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Autore: SkyDragon    13/06/2011    3 recensioni
Mi chiamo Eliuca e vivo nella Roma dell'anno 1500. Mi trovo davanti al Colosseo e la mia non è una visita turistica infatti i Borgia hanno scelto questo luogo per farmi morire, ma io non ho paura del cupo mietitore. Io sono un assassino, la morte è nostra compagna, ma non mi capacito di come sia arrivato fin qui... Dove ho sbagliato?
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6 - Esecuzione pubblica  
 
Guardo il cielo, questa di sicuro sarà l’ultima volta che lo ammirerò. È terso, nemmeno una nuvola osa solcarlo.
È talmente blu che mi sembra di vedere il mare. Nonostante sia sera si vede tutto perfettamente e non servono le torce a illuminare il cammino. Come se bucassero il manto del cielo appaiono le stelle ne rimango incantato, sono così…
Mi sento tirare per i polsi e mi fermo. Quei soli due bruti che Cesare aveva portato con se per condurmi al Colosseo si sono fermati. Riporto lo sguardo in basso e capisco il motivo dell’arresto: siamo arrivati  al Colosseo.
Vedo il popolo che entra nell’antica struttura da un'altra porta, o per meglio dire un’ arcata…
Sento il popolo sugli spalti gridare. Non distinguo parole chiare, ognuno dice la sua.
Scorgo Cesare entrare nel campo centrale. Un muro abbastanza alto mi impedisce di vedere cosa succede nell’arena, ma sento chiaramente le voci tacere. I due bruti mi incitano con i gesti a seguirli. È il momento di entrare nel tempio della morte. Il Colosseo riprendendo vita, appare come sarebbe apparso ad un antico romano. Il popolo è seduto sugli spalti e attende lo spettacolo. Il campo è ellittico fatto di terra battuta. Da un lato c’è un palo alto circa tre metri dall’altro ci sono una decina di arcieri radunati attorno a Cesare e al suo sicario preferito Micheletto.
I bruti mi spingono verso Cesare mentre questi richiama l’attenzione del popolo su di sé.
- Benvenuti  a tutti! Il papa mio padre mi ha chiesto di parlare a nome suo in questa cerimonia organizzata per celebrare le mie recenti vittorie. Voglio soprattutto godere con voi del mio trionfo più grande: la cattura di uno dei famigerati assassini di Ezio Auditore!-
La folla non trattiene le grida di gioia, ma viene quasi subito fermata dallo stesso Cesare.
- Vi presento Eliuca figlio di Eltanin, anche lui famigerato assassino- detto ciò concentra tutta la sua attenzione su di me – Sei fortunato ragazzino, mio padre sarà lieto di concederti la grazia se decidi di aiutarci. Pensa bene a quello che ti ha offerto: vita, fama, potere… gloria. Restituirai alla tua famiglia tutto ciò. Se invece resti della tua idea precedente Micheletto sarà lieto di ucciderti…-
Mi mostro pensieroso, ma è solo un trucco per guadagnare tempo. So che Ezio verrà a salvarmi, me lo sento…
-  Qual è la tua risposta?-
-  La mia famiglia avrà la gloria… ma solo perché se la sarà guadagnata liberando il mondo da persone malvagie come voi. Vittoria agli assassini!- 
- a morte, a morte!- un coro ripetitivo si innalza dagli spalti…
Cesare si avvicina e mi sussurra all’orecchio che avrei patito le pene dell’inferno e avrei rimpianto la mia scelta.
Mi affida a Micheletto mentre esce dall’arena con una certa fretta.
Micheletto annuncia al popolo che avrebbe eseguito la condanna a morte in maniera diversa dalla solita impiccagione, ma non disse null’altro.           
Sotto il suo segnale i bruti mi conducono davanti al palo. Mi fanno dare le spalle ad esso mentre mi legano i polsi in alto sopra la testa.
Osservo tutte le tribune, ma vedo solo gente in preda all’ira contro di me e in generale i miei confratelli. 
Mi trovo legato così bene che posso muovere solo gli occhi. Inizio a dubitare che Gli assassini vengano a salvarmi…
Forse… no spero di no… e se Saskia li avesse deviati? Magari ora loro sono in una trappola!
Strattono le corde in un ultimo disperato tentativo di fuga… ma le mie speranze sono vane.
Devo solo sperare che gli assassini se la cavino…
Micheletto alza la mano destra ordinando agli arcieri che circondavano Cesare quando sono entrato di prendere la mira. Passa un minuto prima che Micheletto abbassi il braccio. Solo due arcieri però lasciano partire le frecce.
