Film > L'attimo fuggente
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Autore: Jacqueline Crayle    12/06/2011    3 recensioni
Carolyn, ragazza americana di 19 anni, arriva nel collegio di Welton insieme ad altre quattro compagne, chiamate a rappresentare il primo tentativo di integrazione delle ragazze nell’istituto maschile.
Per meglio ambientarsi, vengono affidate al mitico gruppetto composto da Todd Anderson, Knox Overstreet, Charlie Dalton, Steven Meeks e Philip Grey (da me aggiunto) i quali, a due anni di distanza dalla morte di Neal, si prenderanno a loro modo cura delle ragazze.
Se volete fare un salto e dire la vostra... leggere non acceca ;)
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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'Touché'
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Capitolo 7
(Novembre)


 
 

< Io davvero non capisco, lui lo sa o non lo sa? >
Le tre amiche erano sedute a gambe incrociate sul morbido tappeto della Sala Comune, davanti al caminetto scoppiettante, e Tessie aveva ripreso a fare il terzo grado a Carolyn.
< Se quello che intendi è ‘sa di piacermi’ allora no, credo di no >
Rispose per l’ennesima volta la ragazza, guardandosi alle spalle e controllando che il gruppo di compagni composto da Philip, Charlie, Knox, Todd e Meeks fosse ancora concentrato sul ripasso di Storia.
< Io ho uno scoop! > Sussurrò Sybil con l’aria di chi la sa lunga, sdraiandosi a pancia in giù sul tappeto e guardando furbamente Carolyn, una luce di follia negli occhi!
< L’altra sera ero con Charlie… >
< Approposito > la interruppe rapida Tessie, spostando su di lei lo sguardo, < Dov’è che sparite sempre voi due? >
< Sala trofei > rispose prontamente Sybil, facendo l’occhiolino all’amica, < Molto romantico per sbaciucchiarsi >
< Scusate, possiamo tornare a me? > le riprese Carolyn, schioccando le dita sotto i loro nasi.
< Scusa. Dicevo > riprese Sybil, < L’altra sera ne parlavo un po’ con Charlie, sai, il nostro patto >
Carolyn annuì con la testa.
Erano passate più di tre settimane dal fatidico week-end, e ancora non aveva trovato il coraggio di parlare a Knox, ma aveva chiesto all’onnisciente amica di indagare per conto suo.
< Mi ha detto che Knox gli chiede di te, di tanto in tanto… >
Carolyn saltò sul posto, sventolando freneticamente le mani!
< Non pronunciare il nome! > bisbigliò agitata, girandosi per l’ennesima a controllare che i ragazzi fossero troppo presi dallo studio per poterle sentire.
< …Ovviamente Philip non lo sa, o andrebbe su tutte le furie > continuò Sybil, senza dar retta alle preoccupazioni dell’ansiosa amica.
< Credo > intervenne Tessie, sporgendosi a sua volta verso le amiche, < Che del gruppo dei ragazzi, l’unico a saperlo sia proprio Charlie. Perché Todd non mi ha accennato niente in proposito >
Il fuoco scoppiettava nel caminetto, proiettando vivaci giochi di luce sul gruppetto e aumentandone l’atmosfera cospiratrice!
< Approposito > Sybil si avvicinò paurosamente al viso di Tessie e fece finta di scrutarla con occhio clinico, come il medico che cerca tracce di malattia sul volto del paziente, < Tu e l’orsacchiotto vi siete decisi a fare qualcosa di estremo tipo prendervi per mano o ancora niente? >
Le guance della ragazza avvamparono all’istante, mimetizzandosi con la fiamma che scoppiettava dietro di esse!
< Ma che dici? E’ solo un bravo tutor! >
< Sé, sé, sempre a negare. Intanto il tuo bel visino ha preso fuoco, e non solo lui! > rise Sybil, indicando un angolo del caminetto.
La gonna di Tessie era finita un po’ troppo vicina alle fiamme, e iniziava a fumare pericolosamente!
< Maledizione! > esclamò questa, balzando prontamente lontano dal fuoco e battendo freneticamente la mano sul lembo di stoffa semi-carbonizzato!
< Ricapitolando >
Sybil era tornata a concentrarsi su Carolyn, come se nulla fosse accaduto.
< Tu sei definitivamente cotta di… tu-sai-chi > un’occhiataccia dell’amica l’aveva portata a evitare di pronunciare il nome tabù, < Gli unici a saperlo siamo noi tre e Charlie; Knox sospetta ma in tre settimane di tempo non avete fatto neanche mezzo passo avanti >
< Cerchi di farmi sentire meglio? > chiese Carolyn, alzando scettica un sopracciglio.
< No, ho il dono della sintesi! > rispose allegra Sybil, e continuò.
< Abbiamo assistito a una litigata dei due piccioncini, e questo è assai positivo per noi… >
Sybil non si faceva certo scrupoli nel gioire malvagiamente delle disgrazie altrui!
< …Lui è in rotta con lei e spunti fuori tu, non è buffa la vita? >
< Che risate >
Carolyn non riusciva proprio a condividere l’entusiasmo dell’amica: la faccenda le piaceva sempre meno.
**
 
