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Autore: Shark Attack    02/03/2006    5 recensioni
Dieci personaggi di cui uno un vampiro. Un "fantastico viaggio" che però non quadra sotto molti aspetti. Un giallo sovrannaturale e... In questa ff i pesronaggi non si conoscono ancora bene, non sono sciamani ma semplici persone ma, nonostante tutto,la vacanza non tarderà molto a rivelare aspettimisteriosi e non esattamente "rilassanti"...!
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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                                     .: CONVIVENZA COL VAMPIRO :.

 

Per terra c’era una gran confusione, la finestra aperta e la lotta con il Vampiro avevano scombussolato il perfetto ordine che regnava quasi sempre in quella stanza, stabilmente sotto il controllo di Anna, instabilmente sotto il controllo di Yoh.

Le nuvole del giorno prima si erano diradate quasi completamente lasciando spazio ad un tiepido sole invernale, che in quel momento stava illuminando la stanza sottosopra della stamberga più assediata e tormentata dell’intero Giappone, la Stamberga Luogo Sacro.

Yoh si alzò dalla sedia e si chinò a raccogliere il suo libro, “Lo spirito bianco”, quello che aveva fatto finta di leggere in treno, prima che tutta questa storia iniziasse…

Lo sfogliò un poco, come a cercar di capire come mai fosse così pigro nel leggerlo, poi si risedette sconsolato su quella seggiola di legno e paglia vicino al letto bianco dove stava riposando Anna, svenuta durante la nottata.

La fissò, e il suo sguardo si posò su quei quattro piccoli buchini che aveva sul collo, in sequenza a due a due, simbolo che il Vampiro l’aveva morsa due volte.

Il corpo di polizia appostato di fronte alla stamberga non aveva assolutamente intenzione di farla uscire di lì, non dopo che il nemico si era fatto vivo a quel modo: avevano paura che, come raccontava la leggenda, gli innocenti morsi dai Vampiri diventassero poi a loro volta dei vampiri, quindi non volevano correre il rischio. Portarono però un cospicuo rifornimento di sangue da trasferirle, affidandolo ad un’infermiera dell’ospedale diAomori.

Il dottor Faust uscì tutto trafelato quando lo chiamarono al megafono e l’ispettore Pai Long in persona, l’uomo che dirigeva la schiera di poliziotti, accompagnò la giovane infermiera bionda fin dentro l’edificio, poi se ne tornò indietro con la pistola pronta in una mano e il megafono acceso nell’altra.

- Mi dica, Eliza,- disse Faust, subito dopo aver iniziato a trasferire il sangue dalla flebo al braccio di Anna- Come mai lei non è scappata?

- Non credo ai vampiri- rispose lei annuendo semplicemente- Quindi sono molto contenta di poterla aiutare!

- Che il cielo la protegga, signorina, ce ne fossero di persone come lei!- continuò, mentre cominciava la trasfusione di sangue dal sacchettino portato dall’infermiera.

- Mi chiedo solo come mai il Vampiro ce l’abbia tanto con voi…

Scesero nella sala grande della stamberga, dove vi erano riuniti anche tutti gli altri ‘abitanti’ dell’edificio, tutti tranne …

- Manta, dov’è Tamao?

La stanza si gelò, più di quanto già non fosse.

- Beh, si stava cambiando, l’ho lasciata che era ancora in bagno e mi ha detto di scendere che…ah, eccola!- aggiunse poi, vedendola sbucare dalla porta a vetri delle scale, con addosso un maglione sformato e vistoso, sicuramente molto caldo. Yoh strinse con più forza quella testa d’aglio che si era portato per scaramanzia e che teneva nella tasca del suo golf, come facevano anche Lyserg, Ren e Horo Horo; avrebbero avvisato anche Manta e Ryu, ma per entrambi non c’e n’era stato il tempo.

- Eccomi, che mi sono persa?- chiese la rosa, prendendo una sedia e sistemandosi accanto al compagno di camera.

Uno dei ragazzi là seduti, quello coi capelli mori ed un paio di cuffie arancioni sulle orecchie, si alzò e disse, con voce ferma e sicura- Tu, niente.

 

-Come?- chiese Tamao, strabuzzando gli occhi.

