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Autore: elfin emrys    12/06/2011    1 recensioni
Una serie di song-fic su Uther Pendragon, un personaggio che mi ispira tantissimo.
1) Il Linguaggio della Resa [Tony Maiello]
2) Alla societate [S. Francesco]
3) La canzone dei vecchi amanti [Battiato]
Genere: Introspettivo, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Uther
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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La canzone dei vecchi amanti di Franco Battiato

 

Certo ci fu qualche tempesta
anni d'amore alla follia.
Mille volte tu dicesti basta
mille volte io me ne andai via.

Ricordo quando tu mi gridavi contro, l'unica a prevaricarmi esclusa Igrenne. Una volta mi guardasti e mi dissi che ero scemo, l'altra volta che ero uno zuccone, altre volte che ero un babbeo: nonostante le nostre litigate io continuavo ad ammirarti da lontano. Non so se era amore, se anche per te la mia immagine significava la velocizzazione del battito del cuore, so solo che i nostri scontri finivano sempre con te che urlavi e io che me ne andavo via con fierezza. Ho ancora dei dolori al braccio quando nella mia mente si ripresenta l'immagine di te che mi davi dei pugni vicino alla spalla con le guance rosse e gli occhi chiusi e la bocca spalancata a insultarmi con chissà quali ingiurie. Il nostro era un bel rapporto fatto principalmente di controversie: mi ritorna alla mente quando vedo mio figlio e il suo servo e la cosa mi preoccupa perchè sappiamo entrambi come la nostra storia d'amicizia era andata a finire.


Ed ogni mobile ricorda
in questa stanza senza culla
i lampi dei vecchi contrasti
non c'era più una cosa giusta
avevi perso il tuo calore
ed io la febbre di conquista.

Ricordo bene la morsa al cuore compiuto il fatto. Mi sentivo morire di vergogna, mi sentivo degno di scomparire all'istante. Traditore. Una parola che mi rimbombava nella testa passando nella tua: non un sospiro in quel momento, solo l'eco della nostra malefatta. Non dovevo, non dovevamo, ma è stato. Gorlois non dovrà mai saperlo, non lo ha mai saputo. Non ho mai avuto neanch'io il coraggio di dirglielo, di svelargli quello che avevamo fatto, perchè quando vidi i suoi occhi pieni di felicità per la nuova arrivata non potei non sentire una morsa allo stomaco che mi bloccò tutto il discorso. Neanche mia moglie lo seppe mai. Neanche Igrenne. La passione si era accesa improvvisa e si era spenta tanto velocemente quanto era iniziata: è stato temporaneo, un momento, un attimo fatale per il nostro rapporto. Non era nei piani, no, non lo era. Nessuno di noi disse niente. Tutti notarono un profondo cambiamento nei nostri discorsi: non più accenno a un diverbio, né un'amichevole presa in giro. Ormai la nostra dignità si era rovinata e non potevamo fare altro che incolpare l'altro almeno dentro di noi.


Mio amore mio dolce meraviglioso amore
dall'alba chiara finché il giorno muore
ti amo ancora sai ti amo.

Ricordo che il nostro non era amore, o almeno non era ciò che corrispondeva alla concezione di amore. Era un legame più profondo e assoluto e una volta saggiato completamente avevamo preferito non avvicinarcisi più. Se fu amore, se fu mai amore, allora ti ho amata e ti amo tuttora. Ma come poteva essere realmente amore? Per te sarei andato per mari e monti, sì, per te avrei dato qualunque cosa, certo, ma per te non avrei mai desiderato nient'altro che felicità. Allora come potevo amarti se ti ho fatto soffrire tanto? Nessuno di noi due pensava che sarebbe mai successo, ma ancora adesso in alcuni miei sogni si sovrappongono i tuoi sospiri e le tue parole, i tuoi capelli e il tuo profumo. E continuo a chiedermi “Fu amore?”. Ma come potrei darmi risposta? Neanche adesso so cos'era, ma di una cosa sono certo: se era amore, non ho amato mai nessuno come te.


So tutto delle tue magie
e tu della mia intimità
sapevo delle tue bugie
tu delle mie tristi viltà.

Ricordo che ti guardavo mentre parlavi delle tue origini lontane: parlavi di magia e di strani popoli mai visti prima. Adoravo le tue storie, adoravo il tuo tono di voce mentre me le raccontavi. Ancora di più amavo quella stessa voce quando piangendo mi narravi dei tuoi dolori e dei tuoi errori. Un errore però l'abbiamo fatto entrambi, ma è un errore che amiamo veramente: forse fu uno sbaglio, ma in parte fu uno sbaglio felice. Fu un tradimento (e ancora ritorna il dolore allo stomaco) ma fu un tradimento dolce. Nonostante il cambiamento del nostro rapporto parlavamo ancora e non ti raccontai mai della mia decisione di farmi aiutare da Nimueh, ma tu l'avevi letto tra le righe, ne ero sicuro, ne sono tuttora sicuro. Però ci conoscevamo troppo, troppo per continuare a stare insieme.


