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Autore: ary_gg    12/06/2011    12 recensioni
Post lotta Klaus è un piccolo omaggio interamente Delena. Elena e i suoi sentimenti. La morte si sa ci mette di fronte a nuove consapevolezze.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'ALBA


CAPITOLO DODICI

 

I raggi caldi del sole le accarezzarono il viso mentre la tendina della finestra svolazzava liberamente lasciando entrare un pò d'aria e il profumo dell'estate. Stupido sole! Pensò Elena sapendo che non avrebbe più preso sonno. Era avvolta dall'abbraccio di Damon che sembrava ancora dormire. Non voleva svegliarlo, ma ogni suo singolo movimento avrebbe sicuramente catturato i suoi sensi acuti anche mentre dormiva. Girò la testa osservandolo. Perchè sei così dannatamente bello? Pensò Elena. Lo aveva pensato fin dal primo momento. Dalla prima volta che l'aveva visto. Ma allora aveva occhi solo per Stefan, i suoi modi così gentili e il suo mettere a proprio agio la gente l'avevano conquistata. Damon si era presentato alle sue spalle spaventandola a morte e la sua apparente gentilezza nascondeva una marcata strafottenza e un voler mettere a disagio chiunque. Opposti. Stefan e Damon erano semplicemente opposti. Eppure erano così simili per certi versi. Damon nascondeva un modo tutto suo di essere dolce e attento ad ogni singola cosa. Ad essere attento ad ogni suo segnale, a percepirla diversa, a metterla a suo agio. Prima la imbarazzava terribilmente, poi due secondi dopo era in grado di farla sentire in perfetto agio in ogni situazione. Improvvisamente cominciò a chiedersi da chi avesse preso quelle labbra, quegli occhi, quel sorriso. Una volta aveva trovato casualmente una foto di Stefan, Damon e loro padre. Aveva notato la perfetta somiglianza di Stefan con il padre. Avevano li stessi lineamenti, la stessa forma del viso, lo stesso sguardo cupo e profondo e lo stesso colore degli occhi. Da quello che le aveva raccontato anche i modi di fare erano molto simili ai suoi. Damon aveva dei lineamenti fini, le labbra sottili ma comunque consistenti e prepotenti e un sorriso luminoso. Magari assomigliava più a lei. Non sapeva nemmeno il suo nome. Con Stefan non aveva mai toccato l'argomento. Sapeva solo che era morta quando erano entrambi piccoli e il padre li aveva cresciuti con l'aiuto di una balia. Più per Stefan che per Damon. Lui era già considerato abbastanza grande. Elena si rattristò un attimo. Poi si sentì una sciocca ad essersi persa in quei pensieri e arrossì lievemente.
"So che sono dannatamente bello, ma non c'è bisogno che mi fissi così."
Elena sussultò e gli diede uno schiaffo sul braccio con cui l'avvolgeva.
"Ahi" disse lui con poca credibilità. Poi allargò le labbra in un sorriso e aprì gli occhi. "Buongiorno."
Elena lo guardò arrabbiata e cercò di sgattaiolare via dal letto.
"Dove pensi di andare?" Disse lui riprendendola sul letto e posizionandosi su di lei.
"A farmi una doccia." Disse lei.
"Mmm però non mi hai ancora detto a cosa stavi pensando." Disse lui scrutandola con i suoi occhi azzurri. Detto fatto. Aveva il potere di imbarazzarla terribilmente.
"A niente di particolare...posso andare ora?" Disse lei dolcemente.
"Non mentire signorina. Ti ho sentita arrossire. Il tuo corpo era più caldo e avevi le guance ancora rosee quando ho aperto gli occhi."
Elena sbuffò. "Ti ho mai detto quanto odio i tuoi super sensi da vampiro?"
"No , fino ad ora mi hai dimostrato solo quanto ti piacciano..." Disse lui maliziosamente.
Elena arrossì distogliendo lo sguardo e  volendo sprofondare nel cuscino.
Damon sorrise scuotendo la testa. "Sei adorabile quando sei in imbarazzo."
"Stronzo."
"Si, so anche questo." Disse retorico baciandole delicatamente le labbra. Poi appoggiò la schiena alla spalliera del letto, accogliendo Elena fra le sue braccia. "Allora me lo dici o no?" Disse lui lasciandole dolci baci sulla spalla spostando la spallina del top.
Elena sorrise appena. "Non ti arrendi mai?"
"No. Ti ho detto che non ti lascerò vincere."
"E' personale." Disse lei sistemandosi meglio appoggiando la testa sul petto di lui.
"Riguarda me, quindi non è personale!" Esclamò lui.
"Sei un egocentrico...chi ti dice che riguardasse te."
"Oh avanti...dubito che fissi me e pensi ad un altro." Elena rise intrecciando le mani con le sue. "E poi mi piace metterti in imbarazzo."
Elena socchiuse gli occhi in segno di sfida. "Potrei mettere te in imbarazzo."
"Provaci." Disse lui cogliendo la sfida.
"Non ti piacerà" disse lei.
"Elena..."
La ragazza alzò gli occhi al cielo. L'ha voluto lui. Elena si voltò verso di lui per poterlo vedere meglio in viso. Si mise in ginocchio sul materasso tra le sue gambe. Poi passò un dito sulle sue labbra e scrutò il suo viso. Damon la guardò interrogativo alzando un sopracciglio. Elena abbassò un momento lo sguardo e si morse il labbro inferiore. "Ho...ho trovato una foto una volta. A casa vostra." Damon iniziò ad inquietarsi. Elena lo notò. Odiava dover parlare di quei tempi, i suoi occhi si spegnevano e perdevano la loro vivacità. E lei li adorava quando erano vivi. "Ti ho detto che non ti sarebbe piaciuto..."