- Hai capito benissimo, tu non ti sei persa niente. Manta - si rivolse all’amico, ma senza distogliere gli occhi dalla ragazzina- Tu questa notte hai dormito?

- Beh…-mormorò- beh, veramente ad un certo punto c’erano così tanti rumori che non sono riuscito a prender sonno diciamo da…mezzanotte meno un quarto fino al mattino- e si confermò esibendo uno sbadiglio enorme- Poi avevo anche un po’ paura e…

- E Tamao, invece? Anche lei è stata sveglia o ha dormito? Oppure…

Era sicuro di averla in trappola, erano sicuri che fosse lei il Vampiro, ora Manta doveva solamente dire che non è stata con lui ed il gioco era fatto!

Non avrebbe avuto alibi.

Manta controllò l’orologio ancora una volta, poi rispose tranquillo, ignaro delle mille supposizioni che vagavano per la stanza.

- No, siamo rimasti a parlare per tutto il tempo, credevamo che il Vampiro sarebbe venuto da lei e quindi…

- Che cosa?- anche Lyserg si alzò in piedi, tutti lo guardarono, primo fra tutti l’interrogato, poi anche Tamao, che era rimasta con la testa china per tutto il tempo- Siete rimasti tutto il tempo a parlare? Quindi tu testimoni che è stata tutta la notte con te?

Lyserg e Yoh avevano un espressione stupita mista a spezzamento totale: non se l’aspettavano davvero.

- Si, certo, ci siamo svegliati più o meno insieme e abbiamo continuato a fare supposizioni e a dirci che il Vampiro non sarebbe venuto da noi…-diventò tutto rosso in volto- cose del genere, ecco…

Il ragazzo britannico fece un cenno di capo a Yoh e, chiedendo scusa a tutti, uscirono dalla stana per una consultazione. Si recarono nella stanza di fronte, il bagno.

- Yoh, ma tu non avevi detto che era sicuramente Tamao? MI stai facendo fare una figuraccia!

- No, ti giuro, anche stanotte l’ho vista coi miei occhi, le sono stato a dicei centimetri di distanza! Non posso essermi assolutamente sbagliato!

- Beh, senti, anche per me quella lì ha qualcosa di strano, è una fifona cronica come Manta ma non ha mai avuto realmente paura di essere aggredita.

- E’ quello il punto! Non ha paura di essere aggredita nemmeno ora che sono rimaste solo lei e Jeanne, e Jeanne ne ha di paura…

Sospirarono.

- Dobbiamo trovare una prova- riprese Yoh.

- Contro un testimone oculare, non c’è niente che la possa incriminare. Inoltre, non abbiamo nemmeno uno straccio di prova!- picchiò i pugni sul lavandino e si guardò le occhiaie.

- Hanno parlato tutto il tempo…- l’altro invece continuava a rimuginare- Manta è sicuro dell’ora, in fondo, con un orologio tecnologico come il suo, chi ne dubiterebbe?

- Ho sentito che quello lì non perde un colpo e che sopporta ogni tipo di temperature: non può esser sbagliato- puntualizzò l’inglese, sciacquandosi la faccia nel tentativo di sembrare meno cadaverico.

Yoh si sedette pesantemente sulla tavoletta di un water e, con la testa fra le mani, continuava a pensare ad una possibile prova, od un appiglio. Invece si spalancò la porta ed entrò Horo Horo tenendosi il cavallo dei pantaloni e chiudendosi in fretta e furia dentro ad un cubicolo. Quando uscì, si scusò con gli altri due per la maleducazione e fece per andarsene, ma Lyserg lo fermò.

- Se so qualcosa di strano su Tamao? Uhm…no, non direi, è sempre stata buona buona senza far disastri e…non credo possa essere lei, anche se mi aspetterei chiunque- aprì la porta, poi si ricordò di una cosa e rientrò subito- Ma di solito i vampiri non sono maschi?

- Si, Horo Horo, i vampiri di solito sono maschi- Yoh era desolato più che mai, in parte per i fallimenti che stava subendo, ma in parte maggiore perché si attribuiva la colpa di ciò che è successo ad Anna, continuando a dirsi che poteva aiutarla principalmente svelando la misteriosa identità- Purtroppo questo non lo è, e me lo ha confermato questa notte lei stessa.