So che hai avuto degli amanti
bisogna pur passare il tempo
bisogna pur che il corpo esulti
ma c'é voluto del talento
per riuscire ad invecchiare senza diventare adulti.

Ricordo ancora quella notte in cui cedemmo alla passione passeggera. E' un ricordo vivido per me, ancora reale nella mente e nel cuore: ogni giorno Morgana mi ricorda la tua colpa, la mia colpa, la nostra colpa. So che oltre a tuo marito ero stato l'unico, ma allora pensavo che forse ne avevi avuti di più e potevo elencarne i nomi. Ma che importava a Gorlois degli amanti senza amore? Probabilmente sapeva della nascita di Morgana, che non poteva essere frutto suo, no, non poteva; lo sapeva anche Igrenne che non mi disse niente e semplicemente continuò a sperare in un miracolo che arrivò solo con l'aiuto della magia. Non so se potevano capirci, non so neanche se noi capivamo... e ancora mi domando se fu amore: come un bambino cerco di comprendere e la sola cosa che i miei pensieri riescono a prendere è il mio affetto verso nostra figlia.


Mio amore mio dolce mio meraviglioso amore
dall'alba chiara finché il giorno muore
ti amo ancora sai ti amo.

Ricordo che non ero così ripetitivo, anzi ero molto divertente. Un altro pregio che ho perso col tempo. Ho troppe colpe per ridere ancora sul serio, troppo sulle spalle per smettere di rammentare. E ti ricordo ancora, ricompari nella mia memoria con insistenza, quanto Igrenne forse e ancora non capisco. Tu eri di per te un mistero, perchè ho dovuto rendere anche me tale? E ancora scuoto la testa sconsolato perchè non capirò mai e mi arrabbio perchè nessuno mi potrebbe dare risposta, neanche Arthur capirebbe mai. Mio figlio mi penserebbe ripugnante se conoscesse i miei pensieri, ma non ci posso fare niente se l'alba e il tramonto mi ricordano i nostri giochi, le nostre risate: Igrenne, ti amo, ma amo anche te, in fondo, Viviana.


Il tempo passa e ci scoraggia
tormenti sulla nostra via
ma dimmi c'é peggior insidia
che amarsi con monotonia.

Ricordo che non fu divertente, sul serio, non lo è stato neanche un po'. Ogni volta che ci penso rido, sì, mi lascio sfuggire un sorriso, ma è sempre un sorriso triste e forzato. Ormai sono vecchio, non ho più la forza di pensarci veramente su, e i ricordi mi tormentano con più vivacità e forza: se dovrò morire fra i patimenti di un criminale, almeno che io muoia con il pensiero delle due donne più importanti della mia vita. E, strano, non c'è mia madre, né le mie parenti, ma ci sei tu che sorridi, pallida e viva. Anche questo però mi tortura il cuore perchè la mia esistenza non è mai stata facile, nascosta e buia come è sempre stata. Mano a mano che si scoprono i miei peccati, i miei errori, mi rendo conto di quanto è pericoloso commettere sbagli e quanto uno solo di essi ti possa far diventare un mostro agli occhi di tanta gente. Ma chi mai potrebbe capirmi del resto? Chi mai potrebbe scoprire cosa penso se non lo so neanche io? La vecchiaia porta domande e strazi, memorie di momenti felici tra noi in cui mostravamo tutto quello che provavamo: se fossi morto con te e mia moglie forse sarei più felice.


Adesso piangi molto dopo
io mi dispero con ritardo
non abbiamo più misteri
si lascia meno fare al caso
scendiamo a patti con la terra
però é la stessa dolce guerra.

Probabilmente da dove sei piangi insieme a me, stupido re.

Probabilmente nessuno pensa che io abbia ancora cose nascoste.

Probabilmente anche Igrenne e Gorlois ridono di me.

Mi ritovo sempre più spesso a pensare, a credere che tutto vada a posto da solo e sento che la mia battaglia sta per finire, perso, solo e incompreso.

Me la sono cercata, lo so; ho voluto tutto questo, ne sono consapevole.

E piango troppo tardi per cambiare: se solo avessi saputo...

 

 


Mon amour
mon doux, mon tendre, mon merveilleux amour
de l'aube claire jusqu'à la fin du jour
je t'aime encore, tu sais, je t'ame.

 

 

 

Note: il terzo capitolo dopo secoli e secoli XD Il fatto è che non trovavo una canzone adatta. Spero che vi piaccia, anche se personalmente non ne sono molto soddisfatta. Il fatto è che si sa poco e niente della madre di Morgana e quindi dovevo lavorare di fantasia -.-" Chi ha notato un accenno Merlin/Arthur ha interpretazione personale è molto abile, perchè C'E'! Un piccolo avviso: ho messo una fanfiction rossa fra le originali drammatiche e vorrei avere qualche parere

Animi Motus

Alla prossima ;)

Kiss

   
 
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