Perché non tutti in una volta? Le due frecce volano rasoterra ad una velocità incredibile.
La prima a colpirmi mi prende poco più sopra del tallone nella gamba destra. Un dolore inimmaginabile prende possesso del mio corpo. La freccia penetra completamente e esce dalla parte opposta conficcandosi nel palo di legno. Posso ritenermi fortunato se non ha toccato l’osso. La seconda fa lo stesso, ma con la sinistra.  Le gambe tremano. Se non ci fossero le corde a tenermi di sicuro cadrei a terra.
Mi lascio fuggire un grido sovrastato quasi subito dalla voce del popolo che esulta.
Perché hanno colpito i talloni e non il cuore o la testa? Cosa vuole fare?
Sempre sotto comando altre due frecce vengono scoccate e arrivano all’unisono conficcandosi nelle spalle.
Altre partono subito dopo conficcandosi  nelle gambe e negli avambracci. Mi arrendo al dolore, tentare di combatterlo è vano, ed entro in una specie di stato di sospensione. I sensi si affievoliscono. I suoni paiono ovattati, le corde sembrano essere più distanti dal corpo, non le sento più, eppure sono qui a tenermi stretto. Il campo visivo si restringe finche l’unica cosa che riesco a vedere chiaramente sono le frecce che si avvicinavano sino a colpirmi. Gli arcieri dietro appaiono solo una massa indistinta di colori tra cui prevale il rosso. Talvolta la vista si annebbia totalmente e tutto viene abbracciato da un velo nero. Sto scivolando lentamente verso il buio eterno. Ogni colpo è un passo verso di esso. Allora è così che si muore. 
Quando la vista ritorna osservo il mio corpo martoriato con orrore. Perché? Perché mirano alla parti non vitali e non al cuore? Mi vogliono morto e allora perché attendere?
Dopo un tempo che mi pare infinito, tutto tace. 
Odo la voce del sicario lontana, fievole che annuncia al popolo la freccia finale, quella che mi avrebbe ucciso. Allora è vero quello che si dice: Micheletto è davvero l’ultima persona che la vittima vede prima di morire. Si dice anche che non avesse mai fallito un colpo. È finita, finalmente. Potrò riposare presto in pace. Niente più dolore, niente più problemi, niente di niente. Spero solo di non incontrare i miei confratelli nell’aldilà…
Passano alcuni minuti interminabili dove nessuno agisce. La vista del carnefice che riesco a mettere a fuoco concentrando su di lui tutte le mie energie trema. Per un breve periodo vedo tutto chiaramente ma poi tutto cede.
Annaspo. Una delle frecce deve aver forato un polmone. Ho fame d’aria. Ogni respiro tuttavia è simile ad una coltellata… sento la corda dell’arco tendersi per scoccare la freccia… percepisco dei passi in corsa…
Scorgo una macchia bianca sulla tribuna… 
 Nero, vuoto. La fine si avvicina…  Intravedo la macchia bianca correre nella mia direzione… alle sue spalle altre macchie atterrano delle macchie rosse…  clangore di spade… passi affrettati. Tutto diventa nero di nuovo e quando si schiarisce quella che credevo essere una macchia bianca è vicino a me.  
Gli abiti bianchi sono coperti da una armatura di ferro. La cintura reca il simbolo degli assassini in metallo. Spio sotto il cappuccio per vedere il volto del mio confratello, ma non mi è possibile.. Questi intanto con un coltello recide di netto le funi e io cado come un peso morto su di lui che mi prende fra le sue braccia.
- E’ tutto finito, sei al sicuro- mi dice. E’ la voce di Ezio. Sono fra le braccia di Ezio. Chiudo gli occhi sia per stanchezza che per tranquillità. Sapevo che ce l’avrebbero fatta…
- Gra…zie- sussurro prima che tutto diventi buio. Prima che tutto diventi silenzio.
Sono solo immerso nel vuoto. Allora la morte è fatta così…     
 


Commento di SkyDragon
Questo capitolo è appena stato sfornato godetevelo finchè è caldo XDXDXD
Ho modificato tutta la storia prima e dopo la tempesta di frecce non so quante volte prima di arrivare alla sua conclusione.
Questo è forse il capitolo con più punti di sospensione che io abbia mai scritto... wow!  Io amo i punti di sospensione!

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