- Chi, scusa?- chiese l’altro, credendo giustamente di essersi perso un pezzo.

- Tamao, maledizione! So che è lei, lo so! Ma non posso provarlo, maledizione…-tirò un calcio al water e poi si appoggiò alla parete, col viso rivolto verso la luce del neon- Che cosa posso fare…

Toc Toc, qualcuno bussò alla porta del bagno. Horo Horo la aprì di qualche centimetro per vedere chi li stesse chiamando, ma non c’era nessuno. Per terra, però, un bigliettino.

Il ragazzo lo prese e lo lesse in fretta e furia, ma poi lo accartocciò incavolato e cominciò a borbottare tra se e se.

- Che c’era scritto?

- Niente, ci chiedevano di uscire perché stiamo qui da troppo.

- Possibile che non ci sia niente che possiamo fare…

- Yoh, per favore, calmati! Troveremo un modo, dai…

- Si, Lyserg ha ragione. Se sai che è lei, almeno non devi brancolare nel buio per trovare pure il Vampiro, basta solo che trovi qualcosa per incastrarla e il gioco è fatto!

- Grazie ragazzi, ma stavo cominciando a chiedermi… e se riuscissimo a scoprire la sua identità… poi che facciamo? Ci potrebbe benissimo aggredire tutti quanti e non avremmo raggiunto un bel risultato!

- Beh, abbiamo le teste d’aglio, no?

- Horo Horo, quelle ci servono solo come eventuale protezione, ma alla lunga non…

- Come no!?!

- No, ti dico. Stanotte le ho lanciato addosso quasi tutto l’aglio che c’era in cucina e sono solo riuscito a rallentarla!

- Però le hai lanciate male…

- Non ti ci mettere anche tu, Yoh!

- Allora, se magari le mettiamo una collana d’aglio al collo dovrebbe indebolirsi…?

- Beh, può anche levarsela!

- Stiamo cercando una soluzione, se hai idee migliori, caro il mio signor ‘la mia ragazza è stata aggredita’…

- Usiamo la testa, invece, quelle che state dicendo sono stupidaggini! E poi…

Altro Toc Toc, altro biglietto.

Horo Horo lesse anche quello e non gli riservò nessun trattamento migliore rispetto al precedente, anzi, lo stracciò rabbiosamente e lo spezzettò accuratamente nel cestino dietro la porta.

- Che c’era…

- ‘Vi muovete???’, ecco che c’era scritto!

- Aspettate!- Yoh uscì dal cubicolo colto da un’illuminazione- Forse ho trovato…

 

Durante tutto il resto della mattinata i tre non chiesero più nulla a Tamao, ne fecero altre cose strane come chiudersi in bagno per un’ora tutti insieme impedendo agli altri di andarci (ecco spiegati i biglietti). Jeanne era terrorizzata all’idea di poter essere aggredita quella notte stessa e nonostante ciò era costretta a restarsene lì senza far niente per salvarsi, ed era rimasta per tutto il giorno incollata a Horo Horo come fossero due partecipanti ad una corsa a tre gambe, ricercando in lui la fiducia e la sicurezza di cui aveva bisogno. L’altra ragazza, invece, pareva ancora troppo tranquilla per la situazione che stava vivendo e per tutto il giorno se ne rimase chiusa in camera a guardare la tv ‘per tranquillizzarsi ’, come diceva Manta.

Lyserg, invece, aveva avvisato Ren Tao del loro nuovo possibile piano, riuscendo a convincerlo. Tutto sembrava pronto per un’altra grande serata all’insegna dell’horror e della paura nelle vene, ma a Yoh mancava ancora un tassello…la prova dell’ora era schiacciante, e forniva alla Tamamura un alibi di ferro.

 

Ma allora, come poteva essere stata in camera di Yoh ad attaccare lui ed Anna e contemporaneamente esser rimasta in camera sua a chiacchierare con Manta?

 

Yoh s’incollò al computer della reception approfittando del collegamento ad internet, e ci passò moltissime ore, quasi tutto il giorno, proprio per cercare una soluzione a questo mistero, anche se poteva sembrare una cosa più semplice del previsto. L’amico basso di statura stava passando proprio di fronte a lui per andare in cucina a prendere un bicchier d’acqua, quando lo fermò chiedendogli:

- Scusa Manta, posso vedere il tuo orologio?

