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Autore: MissLeaMichele    12/06/2011    4 recensioni
Allora...io di questa FF avevo già postato qualche capitolo con un altro titolo, ma visto che c'è stato...diciamo un disguido tecnico (ho dimenticato la password dell'altro account xD) Devo ripostarla tutta per aggiugerci altri capitoli perchè ora la stò pubblicando da un nuovo account.
E'la prima storia che scrivo e che pubblico in assoluto,ed è una Klaine, visto che li adoro *___*
Quindi, siate buoni nei commenti!!E commentate per favore, ho davvero bisogno di sapere cosa ne pensate per scrivere ancora!! ;)
La storia inizia dop la 2x16 e non tiene conto degli avvenimenti che sono successi dopo.
Buona lettura!!!
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Kurt era già stato a casa di Blaine, quando dovevano provare i loro duetti per i Warblers, ma mai in qualità di fidanzato.
Era una villetta che si trovava in uno dei quartieri residenziali di Westerville, e a Kurt piaceva.
Più che altro, quello che gli piaceva della casa era la camera di Blaine. Anzi, la adorava.
La adorava perché era completamente diversa dalle altre stanze, dove nulla era fuori posto. Ma la camera di Blaine non era così. Era diversa,
perché rispecchiava la sua anima da “ragazzo ribelle”(se così si poteva definire, visto che in quella villetta se solo spostavi qualcosa di un centimetro
dal posto assegnato eri considerato come una specie di “fuori legge dell’ordine”) in una famiglia così posata.
Era disordinata, c’erano tubetti di gel sparsi sulla scrivania insieme ai mille fogli di compiti e spartiti. Sulla libreria c’era tutta la catena di Harry Potter e le riviste di Vogue,
dalla prima all’ultima. La chitarra era appoggiata vicino al letto, almeno quello rifatto e pulito.

Insomma, un perfetto disordine, che stranamente a Kurt che era un amante dell’ordine, faceva impazzire.

Parcheggiata la macchina, i due ragazzi si aiutarono a vicenda per riuscire a scendere, ancora parecchio doloranti. A casa non c’era nessuno,
così Blaine tirò fuori le chiavi ed entrarono “Vado a prendere l’occorrente in bagno, tu aspettami in camera via…spero che ti ricordi dove si trova!” disse guardando
preoccupato Kurt, viste le condizioni del suo occhio.
“Va bene!!Comunque certo che mi ricordo…non è che il pugno mi ha fatto perdere la memoria come invece stai pensando!!” rispose Kurt facendogli
una linguaccia e avviandosi su per le scale.
Raggiunse la camera, e per rendere l’attesa piacevole, si sedette sul letto e iniziò a giocherellare con il cuscino, portandoselo sulla faccia per assaporare
quel familiare e dolcissimo odore di Blaine. Quando però, gli venne in mente qualcosa di orribile a cui ancora non aveva dato peso,
ma che prima o poi avrebbe dovuto farlo:
cosa avrebbe detto a Burt, Finn e Carole quando sarebbe tornato a casa? Era inevitabile che non si sarebbero accorti del regalino
che Karofsky gli aveva lasciato poco prima.

“Kurt…Kurt ci sei??”- domandò Blaine fissandolo. Evidentemente l’aveva già chiamato diverse volte, ma lui, tormentato da quell’affannoso pensiero, non l’aveva sentito.
“Em, s-si scusa Blaine, stavo solo pensando”- rispose imbarazzato Kurt, lasciando di scatto il cuscino.
“A cosa??”- gli chiese il ragazzo divertito dalla reazione che gli aveva provocato, appoggiando le bende, le pomate e i cerotti a terra e sfiorandogli una spalla.
“Stavo pensando di uccidermi, ecco tutto. Che racconto quando torno a casa?Cioè, non è che posso arrivare e dire: Ei, ciao famiglia! Il ritorno al McKinley
è stato fantastico finché Karofsky e Azimio non mi hanno picchiato!!” disse con un tono sarcastico e rassegnato.
“Non hai tutti i torti” osservò Blaine, sedendosi accanto a lui. Kurt lo fulminò con lo sguardo, ma l’altro continuò “Oppure ti metti una benda sull’occhio e
dici che stai lanciando una nuova moda!”
Ora lo sguardo di Kurt era diventato perplesso. Molto perplesso, e concluse “Sai, a volte penso che la tua stupidità stia raggiungendo i livelli di quella di Finn”.
Blaine fece per ribattere, ma il ragazzo dagli occhi azzurri, scocciato gli tappò la bocca con la mano e gli disse “Se stai zitto ti dò un bacio”.
Perché quando il warbler cominciava a parlare di sé, era un po’ come Rachel Berry: non lo fermava più nessuno. Nessuno tranne Kurt,
che adorava provocarlo così solo per riuscire a sfiorargli le labbra.
Infatti Blaine si zittì subito, tolse delicatamente la mano la mano di Kurt dalla sua bocca e lo baciò sorridendo.

