in una virgola strafottente mentre si preparava.

“Sei pronto a ricevermi, Anderson?”

L’altro si preparò meglio, piegando appena la gamba destra “Sono nato pronto, Harwood.”

Thad sghignazzò, caricando il colpo e…

“STRIKE TRE! Eliminato!”

Thad esultò assieme a tutti i compagni del quarto anno mentre Blaine buttava la mazza a terra, in un gesto di stizza.

Harwood non si lasciò scappare l’occasione per prenderlo in giro “Anderson non maltrattare la mazza! Credevo ti piacesse….”

“Oh! Va al diavolo Thad!”

“Moderiamo il linguaggio” la Silver lo guardò severamente, visto che odiava il pensiero di perdere non di certo per il linguaggio di Blaine di solito ineccepibile. “Hummel alla battuta”

Kurt si alzò tentennante andando a raccogliere la mazza che Blaine aveva lanciato e sistemandosi davanti a Trent, che lo fissava dubbioso dietro alla maschera grigliata.

Era uno schifo anche nel baseball, se qualcuno se lo stesse chiedendo.

“Sii buono, ti prego..” disse rivolto verso al compagno di stanza che sorrise.

“Sarò dolcissimo con te, Kurt” rispose, caricando il lancio, alzando appena una gamba e lanciando la palla molto più piano, rispetto a come aveva fatto con Blaine.

Ovviamente Kurt non la prese, ma apprezzò parecchio la gentilezza.

“STRIKE UNO!”

Kurt non si era mosso, limitandosi a stringere la mazza e chiudere gli occhi, con la paura di beccarsi una palla sulle gengive.

“Posso darti un consiglio?” gli disse a voce alta Nick, in piedi accanto a Kirk, giocherellando con guantone “Guarda la palla!”

“Avvolte funziona” ricantò ironico Thad prima di prendere un’altra pallina dalla tasca e mostrandola a Kurt “Ora la tiro ancora più piano, ok?”

“Non avvantaggiarlo! È negli avversari!” disse Kirk allargando le braccia mentre guardava l’amico.

Jeff lo guardò male “Ma se è terrorizzato dalla palla! Non lo sta avvantaggiando, se mai lo sta calmando!”

“Kurt non ascoltarli e guarda me” disse Thad guardandolo negli occhi “Io ora ti tiro di nuovo la palla…. Tu guardala e cerca di colpirla ok?”

Hummel annuì lentamente, sospirando “Ok….”

Harwood lanciò la palla pianissimo e, in un moto di audacia, Kurt fece scattare la mazza prendendo la pallina.

Peccato che la presa non fu molto salta e la mazza di legno, sfuggendogli dalle mani, andò a colpire il ginocchio di Thad “Ahia!”

“Scusa!” disse mortificato Kurt portandosi le mani alla bocca.

“Corri alla base, corri!” lo esortò Thad sedendosi a terra, mentre si teneva la gamba.

“Corri Kurt! Corri!”  urlarono con sincronicità Jeff dal campo e Flint dalla panchina, accanto a un Blaine lievemente scocciato.

“Prendete quella pallina, porca miseria!” sbraitò Kirk buttando a terra il cappellino “Smettetela di provare compassione per Hummel! Eliminatelo!”

Ethan, con molta calma, si mosse per prendere la palla e quando lo fece Kurt era al sicuro già nella seconda base.

“Della via che ci siamo facciamolo andare subito in casa base, no?” proseguì il biondone.

Wes sbuffò “Siamo così in vantaggio che possiamo anche permetterci di fargli fare un punto, no?”

“Quando avete finito di fare salotto” disse il coach Simmons guardandoli male prima di rivolgersi affabile alla collega “Chi mandi alla battuta ora, per perdere meglio?”

La donna lo fulminò prima di guardare la panchina e sospirare rassegnata “Manca solo Wilson?” il morettino alzò le sopracciglia “Dai muoviti su! O vuoi un invito scritto, piccolo lord?”

Flint sbuffò prendendo una mazza e andando a disporsi davanti a Trent.

“Non fissare il culo del mio ragazzo!” gli urlò il biondo, mentre il ragazzo corpulento lo invitava a recarsi altrove, alzando il dito medio.

Thad non fu clemente con lui e al terzo strike la partita fu dichiarata vinta dal quarto anno.

Harwood è un bastardo…. Non le vedevo nemmeno arrivare” disse Flint appoggiando il cappellino sulla tribuna sulla quale era salito, mentre Jeff prendeva posto accanto a lui seguito da Duvall e Kurt.

“Fa lo stesso Pookie, tanto avremmo perso comunque” gli disse il biondino, stravaccandosi per bene e accogliendo sul viso i malati raggi del suole di quegli ultimi pomeriggi di febbraio.

Anche Trent li raggiunse, insieme a Cameron e iniziarono a parlare di come i lanci di Thad fossero impossibili da ricevere, di come Kirk avesse rotto tutto il giorno indicando il pessimo umore e di come le mutande rosa di Wes fossero equivoche.