Il giorno seguente, i ragazzi dell’ultimo anno furono costretti a interrompere l’intervallo di metà mattina e a correre negli spogliatoi, a cambiarsi per l’ora di ginnastica.
< Avete dieci minuti! >
Aveva sbraitato dall’ingresso il professor Collins, interrompendone il ‘break’ delle ragazze e facendo saltare per aria l’assonnata Geraldine (insieme alla tazzina di caffè che aveva in mano!).
Le cinque ragazze si erano dovute sistemare in una specie di sgabuzzino, pieno di vecchi palloni, reti da gioco, racchette rotte e attrezzi ginnici vari, allestito a spogliatoio per l’occasione.
Si infilarono tutte e cinque la tuta grigia con la ‘W’ fiammante di Welton cucita sul petto, strinsero il cordino dei larghi pantaloni e appallottolarono le divise sul cesto dei palloni da Rugby.
 
Quando uscirono in giardino, trovarono i compagni già cambiati e allineati al centro del fazzoletto di terra rossastra, sul limitare del bosco.
Si affrettarono e si misero in fila con loro, giusto in tempo per l’arrivo del professore.
< Alle nuove arrivate > esordì questi, sbraitando da sotto i baffoni, < Novembre è il mese della scherma con fioretto. I ragazzi si esercitano in questo rettangolo di terreno coperto di sabbia rossa perché è l’unico su cui non cresce l’erba e su cui non rischiano di cadere e ammazzarsi >
‘Evviva la sincerità!’
< Per voi c’è una bella panchina laggiù in fondo > aggiunse poi, indicando una panca di legno posta sul limitare dell’arena sabbiosa, dove iniziava il bosco di faggi.
< Starete lì, ferme, in silenzio, prendendo appunti su quello che vedete. A fine mese ci sarà un test teorico tutto per voi >
Tessie, Sybil e le gemelle si stavano già dirigendo mogie e ubbidienti al loro posto, ma Carolyn alzò con fare deciso la mano.
< Perché non possiamo partecipare agli allenamenti? > chiese, senza aspettare il permesso di parlare.
Diverse teste si girarono a guardarla sconvolte (compresa quella di Philip) mentre, alle spalle del professore, Charlie si sbracciava facendole segno di stare zitta!
< Perché siete donne, ecco perché > le sbraitò contro questi, in risposta.
< Chiedo di potermi allenare con gli altri ragazzi > insistette Carolyn, senza abbassare lo sguardo, sfidando coraggiosamente l’imponente e minaccioso professore, il quale scoppiò a ridere.
< Prego, madama, si accomodi! > rispose in maniera ironicamente galante, facendole un inchino falsamente reverente e sorridendo beffardo.
Carolyn non se lo fece ripetere due volte.
Con passo marziale, si diresse verso la cesta indicata dal professore e ne estrasse le poche cose che le occorrevano: una pettorina leggera, ginocchiere bianche e un fioretto da 90 centimetri.
< Ma sei matta? Vuoi farti sbattere fuori dalla scuola? > Philip si era avvicinato a sua volta alla cesta, e la guardava con aria severa e apprensiva. Charlie gli diede manforte.
< Sì, Joan, ti massacrerà, pensaci bene >
Carolyn sbuffò e li guardò entrambi con occhi fiammeggianti.
< Punto numero uno, non può ‘sbattermi fuori’ perché sono figlia del rettore, punto numero due non sono una sprovveduta. Quindi lasciatemi fare >
Sotto lo sguardo delle amiche (Sybil e Tessie avevano già iniziato a muoversi irrequiete sulla panca!), di Philip e dei ragazzi (Knox compreso), raccolse i boccoli castani in una corta coda, si assicurò la pettorina bianca sul petto (stringendo accuratamente ogni laccetto), infilò le ginocchiere sulle gambe esili e impugnò l’arma.
 