- Uhmmm, ancora con questa storia del Vampiro…possibile che non riusciate a pensare ad altro?- ma se lo slacciò comunque, anche se molto controvoglia- Tieni, non credo riuscirai a romperlo.

- Come si cambia l’ora?- gli chiese Yoh, cominciando a scrutare il mega-quadrante super accessoriato.

- Beh, è molto difficile, solo un esperto lo sa fare, ma una volta inserita non salta mai, pensa che ha un doppio meccanismo che gli permette di continuare a tenere l’ora anche se sei scaricano le pile!

- Ah, davvero?- disse, premendo alcuni tasti e riempiendo il silenzio della reception con dei fastidiosissimi ‘bip-bip’.

- Si, infatti io l’ho preso apposta, anche se quel meccanismo non l’ho ancora mai usato, dato che pure le pile sono infallibili…

- Scusa, ma tu sai come cambiare l’ora?

- Beh…certo, ma diciamo che è un segreto!

- Un segreto?

- Si, dato che è un procedimento difficilissimo questo tipo di orologi non si vende in confezione come gli altri ma da un orologiaio, e quando devi cambiare l’ora vai da lui! Non per il fuso orario, certo, quello lo fa in automatico quando vai nella funzione apposita, ecco, se premi quel tasto e poi quell’altro…

Yoh invece rigirò tra le dita quell’aggeggio, per cercarne la marca, dato che non aveva mai sentito parlare di un orologio così raffinato. Poi trovò l’incisione: “Oyamada S.p.a”, e chi altri? Ringraziò l’amico e si rimise al computer, scoprendo un altro tassello importantissimo.

 

- Come? Tamao è cugina di Manta?- esclamò Lyserg, mentre prendeva una sedia per sedersi accanto a Yoh e leggere anche lui la scheda aziendale fornita dal sito della Oyamada - Ecco allora perché stanno in camera assieme!

- Beh, io non starei in camera con mia cugina…

- Dipende poi dalla cugina.

L’altro lo guardò storto.

- Lasciamo perdere… che altro hai scoperto?

- Direi null’altro, se non che quei due sono stati coinvolti nel viaggio per lavoro, principalmente perché i loro genitori, fratelli, hanno litigato e le madri sperano di rimettere in piedi l’azienda con i figliolini.

- C’era scritto nel sito?

- No, l’ho chiesto a Manta.

- Ah, ma che centra col Vampiro, scusa?

- Oh, insomma: a che ti serva leggere Holmes e altri libri gialli se non riesci a mettere in fila gli indizi?

L’inglese dapprima voleva rispondergli per le rime, ma poi ci ripensò e decise di dargli ascolto: stessa azienda, compito sulle spalle, orario notturno equivoco, ipotesi schiacciante…no, si era perso. Riprovò: stessa azienda, orario…orologio super…

- Nell’orologio di Manta si può modificare l’ora?

 

Tanto per restare in tema, ore 23.58.

Stanza di Horo Horo, numero 129.

Si credeva che, data l’ipotesi dell’identità del Vampiro, l’ultima vittima sarebbe stata Jeanne, la quale dormiva nervosamente nel letto di Pilica, la vera compagna di stanza di Horo Horo. Scoccò la mezzanotte, ma lo si sapeva solo grazie allo schermo del computer, dato che Yoh, Lyserg, Ren e Horo Horo stesso non si fidavano più dell’orologio di Manta.

Il padrone della stanza era in uno stato di dormiveglia piuttosto all’erta, tanto che lui non si era nemmeno cambiato d’abito ma era rimasto com’era da tutto il giorno. L’ospite, invece, aveva tremato nel suo letto per tutte le prime tre ore, poi, verso le undici, era crollata inevitabilmente dal sonno. Non sapeva cosa c’era in serbo per lei quella notte.

Quando scoccò la mezzanotte lo stato di dormiveglia del ragazzo nordico si trasformò in un altro stato, quello pienamente attivo, anche se falsamente dormiente: la finestra aveva scricchiolato per il vento.

“Falso allarme”, pensò.