 Kurt non riusciva però a togliere gli occhi da Blaine, intendo a fare un po’ di piegamenti per stendere i muscoli.

E soprattutto dal suo fondoschiena che si muoveva quasi ipnotico davanti a lui.

Nick lo notò, e ridacchiando gli battè piano sulle costole con il gomito “Amico sembri un maniaco”

Hummel arrossì immediatamente “Ma cosa vai a pensare? Ero solo sovvrapensiero

“E chissà che pensieri” disse maliziosamente Flint, appoggiandosi a Jeff per potersi sporgere verso di lui.

Kurt lo guardò male “Flint o la smetti oppure…. Beh la smetti!”

“Minaccioso il ragazzo” disse Jeff dando un bacio sulla tempi al suo ragazzo prima di ridacchiare “Kurt perché non vai a fare gli esercizi di riscaldamento con Blaine?”

“Dio, non anche tu…

“Perché non porti Blaine con te sabato?” chiese Flint, attirando gli sguardi di tutti.

“Sabato, dove?” chiese curioso Cam.

“A una festa da un’amica delle New Direction” lo informò Kurt “Perché siete tutti d’accordo con Thad? Non è deciso che io chieda a Blaine di venire con me perché nemmeno io sono invitato….”

“Beh” Trent scrollò le spalle “Imbucatevi con qualche tuo amico”

“Tuo fratello ci va no?” chiese Flint e Kurt annuì rassegnato “Vai con lui e portati anche Blaine…. E nel caso in cui non voglia ricattalo!”

Beh…. Ci sarebbe la cronologia del suo pc…” affermò Kurt pensieroso prima di alzarsi “Ok avete vinto, vado a parlarne a Blaine

I ragazzi non riuscirono a scrollare lo sguardo dalla schiena del loro amico mentre con la spinta di un condannato ai lavori forzati andava da Blaine, interrompendo così i suoi allenamenti.

Videro Kurt gesticolare mentre Blaine lo guarda annuendo appena prima di sorridere luminoso e pronunciare qualcosa.

“Ha detto che ne sarebbe felice” disse Flint stupendo un po’ tutti “Che c’è? Oggi ho le lenti a contatto, quindi ci vedo bene, e so leggere labbiale” li guardò tutti  uno per uno prima di sbuffare “è una cosa che sanno fare molto persone!”

Kurt tornò da loro, afferrando la borsa e la giacca “Dove scappi? L’ora non è finita” disse Jeff alzando un sopracciglio.

“Mancano cinque minuti e la Silver che ha dato il permesso per andare a cambiarci” Li avvertì fretto solo il ragazzo “Vado a prepararmi poi vado con Blaine a prendere un caffè”

“Bella scusa per chiudervi da soli nello spogliatoio” disse saccente Trent facendo ridacchiare Nick, Cam e Jeff mentre Flint sorrideva malizioso.

Kurt alzò con molta grazia ed eleganza il dito medio, prima di scendere i gradini degli spalti e sparire con Blaine nello spogliatoio.

“Ragazzi, se quei due non si mettono insieme presto succederanno dei casini epici” asserì Wilson con tono saggio, mentre Jeff si chinava per lasciargli un bacetto umido sul  collo.

“Lo credo anche io” Annuì Nick, fissando il punto in cui Blaine e Kurt erano appena spariti “Dovremo iniziare a chiuderci in camera a chiave…

 

Quel sabato arrivò più in fretta del previsto, gettando nello sconforto più totale Hummel che, con molta impulsività, lasciò il campus della Dalton alle prime luci della mattina per fuggire a Lima.

Doveva fare shopping, era il solo modo per sentirsi sicuro quella sera quello di comprare qualcosa di nuovo e chic.

Blaine era tranquillo invece quando si alzò, gettando all’aria le coperte e specchiandosi in bagno, trovandosi sul viso un sorriso a trecento denti.

L’idea di una festa con le New Direction lo incuriosiva molto, sembravano dei ragazzi  posto. Iniziò a pensare a come vestirsi mentre si lavava i denti, decidendo di rimanete sul classico con un paio di jeans e un maglioncino.

Ma prima di progettare altro doveva risolvere una cosa….

Parlare con Kirk dei suoi piani contro di lui.

Seguendo un consiglio di Wes (che era arrivato doloroso assieme a quel manuale di diritto, direttamente sul capo) aveva evitato con cura di riferire a Kurt le sue scoperte per evitare di ferirlo.

Ciò non toglie che, comunque, lui volesse farci chiarezza.

Soprattutto perché in mesi e mesi si scherzi ai danni di altri non si era accorto di nulla.

L’aveva trovato dopo molte ricerche in biblioteca, con il capo biondo chino su un vecchio libro di araldica.

“Un vero signore medioevale” aveva commentato con un sorriso, sedendosi accanto a lui.

