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Autore: Dew_Drop    12/06/2011    5 recensioni
Cosa accadrebbe se Milo fosse un maggiordomo incapace e Camus il ricco erede che l'ha assunto?
Nella Parigi dell'alta borghesia fondata sul rapporto padrone/dipendente, che la Folie abbia inizio!
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Aquarius Camus, Nuovo Personaggio, Scorpion Milo
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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Cap 8




< CAPITOLO 8 >

Prova di Volante, ovvero: "Questa limousine non s'ha da fare!"




Al fin della giostra, per la gioia de' spettatore, passai la Prima Prova con un punteggio di ottanta su cento. Gran parte del voto, è ben che si sappia, s'era da parte del padrone, cui toccava il compito di riconoscere se Me Infelice avesse o meno pescato i gusti esatti, dall'altra del giudice, il quale apprezzò l'originalità dell'abbigliamento, ammesso e non concesso che a questo scempio si possa affibbiare il soprannome di "originalità".
Ora lor signori vorranno sapere riguardo la Prova di Volante. Se possibile, fu ancor peggiore della prima. Il sostantivo "volante"  potea esser collegato ad un test di guida, giacché la mia mente si ristorò un poco al pensiero, possedendo io una certa alchimia con le vetture. Ma davanti a casa Blanchard non sostò una di quelle macchinine in miniatura che anche un nanetto sulla sedia a rotelle avrebbe potuto domare, bensì una limousine di una lungheza fuori dal comune, aggeggio su cui io, almen in questa vita, non avevo mai messo piede. E mano.
Lasciate dunque che vi renda partecipi di questa mia disavventura. Ché il mio padrone si diede proprio da fare per morire in un incidente stradale.


Ehm, ehm...!


Scivolò su il sedile di guida, Sempre Fidelis, sentendo or il nodo della cravatta come mano assassina, complice l'ansia, mentre s'aggrappava al volante con l'atteggiamento del naufrago sur uno scoglio.

"S'è pronti, Milò?" lo delucidò Monsieur sedendogli di fianco.
"Ma il signore non dovrebbe accomodarsi dietro?"
"Regola."
"Come a dire... Regola? E il giudice...?"
"Il giudice acconsente."
E voltandosi verso l'ultima risposta, Bau-Bau emise un: "Eek!" - squittio strozzato - al vedere il volto del signor Acharya affacciato al finestrino a guardar dentro con espression simile a quella di sfinge. Ad occhi serrati.
"Son d'accordo" ricominciò serafico l'indiano, immobile. "Siederò io dietro."
"Ma, m'ha da dire...!"
"Milò, perché t'agiti tanto?"
"Ih, Monsieur...!" sobbalzò Semper Fidelis, trovandosi ora, sulla destra, il viso sorridente de' padrone. I particolari dell'ombretto e dell'acconciatura marshmallowsiana avevan un che d'inquietante, nel riverbero fioco della luce del viale, al che il maggiordomo deglutì rumorosamente prima di riprendere: "...Monsieur, proprio non volete goder della comodità de' divanetti posteriori?"
"Da regola, Milò."
Alla qual decisione del Blanchard, il maggiordomo rispose con sospiro desolato, dal momento che ben sapeva quanto inutile fosse d'insistere con lui. Si sentì a quel momento un gran picchiare dall'abitacolo a loro spalle:
"Ingranar la marcia, s'ha da pregare...!"
"S-signor Acharya, vien anche lei?"
"Milò, sciocchino."
"Mais M-Monsiuer...!"
"Devo dar un secondo avviso?" s'intromise di nuovo la voce de' giudice, probabilmente accomodato ai sedili posteriori. "I ritardi non saranno certo ammessi!"
"Ch'Iddio preghi per me..."
"Partire, Milò, non vorrai perder di punteggio?"
Il Fido sbirciò di traverso l'occhiata de padrone e, fulmini e saette!, s'indovinava in essi un barbaglio da furfante, mascherato dall'ombra d'un mieloso sorriso. Fu visione tanto spaventosa che la ragione si scardinò dall'istinto e la marcia venne ingranata senz'altra parola.
La qui presente voce narrante ben sa che alcuni fatti non s'adattano a pubblico minor di dicciott'anni, ma per soddisfar la curiosità dei più non può astenersi dal raccontarli; al che i suddetti Più son pregati di tappar l'orecchie ai giovinetti, per non destar in loro accuse di scandalo ne' miei confronti.
Fintantoché Monsieur rimase bel bello sul sedile del passeggero a guardar fuori dal finestrino non ci furon problemi e Bau-Bau quasi si convinse di potercela fare, sebbene la lunghezza del mezzo compromettesse un poco le doti di guida. Quand'invece uno scroccar sospetto mise in allerta il dato servitore, allora un po' di guai cominciarono, giacché il Blanchard s'era messo a molestar un pacchetto di marshmallows e questo non era mai un buon segno. Ma ancora guardava la strada, deliziato dalla zuccherosa sofferenza dei dolciumi, e almen ciò lo tranquillizzava un poco. Il vero disastro s'ebbe dieci minuti dalla partenza, mentre la vettura filava elegante su un trafficato nastro di strada della bella Parigi, e Ciup-Ciup decise di dar sfogo a' suoi capricci; decise, in altre parole, di far fare "ciup-ciup" al posto di "bau-bau".