 

Nella stanza accanto, invece, una figura scura e misteriosa si muoveva con passo felpato attorno al letto del ragazzino che le dormiva accanto, prendendo poi rapidamente un oggetto dal suo comodino e soffocandone il rumore sotto al proprio cuscino.

Si voltò facendo svolazzare il suo mantello con incredibile eleganza e ripose l’orologio al proprio posto, come se non fosse stato toccato. Segnava le 23.08.

 

Il vento sibilava incessantemente attraverso le fessure della finestra a vetri della stanza numero 129, facendo tremare di paura quel ragazzino coi capelli azzurri raggomitolato sotto le coperte nell’attesa di quell’evento che non si sarebbe mai scordato.

Poi si sentirono dei passi, lenti, pesanti. Lo scricchiolio della serratura della finestra e infine l’apertura di questa. Horo Horo sudò freddo, ma non fu il solo. Dietro la tenda, parevano esserci degli impercettibili respiri affannosi.

I passi continuarono all’interno della stanza, lo stesso ritmo di prima, lento ma sicuro. Il mantello nero svolazzava da tutte le parti spiegandosi in mille forme diverse e col suo volteggiare annunciava il proprietario.

L’ombra del Vampiro raggiunse il letto dove dormiva Jeanne, passando davanti al volto teso dell’Ainu. La vide alzare un braccio per sollevare le coperte della vittima, per poi sollevare la ragazzina stessa, che intanto cominciava a svegliarsi.

Mancavano solo due centimetri e i canini bianchi del Vampiro sarebbero affondati nel collo della sua vittima…

Il silenzio assordante venne interrotto da una serie di rumori più o meno pesanti provenienti dall’interno dell’armadio. Il Vampiro si voltò di scatto, dimenticandosi per un istante del suo obbiettivo, ma venne colto di sorpresa dai due ragazzini usciti dal mobile: Yoh e Ren, ognuno ben armato di collane d’aglio alla mano.

Lo sguardo dell’aggressore colto in flagrante passava lentamente da un ragazzino all’altro, precisamente da una collana d’aglio all’altra.

Presa la giusta dose di coraggio, o incoscienza, anche Horo Horo saltò fuori dal letto, armato anch’egli di una buona quantità di teste d’aglio, mandando ancora di più in confusione il Vampiro, il quale lasciò cadere all’istante la ragazza e tentò la fuga scappando verso la finestra. Purtroppo per lui, il piano elaborato da Yoh stava funzionando alla perfezione e disponeva anche del piano B, la fuga del Vampiro: appena quello fu arrivato alla finestra, non fece in tempo a toccare la maniglia che venne legato da un’altra collana d’aglio, lanciata da Ren, nascosto dietro la tenda.

Il Vampiro era stato catturato.

Il suo respiro si fece più pesante ed affannoso di prima, si dimenava come un forsennato per liberarsi dalla stretta dell’aglio ma, come si sa, questo particolare ingrediente da condimento indebolisce notevolmente i poteri sovrannaturali, come pure le croci e le catenine dorate.

Venne accesa la luce, e Tamao fece una smorfia cercando di nascondersi il volto nel mantello, ma ormai era stata scoperta. Aveva il viso più bianco che si fosse mai visto e gli occhi rossi come il sangue che era sgorgato la notte prima dal collo di Anna, e la notte ancora prima da quello di Jun, e prima ancora, in quella stessa stanza, da quello di Pirica.  I ragazzi approfittarono di quell’occasione per rinchiudere il Vampiro nel bagno e di sigillare per bene la porta, come avevano fatto precedentemente per la finestra.

Gli strilli e gli strepiti della ragazza rinchiusa continuarono fino alle sei del mattino a venire.

Quando questa si calmò, Yoh andò a svegliare Manta e gli chiese di venire nella stanza di Horo Horo per fargli vedere che il famigerato Vampiro altri non era che sua cugina, ma, appena aperta con la dovuta cautela la porta del bagno, videro solo una ragazzina dai capelli rosa lì svenuta, riversa su un fianco, vestita col suo pigiama a trama scozzese arancione.

- Non capisco- disse Yoh, perlustrando il bagno- era vestita con un frac nero o qualcosa di simile…che fine ha fatto il suo mantello?

- Guarda laggiù!- gli disse Lyserg, indicando la finestra aperta- Guarda fuori, presto!