Damon tornò a guardarla. "Continua." La incitò.
Prese una mano e la intrecciò alla sua e iniziò a giocarci con le dita. Come al solito era lei quella in imbarazzo non lui. "Bè c'eravate tu, Stefan e vostro padre...non ho potuto fare a meno di notare quanto loro due si somigliassero" Elena cominciò a parlare velocemente un pò a disagio distogliendo lo sguardo da lui. "Bè si, pensavo...penserai che è una cosa scio..." tornò a guardarlo. Aveva lo sguardo basso e un'espressione dolce e malinconica sul volto. Sembrava quasi in imbarazzo. "...sciocca..." proseguì Elena incerta. "Non...non ho mai...non so com'era..." Elena aveva paura a proseguire. Ma Damon era così perspicace. Sapeva che aveva capito e lasciò morire la frase. Poi lo vide. Vide quello sguardo così umanamente in imbarazzo.
"Vagamente..." fu l'unica risposta di Damon che non la guardava. Elena si lasciò scappare un sorriso dolce e abbassò un pò la testa per incatenare i suoi occhi. Se Damon avesse potuto arrossire, lo avrebbe certamente fatto in quel momento. "Abbastanza." Disse poi lui. "Moltissimo." Si arrese infine. Elena si lasciò andare ad un sorriso più ampio e gli buttò le braccia al collo avvicinandosi alle sue labbra.
"Sei adorabile quando sei in imbarazzo" gli sussurrò lei facendogli il verso.
Damon la afferrò per i fianchi e la fece sedere su di lui e le baciò lentamente la gola. Elena lasciò andare indietro la testa. "Non farlo mai più." Disse lui insinuando le mani sotto il top e accarezzandole la schiena. Elena si avvicinò di nuovo alle sue labbra cercando di baciarlo. "Mmm potrei venire a cercare delle foto" Disse lei scherzosamente sfiorandogli finalmente le labbra.
Damon la fece cadere sul letto impedendole di arrivare alle sue labbra, poi si mise su di lei baciandole il collo. "Non..." Bacio. "Ne..." Bacio. "Troveresti."
Elena sbuffò. "Devo prenderla come un'altra sfida?"
Damon la guardò. "Non ce ne sono. Non sono un tipo sentimentale."
Bugiardo. Pensò Elena. Prima o poi avrebbe messo a soqquadro la sua camera da letto. "Permaloso!" Disse lei.
"Hai intenzione di elencare tutti i miei difetti?"
"Puoi sempre farmi stare zitta." Disse lei maliziosamente.
"Che fine a fatto la dolce fanciulla in perenne imbarazzo?"
"Ha trovato di meglio da fare." Disse lei chiudendo gli occhi e con voce incerta. Damon giocava con l'elastico dei suoi slip. Poi finalmente la baciò facendo scontrare le loro lingue che si cercavano già da troppo tempo. Elena lo attirò più vicino a sè gemendo sotto le mani prepotenti del vampiro. Lentamente le sue mani prendevano possesso del corpo di lei. La ragazza affondò le mani nei capelli neri di lui in preda al piacere, mentre lui continuava tranquillamente a torturarla piacevolmente. Elena stava per perdere il controllo stringendo più forte la presa su di lui, ma poi Damon prima che lei potesse emettere un singolo suono troppo forte si fiondò sulle sue labbra per zittirla.
"Sssh...tuo fratello si è svegliato" disse lanciando uno sguardo alla porta del bagno. "E tua zia sta aprendo la porta d'ingresso."
Elena sbarrò gli occhi. "Maledizione." Disse col fiato corto. Proprio ora?? Cominciava ad odiare gli abitanti di quella casa.
"Così impari a blaterare" gli disse lui ghignando.
"Non ridere" disse lei ancora sotto di lui. "Quanto velocemente riesci ad andartene?"
Damon sembrò pensarci un pò su. "Bè in condizioni normali pochissimo..."
Elena non lo fece nemmeno terminare di parlare. "Damon!" Gli sussurrò rimproverandolo e sgattaiolando da sotto di lui. Damon la lasciò andare e lei si rimise il top rosa.
"Ragazzi! Dormite ancora?!" Urlò Jenna da sotto le scale.
Oddio. Pensò Elena prendendo Damon per un braccio. "Scegli" disse Elena incrociando le braccia al petto.
"Prego?" Disse lui.
"O l'armadio o l'albero fuori, ma io eviterei di farti vedere dai vicini mezzo nudo." Disse lei seria.
"Non esiste" disse lui infilandosi la maglia.
"Evidentemente non hai colto l'elemento velocità della questione." Disse lei aprendo l'armadio. Poi sentì bussare dalla porta del bagno che condivideva con Jeremy. Elena lanciò un'occhiata disperata alla porta, poi spinse Damon dentro, mentre la porta del bagno si apriva.
"Ehi, sei sveglia?" Disse Jeremy spalancando la porta ed entrando appena, mentre Elena sembrava una stupida in piedi con le spalle contro l'armadio.
"Si andiamo di sotto o Jenna..." disse Elena avvicinandosi e trascinando il fratello fuori aprendo la porta della camera, ritrovandosi Jenna intenta a bussare. "Ecco appunto...su scendiamo che ci facciamo qui?" Disse Elena con enfasi. "Caffè!" Esclamò richiudendo la porta. Damon non aveva colto l'elemento velocità della questione...e nemmeno l'elemento famiglia.

