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Autore: LadyoftheSea    12/06/2011    2 recensioni
"Kazu..."
Kazuya era quasi stato in procinto di addormentarsi, sereno, quando la voce dolce di Jin lo spinse ad aprire gli occhi. "Mmh?"
Jin si morse il labbro inferiore, nervoso. Doveva dirglielo, aveva rimandato troppo a lungo... non era giusto rimandare oltre. E poi Kazuya avrebbe capito... sì, avrebbe capito, probabilmente.
Un po' di fluff... e molto angst, purtroppo. Akame.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jin, Kazuya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avviso: tranne i primi paragrafi, questa one shot è piuttosto angst... un po' per il mio umore di recente, un po' per sfogarmi, ho scritto questo... in realtà non sono certa se continuarla o meno, per questo, per il momento, la considero one shot, ma potrei cambiare idea.
Amo l'Akame e li amerò sempre, nonostante tutto! Spero di scrivere qualcosa di sdolcinato su di loro presto!


The loudest sound is words unspoken


Faceva caldo, troppo caldo. Kazuya respirava affannosamente, cercando di riprendersi da quell'esplosione di piacere immenso che l'aveva scosso e pervaso in ogni singola fibra del corpo. Sopra di lui, Jin pareva passarsela esattamente allo stesso modo: ansante, aveva chiuso gli occhi e schiuso le labbra, rimanendo immobile. Solo dopo qualche minuto il ragazzo più grande si spostò, coricandosi di fianco a lui.  
"Finalmente... sei pesante, lo sai?" lo prese in giro Kazuya, ridendo di fronte all'espressione indignata di Jin e dandogli un pizzicotto sul fianco. "Scherzavo..."
"Sarà meglio per te, Kamenashi, o non ti concederò mai più il privilegio di bearti del mio corpo!" replicò Jin, fingendosi stizzito ma smentendo subito le proprie parole, dandogli un bacio sulla guancia. Kazuya sorrise, rilassato, e richiuse gli occhi, poggiando il viso sulla spalla del compagno. Era da tanto che non avevano modo di starsene da soli, era così felice... anche se in quella camera faceva decisamente troppo caldo... per forza, erano chiusi lì dentro da due ore, ragionò.
"Kazu..."
Kazuya era quasi stato in procinto di addormentarsi, sereno, quando la voce dolce di Jin lo spinse ad aprire gli occhi. "Mmh?"
Jin si morse il labbro inferiore, nervoso. Doveva dirglielo, aveva rimandato troppo a lungo... non era giusto rimandare oltre. E poi Kazuya avrebbe capito... sì, avrebbe capito, probabilmente. "Kazu, io..." si puntellò sul gomito e gli accarezzò il viso, osservandolo. Voleva imprimersi ogni dettaglio di quel volto stupendo nel cuore, nella mente, nell'anima. "Io... tra un mese... parto per Los Angeles. E' già stato tutto deciso... con Johnny-san..."
Freddo. Chi aveva parlato di caldo, in quella stanza? Un gelo glaciale avvolse Kazuya, impedendogli di muoversi, di parlare, di fare qualunque cosa se non fissare Jin, perplesso. Doveva aver capito male... certo... "Eh...?"
"Vado negli Stati Uniti... per un po' di tempo..." mormorò Jin, continuando ad accarezzarlo teneramente. "Sai che ho sempre voluto farlo..."
Kazuya lo fissò ancora più incredulo. "Un po' di tempo... quanto...?" Non era lui a parlare, non poteva essere sua quella voce strozzata, così innaturale...
"Sei mesi... almeno."
No, non poteva essere vero, Jin non poteva andarsene sul serio! Non così a lungo! Un mese, un mese andava bene... forse anche due! Ma sei mesi... la metà di un anno... Kazuya non poteva reggerlo, non poteva stare così tanto lontano da lui! Si scostò dal ragazzo più grande come se le sue carezze fossero roventi e strinse forte le lenzuola con le mani. "E me lo dici... ora? Così?" sussurrò. Si sentiva svuotato. Si sentiva tradito. "E il gruppo...?"