Il ragazzo saltò sul bidet e si mise in punta di piedi per vedere cosa ci fosse fuori dalla finestra, e vide una figura scura, con un grande mantello, volare nel cielo limpido dell’alba con un paio di grandi ali nere da pipistrello.

- Sono le sei, sei minuti e sei secondi, ragazzi- annunciò Manta, appena accortosi dell’ora sbagliata dopo averla confrontata con la sveglia sul comodino di Jeanne- Sapete che cos’è?- chiese poi, guardandoli.

- Il numero del Demonio. 666.

 

 

Ed è così che finì il “grande viaggio” dei nostri amici, con nessuna giornata piacevole, con tre ragazze svenute, un Vampiro in giro per il Giappone e una gran puzza d’aglio addosso.

Di nuovo in treno, i ragazzi riuscirono finalmente a rilassarsi godendosi la seconda manche del viaggio della durata di 38 ore, occupandole in gran parte con delle belle dormite e altrettante mangiate.

Pirica, Jun e Anna furono messe nella zona letto, ognuna nella propria cuccetta, dove poterono continuare a riposare tranquillamente sotto lo sguardo attento del dottor Faust e della bella Eliza, che lo stava assistendo anche nel viaggio di ritorno.

Yoh era stato quasi sempre seduto accanto alla sua ragazza, ancora col suo bel libro di narrativa in mano, ancora a far finta di leggerlo. Ogni tanto la guardava sereno, pensando al Vampiro fuggito e al pericolo passato; ma maggiormente la guardava triste e sconsolato, pensando a tutte le cose possibili che avrebbe potuto fare per non arrivare a quel punto in cui si trovavano.

Dietro di lui, Pirica si svegliò, come anche Jun una decina di ore più tardi.

Rimaneva solamente Anna, l’unica ad aver perso così tanto sangue.

- Devo rifarle l’iniezione- disse Faust, entrando nella carrozza.

- Eccomi, esco tra un attimo- rispose lui dandole, mentre si alzava dalla sedia, un piccolo bacio sulla fronte.

Quando uscì, si affacciò al finestrino ma senza aprirlo, per non incorrere contro alle regole dettate dalla signorina Jun, in piedi da poco ma già al lavoro. I paesaggi montani e innevati si allontanavano sempre di più, molto rapidamente, lasciandogli un po’ di amaro in bocca.

Poi sentì una pacca sulla schiena e vide nel suo riflesso che gliela aveva fatta Lyserg.

- Sai cos’ho appena scoperto?

- No, dimmi.

- Il Vampiro aveva solo posseduto Tamao, non era lei.

- Ma va?

L’altro annuì – Si, mi ha anche detto che un po’ se lo aspettava, dato che era già capitato un caso simile nei rami più alti del suo albero genealogico.

- Glielo hai chiesto tu?

- Si, beh, un buon detective non esita certo a far domande, no?

- Soprattutto a caso concluso!

Lyserg si staccò da Yoh e s’appoggiò per conto suo al finestrino.

- Ma che simpatico…

- Va beh, dai, stavo scherzando! Allora abbiamo sbagliato entrambi, eh?

- Abbiamo sbagliato tutti- aggiunse Ren, comparendo dietro di loro.

- Però abbiamo anche fatto un buon lavoro, no?- disse Horo Horo, appoggiato allo stipite della porta del corridoio- Alla fine siamo riusciti a separare il Vampiro da Tamao, anche se non era lei.

- Si, avevo notato che aveva il respiro affannato- spiegò Yoh, voltandosi verso gli altri- e avevo letto su internet che i vampiri succhiano il sangue delle proprie vittime perché è il loro nutrimento. Quindi, ho collegato le due cose e chiudendola in bagno per una notte intera siamo riusciti a…”esorcizzarla”, si può dire? Il Vampiro, perso il suo nutrimento e indebolito dall’aglio, è riuscito comunque a scappare dalla finestra, anche se era piccolissima e con delle sbarre…

- Beh, io ho visto in un film che i vampiri si sanno trasformare in piccoli pipistrelli- disse Lyserg- E poi quando l’ho vista volare via avevo notato le ali.

Stettero un attimo in silenzio. Poi vennero chiamati dalla signorina Jun per il pranzo, e si avviarono nella carrozza con i tavolini da estrarre per l’occasione.

