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Autore: Kia85    01/03/2006    13 recensioni
Subito dopo gli eventi di HBP, i nostri eroi devono affrontare la dura realtà. E a complicarla arrivano anche scheletri nascosti che finalmente vengono alla luce!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Luna Lovegood, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao! Ecco a voi un’altra storia! È un periodo che sono in vena di sfornare nuove storie. Mi sono cimentata in questa subito dopo aver letto HBP, eh sì, infatti si svolge proprio dopo la fine del sesto libro. Non so come sia venuta, spero vi piaccia, sono cinque capitoli, già scritti. Quindi la storia è finita! Devo solo pubblicarla! Fatemi sapere se vi è piaciuta!

 

 

Destined soulmates

 

Capitolo 1: “Amortentia!”

 

Era una bellissima giornata di agosto: il sole splendeva alto nel cielo terso, la temperatura era praticamente perfetta, considerata la calda stagione, e gli uccellini cantavano felicemente, portando un po’ di allegria anche in un ormai giovane uomo che se ne stava seduto in disparte, Harry Potter.

Finalmente Bill si era sposato, nonostante i contrasti iniziali tra Fleur “non-più-Flebo” Delacour e la signora Weasley. Il ricevimento si stava tenendo nel ristorante di alcuni amici dei Weasley, che si trovava nell’aperta e verde campagna fuori Londra. Tutti cercavano di divertirsi, nonostante gli ultimi, sconvolgenti e drammatici eventi: Albus Silente, proprio l’ultimo grande Preside di Hogwarts era stato ucciso dall’uomo di cui lui si fidava ciecamente, ovvero Severus Piton, durante l’attacco dei Mangiamorte. Nonostante fosse passato più di un mese, il ricordo era ancora vivissimo nella memoria di Harry, l’unico ad aver assistito a quel momento. E ora, proprio lui, diventato da poco maggiorenne, se ne stava seduto a quel tavolo a guardare i suoi amici, Ron e Hermione, ballare: lui elegantissimo nella sua veste nera sopra la camicia bianca; lei veramente carina con quel vestito lilla lungo fino alle caviglie.

Vederli ballare insieme, sorridersi a vicenda, saperli insieme…era talmente strano che Harry ancora non ci si era abituato. Quando Ron glielo aveva detto, il giorno del suo arrivo alla Tana, Harry aveva assunto un’espressione indescrivibile. Era tanto strano quanto prevedibile, soprattutto dopo l’ultimo anno: Ron che si era messo con Lavanda Brown solo per far ingelosire Hermione e lei, che da tanta ossessione per lui, aveva cominciato stranamente a perdere la sua devozione per le regole della scuola. Un comportamento atipico e inaspettato dalla saccente Hermione Granger, la “So-tutto-io” più famosa di Hogwarts! Ed era anche strano quello che provava Harry in quei giorni, ogni volta che li sorprendeva insieme, ogni volta che lei sorrideva a lui, ogni volta che si sentiva escluso…era qualcosa come gelosia, ma non sapeva bene per che cosa: se era perché Hermione passava molto più tempo con Ron, o perché Ron passava più tempo con Hermione, o ancora perché Harry desiderava avere anche lui una bella storia d’amore con qualcuno…

Quella con Ginny non era durata molto, non tanto perché insieme non funzionassero, quanto, invece, a causa dei recenti eventi riguardanti Lord Voldemort. Non poteva mettere in pericolo anche lei. A distanza di molte settimane, ormai, Harry aveva riflettuto parecchio: la storia con Ginny era stata qualcosa di eccezionalmente strano! Per tutto l’anno, dopo l’estate trascorsa alla Tana, Harry era stato totalmente ossessionato dal pensiero di Ginny. Non poteva dire se quello fosse vero amore o meno, non lo sapeva neanche lui. In effetti, con il senno di poi, Harry doveva ammettere che la sua vita sentimentale dell’ultimo anno era stata particolare in quanto lui stesso l’aveva sentita…come dire…estranea. Sì, era il termine esatto. Proprio come se non appartenesse completamente a lui. E, come giustamente gli ricordava la sua mente, la creatura che si agitava nel suo petto ogni volta che Ginny era nelle vicinanze, era misteriosamente scomparsa, volatilizzata. Perché mai? Cosa le era successo? O meglio…cosa era successo a lui?

“Tutto ok, Harry?”