“Cosa vuoi Anderson?” aveva domandato Kirk senza alzare gli occhi dal volume, senza una particolare inclinazione della voce “Sto leggendo…

“Lo vedo ma, scusa devo farti una domanda importante”

Il biondone alzò gli occhi un istante prima di rifondarli nel libro con uno sbuffo “Se vuoi chiedermi il numero del mio parrucchiere mi dispiace ma non lo so. Viene tutte le domeniche pomeriggio direttamente a casa mia a farmi il taglio e…

“Perché stai cercando di umiliarmi?”

Nonostante il tono tranquillo che il solista aveva utilizzato, per Kirk quella domanda arrivò forte come una fucilata in mezzo agli occhi.

Alzò di scatto il capo, poi, cercando di stare calmo, domandò, cauto “E questa eresia da dove viene?”

“Dalla bocca di qualcuno che, e lo so per certo, non ha alcuna motivazione per mentirmi” Chiuse il libro di Kirk con un movimento fluido “Quindi parla…

Blaine guardò per nulla turbato la mascella del biondo contrarsi, prima che questi gli rispondesse con voce bassa, tanto da sembrare che gli stesse ringhiando contro “Non-so-di-cosa-stai-parlando” scandì chiaramente.

Blaine sogghignò appena “Mi ha molto turbato il fatto, che, a causa mia, tu abbiamo fatto dei dispetti a Thad e Wes che non centrano molto ma, quello che mi ha fatto uscire dai gangheri è stato il fatto che tu abbia messo in mezzo anche Kurt provocando, forse, dei danni” Continuava a parlare con la solita calma e gentilezza, anche se le sue iridi si erano fatte più scure, segno che dentro di se era decisamente arrabbiato.

“Senti non so cosa stai dicendo, non perdo tempo a stupidi complotti” si alzò, prendendo il libro “Lo scherzo a Thad è stata una bravata innocente per farlo impazzire, non so cosa sia successo a Wes e con Hummel quasi non ci parlo…. Ora se non ti dispiace vado ad impiegare il mio tempo in modo più proficuo. Ti consiglio di seguire il mio esempio”

E uscì.

Deciso come non mai a spaccare la faccia a Ethan visto che poteva essere il solo ad averlo tradito, passando dalla parte del nemico.

Ad Anderson non rimase altro da fare che andare in camera sua a prepararsi, conscio che tanto non era finita lì.

 

Vicino alla Dalton c’era un piccolo pub, gestito da una coppia di coniugi irlandesi, che non si facevano poi tanti problemi a servire una birra o due anche a chi i fatidici ventuno anni non li aveva ancora compiuti.

Ecco perché Thad e Nick erano sempre lì, riuscendo a trascinarsi dietro mezza scuola.  Quella sera però il capo consiglio Harwood non si era presentato, ma ci pensava l’altro a fare gossip sfrenato.

“E quindi, fatemi capire” Duvall appoggiò il boccale stranito, leccandosi le labbra per levare la schiuma “Kirk ha messo su un piano diabolico per fare innamorare Kurt di Blaine?” Davidi e Wes si scambiarono uno sguardo rimanendo in silenzio, poi Duvall sbuffò “Ragazzi io non sono Cameron, ok? Se mi dite qualcosa rimane nobiscum

“Si dice inter nos”lo corresse Nicholas ridacchiando e beccandosi la prima occhiataccia della serata.

“Ti sembro latino?”

“Dal naso mi ricordi vagamente Giulio Cesare” ricantò Las, incrociando le braccia e scambiando uno sguardo divertito con gli altri due.

Nick forzò una risata esagerata “La smettiamo di parlare del mio naso e torniamo alle bazze sentimentali nella Dalton, per cortesia? Ormai Jeff e Flint non sono più divertenti, serve materiale nuovo…. Qualcosa di… Klaine, se mi capite” concluse ammiccando “Ditemi quello che sapete.”

“Non dovevi origliare la nostra conversazione” sbuffò scocciato Montgomery mentre David si portava le dita alle tempie “è molto maleducato da parte tua”

“Ma io non ho origliato…. Passavo casualmente di lì. Io sono un povero ragazzo senza stanza, capitemi” si appoggiò con la schiena alla panca, prendendo un altro sorso di birra “Devo tenermi impegnato in qualche modo, no?”

“Perché non compri una tenda canadese e vivi lì?” domandò il ragazzo afro-americano.

“Perché a terra non ci dormo, mi viene mal di schiena. Avete finito di cambiare argomento?”

Richard prese posto a capotavola, seguito poi da Ethan che si aprì il cappotto “Di che parlate?”

“Del Klaine” lo informò Nick.

Moore annuì appena “Il Jint è passato di moda?”

“A me piace l’Hummerwood….” Tutti si voltarono verso Las come se avesse appena detto un’eresia “Sono carini insieme e forse Kurt salverà Thad dalla cirrosi epatica”

“E chi salverà me?” chiese lacrimoso Nick, ma venne ignorato “begli amici…

“Novità su Blaine e Kurt?” chiese curioso Rich, passandosi una mano tra i capelli, schiacciati dal cappellino.

“Sì, è tutta colpa di Kirk a quanto pare” rivelò Duvall schifato.