Elena entrò nel grill scrivendo un messaggio a Caroline dicendole di essere arrivata. Poi alzò lo sguardo e lo vide seduto al bancone come al solito. Scosse la testa e sorrise. Non è possibile. Pensò. Si sedette ad un tavolo alle spalle di lui in modo da poterlo vedere. Lui si votò a guardarla poi scese dallo sgabello e si diresse deciso verso di lei.
"Resta li!" Disse lei sottovoce tanto l'avrebbe sentita comunque. Lui continuò a camminare verso il suo tavolo e si sedette di fronte a lei. "Che fai? Caroline sta arrivando." Disse lei sgridandolo.
"Oh avanti sono solo venuto a salutarti, non sto facendo niente."
Elena lo guardò sconfitta e sospirò. Poi lui le prese la mano. "Da..." non fece nemmeno in tempo a dire nulla che lui l'aveva già allontanata. Poi Elena si rese conto che le aveva allacciato al polso il braccialetto.
"Sono due giorni che ce l'ho con me, ma praticamente sembra che ti abbiano rapita." Disse lui con disappunto.
"Ti prego, non potevo dire di no." Sussurrò lei.
"Spero che ti sia divertita da Caroline stanotte." Disse lui maligno.
"Certo i tuoi comparire e scomparire in questi due giorni mi hanno fatto sembrare una pazza."
"Non mi interessa" disse lui ghignando.
Lei sorrise. "Smettila...Caroline potrebbe essersene accorta."
"Oh ti prego, ha del potenziale come vampiro, ma è ancora inesperta." Elena scosse la testa sorridendo. "Barbie è arrivata." Disse lui alzando un sopracciglio. "Ci vediamo stasera." Disse lui mangiandosela con gli occhi.
Elena arrossì. "Troverai la finestra chiusa." Disse lei facendogli una smorfia. Damon sorrise senza darle peso e tornò al bancone. Dopo poco entrò Caroline.
"Scusa per il ritardo." Disse Caroline radiosa.
"Non importa...Bonnie non viene più quindi?"
"No ha detto che non ce la fa, possiamo ordinare."
Le due ragazze mangiarono e chiacchierarono un pò. Elena lanciava continuamente occhiate alle spalle di Caroline perdendo spesso il filo del discorso.
"Ok allora o ci vai tu da uno psichiatra o ti ci porto io giuro!" Disse Caroline esasperata.
"Cosa?" Disse Elena guardandola interrogativa.
"No dimmi tu che cosa c'è di così interessante dietro di me perchè non capisco." Disse la ragazza voltandosi ma non scorgendo nulla di strano. Elena si agitò temendo che Caroline cogliesse qualcosa. Poi tornò a guardare Elena. "Hai qualcosa che non va Elena, seriamente. Non ci siamo sentite per qualche giorno, poi decidiamo di passare il weekend insieme e...ogni...tanto...sparivi..." Caroline rallentò la sua parlantina e si voltò di nuovo. Damon. Elena fece una smorfia. Caroline si rivoltò di scatto verso l'amica. "Oh no...no. No. Ti prego Elena!"
"Cosa?" Disse lei senza fiato.
"Ditemi che almeno avete evitato la mia camera da letto, ti supplico!"
"Caroline!" Strillo Elena ormai rossa in viso.
"Elena! Dio ma..."
"Caroline ti prego ci sente!" Disse la ragazza mettendosi le mani sul viso per coprirsi.
"Lo so! Lo sento anche io. Ride in questo momento se lo vuoi sapere."
Elena lanciò uno sguardo truce verso il bancone.
"Lo sapevo! Sapevo che era così, eri troppo eccitata ultimamente."
"Ma prego Caroline continua pure a mettermi in imbarazzo!" Disse lei facendosi piccola sulla sedia.
"Oh no per le cose imbarazzanti usciamo da qui, così mister virilità non ci ascolta."
Elena chiuse gli occhi disperatamente scuotendo la testa. "Ti odio" le disse trucidandola con lo sguardo.
"Si è infilato in casa mia!" Disse Caroline dispettosamente.
"Non...non è successo niente a casa tua!"
"Bè grazie a Dio!" Disse sollevata.
"Ora che me l'hai fatta pagare per non averti detto nulla, possiamo uscire?"
Caroline rise soddisfatta e si alzò. "Certamente...anche perchè voglio i dettagli"

