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Autore: jasmine88    12/06/2011    3 recensioni
- Eric, posso farti una domanda un pò…personale? – dissi rigirandomi tra le opulente lenzuola color avorio di quello spendido letto king size. Diavolo, erano proprio le lenzuola più belle che avessi mai visto, e quel letto, quella stanza, tutto era straordinariamente perfetto. Ed io ero lì, seminuda, a pochi centimetri da Eric Northman... (Waiting Sucks!Ispirata dai promo degli ultimi giorni ho scritto una mia versione della Season 4.)
Genere: Introspettivo, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Eric Northman, Sookie Stackhouse
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Witches

CAPITOLO VI: Witches are coming

 

EPOV

 

La bionda continuava ad urlare.
- Vi prego, lasciatemi andare! Oh, mio Signore, Gesù Cristo Santissimo, aiutami! –

SARAH CRYING - Basta con questi piagnistei, biondina! – affermò Pam mentre faceva roteare gli occhi per l’esasperazione - Cosa ci facevi sulla statale per Bontemps? Le streghe devono davvero essere cadute in basso per mandare una come te da queste parti. –

Mi avvicinai a lei lentamente, sollevandole il mento per riuscire a guardarla in faccia. – Rispondi. – dissi con tono risoluto.

- Stavo…stavo andando a cercare…Jason…Stackhouse. – disse singhiozzando.

Il suo appariscente tailleur giallo canarino era irrimediabilmente ricoperto di sangue e notai che nonostante le catene a sorreggerla riusciva a malapena a tenere dritte le gambe. La paura la faceva tremare come una foglia.

- Sono…sono scappata da mio marito. Lui…non è più lo stesso da quando sono arrivate quelle…empie streghe. Non potevo rimanere in quel luogo profano! – continuò la Newlin.

- Si certo, tu sei scappata e io sono la fata turchina, come no. Non crederai mica che crederemo alle tue volgari bugie, stronzetta! – ingiunse Pam subito dopo averla colpita con un terribile schiaffo in pieno viso.

- Liberala Pam. – ordinai.

- Ma lei… -

- Ho detto liberala! Portala nel mio ufficio. -  mormorai mentre già risalivo le scale.

Un attimo dopo mi trovavo dietro la mia scrivania e una Sara Newlin ancora distrutta era seduta proprio di fronte a me.

- Avevi una storia con Stackhouse, giusto? – domandai cercando di rimanere il più tranquillo possibile.

La sola vista di quella donna mi ricordava Godric, ma quello non era né il momento né il luogo per soffermarmi a pensare alla sua morte, o all’immenso dolore che avevo provato.

La donna fece un lieve cenno di sì con la testa.

- Ho bisogno che mi racconti tutto ciò che sai su quelle streghe. –

- Non so se dovrei raccontare proprio ad un vampiro le cose che ho visto. Il Signore… -

- Ascoltami Sara – la interruppi – Credo che Jason, e tutti noi, siamo in grave pericolo. Sono certo che il tuo dio non vorrà permettere a quelle scellerate streghe di compiere i loro blasfemi incantesimi… -

- Oh, non ci avevo pensato. – rispose la bionda semplicemente. – Beh, in verità non è che io sappia molto. Credo che Steve, mio marito, sia stato incantato o qualcosa del genere da una di loro. –

- Continua. – chiosò Pam che stava appoggiata allo stipite della porta.

- Ecco… credo che questa donna…questa strega sia a capo della Congrega. Le ho visto dare ordini in giro. Ha detto di chiamarsi Marnie, Marnie Stonebrook e…oh, sapete tenere un segreto? –

Io e Pam ci sporgemmo in avanti per ascoltare con sempre maggiore interesse.

- Credo che questa Marnie…sia l’anticristo! – disse in un sussurro.

Scoppiai in una risata fragorosa. Adesso capivo perfettamente l’alchimia tra questa biondina e Jason Stackhouse!

Poi lei aggiunse: - Non c’è assolutamente nulla da ridere! Quella donna è il demonio! Non sopportavo l’effetto che aveva su mio marito e continuava a dire delle strane cose su un potente rituale… -

A quel punto mi bloccai. Fu come se il sangue mi si fosse gelato nelle vene.

Avevo già assistito alle conseguenze di quel rituale una volta e non avevo alcuna intenzione di lasciare che si ripetesse.

In quell’occasione, quasi due secoli fa, moltissimi vampiri e umani e esseri soprannaturali di ogni genere erano morti.

Non potevo permettere che tutto ciò si ripetesse, soprattutto non ora che, stando a ciò che Sookie aveva appreso a Fae, il rituale di certo sarebbe stato compiuto con il suo sangue.

Le streghe avevano bisogno di sangue molto potente per portare a termine il loro cerimoniale e quello di Sookie, fata telepate di discendenza reale, faceva sicuramente al caso loro.

No, non posso permettere che accada di nuovo, pensai.