Ethan si irrigidì senza darlo a vedere.

“In che senso?” chiese Richard stranito.

“Nel senso che Kirk ha macchinato qualcosa di strano, da quel che mi ha spiegato Blaine” disse Wes guardandoli tutti severamente “Se esce qualcosa da qui io…

“Tutto resta a questo tavolo” disse velocemente Nick “Ma spiegati bene”

“Secondo Anderson, Kirk a condotto Kurt ad innamorarsi di lui…

Ad un silenzio attonito seguirono lo scrosciare di quattro risate.

David, Nick, Rich e Las erano letteralmente piegati in due.

“Penso sia impossibile” ne convenne Nicholas, asciugandosi una lacrimuccia.

“A meno che Kirk non ha iniziato tutta questa macchinazione quando Kurt era ancora al suo vecchio liceo” disse David, drizzandosi sulla sedia “Per la piccola spia delle New Direction è stato un autentico colpo di fulmine”

“Io credevo che…. Si insomma” Ethan fece una pausa “Dopo capodanno credevo che Blaine ricambiasse ma…. Non sembrava anche a voi?”

“Oh no ricambia eccome” intervenì Nick “Solo che è un idiota…

“Ora sono ad una festa alcolica insieme, spero succeda qualcosa ma secondo me mi illudo” Wes sospirò, scrollando le spalle rassegnato “Non lo sopporto più…. Davvero…. Non lo sopporto più”

“Ma è davvero così pesante?” chiese Las stranito.

Il fatto che Wes fosse paziente e saggio come un santone indù era una verità mistica per tutti gli Warblers, ma Blaine riusciva sempre a stravolgere le loro certezze.

“Dio mio sembra Ned Flanders” Montgomery sbuffò “Sempre lì a chiedermi cosa è giusto e cosa no…. Secondo il mio parere poi!”

“Tipo il reverendo Lovejoy?” chiese ridacchiando Rich.

“Cazzo si…Wes sembrava davvero sconsolato “sembra mongo-para-plegico certe volte…. L’amore rende idioti”

“A proposito di Simpson…. E mongo-para-plegici…. Thad?” chiese Ethan, cercando di spostare la conversazione su qualcosa che non lo facesse sentire in colpa.

Nick sbuffò “Prima mi ha detto ‘ho una cosa fondamentale da fare, vai senza di me e bevi per entrambi’…. Quando fa così non so mai che aspettarmi”

“Il peggio” disse David saggio “Aspettati sempre il peggio da Thad, quando dice queste frasi altisonanti”

 

 Jeff smise di sgranocchiare i popocorn nell’esatto momento in cui la scena nel telefilm si fece più spinta “Ma fammi capire…. Lui ha ventinove anni e si fa un diciassettenne?” Flint annuì lentamente, incapace di staccare gli occhi dallo schermo nonostante quell’episodio lo conoscesse a memoria “Ma lo sa che è illegale?”

“Chiamalo scemo, Jeffy. Io ho diciassette anni fra un paio di mesi, eppure una passatina da Brian…” il morettino mise a terra la ciotola ormai vuota prima di spostarsi di più verso il suo ragazzo che lo guardò poco convinto prima di tornare a fissare lo schermo. Flint si allungò versi di lui, abbracciandogli i fianchi e guardandolo con un sorrisetto malizioso “Vedo che ti interessa il telefilm….”

“Diciamo che mi fa un po’ di chiarezza” mormorò il biondo passandogli un braccio attorno alle spalle senza però staccare gli occhi dallo schermo.

Flint sorrise di più “Ho notato sai?” La sua mano scivolò sul ventre di Sterling fino a fermarsi sui cordoni che tenevano chiuso il pigiama “Queer as Folk è molto interessante e fa molta chiarezza…” passò le labbra sul suo collo, e subito l’altro smise di guardare il telefilm, sentendosi avvampare.

Flint lo spinse più in basso, togliendo i cuscini da dietro la sua schiena per farlo stendere e in un attimo gli fu sopra, mettendosi a cavalcioni su di lui.

“Ti trovo decisamente meno tentennante” gli sussurrò in un orecchio mentre l’altro tratteneva il respiro, accarezzandogli un fianco “Non dobbiamo per forza bruciare le tappe ma, forse, potrei farti provare qualcosa di nuovo che…

La luce nella stanza si accese di colpo, abbagliandogli.

“Basta scopare, complici, ho un lavoretto per voi!”

“THAD!”

Harwood si sedette sul letto di Nick, lasciato per decenza libero quella sera, e li guardò attentamente “Mi serve qualcuno di fidato per fare una cosa…. Ci state?”

“Dipende da cosa” disse cauto Flint, alzandosi a sedere sul bacino di Jeff che mugugnò insoddisfatto.

Non voleva essere interrotto.

Thad sorrise beffardo spiattellando il suo piano alla coppietta. Quando terminò li guardo soddisfatto “Non è geniale?”