Elena e Caroline passeggiarono un pò per il parco senza fiatare. Caroline la guardò sottecchi. "Da quanto va avanti?"
Elena la guardò, ma appena incontrò il suo sguardo si girò dalla parte opposta. "Un paio di settimane."
"Bonnie era così fredda con te, capisco che tu non me lo abbia voluto dire..." Disse sinceramente la ragazza.
Elena la guardò triste. "Veramente non sa niente Care...ti prego non dirglielo, sa solo di un bacio. Nessuno sa nulla..." Disse Elena allarmata.
"Bè di certo siete andati "oltre" al bacio" disse Caroline sorridendo maliziosa. "Sta tranquilla però...non dirò nulla" disse la ragazza non capendo tutto l'allarmismo di Elena. "Hai...parlato con Stefan?" Chiese poi a bruciapelo.
"Non proprio." Sospirò Elena. "Secondo lui l'ho lasciato per suo fratello, non è una situazione facile..."
"E non è così?" Chiese diretta Caroline.
Elena la guardò stranita. "No! Io...non lo amo più..."
"E Damon?"
Elena aveva bisogno di parlarne o rischiava la follia, la sua vita si era fermata nelle quattro mura della sua stanza. Anche Damon glielo diceva perennemente. Per quanto lui scherzasse sul fatto che amava averla tutta per sè, era risoluto sul fatto che dovesse uscire, stare con le amiche e la famiglia. Spesso la aspettava fino a tardi solo per strapparle un sorriso e qualche bacio quando non potevano vedersi. Ricordò lo scambio di battute al grill e sorrise...era stato lui a convincerla sul fine settimana.

"Chi era al telefono?" Gli chiese Damon mentre le passava i libri da sistemare nella sua libreria.
"Caroline...vorrebbe passare il weekend insieme a me e Bonnie...dice che si stanno lasciando prendere un pò troppo da Matt e Jeremy lasciandomi sola." Disse lei rimarcando l'ultima parola.
"Ma non sei sola..." Disse lui malizioso.
"Loro non lo sanno!" Esclamò lei sorridendo. Elena riposò gli ultimi libri e si avvicinò a lui abbracciandolo. "Non mi va di andarci...non ti vedrò per due giorni..." Si lamentò lei.
"La tua vita si sta fermando fra queste quattro mura Elena..." disse lui dolcemente appoggiando il mento sulla testa di lei che era abbandonata sul suo petto.
Elena sbuffò. "E' la mia vita e mi va benissimo così!" Disse con fare capriccioso, sapendo che lui l'avrebbe convinta.
"Elena...avanti...sono le tue migliori amiche."
Elena si staccò un pò e lo guardo negli occhi. "Lo so..."
"Bene allora ci vediamo Domenica sera." Disse lui sorridendo. Poi si sedette sul letto prendendo tra le mani l'orsetto di pezza di Elena. "Io e Teddy saremo qui ad aspettarti!" disse sfoderando un sorriso da infarto.
Elena alzò gli occhi al cielo e gli si avvicinò. Poi si fiondò sulle sue labbra quasi a volersi imprimere il suo sapore e conservalo per due giorni e togliendogli il peluche dalle mani. "Ok..."
"Posso sempre passare a trovarti..." Disse lui ironicamente.
"Mmm si e con quale scusa?" Disse lei poco convinta.
"Dimentichi l'elemento fondamentale...sono un vampiro, non mi sentiranno nemmeno."
Elena scosse il capo. "Puoi sempre mandarmi un messaggio"
"Preferisco vedere con i miei occhi che stai bene."
"Non mi mangiano mica..." disse lei facendo una smorfia per l'amara ironia non voluta della frase.
Damon sorrise. "Va bene ok. Aspetterò domenica!"
"Non se ne parla! Fai in modo che non ti sentano." Disse baciandogli nuovamente le labbra.