- Pam, accompagna questa donna fuori dal mio ufficio, poi corri a casa di Sookie, prendi tutte le sue cose e portala qua. Prendi anche Jason. Veloce. –

- Come desideri, Master. – e in un istante Pam e Sara Newlin sparirono dalla mia vista.

Presi il mio cellulare e il più velocemente possibile digitai il numero di Nan Flanagan.

ERIC PHONE

- Northman? – disse la voce all’altro capo del telefono – Dimmi che hai un buon motivo per interrompere la mia cena. –

- L’Authority si sbagliava. Hallow non è ancora tornata, ma lo farà presto. La congrega sta per compiere il rituale. -

 

 

SPOV

 

Al mio risveglio il vampiro, Eric, non era più al mio fianco.

Mi sentivo ancora un po’ stordita ma il dolore al ventre si era notevolmente attenuato grazie al suo sangue, quindi provai a sollevarmi dal letto.

Nonostante le gambe fossero ancora deboli ed incerte, riuscii ad alzarmi in piedi.

Dopo essere andata in bagno per soddisfare le mie necessità umane, lentamente scesi le scale.

Nel soggiorno Jason sembrava intento a riguardare per l’ennesima volta i dvd di Lost.

Credo abbia visto e rivisto la prima e la seconda stagione almeno un migliaio di volte, eppure è ancora terrorizzato quando vede spuntare il Fumo Nero!

Mi spostai nella cucina. L’appetito mi stava semplicemente divorando.

Aprii il frigo e dopo aver messo insieme tutto il necessario per preparare un toast, infilai il pane nel vecchio tostapane malconcio della nonna.

La nonna.

La mia adorata nonna era morta e non riuscivo nemmeno a ricordare in che modo.

L’ultimo anno e mezzo della mia era stato spazzato via e l’unico, piccolo frammento che mi rimaneva era l’immagine della nonna stesa in una pozza di sangue in quella stessa stanza.

Scoppiai a piangere e mi lasciai scivolare a terra, poggiando la schiena lungo il bancone della cucina.

Sentii il piccolo fastidioso click del tostapane avvisarmi che il mio spuntino era pronto ma non mi importava.

Improvvisamente l’istinto mi spinse a correre verso la porta d’ingresso: dovevo vedere la sua tomba.

Giunta davanti l’uscio mi fermai di botto.

Un’immagine apparve nitida davanti ai miei occhi.

SOOKIE BILLUn uomo stava correndo verso di me. Anch’io correvo verso di lui, indossando una camicia da notte bianca. Lui mi baciò, intensamente, poi mi prese tra le sue braccia e mi porto in una casa poco distante.

Facemmo l’amore, poi lui mi morse sulla giugulare.

Un vampiro.

Non ricordai nient’altro, ma questo fu sufficiente a sconvolgermi nel profondo. Chi era quest’uomo, questo vampiro? 

E quando, perché avevo fatto l’amore con lui?

Io sono, a quanto pare ero, vergine.

Un vampiro. La mia prima volta con un vampiro, e non riuscivo a ricordare nient’altro.

Lo avevo amato? E perché lui non era con me adesso? Ed Eric, allora? Potevo sentire un profondo legame con lui.

Non ebbi il tempo di riflettere a lungo.

Un silenzio soffocante sopraggiunse dietro la porta, fortunatamente ancora chiusa. Un vampiro, pensai.

Sapevo che i vampiri non potevano entrare in casa senza un invito, quindi tirai un respiro profondo e aprii la porta.PINK PAM

Una donna bionda, con uno strano tailleur rosa confetto che sembrava uscito da una versione anni ’60 di Desperate Housewives, si parò di fronte a me.

- E’ un piacere rivederti Stackhouse. – disse con tono evidentemente ironico – Eric desidera che tu e il tuo brillante fratello veniate con me al Fangtasia. –

- E tu chi diavolo sei? E, Fangtasia, sul serio? Che razza di nome è? –

- Sapevo che non lo avresti reso facile. Hey, Stackhouse? Jason? Muovi le chiappe e corri alla porta! -

Pochi secondi dopo Jason fu al mio fianco: - Hey Pam, che ci fai da queste parti? Stavo per scoprire cosa c'è dentro la botola, vuoi unirti a me? – disse ripiegando la testa su un lato, cosa che lo faceva sembrare un po’ stupido ma anche estremamente esilarante.

- No, grazie, credo che per stavolta passerò. – rispose la vampira con lo stesso identico sorrisetto che avevo visto poche ore prima sul volto di Eric. – Ho bisogno che tu e la tua irritante sorellina mi seguiate al Fangtasia. Subito. –

Credevo che Jason si sarebbe opposto duramente a quella richiesta, d’altronde, quella era la puntata di Lost che preferiva in assoluto. Invece, con mio immenso stupore corse a spegnere il televisore e in tutta fretta mi pilotò verso l’auto della vampira: una splendida Mercedes rosa confetto.

Ovvio.

 

  
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