“Penso sia una stronzata atomica” si espresse il morettino, portandosi le mani al viso e gemendo frustrato “Thad non metterti tra la freccia di cupido e quei due, per favore…

Blaine ha costruito una barriera indistruttibile utilizzando i suoi capelli, quella freccia non arriverà mai a destinazione” disse serio Thad “A meno che io non intervengo”

“Ma chi sei tu scusa?” Flint lo guardò a bocca aperta, cercando il sostegno del biondino sotto di lui “Ma ti rendi conto come trama?”

“Ecco io…

“Ok Wilson non ci stai” Thad lo guardò scocciato prima di piantare gli occhi in quelli di Jeff “E tu Sterling, mi aiuterai?” domandò poi fissandolo, deciso.

Sapeva che Jeff era molto semplice da manipolare, rispetto al suo ragazzo.

Bastava solo essere persuasivo.

E infatti il biondino crollò “Si…. Ok va bene…. Ma non voglio essere preso in mezzo”

“Certo che no” sorrise Harwood alzandosi “Mi serviranno solo le tue mani…. Che ora, per il momento, possono tornare sul culo di Wilson!” si avvicinò alla porta contento, sorridendo “A domani, buon divertimento”

Jeff lo guardò uscire sospirando “Credevo che non se ne sarebbe mai andato, quando attacca questi discorsi di solito non molla mai…”con un movimento fluido Flint scese dal bacino del ragazzo, lasciandolo perplesso “Ma… Perché? Non hai voglia di…. Proseguire con la pomiciata?”

“No” rispose quello, secco, mettendosi sotto le coperte e tirando i telecomandi al biondo “Voglio dormire” spense di nuovo la luce, dando le spalle a Jeff.

“Mi dici che hai?” chiese stranito.

“Mi hai deliberatamente scavalcato!” sbottò il moro “Hai dato ragione a Thad! Perché lo assecondate tutti, scusa?! sai che ha torto!”

“Dai piccolo” Fece leva su un gomito alzandosi appena per poter sussurrare nell’orecchio all’altro “Non potresti passarci sopra?”

“A Thad? Certo! Dammi un camion!” Flint per risposta lo spinse via da lui “Io sono imbufalito con te, Jeffree. Ora guardati il telefilm e toccati da solo! Io dormo. Ciao”

E basta.

Per Flint Wilson il caso era archiviato e se era archiviato per lui lo era per tutti.

Le moine, le carezze quant’altro non sarebbero servite a nulla….

A Jeff non rimase altro da fare se non spegnere la tv e voltarsi verso Flint, abbracciandolo da dietro e sperando che, la mattina successiva, si sarebbe già dimenticato di tutto quello screzio.

Illuso.

Ancora non sapeva che Flint poteva serbare rancore per giorni…

 

Un totale, colossale, mastodontico disastro.

Ecco come Kurt avrebbe catalogato la festa a casa di Rachel Berry. Come se poi una festa della Berry sarebbe potuta rivelarsi l’opposto, pensò amareggiato mentre, seduto a terra nel seminterrato dell’amica aspettava il ritorno di Finn. Il poveraccio, infatti, stava portando a casa un po’ tutti, e mancava ancora Blaine alla fine dell’elenco…

Quando FInn arrivò con lo stesso entusiasmo di un internato di un campo di sterminio, guardò il fratellastro stravolto “Sono stanco Kurt…. Fino a Westerville non ci vado…. Come facciamo?”

Kurt sorrise amabilmente “Ma io so esattamente cosa fare e, caro Finn, non ti avrei mai chiesto di guidare fino a Westerville alle quattro del mattino…

In un primo momento aveva accarezzato l’idea di lanciare Blaine già dalla macchina in corsa, solo peri l fatto che aveva baciato Rachel con entusiasmo finendo poi per cantare una canzone in cui il main verse recitava un osceno ‘Don’t you want me’…

Aveva scartato l’ipotesi desolato, convinto che se ne sarebbe pentito.

Poi ecco, l’illuminazione: avrebbe tenuto Blaine a casa sua.

Non era molto saggio perché A) suo padre lo avrebbe ucciso e B) Blaine non era in grado di intendere e volere ma…. Al solo pensiero di passare una notte a guardarlo dormine nel suo letto a Kurt si era inceppato il circuito celebrale.

“Cosa pensi di fare?” chiese Finn, grattandosi il capo.

“Lo portiamo da noi” rispose con semplicità Kurt, mentre Mercedes resuscitava dalle nebbie lisergiche  della vodka, sorridendo maliziosamente nonostante fosse assonnata.

“Kurt che hai intenzione di fare con Blaine?”

Finn sgranò gli occhi “Kurt cosa hai intenzione di fare con Blaine ubriaco?” ripetè calcando sull’ultima parola.

Il ragazzo arrossì di botto “Ma che cavolo state insinuando? Voglio solo verificare che stia bene e che…. Non stia in giro…. Visto che non possiamo portarlo a casa….”

Mercedes ridacchiò, ancora un po’ offuscata dall’alcool e poi Finn sospirò “Andiamo su, voglio solo andare a dormire”

“Rachel?” domandò Hummel alzandosi e seguendolo fino ai divanetti.