Ecco, Ginny, veramente carina nel suo vestito da damigella color oro pallida, si era seduta accanto a lui, dopo aver ballato con Neville.

“Sì, grazie!”

Lentamente, giorno dopo giorno, Harry e Ginny stavano cercando di tornare amici, o almeno a quel rapporto con cui si erano ritrovati l’estate precedente. E sembrava ci stessero riuscendo…

“Ti stai divertendo?”

“Abbastanza!”

“Fleur è molto bella, adesso lo puoi dire!”

Harry rise, guardando poi i due sposini che continuavano a ballare al centro della pista: “Sì, lo è!”

“Credi…credi che potremmo ballare..noi due?” domandò timidamente Ginny.

Ma in quel momento Harry sentì un dolore all’altezza dello stomaco. Cosa molto assurda se era da collegare al fatto che Ron avesse appena baciato Hermione davanti a tutti, dopo averle fatto fare una giravolta!

“Non credo, Ginny!”

“E’ solo un ballo! Non ti ho chiesto di tornare insieme!”

“Lo so, ma la mia risposta è sempre la stessa. No!”

“Perché?” chiese lei, guardando di sottecchi Ron e Hermione.

“Perché…non ne ho molta voglia!”

Ginny non disse niente: si alzò, rivolse uno sguardo disperato a Harry e se ne andò. Cominciò a camminare con passo svelto, allontanandosi dalla festa. Davanti a lei si ergeva una piccola collinetta verdeggiante, così Ginny imboccò il sentiero per arrivare in cima. Chissà com’era il panorama da lassù. In un batter d’occhio il suo nervosismo le permise di raggiungere la cima della collina, su cui erano state piantate una decina di betulle: erano alberi molto particolari, dalla corteccia bianca con fessure nere e le foglie dorate. Il sole era ancora alto nel cielo e riscaldava piacevolmente. Dalla cima di quella collina, si poteva vedere la campagna circostante che si estendeva fino all’orizzonte, dove appariva il primo paesino di provincia. Si riusciva anche a sentire la musica che proveniva dal ristorante.

I suoi sospetti non erano infondati, i suoi timori erano reali…il vero Harry era innamorato di Hermione. Improvvisamente sentì l’impellente bisogno di piangere, ma non si lasciò andare. Il suo spirito ribelle le consigliò, invece, di sedersi per terra e così fece.

“Oh…no, ti si sporca quell’adorabile vestitino, Weasley!” disse una fredda voce alle sue spalle.

Ginny era talmente soprappensiero che pensò di aver sentito sua madre che la rimproverava, e non si prese la briga di controllare chi era stato veramente a parlare.

“Cosa importa? Tanto questa festa è uno schifo!”

“Davvero? Da qui non si direbbe!” continuò a dire la stessa voce di prima.

Finalmente, quando quel qualcuno si sedette accanto a Ginny, lei gli rivolse uno sguardo. Decisamente non era sua madre: era alto, ma Ginny non riuscì a vederlo in faccia, dato che indossava una lunga tunica nera, con tanto di cappuccio alzato che lo copriva fino al naso.

“Chi sei?” chiese Ginny, senza nascondere un certo timore per quell’uomo.

“Oh…stai tranquilla, non qui per farti del male!”

Ginny inarcò un sopracciglio, scettica: “Beh…con i tempi che corrono, non so se posso fidarmi di te!”

“Ascoltami bene, Weasley, io non sono riuscito a uccidere un vecchio indifeso, con le spalle al muro, quindi non credo che riuscirei a fare del male a te, così famosa per le tue Fatture Orcovolanti.”

A quelle parole, Ginny, inorridita, scattò in piedi, portandosi una mano sulla bocca: “Malfoy?!”

Draco Malfoy si tolse il cappuccio, scoprendo così un volto più pallido del solito, scarno, dall’aria abbattuta e trasandata. I suoi freddi occhi azzurri erano spenti e i capelli biondi non erano in ordino come al solito. Ginny ne fu piuttosto impressionata.

“Esatto, Weasley. Te lo saresti mai aspettato, io, Draco Malfoy, ridotto a uno straccio, sulla cima di una collina a osservare la vita che vorrebbe?!”

“La vita che vorresti?! Vuoi dire che…”

“Voglio dire che per la prima volta in vita mia io invidio te, quel Potter, perfino la Granger, perché potete contare su una famiglia come la tua, una famiglia ancora…unita e in armonia, nonostante tutto quello che sta succedendo nel mondo…”

Chiaramente Draco si riferiva a suo padre, ancora rinchiuso ad Azkaban, a lui e a sua madre.

