Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Razoro    13/06/2011    0 recensioni
Marianne...una ragazza nata nel buio, priva di qualsiasi conoscenza del mondo esterno se non qualche intuizione datagli da qualche antico istinto. Un giorno una voce la chiama e le offre un nuovo futuro, fuori dal buio...alla luce del sole, nella più grande scuola di magia del mondo...Hogwarts
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Si dice che ogni storia inizi in un limbo privo di definizione che man mano che l’intreccio della trama và avanti guadagna lucentezza. Come quelle storie, anche la mia inizia qui.
Buio intorno a me, fin da quando sono nata è stato così, fin dall’inizio dei miei ricordi non riesco a vedere altro che un buio senza fine immerso in un silenzio irreale.
“Marianne…”
Una voce rimbomba lungo tutto il mio essere, come una scarica elettrica che mi percorre da capo a piedi…ma è reale? O solo l’inizio della mia pazzia? So soltanto che risuona come l’eco di un ruggito di qualche bestia feroce e mi fa tremare come una foglia.
“Figlia mia, è giunto il tempo per te d’uscire da questo mondo senza luce e senza vita”
“Non comprendo…”
E’ tutto quello che riesco a dire, ho ormai da tanto tempo coscienza di me ma in realtà è come se non l’avessi. Non so nulla di ciò che sono: intuisco il mio sesso, per qualche strana ragione, ma non so nient’altro, neppure quale sia il mio aspetto, il mio nome o i miei sentimenti…sento ogni tanto delle pulsioni, dei battiti accelerati vicino al petto, ma non riesco a dargli dei nomi. Sono nata senza sapere nulla di me…vivere così è come non esistere.
Sono un’essenza incompleta, come un meccanismo senza ingranaggi, un guscio vuoto privo di utilità, ma ora che questa voce sembra volermi dare i pezzi che mi mancano sento il mio cuore battere veloce…una sensazione che mi fa sussultare.
“Il buio dell’Inconscio ha annebbiato i tuoi sensi? Non riconosci più tuo padre, Marianne?”
Padre? Marianne? Un nome…un senso d’appartenenza. Non ho mai sentito nulla di mio ma ora sentendo quel nome non posso fare a meno di sentirlo parte integrante di me e quella voce, per quanto spaventosa, sento che dice la verità:
“Padre…”
esce come un sospiro dalle mie labbra, come un istinto assopito risorto per rassicurarmi sulla natura di quell’entità. La voce mi risponde facendomi tremare nuovamente:
“So cosa senti, Marianne, i nostri cuori sono legati da un legame indissolubile ma non devi avere paura di me. Tutto ciò che voglio è la tua felicità. Posso darti la definizione che cerchi…”
Quelle parole erano pronunciate con un tono tutt’altro che rassicurante, sento il respiro dell’imponente creatura davanti a me, è come un vento malefico che pare corrodere la pelle e l’anima, eppure promesse che mi sta offrendo sono così allettanti, così cariche di speranza…
“…posso farti uscire da questo limbo”
Uscire? Non avevo mai pensato che esistesse qualcosa al di fuori di dov’ero. Tutte le mie analogie sugli ingranaggi, le mie conoscenze innate sull’esistenza di due sessi diversi e simili le avevo sempre considerate come frutto della mia fantasia, un accettabile compromesso del mio cervello per non impazzire all’interno del nulla senza fine che lo circondava, ma se ora questa voce mi lascia intuire un’altra esistenza oltre a questa prigione senza forma, forse la mia fantasia non è così vasta come pensavo, forse non sono così staccata dalla realtà come ho sempre creduto.
“Come puoi fare ciò, padre?”
E’ così strano usare quella parola…padre…sentire ed interagire con un presenza esterna e riconoscerla come membro importante della mia vita è così…inquietante e rassicurante allo stesso tempo, un paradosso che solo chi è nato nel buio può capire:
“Io posso tutto ciò che desidero, figlia mia. Ma per fare ciò ho bisogno di una cosa da parte tua”
“Che cosa? Non ho nulla da offrire”
una risata roca rimbombò tutto intorno a me, sentendo quel verso gutturale mi sento come svenire, come una bambola di pezza buttata giù da una mano invisibile:
“E invece sì, Marianne…la tua fedeltà incondizionata. L’essenza stessa dell’amore filiale verso chi ti ha donato la vita e che ti offre questa possibilità di fuga. Giura fedeltà a tuo padre ed avrai la nuova vita che sempre hai inconsciamente desiderato”
Fedeltà…un termine che mi è sconosciuto…cos’è? E soprattutto, la possiedo? A sentire quella voce pare di sì. La più grande manifestazione dell’amore filiale…queste parole mi sono famigliari anche se non riesco ad inserirle in un contesto…sensazioni, nient’altro che quello. Pulsioni senza nome.
“Lo farò padre”
dico decisa, non conosco questa fedeltà, la sento mia come posso sentire mia una spina nel piede e se posso offrire una cosa inutile e quasi fastidiosa per essere libera…beh, non esiterò a farlo:
“Ascolterai tutto quello che ti dirò e farai tutto quello che ti consiglierò?”
E’ strano come una domanda prende la connotazione di un ordine detta con certi toni di voce…dunque è questa la fedeltà? Ha importanza sapere che cos’è? No, non cambia nulla, ho preso una scelta e la onorerò fino alla fine:
“Sì padre”
la mia voce è ferma, priva di tremiti e di dubbi. La voce emette un lungo rantolio che subito muta in una feroce risata. E’ divertita, quasi eccitata dal mio stato d’animo, come qualcuno che ha appena vinto qualcosa:
“Perfetto…”
Mi sento presa da una forza invisibile che mi scuote e mi solleva, vorrei gridare ma rimango in silenzio, ho dato la mia fiducia a quella creatura che chiamo padre e non posso fallire ora…mi sta mettendo alla prova apposta. Il suo grido mi lacera le orecchie:
“Sorgi, Marianne Susan! Fino ad oggi non sei stata altro che un pensiero, privo di forma, ma come un fabbro crea la sua opera seguendo i suoi desideri, oggi io ti forgio a mia immagine! Oggi nasci come mia figlia più amata uscendo da questo buio che fino ad adesso ti ha incubata e plasmata!”
Qualcosa mi ferisce gli occhi, una luce calda ed abbagliante. Riesco a focalizzare a fatica l’immagine davanti ai miei occhi, come un foglio di carta nera squarciato il mondo intorno a me sta crollando, la voce si sta facendo sempre più lontana:
“Il mio tempo qui sta per finire figlia…goditi la tua nuova vita. Cambia questo mondo con il tuo potere, rendimi un padre orgoglioso…”
Un esplosione finale e il mondo intorno a me scompare. Mi trovo in una piazza battuta dal Sole, migliaia di figure con vesti nere si muovono intorno a me…chiasso, calore e vita mischiate tuttein un unico luogo di singolare aspetto. Un piccolo ometto mi si avvicina fissandomi con occhietti avidi e con un ghigno malefico sul suo viso, è orribile e quasi mi fa rabbrividire mentre sfrega pieno di smania le sue manine:
“Padroncina Marianne, benvenuta a Diagon Alley!”
Diagon Alley? Dove diavolo sono finita? 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Razoro