“L’ha messa a letto Puck prima di andare via” si fermarono insieme, fissando intensamente il ragazzo abbandonato sul divano, a pancia sotto e con un bicchiere ancora in mano.

“Non l’ho mai visto ridursi così e lui è uno che beve spesso alle feste alla Dalton” commentò Kurt sospirando, prima di chinarsi ad accarezzargli i riccioli neri “Non è bellissimo?”

Finn storse il naso “Vuoi davvero la mia opinione Kurt?”

“No” con dolcezza Kurt tolse il bicchiere di mano a Blaine, prima di voltarsi verso Finn in attesa.

“Cosa c’è ora?”

“Prendilo no?”

Il fratellastro sgranò gli occhi “In braccio? Col cavolo!”

“Ma sarà leggerissimo” gli disse scocciato Kurt “Non vedi che è alto un metro e un uovo?”

“Si ma…. Mi fa senso l’idea di prendere in braccio un uomo. Sveglialo”

Cheppalle, sei davvero inutile Finn!” Kurt si rivoltò verso il solista dei Warblers e poi, dispiaciuto, lo chiamò scuotendolo appena per una spalla “Blaine? Blaine, coraggio svegliati…

Il ragazzo brontolò nel sonno prima di aprire gli occhi e, appoggiando le mani sul divano, alzarsi seduto, trovando Kurt inginocchiato davanti a lui. Sorrise appena “Ciao Kurt, è già ora di andare a lezione?”

“Bene è ancora in botta” commentò Mercedes ridacchiando.

“Senti chi parla” le disse Finn con un sorriso prima di chinarsi e passarsi un braccio di Blaine attorno alle spalle “Oddio mi verrà un mal di schiena tremendo, ce la fai a prenderlo tu Kurt? Sei più alla sua altezza…. Alla sua bassezza…” si corresse, mentre Hummel annuiva guardandolo male, passandosi l’altro braccio dell’amato attorno alle spalle.

Quello si appoggiò del tutto a lui, mettendogli una mano aperta sul petto e ridacchiando “Kurt non fare così dai, è solo una fetta di torta…

Finn e Kurt si guardarono negli occhi un istante, poi scuotendo il capo salirono le scale seguiti da una traballante Mercedes, con Blaine molto precario, attaccato a Kurt.

Il tragitto fino a casa di Mercedes, che era sulla strada del ritorno dei ragazzi, fu costellato dalle risatine alternate della ragazza seduta accanto al guidatore, e di Blaine, del tutto appoggiato a Kurt.

A un certo punto, anche quando Finn prese a ridacchiare dal divertimento, Kurt diede di matto “Ma ti rendi conto?! Tutti ubriachi eccetto noi due! Ma che ragazza di Glee Club è?! Degli alcolisti anonimi! Brave New Direction!”

“Da quel che mi dici dei Warblers non sono poi meglio” lo ribeccò Finn parcheggiando davanti casa dell’amica che scese senza nemmeno salutare, tanto era in stato comatoso. La guardarono cercare le chiavi di casa nonostante le avesse già in mano e poi, una volta che fu dentro, ripartirono.

“Sai che la tua pelle profuma moltissimo?” Kurt sgranò gli occhi nell’udire quell’affermazione di Blaine e si irrigidì ulteriormente quando questi prese e sfregare la punta del naso contro la sua guancia e poi contro al suo collo “Mi piace tanto il tuo profumo Kurt….”

“Oddio ti prego non farmi assistere a un porno gay” commentò lamentoso Finn dai sedili davanti, storcendo lo specchietto retrovisore per non vederli.

“Mi piace tanto anche come ti vesti…. Sei sempre così bello….”La mano di Blaine si appoggiò sulla coscia del ragazzo, pericolosamente in alto. Kurt non seppe se essere sollevato o meno nel momento in cui il fratellastro inchiodò nel cortile di casa.

“Ti aiuto a portarlo su, ma poi lo gestisci tu” disse sbrigativo ed imbarazzatissimo mentre aiutava Blaine a scendere “Io non voglio entrarci…. Non voglio che Burt mi minacci di nuovo col fucile…

“Va bene, grazie Finn…” A fatica lo portarono in casa, non prima di raccomandarsi di star zitto. Lui ovviamente ridacchiò per tutto il tragitto e poi entrò traballante nella stanza di Kurt lasciandosi cadere sul letto matrimoniale, in una posizione che a Kurt ricordava tanto una stella marina.

“Attento a non far casino” Finn lo guardò appoggiandogli una mano sulla spalla, “E attento anche a…. insomma attento a potenziali aggressioni sessuali…. Hai ancora il fischietto antistupro che ti ha preso Santana?”

Kurt sbuffò “Sì…

“Se succede qualcosa usalo e io provo a svegliarmi e a soccorrerti, a domani”

Kurt lo guardo uscire, ponderando se fosse il caso o meno di accoltellarlo con una matita sulla schiena, ma poi si disse che la primavera stava arrivando, il cambio di stagione era imminente, che gli scatoloni con i vestiti erano davvero pesanti e  che Finn poteva ancora servire.