"Tornerò, non sarà per sempre! Potete farcela benissimo senza di me, in fondo sei tu il preferito delle fan e di Johnny, no?" scherzò Jin, tentando di alleggerire l'atmosfera. In realtà, l'espressione cupa di Kazuya gli spezzava il cuore. Lo sapeva che non era giusto, lo sapeva che avrebbe dovuto dirglielo prima... ma ogni volta che aveva tentato, di fronte a quegli occhi caldi che lo fissavano con amore, a quel sorriso troppo bello per essere rovinato... non c'era riuscito. E aveva rimandato fino all'ultimo, ormai doveva dirlo lui al fidanzato o l'avrebbe saputo probabilmente da qualcun altro e non voleva. Perciò aveva vuotato il sacco. Andarsene gli costava da morire... ma più sarebbe passato il tempo meno occasioni avrebbe avuto per vivere all'estero, per fare nuove esperienze, e soprattutto, più sarebbe passato il tempo, meno lui sarebbe stato in grado di allontanarsi da Kazuya. Non voleva certo lasciarlo, comunque, sei mesi sarebbero passati... lentamente, ma sarebbero scorsi via, lui sarebbe tornato, e magari in quei sei mesi Kazuya sarebbe andato almeno una volta a Los Angeles a trovarlo, avrebbero fatto l'amore sulla spiaggia di notte e Jin l'avrebbe presentato ai suoi amici americani come il suo ragazzo, perchè là non avrebbero dovuto tenere nascosta la loro relazione, e poi...
"Te ne vai... da me? E me lo dici così... dopo avermi sbattuto allegramente? Forse avresti dovuto farlo prima, non credi? Grazie mille, Akanishi, sono proprio felice! La mia giornata è perfetta adesso!" Kazuya si alzò dal materasso e iniziò a raccogliere la sua roba, rivestendosi velocemente. Jin se ne andava. Jin lo abbandonava. Jin se lo lasciava alle spalle. Era solo quello a cui riusciva a pensare.
"Kazu..." Jin si alzò e cercò di afferrarlo per il braccio, ma lui si divincolò. "NON CHIAMARMI KAZU! NON HAI ALCUN DIRITTO! NON HAI NESSUN DIRITTO DI TRATTARMI COSI'! PRIMA MI FAI INNAMORARE DI TE, TI DICHIARI, MI DICI CHE VUOI STARE CON ME, CHE MI AMI, CHE SONO TUTTO PER TE, CHE NON T'IMPORTA DELLE STUPIDE REGOLE DI KITAGAWA E POI DOPO NEMMENO UN ANNO TE NE VAI!"
Jin lo guardò quasi impaurito. Kazuya doveva essere veramente fuori di sè per alzare la voce. Non lo faceva mai, nemmeno quando perdeva la pazienza... l'aveva sentito urlare pochissime volte prima, in tutti gli anni che si conoscevano...
"Kazuya, io non ti sto lasciando, non voglio lasciarti! Starò via solo qualche mese, ragiona... potrai venire da me e ci sentiremo spesso comunque!" esclamò, dispiaciuto, tentando di placarlo. Ma il ragazzo più piccolo non voleva starlo a sentire. "No... io... io non posso... io non ce la faccio, Jin! Sono abituato a vederti... quasi ogni giorno... sono abituato ad averti sempre intorno fin da quando avevo tredici anni! Non posso..." s'interruppe, cercando di non dimostrarsi così tanto debole ai suoi occhi. Ma era così dannatamente difficile...
Jin tentò di abbracciarlo, di confortarlo, ma Kazuya non ne volle sapere. Lo spinse via ripetutamente e si fermò davanti al comodino del ragazzo più grande. Si tolse l'anello che portava al mignolo, che Jin gli aveva regalato, poco prima di iniziare le riprese del loro primo, e finora unico, drama insieme, Gokusen II. Si voltò e lo guardò quanto più freddamente potè, leccandosi nervosamente le labbra. "Non ce la faccio. Non posso. E non voglio più vederti... addio."
Gli costò tutta la forza di volontà in suo possesso per uscire da quella camera senza fare marcia indietro per gettarsi ai piedi di Jin, supplicandolo di non andare.
Jin prese in mano l'anello che Kazuya aveva tolto prima di andarsene, pronunciando quelle parole orrende. Kazuya gli aveva detto addio. Era logico, come aveva potuto aspettarsi che l'avrebbe presa bene? Lo sapeva quanto bisogno il ragazzo più piccolo aveva di lui, lo sapeva quant'era attaccato a lui, quanto una separazione anche solo di qualche settimana, per non parlare di sei mesi, l'avrebbe ferito... eppure Jin non era riuscito a ragionare, quando aveva potuto accettare l'offerta di andare a studiare all'estero l'aveva fatto. In quel momento desiderò ardentemente ritrattare tutto, cancellare gli stupidi moduli... ma in fondo una parte di lui non voleva rinunciarci.
Kazuya...
Uscì in balcone e accese una sigaretta, aspirando avidamente il fumo. Iniziò a piangere senza ritegno, singhiozzando.
E' la fine?





  
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