< Disponetevi a coppie su due file, in centro all’arena > ordinò il professor Collins, soffiando nel fido fischietto, < La ragazzina con me > si rivolse poi a lei.
Tra il mormorio generale, gli alunni si misero su due linee frontali, e il professore si piazzò davanti a Carolyn. Era robusto e lei esile, ma questo avrebbe solo giocato a suo vantaggio.
< Niente casco? > le chiese, sorridendo sardonico.
< Mi attutisce i sensi > si limitò a rispondere lei.
< IN GUARDIA >
Gli alunni si posizionarono.
Poi il fischietto squillò, e il duello ebbe inizio.
Collins menò subito su Carolyn un fendente dall’alto, intenzionato a piegarle il fioretto con la forza, ma andò a vuoto: la ragazza schivò, guizzando di lato, e sferrò rapida il suo attacco.
Collins non si fece cogliere alla sprovvista e, senza arrestarsi, cercò di colpirla ferocemente di lato. Carolyn si limitò ad abbassarsi.
Il professore si fermò un istante per caricare il successivo fendente e la ragazza, rapida, si insinuò sotto il suo braccio e lo colpì al fianco col fioretto.
La punta dell’arma affondò dolcemente nel sottile spiraglio della pettorina.
< Touché! >
Carolyn sorrise soddisfatta, ancora protratta avanti, in una posa assai elegante.
Il professore restò perplesso per un istante, guardando stupito l’arma puntata contro il proprio fianco, mentre un brusio d’ammirazione iniziava a serpeggiare tra le due file di alunni: il combattimento era durato poco più di un minuto.
La maggior parte dei ragazzi aveva assistito come pietrificata, e i pochi che avevano iniziato a duellare avevano smesso per assistere allo scambio di colpi tra la ragazzina e il gigante.
< Fortuna > sbuffò quest’ultimo, scostando malamente con la mano libera l’arma di Carolyn e rimettendosi in posizione.
< DA CAPO >
 
Vista la misera fine della sua strategia di forza, il professore pensò di puntare sulla tecnica e sulla velocità. E in principio sembrò una scelta vincente.
Carolyn era così impegnata a rispondere colpo su colpo, che apparentemente non aveva spazio per andare all’assalto.
In realtà studiava la tattica dell’avversario, e dopo pochi minuti poté prevederne le mosse.
Lo lasciò libero di attaccare, per dargli l’impressione di avere la meglio, poi, quando Collins sentì la vittoria in pugno e si abbassò per un ultimo fendente verso il basso, la ragazza si limitò a saltare.
Con un unico ampio gesto, bloccò il fioretto nemico al suolo con un piede, puntandogli il proprio al collo.
< Touché. Di nuovo >
Dagli alunni si levò un applauso.
Philip e Charlie gesticolavano raggianti e Knox (Carolyn non poté fare a meno di notarlo), la guardava ammirato!
< Maledetta la mia anca > Si lamentò il professore, ricomponendosi e tastandosi il fianco.
< Tutto merito dei miei acciacchi, hai avuto gioco facile >
Carolyn pensò che non valeva la pena ribattere, e si limitò a sorridere, godendo del dolce sapore della vittoria.
Non le era sembrato il caso di informare il professore dei trofei ricevuti nella squadra femminile di scherma gli anni precedenti!
 
