Il ragazzo che Elena, come tutti gli studenti della mia classe, una buona parte dell’indirizzo linguistico e quasi metà del resto della scuola, chiamava pazzo, in realtà è Edward Masen.[...]
Io non credevo che fosse pazzo,perché,bhe,come avrei potuto? Nemmeno lo conoscevo. Ed era questo quello che cercavo disperatamente di far capire ad Elena, che erano solo pregiudizi. Nessuno conosceva davvero Edward, quindi non poteva giudicarlo.[..]Appena pronunciate quelle parole pensai di aver fatto un atroce errore nell’avergliele dette, non cercavo il suo sguardo, sapevo già che sarebbe stato arrabbiato.
Ma poi mi resi conto, che non avrei potuto realmente sapere se era arrabbiato se non avessi guardato.
Né se era pazzo se non lo avessi conosciuto.[...]