“Ma…tu dove…”

“Dove sto adesso?- terminò Draco con un ghigno- non sono così disperato da venirtelo a dire. Io e mia madre ci stiamo nascondendo dall’Oscuro Signore.”

“Oh, sì, capisco!”

Cos’era quel sentimento che improvvisamente era apparso in lei? Compassione…tenerezza…

“Beh…che ti prende?” chiese bruscamente Draco, sorprendendola a fissarlo.

Ginny arrossì e scosse il capo: “Niente, scusa!”

Draco sbuffò e tornò a sedersi per terra, riportando lo sguardo sulla festa che si svolgeva ai loro piedi. Ginny lo imitò, ma mantenne una distanza adeguata dal ragazzo. Che strano, Malfoy, Draco Malfoy seduto accanto a Ginny Weasley. Come mai Draco era l’unico che riusciva a farla innervosire, da quando lei aveva dato una svolta alla sua vita, provando a non pensare a Harry?

“Allora, perché questa festa fa schifo?”

Sembrava sinceramente interessato.

“Oh, fa schifo solo per me, credo, e per Harry…”

“Ah, davvero? Ma voi non eravate una delle coppie più in dell’anno scorso?”

“A essere sinceri, lui mi ha gentilmente lasciata al funerale di Silente!”

“Capisco…”

“No, invece, non puoi affatto capire!- sbottò lei, innervosendosi- Non doveva andare così, lui non doveva lasciarmi!”

“E posso sapere perché?”

“Lui…ecco…si è innamorato di me in modo non…ehm…spontaneo!”

Draco rise: “Non ci credo! Gli hai dato l’amortentia?!”

Ginny annuì flebilmente.

“Cavolo, ma eri davvero così disperata?” esclamò lui, facendola arrabbiare.

Infatti, Ginny scattò in piedi nuovamente, con aria furibonda: “Ah, come ho fatto a dimenticare quanto puoi essere disgustoso?”

“Ehi, ehi, ehi, scusami, ok?” disse Draco, afferrandola per un braccio.

Ginny si liberò immediatamente dalla presa: “Proprio tu mi parli a quel modo? Cosa ne sai di cosa si prova? Sei mai stato innamorato?”

Draco si rabbuiò: “Hai…hai ragione! Ma dovresti pensare a quello che hai fatto!”

“A me piaceva veramente Harry!”

“E a lui? Hai mai pensato a quello che provava lui?”

Ginny sembrò presa in contropiede: “Credo che per lui io sia sempre stata una specie di sorella!”

“Allora…chi è la ragazza che temevi? La Chang?”

“Hermione!”

“Oh…Potter e la Granger…Scusa se te lo dico, ma non sono poi così male insieme!”

“Già, è per questo che anche lei è sotto amortentia e ora sta con Ron!”

“Con Weasley?! Caspita!- esclamò Draco, sempre più stupito- Ma non credi che sia arrivato il momento di dir loro tutta la verità? Permettere anche a loro di vivere le loro emozioni?”

Ginny lo fissò direttamente negli occhi di ghiaccio per qualche secondo e poi sorrise: “Quasi quasi…ti preferivo arrogante, prepotente e guerrafondaio!”

Draco scoppiò a ridere e, ben presto, anche Ginny si unì a lui. Quando, infine, si calmarono entrambi, Draco la guardò seriamente.

“Sarà meglio che tu vada. Si staranno preoccupando!”

“Sì, allora…ci vediamo…”

“Ciao!” la salutò lui con un cenno del capo.

Ginny gli sorrise; dopodiché si incamminò giù per il sentiero, tornando alla festa. Era stato carino parlare con Draco, ma anche così assurdo. In fondo, non era così disgustoso se ci metteva un po’ di impegno. E, forse, aveva anche ragione su Harry e Hermione. Era giunta l’ora della verità, dovevano sapere tutto ed essere liberi di vivere le loro reali emozioni.

Ron e Hermione stavano ancora ballando: sembravano instancabili. Harry, invece, leggermente infastidito li fissava dal tavolo riservato a loro. Ginny, recuperando tutto il suo coraggio, lo raggiunse.

“Harry?”

“Ginny…-sospirò lui, seccato-…non ho camb…”

“Lo so, ascoltami. Voglio solo parlarti di una cosa. Posso sedermi?”