< Ora basta giocare. Allenatevi a turno tra di voi >
Carolyn passò davanti a Todd.
Non ci volle molto perché battesse anche lui, e le cose non andarono diversamente per Meeks, né per gli avversari successivi.
L’entusiasmo dei compagni andava via via aumentando, ma Carolyn non sentiva niente: pensava solo a combattere e a sfogarsi, il corpo che si muoveva preciso ed elegante, schivando assalti e fendenti.
Non ebbe la soddisfazione di batterli tutti, ché le campane dell’orologio batterono la fine dell’ora e l’inizio del pranzo.
Le ragazze la raggiunsero correndo.
< Sei proprio un maschiaccio! > commentò Annabelle, affiancata da Genoveffa, guardandola sdegnata e dandole rapidamente le spalle per dirigersi a pranzo.
< Oddio, ma è fango quello che hai nei capelli? Aaaaaah! > strillò Sybil, saltando in braccio a Tessie, in una perfetta imitazione di Anastasia.
La rossa scoppiò a ridere, scrollandosi l’amica di dosso.
< Se non ti avessimo già vista duellare tante volte, non ci avremmo creduto neanche noi! >
Carolyn le sorrise raggiante di rimando.
< Voi cominciate ad andare e tenetemi un posto a tavola, io mi disfo di questi attrezzi >
Le due amiche si incamminarono, e con loro il professore (ancora nero di rabbia!) e la restante parte dei compagni.
Solo uno rimase indietro.
< Sei una forza della natura! >
Knox era proprio dietro di lei, e la guardava sorridente.
Carolyn rimase per un attimo interdetta, tra lo stupito e il compiaciuto!
< Grazie! > si limitò a rispondere, sciogliendo i morbidi capelli e passando nervosa una mano tra i corti boccoli castani.
< Mi dispiace non aver avuto l’onore di sperimentare tanta furia > continuò il ragazzo, avvicinandosi di un passo.
Carolyn notò che non si era tolto le protezioni, e che teneva ancora in mano il fioretto.
< Vuoi un duello? > propose, sperando di aver interpretato correttamente i segni e, con suo gran sollievo, il sorriso di Knox si allargò.
< Con piacere! > le rispose, superandola e battendo con il piede la terra dell’arena.
< Io però ho appena pulito gli scarpini dalla sabbia > aggiunse Carolyn, indicando con una mano i propri piedi e con l’altra il bosco alle loro spalle, < Ti dispiace se ci spostiamo verso l’interno? >
Knox appoggiò il fioretto sulla spalla e la seguì.
**
 
Camminarono per un po’ tra gli alberi, finché non trovarono uno spiazzo pianeggiante.
< En garde! > le sorrise lui, mettendosi in posizione.
Carolyn lo guardò. Era proprio bello.
‘Smettila e concentrati!’
Si dispose all’attacco e il duello ebbe inizio.
Carolyn socchiuse gli occhi, finché non sentì il colpo di Knox che fendeva l’aria e calava su di lei.
Lo schivò all’ultimo momento con uno spostamento laterale ampio ed elegante, e iniziò a prendere confidenza con lo spazio in cui si muoveva.
Le foglie secche rendevano il terreno scivoloso e poco adatto al combattimento, e gli alberi della radura sembravano muoversi circolarmente intorno a loro, disorientandola.
Come se non bastasse, non riusciva a staccare gli occhi da Knox il quale, con movimenti precisi ma da manuale, avanzava verso di lei, il fioretto in pugno.
Iniziò a retrocedere.
‘Dov’è finita la tua forza? Dov’è finita la tua concentrazione?’
Si riebbe, stringendo più forte la presa sul fioretto, fino a sbiancare le nocche delle mani.
I loro corpi si muovevano come danzando, avanti e indietro, destra e sinistra, in movimenti coordinati e speculari.
Intorno a loro, tutto taceva.
Per Carolyn non esisteva la fame né la sete, non sentiva i muscoli dolerle nello sforzo, aveva orecchie solo per gli ansimi dell’avversario, e occhi solo per il suo sguardo.
‘I suoi occhi’
Non erano solo castani, no.
Erano legno, noce e sottobosco insieme.
E in quelli si perse. Un attimo di più. Un attimo di troppo.
Il fioretto le volò via di mano e lei finì con la schiena contro il tronco di faggio più vicino.
 
