Non sapeva dirlo con certezza. Oramai il tempo aveva perso importanza.
“Finito di sognare ad occhi aperti, Layton?”
Layton alzò gli occhi su Descole, sorridendo.
“Non ho mai iniziato a farlo, Descole.”
La voce bassa e melodiosa di Layton si diffuse per la cantina, seguita poi dal suono dei passi di Descole che si avvicinava a lei.
“Fai male... avresti dovuto, invece.”
Rise, Hendel, alla sciocca battuta.
“Non ho bisogno di scappare da questa realtà, Descole. So benissimo cosa sta succedendo: io me ne voglio rendermene conto.”
In un attimo la donna fu davanti a Hendel, prendendole il viso con una mano.
“Vuoi sempre conoscere la verità, vero, Layton? Anche se questa può farti male?”
Il sorriso di Hendel si fece triste a quelle parole. Fissò Descole negli occhi, scuotendo poi il capo.
“Tutto può farmi male, Descole. Ma non sono una bambolina di porcellana: so sopravvivere a tutto.”
Fu il turno di Jeanne sorridere, avvicinando il viso piano a quello della donna.
“Anche a me, Hendel?”
Il sorriso furbo di Layton bastò come risposta.
“Anche a te, Jeanne.”
Non si era mai resa conto di quanto Hendel fosse... beh, una donna sensuale.
Certo, non era la prima volta che aveva a che fare con lei, eppure solo osservandola ora, rossa in viso e con la bocca socchiusa per trovare aria dopo il lungo bacio che si erano scambiate poteva capire perché Layton la ossessionava tanto.
La baciò ancora e ancora, muovendo le lunghe dita su di lei, sfiorandola nei punti che sapeva deboli di Hendel, e lei reagiva mugugnando il suo nome.
“Ti piace, eh, Hendel? Sono o no meglio di Clive?”
Pronunciò il nome del ragazzo con puro odio, come se, invece che essere delle misere lettere, fossero del veleno puro.
A quella domanda seguì la risposta divertita di Layton.
“Non devi neanche chiederlo.”
Ma a Descole non andava bene, come risposta. Doveva saperlo, avere la assoluta certezza che Hendel guardasse solo lei e non un moccioso che puzzava ancora di latte.
Le leccò i seni, scendendo sempre più in basso, godendosi i gemiti sempre meno trattenuti della compagna.
“Chi è meglio, Hendel?”
Non capì subito la frase che la donna cercò di dirle, ma percepì il senso generale.
Ovviamente tu.
Anche perché poi Hendel andò a cercare il volto di Jeanne, baciandola con passione.
Beh, se non era un' ottima risposta questa...
Non perse poi troppo tempo, Descole: la voleva sua. E neanche Hendel pareva poter aspettare troppo.
Lasciò che le dita si presero ciò che apparteneva loro, con decisione.
La ricompensa maggiore fu sentire i gemiti di Layton, chiamando implorando il suo nome.
Ah, cosa c' era di meglio?
“La prossima volta potresti non legarmi i polsi? Mi fa male, accidenti a te.”
Hendel fissò male la compagna, sdraiata su di lei, lasciandosi accarezzare i lunghi capelli castani.
“Tanto lo so che ti piace. Ti conosco bene, Layton.”
La donna non rispose a Jeanne, limitandosi a fissare il lenzuolo sfatto.
“Non abbastanza da non sapere chi amo davvero....”
Descole la fissò, non capendo.
Fu solo quando vide il sorriso di Hendel comprese la risposta.
“Tu.”