Harry le fece un vago gesto con la mano e Ginny si sedette accanto a lui.

“Vogliono recuperare il tempo perduto al Ballo del Ceppo, eh?” provò a scherzare Ginny, notando l’insistente sguardo di Harry sui due neo-piccioncini.

“Sembra proprio così…” commentò con acidità Harry, bevendo l’ultimo sorso del suo drink.

Nel vederlo così infelice, Ginny si sentì tremendamente in colpa: Harry non l’avrebbe presa bene, ma doveva rischiare, per amore della sua felicità.

“Lo sai, Ginny, io ho sempre saputo che a Ron piaceva Hermione.- iniziò a dire Harry- ma, prima dell’anno scorso, non avrei mai detto che valesse anche il contrario. Hermione ha mostrato un certo interesse per Krum, ma non ha fatto lo stesso con Ron, anzi…sembrerà assurdo, ma c’è stato un momento in cui…”

“In cui?” lo esortò Ginny, vedendolo sorridere fra sé e sé.

“In cui pensavo che…fossi io a…piacerle…”

Ginny, il cui senso di colpa diventava sempre più opprimente, si guardò le mani: “Quando?”

“Due natali fa, quando Cho mi ha baciato, Hermione mi era sembrata strana. Insomma era completamente l’opposto di quando qualche mese fa ti ho baciata! “

“Cioè?”

“Quando le ho detto che Cho mi aveva baciato, non era raggiante come quando io ti ho baciata! Sembrava più…infastidita! Almeno questo è quello che ho pensato con il senno di poi! Al momento non ci aveva fatto molto caso! Probabilmente mi sono sbagliato!”

“A te piace Hermione…”

“Oh, no…non credo!” si affrettò a rispondere lui.

“Harry, non era una domanda! L’ho capito da sola e già da tanto!”

Harry inarcò un sopracciglio: “Che…che vuoi dire?”

“Sai, tu mi sei sempre piaciuto e per farmi notare da te ho provato di tutto: ignorarti, frequentare altri ragazzi per attirare la tua attenzione diventando una…facile, ma non ci sono riuscita. Tu eri troppo preso da Cho e, anche quando le cose tra di voi stavano peggiorando, credo che abbia cominciato a riflettere su Hermione, su quello che rappresentava per te. Hermione era la ragazza più vicina a te, la più importante, forse, nella tua vita.”

“Ginny, dove vuoi arrivare?” chiese Harry, ansioso.

“Io…ecco, mi piacevi veramente e volevo averti a ogni costo. Perciò ho…usato…una pozione d’amore!” rispose Ginny, esitante.

“Una pozione d’amore? È per questo che mi sono innamorato di te?” esclamò Harry scandalizzato.

“Ho cominciato a usare prima quella di Fred e George durante l’estate scorsa e, mentre eravamo a Hogwarts, mi sono fatta aiutare da Lumacorno!”

“Lumacorno? Lumacorno ti ha aiutata?!”

Harry faceva fatica a crederci, ma, effettivamente, pensandoci bene…tutto combaciava alla perfezione!

“Sì, mi ha aiutata perché in noi ha rivisto i tuoi genitori!”

“Ah, sì, gran bella motivazione! Davvero, complimenti!” esclamò Harry, estremamente arrabbiato.

“Ti prego, Harry, calmati!”

“Spiegami una cosa! – continuò lui, ignorandola, ma cercando di calmarsi per non attirare troppo l’attenzione degli altri invitati- Perché hai detto ad Hermione che non ti interessavo più?”

“Ecco…ho dovuto mentire anche a lei perché sicuramente non avrebbe approvato…”

“Vorrei ben vedere!”

“E perché anche su di lei abbiamo usato la pozione…”

Harry rimase interdetto per qualche secondo: “Anche Hermione è sotto la pozione d’amore?”

Ginny annuì.

“Quel…- disse lui, temendo la risposta-…abbiamo…a chi si riferisce?”

“Me e Ron!”

“Non ci credo!”

“E’ la verità, Harry. Anche lui era geloso di voi!”

Harry stava facendo uno sforzo enorme per trattenere tutta la sua delusione e il suo rancore: “Come avete potuto? Noi ci fidavamo di voi!”

“Mi dispiace, Harry. Ti prego di perdonarci, se puoi!” disse lei, cominciando a piangere.