< Touché >
Il viso di lui era a un soffio dal suo.
Poteva sentire il profumo pungente di dopobarba delle sue guance unirsi a quello vagamente umido della corteccia contro cui era finita.
Poi i suoi magnifici occhi castano si chiusero e, con immenso stupore di Carolyn, si avvicinarono.
Chiuse gli occhi a sua volta non appena sentì le labbra umide del ragazzo appoggiarsi sulle proprie.
Avevano il sapore della rugiada e dell’acqua fresca, e per il corpo stanco di Carolyn fu come un balsamo purificatore.
Si sentì attraversare da un lungo brivido, che la percorse dalla punta dei piedi alla testa.
Rispose al suo bacio con dolcezza, immergendo le mani nei suoi capelli.
I due fioretti caddero a terra, incrociandosi e tintinnando.
Le mani scivolarono sui reciproci corpi, stringendosi in un abbraccio mozzafiato.
Schiacciato tra l’albero e Knox, il petto morbido di Carolyn si alzava e abbassava freneticamente, premendo contro quello piatto di del ragazzo.
Ma non aveva bisogno d’aria, no.
I suoi baci e il suo tocco erano ossigeno per lei, le davano la stessa carica di vitalità del combattimento, e vi si abbandonò totalmente.
Le mani sapienti di Knox erano corse con urgenza a posarsi sui fianchi morbidi di Carolyn, le dita avevano sollevato di una manciata di centimetri la felpa grigia e accarezzavano la pelle scoperta e leggermente accaldata.
Non importava che la corteccia le stesse graffiando la schiena, non importava che le foglie, danzandovi intorno, cadessero e si impigliassero nei loro capelli, continuarono a baciarsi, con riscoperto trasporto, come se il mondo iniziasse e finisse in quell’abbraccio.
Carolyn non si era mai sentita tanto viva!
Le sue mani si muovevano da sole sulla schiena di Knox, afferrando e stropicciando la stoffa della tuta, e le sue labbra non dovevano far altro che assecondare e seguire i baci che, a ripetizione, il ragazzo le regalava.
Le foglie del povero arbusto erano quasi tutte a terra quando si fermarono, felici e ansimanti.
Knox aveva sciolto l’abbraccio, e osservava il fisico morbido di Carolyn, abbandonato a se stesso contro l’albero, i vestiti e stropicciati dal contatto dei loro corpi e i capelli bizzarramente scompigliati!
La guardò una volta di più negli occhi, sorridendo, poi le diede le spalle e si allontanò.
Carolyn si accasciò a terra, sedendosi sul tappeto di foglie e inspirando a fondo.
‘Woh’
Fu l’unica cosa che le venne in mente!
 
Lasciò passare qualche minuto ancora, poi si alzò.
Ma aveva fatto male i conti: il piede si incastrò sotto una radice, e Carolyn cadde a terra, dolorante.
< Merda >
Tentò di rialzarsi, ma una stilettata di dolore alla caviglia la fece rovinare nuovamente.
Puntellandosi sul terreno con i gomiti iniziò a strisciare, trascinandosi dietro la gamba ferita, fino ai limiti della radura.
< CAROLYN >
La ragazza aguzzò la vista, sforzandosi di credere a un simile colpo di fortuna: Philip e Todd correvano preoccupati verso di lei.
< Carolyn! >
La raggiunsero, e il fratello si accasciò al suo fianco.
< Che diavolo ti è successo?! Non ti abbiamo vista arrivare a pranzo e Sybil e Tessie ci hanno mandato a cercarti >
< Stavo facendo una passeggiata nel bosco, ma devo essermi presa una storta > spiegò la ragazza, con una smorfia di dolore.
< Aspetta ci penso io > Philip tentò di agguantarla e sollevarla.
Di fianco a lui, Todd era in piena agitazione.
< Dobbiamo portarla in infermeria… forza… tirala su… per il braccio… fai piano… afferrale la spalla… >
< Grazie per il tifo Todd, ma vorrei anche una mano! > sbuffò Philip, spazientito e vagamente irritato.
Carolyn fece in tempo a sentire i ragazzi sollevarla da terra, prima di chiudere gli occhi e svenire.
**
 
< C’è nessuno? Charlie, sei qui? >
< Sì, Knox, terzo lettino da destra, l’unico con la tenda tirata >
La tenda di cerata bianca, chiusa intorno al lettino dell’infermeria, si aprì scorrendo.
< L’infermiera non voleva farmi entrare. Come sta? >
< Perché non me lo dici tu >
< Che intendi dire, Charlie? >
< Lo sai benissimo, Knox >
Silenzio.
< Ok, l’ho baciata >
Un’imprecazione silenziosa.
< Come diavolo ti è venuto in mente? >
< E’ una storia lunga… >
< Scommetto che inizia con un colpo in testa >
< Non è stato intenzionale. Combattevamo, e lei era così… siamo finiti contro un albero e… >
< Ma bravo, un vero cavaliere d’altri tempi! >
< …Può sentirci? >
< No, è sedata >
Ancora silenzio.
< Provi qualcosa per lei? >
< Non lo so… forse >
< Devo ricordarti che sei praticamente fidanzato con Chris? >
< Sì, approposito, non dire niente a Philip ok? Sai quant’è protettivo >
< Sì, d’accordo. Ma tu non fare mai più una cazzata simile >
< Non posso prometterti niente. Lei è… >
< Bella, forte, affascinante, e zona proibita! >
Il compagno sbuffò.
< Se non sapessi che sei cotto della bella Sybil direi che tieni un po’ troppo a Carolyn >
< Geloso? >
Ancora silenzio.
< Andiamocene, Knox. O gli altri si preoccuperanno >
< Tra un attimo >
Si udì di nuovo il rumore metallico della tenda che veniva scostata, ei passi di Charlie allontanarsi.
 