Si voltò verso Blaine, convinto di trovarlo sul letto, e lanciò un gridolino soffocato nel trovarselo davanti, in piedi.

Blaine sembrava maledettamente serio e la cosa lo metteva in ansia.

Pavarotti li guardava stranito da dentro alla gabbietta, e Kurt per un istante pregò di far cambio col canarino.

Bella vita la sua, bere, mangiare, dormire e grattarsi le piume!

Il ragazzo più basso gli passò le braccia dietro al collo, stringendosi a lui “Sei il mio migliore amico Kurt e ti voglio tanto bene….”

Ad Hummel scappò un piccolo sorrisetto  mentre ricambiava per un istante l’abbraccio, prima di portare le mani sui fianchi dell’altro per staccarlo “Anche io ti voglio bene Blaine ma ora siediti” Lo fece accomodare sul letto, prendendo poi posto accanto a lui e portandosi un dito alle labbra “Ora però fai piano che se mio padre ti sente ci uccide entrambi…. Hai capito?.... Blaine?”

Il morettino però non lo stava minimamente ascoltando e teneva gli occhi fissi sulle labbra del ragazzo. Kurt sentì il cuore battergli in gola mentre considerava tutte le varie opzioni….

Poteva dargli una serie degli schiaffi, due a due, fino a vederli diventare pari, oppure poteva portarlo in bagno e buttarlo sotto la doccia. Poteva anche soffocarlo con il cuscino di piume d’oca, purché  la smettesse di fissarlo in quel mondo..

Blaine mi stai ascoltan… Blaine!” Non voleva gridare, non era il caso visto che era notte fonda e che suo padre aveva un bellissimo fucile da caccia nell’armadio, ma ritrovarsi addosso Blaine lo aveva un po’ stupido.

Kurt postò lo sguardo verso la porta, controllando che dal corridoio non provenissero rumori, e quando se ne fu sincerato alzò gli occhi su Blaine che lo stava sovrastando, appoggiandosi totalmente a lui.

“Spostai, dai…” Kurt provò a rialzarsi ma, nonostante l’amico fosse ubriaco, aveva una forse presa su  di lui, al punto tale che per lui fu impossibile staccare la schiena dal materasso.

Anderson lo guardava in modo strano, con un’espressione intensa sul viso tanto che, per un istante, Kurt si illuse che fosse tornato in se. Ma quella leggiera ombra alcolica nei suoi occhi lo tradiva….

Hummel lasciò cadere le braccia stanche sul materasso, visto che sembrava inutile provare a spostarlo. Tanto valeva farlo ragionare “Blaine, ti prego, alzati…. Mi fai male, non sei poi così leggero come credevo…. Senza offesa”

Ancora nessuno risposta.

Almeno non verbale.

Il solista dei Warblers si abbassò verso il viso di Kurt lentamente, fino ad arrivare a sfiorare con naso quello del controtenore.

Quando Hummel avvertì il respiro caldo e lievemente alcolico dell’altro sulle labbra iniziò a fremere, di paura ed eccitazione unite, deglutendo rumorosamente “Cosa stai…. Cosa stai facendo?” chiese tentennate.

Blaine si avvicinò ulteriormente, tracciando il contorno delle labbra di Kurt con la punta della lingua, prima di alzarsi appena e guardarlo negli occhi.

Kurt rimase del tutto senza fiato da quel gesto e per un istante si perse nell’immensità delle iridi color caramello degli occhi di Blaine.

“Voglio baciarti…” sussurrò a voce bassa il solista dei Warblers, passando un paio di dita sulla guancia di Kurt per accarezzarla. Attese ancora qualche secondo prima di riabbassarsi, ma questa volta Kurt ci mise più forza.

Lo spinse piantandogli entrambe le mani sul petto e spostando di lato il volto.

Non lo avrebbe mai permesso.

Non avrebbe mai accettato che Blaine lo baciasse solo perché ubriaco, era assolutamente fuori da ogni logica per lui. Desiderava Anderson con ogni fibra del suo corpo da quel giorno, da quando lo aveva incontrato sulle scale della Dalton e per la prima volta i loro sguardi si erano incatenati e pretendeva che il loro primo bacio avvenisse perché entrambi lo desideravano, non perché uno dei due era così ubriaco da parlare a sproposito di torte e fragranze della pelle.

Quando sentì Blaine spingere per tornare su di lui provò ad opporsi solo per alcuni minuti, poi si arrese togliendo le mani e lasciando che un paio di lacrime scorressero sulle tempie e poi sul copriletto.

Blaine però non provò a baciarlo di nuovo, bensì nascose il viso nel suo collo stringendolo in un caldo abbraccio, più stretto del precedente.

“Farei tutto per te Kurt….”

Hummel appoggiò le mani alla sua schiena, ricambiando l’abbraccio, fino a che Blaine si lasciò cadere con la schiena sul materasso, in coma.