“Perché me l’hai detto adesso?” domandò lui, ignorando volutamente la sua richiesta di perdono.

“Perché stai per affrontare un viaggio pericoloso e voglio che sia libero di vivere le tue emozioni.”

“Gentile da parte tua!” commentò con sarcasmo Harry.

“Harry, ti scongiuro, perdonami!”

“Non so se riuscirò a perdonare te o…- disse Harry, mentre i suoi due migliori amici li stavano raggiungendo-…Ron!”

Ron e Hermione, tutti rossi in viso per essersi scatenati in pista, si erano avvicinati, notando che Harry e Ginny stavano discutendo, e ora li guardavano con curiosità.

“Che succede?” chiese Hermione.

“Perché non lo chiedi a quelli che io chiamavo amici??” esclamò Harry, senza smettere di guardare Ron in cagnesco.

Da parte sua Ron arrossì visibilmente e, intuendo cosa fosse successo, guardò la sorella che piangeva. Così Harry si avvicinò a lui e gli puntò minacciosamente un dito sul torace.

“Sarà meglio che le spieghi tutto!- disse, indicando con il capo Hermione- Ho come l’impressione che lei riuscirà ancora a perdonare entrambi!”

Detto questo, Harry si allontanò dal loro tavolo. Andò a sedersi al bancone del bar, prendendo un bicchiere di idromele e osservando la pista da ballo:  c’erano Fleur e Bill, i signori Weasley, Remus e Ninfadora, Neville e Luna…

Improvvisamente si sentì solo: con tutti i problemi che aveva, la ricerca dei quattro Horcrux, il dover affrontare per l’ultima volta Voldemort, adesso ci si mettevano anche Ron e Ginny e la loro geniale idea di somministrare a lui e a Hermione una pozione d’amore per separarli. Ma come avevano osato controllare a quel modo i loro sentimenti? Si erano comportati esattamente come Merope, la madre di Voldemort. Lei, però, era veramente disperata. Ron e Ginny avrebbero potuto parlarne con lui ed Hermione: sicuramente insieme avrebbero trovato una soluzione. Anche se, effettivamente, non potevano ignorare quello che stava nascendo tra Harry ed Hermione, ma che era stato bruscamente interrotto da quella dannata pozione d’amore.

Non appena Harry vide Hermione allontanarsi dal tavolo di Ron e Ginny, la seguì immediatamente.

“Hermione?!”

Hermione, una volta fuori dal ristorante, si voltò verso Harry: non stava piangendo. Era semplicemente sconvolta, arrabbiata, delusa…

“Te l’hanno detto?”

“Sì. Ancora non ci posso credere. Come hanno potuto arrivare a tanto?”

“Me lo sono chiesto anch’io!”

Hermione si portò una mano sulla fronte:”E io? Come ho potuto non accorgermene? Un intero anno sotto amortentia…da drogata…e non l’ho capito!”

“Non è colpa tua, Hermione. Nessuno se ne sarebbe accorto!”

“Se non fossi stata così ossessionata da Ron…”

“Ma era l’effetto dell’amortentia…”

“Già!”

Hermione, ancora agitata, guardava per terra. Harry sentì un leggero imbarazza crescere in lui. Era la prima volta che rimaneva solo con Hermione, dopo aver capito che quello che li legava stava lentamente superando l’amicizia e andando verso qualcosa di più profondo.

“Cosa facciamo adesso?” chiese Harry.

“Io…voglio andarmene da qui, il più presto possibile!”

“Oh…va bene!”

Hermione lo guardò negli occhi, sconcertata, quasi incredula: “E dove andiamo?”

“Beh, io pensavo che potevamo andare a Godric’s Hollow; in fondo, rientrava comunque nei nostri piani!”

“Sì, è vero!”

“Allora…cosa ne pensi?”

“D’accordo, andiamo! Ma prima dovremmo avvisare la signora Weasley…”

“Hai ragione!”

Così Harry ed Hermione avrebbero presto raggiunto casa Potter e si sarebbero sistemati lì, per poi andare alla ricerca degli Horcrux. Una situazione veramente bizzarra, ma anche particolarmente e improvvisamente piacevole per Harry. Chissà che il loro rapporto non avesse potuto subire un ulteriore sviluppo.

 

 

 

Allora, che mi dite? Il prossimo capitolo si intitola Fire and Ice…a cosa si riferisce?dai dai, indovinate!

A presto

Kia85

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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