Di nuovo soli.
Carolyn è stordita, ma può sentire. E quello che ha udito l’ha convinta a restare immobile!
Ma Knox non lo sa.
Osserva quella creatura, così docile e indifesa nel sonno, e qualcosa nel petto gli si stringe.
Appoggia piano le mani sul materasso, sperando di non svegliarla, e si china sul suo viso.
Un unico, casto bacio.
Carolyn per poco non apre gli occhi, ma riesce a controllarsi.
Sente le labbra ancora umide del ragazzo accarezzare le proprie e poi staccarsi, altrettanto dolcemente.
Vorrebbe che indugiassero ancora un po’, per poterne conservare il sapore più a lungo, ma loro si allontanano.
Knox le appoggia una mano sulla fronte e l’accarezza.
< Overstreet? >
Il ragazzo ritrasse la mano velocemente! *                                * (Il cambio di tempo è voluto, n.d.A.)
< Sybil! Tessie! >
Le due ragazze lo scrutavano alquanto insospettite.
< Non è quello che sembra! > si affrettò a giustificarsi lui.
Sybil aggrottò le sopracciglia.
< Sembra che tu le stia sentendo la febbre >
< … allora è esattamente quello che sembra! >
< Sparisci >
Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte!
< Oh, Carolyn… > Tessie si avvicinò preoccupata al lettino, prendendo nella propria la mano dell’amica, la quale aprì finalmente gli occhi e si mise a sedere, < …Come diavolo ci sei riuscita? >
< Ramo contro Carolyn, ha vinto il ramo >
Sybil sembrava meno interessata alla questione incidente.
< Che cosa ci faceva lui qui? >
< E’ una storia lunga, Sybil >
< Scommetto che inizia con un bel colpo in testa! >
‘Touché!’
< Mi ha baciata… >
< CHE COSA?! > Tessie era fuori di sé! Si sedette eccitata sul materasso, seguita a ruota da Sybil.
Il quel momento arrivò anche l’infermiera.
< Chi l’ha baciata?! >
< Il buon Dio > rispose prontamente Sybil, zompando giù dal lettino!
L’infermiera la scrutò torva e si avvicinò a Carolyn.
< Mentre eri sedata ti ho sistemato e fasciato la caviglia. Bevi questo >
Le mise in mano un bicchiere contenente un liquido color pesto dall’odore nauseante.
< Bleah! > Carolyn storse il naso, < Che cos’è? >
< Sei sottosopra a causa del sedativo > rispose questa, < Lo si da a chi sta male di stomaco >
< E’ sicura che non accada il contrario?! >
L’infermiera le lanciò un’occhiataccia e si allontanò, richiudendo la tenda.
< Raccontaci subito tutto! > attaccò Tessie, non appena cessato il rumore dei passi.
< Sono ancora un po’ stordita… rimandiamo a domani? >
Sybil sbuffò sonoramente, < Neanche un raccontino breve breve? >
< Buona notte, Sybil! >
Anche le due amiche scomparirono dietro la tenda e Carolyn, finalmente, si addormentò.
 

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Capitolo un po’ più lungo del previsto!
Per inciso, lo so che Nuwanda è Nuwanda, ma il mio amore sarà sempre per Knox!!! <3
(Non si è capito?!)
Quindi, molta invidia per la cara Carolyn che ha ottenuto finalmente quello che voleva (Ghrr) e tante felicitazioni alla non-coppia!
Eh già, perché resta da capire se Knox lascerà la smorfiosetta (scusate… mai sopportata quella Chris!) per Carolyn o no! Mah… chissà…
Quindi riassumendo abbiamo: Sybil e Charlie che ci danno fin troppo dentro, Tessie e Todd che ancora non si sciolgono e Romeo e Giulietta in preda ai casini!
Bene!
Che dire, ho un’immaginazione un tantino pessima ^^
Spero che il capitolo vi sia piaciuto comunque!
A presto : )
Lily
p.s. VOTA 4 SI' AL REFERENDUM E RAGGIUNGIAMO IL QUORUM
  
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