"Milò."
"M-Monsieur? Aria condizionata, abbasso un poco il finestrino, uno specchietto...?"
"...Lo vuoi un marshmallow?"
S'accapponò la pelle al maggiordomo, irrigiditosi sul posto di guida e mordendo con le mani il volante senza scostar gli occhi di strada. La proposta gli suonava più o meno come uno spauricchio de' bambini inventato da un certo Mr. King alle prese con un certo Mr. Pennywise conosciuto meglio come "Pagliaccio Assassino"; il qual domandava, a birbantelli giocondi, se desideravan per caso un palloncino per volar insieme giù nelle fogne di una certa cittadella. L'unica differenza, nel nostro caso, era nel complemento oggetto.
"Mi vedo costretto a rifiutar l'offerta, il signore."
"Per qual motivo?"
"Sa... pericolo di perder la forma..."
"Non dire stupidaggini, Bau-Bau."
"Non le dico."
"L'hai detta."
"No che non l'ho detta, mi permetto di... Uhm-uuuhm...!!!" reclamò buffamente il servitore trovandosi una caramella gommosa in bocca - com'un ostaggio imbavagliato -, e il volante gli scappò di mano nel medesimo istante, motivo per cui la docile limousine sbandò investendo per un tratto la corsia opposta. Subito dopo il frinire delle gomme, un colpo dalle spalle e una voce dai posteriori:
"Vuol ammazzarci...?"
"Monnuer-Achanya!" bofonchiò in risposta Semper Fidelis, divorando il marshmallow per aver libera la bocca. "M'ha... mi scusi, non si ripeterà!"
"C'è da sperarlo, Monsieur Dellas."
Silenzio. E poi un sussurro mieloso:
"...Milò?", al che Fido rizzò il pelo:
"Mais Monsieur, c'ho da guidare, non mi distragga!"
"Non t'ho distratto, t'ho offerto un dolce."
"N-non faccia l'innocente, il signore, che stavamo per far un incidente!"
"Ah-ah. Rima."
Strana sensazione alla coscia.
"Ah-ah?? Il signore c'ha voglia di scherzare? Non si può aspettare una volta al Deux Fleurs?"
"Ma Milò, sempre così agitato?"
Strana sensazione salita... alla cinta?
"M-Monsieur, m'ha da scusarsi, sarà ansia da prestaz-WAAAH!", e Bau-Bau saltò sul sedile accorgendosi con orrore che la mano, quella mano, la mano?, la mano!, massì, la mano del Blanchard gli pizzicava il bottone de' calzoni! Emerito, pervertito furfantello!
"M-Monsieur...!!!"
"Cambia registro, Milò, sai solo d'urlar questo?"
"Tolga per favore la...!"
"Il camion."
"...Camion??"
"Davanti a noi, Milò."
"Il signore m'ha da spiegare cos-Oh mon DIEU...!!!" squittì terrorizzato il servitore, e riacciuffò il volante scostando brutalmente la limousine sulla corsia esatta per evitar l'impatto contro un mezzo di stazza non indifferente. E come nel pollaio parte una gallina a cantare e seguono le altre, il rispettabile giudice picchiò nuovamente da dietro gracchiando:
"Monsieur Dellas, per favore, tenga d'occhio la strada, che son ancora giovane per reincarnarmi!"
"Eek! Mi scusi, Acharya! E la mano!"
"Di... di grazia?"
"N-non a lei, giudice!" si corresse in fretta Semper Fidelis. Abbassò la voce e si rivolse al serafico passeggero che gl'era di fianco: "...la mano, Monsieur!"
"Che mano? Le ho entrambe tra i marshmallows, sciocchino. Ti sarai preso un abbaglio."
E così difatti era, perché le dita del signorino eran impegnate a molestar altrove. Almen in quel momento.
E solo gli Dèi dell'Olimpo ebbero l'onore di conoscere il sollievo del nostro sfortunato protagonista quand'egli vide, in lontananza, le luci del cancello del Deux Fleurs. Erano solo l'uscita da un Girone d'Inferno e l'ingresso per il secondo.
Agni Acharya fu il primo a smontare e l'ultimo a riprendersi. Quando uscì dalla vettura, la ricercata Tour Eiffel ch'avea per capelli s'era afflosciata in un'impeccabile Torre di Pisa che gli guadagnò l'attenzione degli invitati italiani. Il punteggio della Prova di Volante era tutto da parte de' padrone - che gran fortuna fu, in effetti, dati i vari tentativi di suicidio in incidente stradale - dopo la consultazione de' giudice, troppo sbandato per spiccicar verbo; allor Semper Fidelis si comprò un altro merito di ottanta punti.
E a proposito de' nostro maggiordomo: pres'egli un colpo quando, smontato dalla limousine, realizzò di non essere solo con l'Acharya e il Blanchard. Con loro er'anche qualcuno che ahimè conosceva bene, benissimo.
Tratti distintivi, abbigliamento pomposo e scarpe viola a punta come d'un folletto, cui tutti quanti avevan sempre tentato di dare un senso ma cui nessuno c'era mai riuscito. Ecco a voi, signori e signore, Sion Bonnet, proprietario dell'Hotel Deux Fleurs.
Ecco a voi, tradusse l'educatissima mente di Bau-Bau, il Gran Bastardo.


° ° °


Et voilà moi!!
La Seconda Prova s'è risolta bene, in fin dei conti, nonostante le peripezie X°D Ed ecco che è entrato in scena anche Sion Bonnet, caratterizzato, attenzione, dalle scarpe a punta; e non chiedetemi da dove abbia preso l'idea perché non lo so XD
In questo capitolo, forse qualcuno di voi l'ha notato, ha fatto riferimento al libro "It" di Stephen King, che io semplicemente adoro ----> i diritti sono ovviamente degli aventi diritto XD
Il prossimo capitolo sarà di introduzione all'ultima prova.

Alla prossima, e ancora grazie per il supporto °v°

Fe'




    
   



   
 
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