Yoh, nel voltarsi ed andare a mangiare, lanciò ancora una volta lo sguardo verso la sua cara Anna, cercandola nel suo letto, ma non la vide. Si avvicinò all’oblò della  porta separatoria per cercarla con lo sguardo e la vide, finalmente: stava venendo lentamente verso di lui, col viso patito ma un gran sorriso sulle labbra.

Aprì la porta per correrle incontro, ma la vide ancora nel suo letto, semi nascosta dal dottore.

- Non le avevo chiesto di uscire?- disse lui, un po’ stizzito- Non è l’ora del pranzo?

- Come sta?

- Ah, beh…per l’orario di arrivo dovrebbe essere in piedi, ora va a mangiare.

 

Passarono altre otto ore, i pensieri del ragazzo vagavano senza meta sul paesaggio notturno di quello che ormai non era più il nord del Giappone, immaginandosi ogni tanto un vampiro svolazzante qua e là, che lo salutava perfidamente. Le prime tre volte ci era cascato e aveva creduto che quello fosse realmente il Vampiro, ma poi si convinse che erano solo delle sue visioni dovute alla stanchezza e si riaddormentò.

 

- Yoh…

Era ancora insonnolito, non riusciva ad apri subito gli occhi, ma nemmeno voleva riuscirci, stava dormendo così bene…la sua posizione poi, qualunque fosse stata, era così comoda…

- Yoh…

Quella voce continuava a chiamarla, ma chi era? Cercò di identificarla, ma non ci riuscì. Si decise allora di svegliarsi per bene e di sentire cosa avesse quella persona da chiamarlo tanto: s’alzò, gli occhi ancora chiusi, si stiracchiò anche se involontariamente e infine q guardò quella persona che gli stava accanto…era vestita di bianco, capelli chiari, un’espressione un po’ imbronciata ma nel complesso unica.

- Anna!- sussultò, vedendosela così all’improvviso e così chiara, limpida, dopo averla sognata per un paio di giorni- Stai bene!

- Questo lo dovrei dire io, ma è giusto. Il dottore mi ha seguita così tanto che mi sono ripresa molto rapidamente, più di Pirica e di Jun, hai visto?- sorrise teneramente, con quel bel sorriso che aveva fatto da tifo a Yoh per tutta l’ultima notte alla stamberga.

- Sono felice che tu sita bene…-mormorò lui, mentre si stiracchiava ancora un po’- Ormai dovrebbero mancare poche ore all’arrivo e… - la guardò- Hai saputo del Vampiro?

Gli era tornato in mente come un flash, al pensiero dell’ora gli era tornata in mente tutta la storia dell’orologio di Manta e del numero del Demonio. Lei scosse la testa e gli disse che si era appena alzata, dandogli la possibilità di raccontarle tutta la storia dello smascheramento del Vampiro fin nei minimi dettagli.

Lei parve affascinata da quella storia così inverosimile e si dimostrò essere una perfetta ascoltatrice di storie, al contrario del ragazzo che non era un perfetto raccontatore di storie…

- Ma insomma, non puoi cominciare una frase, fermarti, ed iniziarne un’altra che non centra niente con la prima!

- Eddai, mi sono appena svegliato! Dammi il tempo di rimettere in fila i ricordi!

- Nossignore, scommetto che non hai letto una sola pagina del libro che ti ho dato, se no saresti capace di parlare come tutti!

- Ah, ma tu ti sei svegliata solo per sgridarmi?!?

- Io non li conosco- disse Ren, voltandosi verso il finestrino.

- Ah, io nemmeno- affermò Lyserg, mentre si chinava a prendere il suo bel libro di Sherlock Homlmes.

- Non chiedete a me, è la prima volta che li vedo- continuò Horo Horo, fermandosi un secondo nella sua grande abbuffata di colazione- Soprattutto lui.

E il viaggio continuò più o meno serenamente, tra i bisticci e i litigi di Yoh e Anna, ancora alle prese con la storia del Vampiro.