**
Passarono le due ore seguenti medicandosi le ferite e cercando di nascondere con il trucco l’occhio nero di Kurt (ma senza grandi risultati)
divertendosi chiacchierano tra una canzone e l’altra.
Verso le sei a Kurt squillò il cellulare “Oddio è mio padre…mi ero completamente dimenticato di avvertirlo!!
E adesso cosa faccio?!?”gridò Kurt spaventato.
“Manteniamo la calma!!”- disse Blaine allargando le braccia “Digli…digli che ti fermi a dormire qui da me”.
Kurt lo guardò alzando un sopracciglio “Ma sei matto??Sparerebbe a tutti e due con la pistola che tiene nel
cassetto!!E poi, domani devo andare a scuola!!”.
Blaine allora strappò il telefono che ancora squillava dalle mani dell’altro, fece un bel respiro e rispose al posto suo. Kurt si gettò a peso
morto lungo sul letto, si coprì la faccia con lo stesso cuscino di prima e pensò senza volere ad alta voce “Oddio adesso sono spacciato”.
“Pronto, signor Hummel?”- rispose Blaine con la voce un po’ tremolante. Quando Kurt gli aveva detto che il padre teneva una pistola,
gli erano venute in mente delle scene raccapriccianti su come sarebbe morto, e questo non lo aveva sicuramente aiutato a mantenere la calma.
“Sì…chi parla??Dov’è mio figlio??L’avete rapito??!!?”- disse Burt arrabbiato.
“No, no…so-sono Blaine!Kurt in questo momento è occupato…comunque è a casa mia, e si scusa per essersi dimenticato di chiamarlo
e…non l’ha rapito nessuno! A parte questo, le volevo dire una cosa: siccome domani farò una gita con i warblers ed è stato invitato anche suo figlio,
questa sera si fermerà da me e quindi domani non potrà andare a scuola”- continuò, cercando di sembrare abbastanza serio e convincente.
Ci fu qualche secondo di silenzio” Sig…signor Hummel? C’è ancora?- domandò Blaine un po’ spaventato, schiarendosi la voce.
“Ok”- disse Burt “Fate buon viaggio allora”- e chiuse.

Kurt, nel frattempo aveva costretto il ragazzo a mettere il viva-voce e quindi aveva anche sentito tutto. Appena era finita la telefonata,
si era alzato dal letto, e aveva tolto il cuscino dal viso(anche se un po’ a malincuore visto che ormai si era perso nel profumo di Blaine),
con una faccia incredula e la bocca aperta come un pesce lesso.
“Modestamente”- disse Blaine sfoggiando soddisfatto uno dei suoi sorrisi più sexy “Ora se permetti vado a ordinare le pizze”.
E se ne andò lasciando il povero Kurt scioccato a fissare il vuoto e ripetere
“Ma…come diavolo a fatto?!?

 

Eccoci con il 4 capitoloooo...spero vi sia piaciuto!!!
Ringrazio come sempre tutti quelli che seguono e recensiscono...ma...perchè sempre meno recensioni???
Al primo capitolo erano 4, poi 3, poi 2...adesso ce ne sarà solo 1??
Per favoreeeee le recensioni mi rendono felice e mi spingono a scrivereeeeeeeeeee xD
Bacio,
Lea <3

  
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