"Io non lo so...ultimamente so solo che sono in un mondo che non esiste." Disse Elena triste.
"Lui ti ama." Era un'affermazione
"Lo so." Era una consapevolezza. "Ho paura Caroline."
Caroline abbracciò l'amica. "Elena, sai quanto io sia per il goditi il momento, ma so che la situazione è complessa...anche perchè lui ti ama...anche troppo...se ciò è possibile. Arriverà il momento in cui ti farà delle domande e tu dovrai dargli delle risposte vere."
Elena abbassò lo sguardo. Poi la guardò di nuovo. Era proprio ora di sdrammatizzare. "Non potevi semplicemente dire goditi il momento?"
"Sono certa che a quello ci pensa lui!" Esclamò Caroline.
"Care!" Elena non intendeva quello.
Caroline sorrise. "Avanti vivete praticamente nella tua camera da letto!"
"Non...non centra nulla!"
"Oh non fare la santa! Sarà anche uno stronzo, ma sa come..."
"Caroline! La smetti?!" La interruppe Elena. Per la prima volta sentì una punta di gelosia per doverlo condividere in quel modo con qualcuno.
Caroline rise malignamente. "Non essere gelosa." La punzecchiò. Ovviamente Caroline continuò ad istigarla fino a farla crollare, Elena passò così il pomeriggio. Damon aveva ragione aveva proprio bisogno di passare un pò di tempo con le sue amiche.

 

SPAZIO PSEUDO-AUTRICE

 

Allora questo è uno dei miei capitoli preferiti
a) mi piace l'idea di un Damon anche così vulnerabile...lo rende perfettamente imperfetto
b) amo l'idea che Care faccia la ragazzaccia con la lingua troppo lunga
c) ho dato anche l'idea che i due non è che stanno a fa sempre una cose eh! Insomma ci sono sempre degli avvenimenti o delle frasi o delle particolarità nei capitoli. Da notare il discorso che Elena fa con Care...diciamo che tecnicamente stanno vivendo una storia nascosta...nessuno lo sa...Elena...bè diciamo che questa cosa del nascondersi sarà fondamentale per la storia...non è detto che ci riescano :D comunque oggi sono di poche parole se avete dubbi chiedete nelle recensioni e vi chiarirò tutto. Non vi assillo perchè non sono in formissima quindi...ah ah ah meglio per voi.
Volevo dirvi che forse inizierò un nuovo progetto...in realtà sono gia in fase di scrittura, non riguarda Damon ed Elena, bensì i loro interpreti. Chiariamo subito che io non leggo fanfiction sugli attori, o meglio non lo facevo fino alla settimana scorsa, poi ne ho lette alcune carine e siccome avevo già delle idee ho cominciato a tirare fuori alcuni capitoli a riguardo. Allora so che sembra stupido scrivere su persone davvero esistenti, cioè le rende meno vere forse, ma va bè non so mi piace farlo...ho scoperto che mi piace...la mia solita lettrice nascosta che legge tutto in anteprima ha già divorato i primi tre capitoli, dicendo che la storia è buona...però non so...insomma sono una fan davvero sfegatata della coppia Nina-Ian o meglio Nian o Sobrev come volete xD...insomma non so, in quel settore spesso il seguito è poco e non so se fino alla fine posterò la storia...comunque vi tengo informati...comunque bando alle ciancie...vi risponderò prossimamente alle recensioni giuro, ma ora proprio non ce la faccio. Grazie a tutti come sempre! Alla prossima...spero intorno a giovedì! O mercoledì vediamo :) Baci Ari 

   
 
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