I passeggeri non sapevano però che una strana figura misteriosa si reggeva saldamente ad un portapacchi del treno, sopportando i 90 km orari che questo raggiungeva, col suo mantello nero che svolazzava da tutte le parti, e con un sorrisetto beffardo segnato da un rigagnolo di sangue che gli scendeva da un angolo della bocca…

 

- E ti ci è voluto un giorno intero al computer per sapere che il sangue era il nutrimento dei vampiri? Il prossimo libro che ti darò da leggere sarà proprio sui Vampiri, quindi vedi di finire subito “lo spirito bianco” che ti sta già aspettando “il conte Dracula”, intesi?

- Non è giusto!!!

 

 

 

 

 

                                                                                                                                                   TO BE CONTINUED…

 

 

 

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Annuncio subito che scrivere questo ultimo capitolo è stato come un parto, terribile e lunghissimo! Il capitolo, per chi lo volesse sapere, è lungo esattamente 8 fogli di word, ed è il più lungo che io abbia mai scritto (occupa 68 kb!)…anche il più complicato, devo dire…ecco quindi perché ci ho impiegato così tanto a scriverlo!!! Spero siate riusciti a leggerlo tutto in una volta sola, perché spezzettato mi sembrava un po’ bruttino, se no lo avrei suddiviso in altri due capitoli, ma poi la storia della scoperta e della cattura non avrebbe più avuto lo stesso effetto!

Come avrete capito, avete sbagliato tutti quanti con l’identità del Vampiro, ma mi congratulo con chi aveva pensato alla povera, piccola, insignificante Tamao…perché ci era andato molto vicino!

Ah, si, volevo dirvi inoltre che, come avrete notato, ci sarà un seguito (avrete sicuramente letto che il Vampiro non è scomparso dalla circolazione, vero???) quindi la ff non la segno ancora come conclusa, ma non chiedetemi di aggiornare presto perché non credo che ci riuscirò!

 

^   Ringraziamenti!   ^

 

Miya: Sono convintissima che ha cambiato idea sul Vampiro, anche perché non è stata ancora esattamente svelata…ora abbiamo in mano il primo tassello, tra 4 o 5 anni (stima del tempo che trascorrerà prima che ricominci a pensare al seguito della saga del Vampiro XD) verrà riutilizzato a dovere, quindi aspettami che ritornerò! Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo, so di averlo fatto un po’ tanto lungo (solo un po’!) ma sono convinta che lo hai letto TUTTO e che ti è piaciuto, nevvero??? (sguardo assassino, come quello del Vampiro)(no, frena: non sono io il vampiro! Nd shark)

 

Mao chan:  Beh, sei uscita dal manicomio e ne sono molto contenta ( un po’ meno Ren e Horo Horo) Adesso però non ti ho tenuta sulle spine molto a lungo, vero? No, rimarrai col punto interrogativo in testa solo per un bel po’ di altri mesi ancora, ma non fa niente, vedrai! (ok, il posto è ancora caldo, vieni shark, vieni che ti portiamo in un bel poso!nd Ren) Seee, aspettate e credeteci, amici! Come hai visto, però, mia cara Mao, la tua teoria infallibile…è stata un po’ messa sottosopra, non credi? Continuerò questa ff, ma tu continua a seguirmi, che appena mi viene l’ispirazione giusta posto un altro capitolo! ^   ^

 

Lolly: Saggia idea di continuare…grazie della recensione, non ti ho mica messo fretta per la tua ff con Bebo, vero? Beh, lo faccio adesso: quando aggiorni??? XDDD Scherzi a parte, ti è piaciuto il capitolo? Credo di aver  confuso le idee a tutti, però! Ora mi prenderò una pausa da stress della scrittrice e poi continuerò a darvi indizi sulla VERA identità del Vampiro…

Voce dell’altoparlante: “Signorina Shark Attack al gate 25, l’aereo per le Galapados è in partenza”…scappo, ciao! ///////// ^    ^

 

shin-shi: no, non hai indovinato nemmeno tu, che hai detto Tamao…anche se c’eri andata vicina e quindi ti faccio i miei complimenti lo stesso! Bella la scena di Yoh e Anna contro il Vampiro, eh? Non mi sbavare sulla tastiera, l’ho solo reso un po’ più sveglio del solito, in fondo non si può essere addormentati e passivi per sempre! Continua a seguirmi, il Vampiro è ancora in circolazione! (anzi, sul tetto del treno…)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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