A quel punto Kurt si alzò a sedere e, dopo essersi asciugato gli occhi, sorride appena nel vederlo ad occhi chiusi e la bocca lievemente aperta.

Si alzò, sfilandogli le scarpe e poi prese il pigiama andando in bagno a cambiarsi.

Solo quando si trovò davanti alla specchiera, solo come un cane a guardare affranto le occhiaie che stavano nascendo sotto i suoi occhi cristallini, iniziò a pensare alle parole di Blaine.

Farei tutto per te, Kurt…

Aprì l’acqua, lavandosi velocemente il viso e ponderando con attenzione quella frase cercando di trovarvi diversi significati.

Solo uno però gli andava bene…

Per un  fugace istante ripensò al discorso che Blaine gli aveva fatto a San Valentino, ovvero che lui non voleva rovinare tutto tra loro…

Kurt pensava, credeva, di piacergli eppure il solista aveva anteposto la loro amicizia a qualsiasi altro sentimento, pur di non perderlo.

Per un istante lo aveva odiato ma ora, ripensandoci bene, lievemente condivideva il pensiero di Blaine. Solo che non gli sarebbe mai bastato quel rapporto basato solo sulla fiducia reciproca se non avrebbe mai potuto assaggiare le labbra di Blaine dopo il solito caffè, dopo le riunioni con i Warblers.

Si infilò il pigiama e poi tornò in camera, convinto di trovare Blaine addormentato su tre quarti del letto, ma non fu così.

Il ragazzo sedeva sull’orlo del materasso, con il capo fra le mani “Stai bene?” gli chiese appoggiandogli una mano sulle spalle.

Credo….” Blaine fece una pausa guardandolo in viso “Credo di dover vomitare…

Kurt sgranò gli occhi, afferrando il cestino della spazzatura e passandolo all’altro appena in tempo. Infatti, appena questi lo ebbe afferrato, si chinò in avanti iniziando a rimettere anche l’anima.

“Ecco una cosa che non avrei mai voluto vedere” commentò Kurt, inginocchiandosi sul letto dietro all’amico e tenendogli una mano sulla fronte mentre questo continuava a vomitare.

Ci mise un po’ a finire, ma poi appoggiò a terra il secchio, passandosi una mano sulla fronte, finalmente cosciente di ciò che gli accadeva attorno.

K-Kurt?”

“Si sono qua, ora tieni la bocca chiusa non vorrei uscisse altro” Sorrise dolcemente accarezzandogli il collo prima di afferrare il secchio del pattume e appoggiarlo sulla piccola terrazza, chiudendo poi con cura la porta-finestra.

Portò Blaine in bagno, nonostante questo faticasse a stare dritto, e gli fece sciacquare la bocca col colluttorio prima di riportarlo in camera.

Per quanto lo infastidisse il pensiero di farlo dormire con i vestiti con i quali si era rotolato in terra nel suo letto, doveva ammettere che non era saggio farlo cambiare e, di certo, lui non sarebbe mai riuscito a spogliarlo senza collassare.

Avrebbe cambiato le lenzuola il mattino successivo, non era poi così grave.

Lo coprì per bene, andando poi a prendere posto dalla sua parte.

Prese un respiro prima di stendersi, non riuscendo a conservare un sorrisetto al pensiero che Blaine era proprio lì.

“Come ti senti?” gli domandò una volta che si fu steso, voltando il viso verso il suo. Sorrise, quando vide che Blaine aveva già gli occhi chiusi, stordito dalla stanchezza e dall’alcool.

Allungò la mano verso la guancia del solista, accarezzandola delicatamente, e per un attimo gli parve di vederlo sorridere.

Gli diede poi le spalle, spegnendo la luce e sospirando, rilassato.

Poteva sentire il profumo della colonia di Blaine (decisamente ne metteva troppa ma a Kurt piaceva molto) misto a quello dell’alcool e del sudore (aveva ballato come un pazzo tutta la sera) ma a Kurt non infastidiva, anzi….

Devo essere davvero innamorato, pensò prima di chiudere gli occhi, del tutto intenzionato a calmarsi e dormire.

Sussultò quando sentì il braccio dell’altro avvolgergli il fianco, e poco dopo il capo del solista si appoggiò vicino al suo.

“Buonanotte Kurt…

Sorrise, e in un attacco di audacia prese la mano di Blaine portandosela sul petto e stringendola.

“Buonanotte Blaine…

 

Continua….

 

 

 

NdA:

scusatemi per il piccolo ritardo ma è stata una settimana molto impegnativa, scolasticamente!

Ora prometto di essere più celere negli aggiornamenti^^

 

Ecco il capitolo di oggi!

Questa è la mia personale interpretazione del post festa a casa di Rachel.

Spero vi sia piaciuto^^

 

Ringrazio tutti coloro che hanno recensito**

Ventuno recensioni, wow!

E ringrazio anche per le quasi 2000 letture del prologo!

Sono scioccata, sul serio!

A prestissimo!

Jessy

 

 

  
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