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Autore: Tem_93    13/06/2011    12 recensioni
-Ma lei non è solo qualcuno. Lei è Santana- affermò Brittany convinta.
-Capisco- le sorrise Arizona avvicinandosi – ma anche se è la tua ragazza, non possiamo farci nulla- la spiegò.
-Non stiamo insieme- precisò immediatamente la latina, ricevendo uno sguardo contrariato dalle donne.
-Eppure prima vi siete baciate- mugugnò Arizona, sollevando le sopracciglia chiare.
-Hemos estado observando?- sbottò Santana spalancando la bocca. Arizona ammiccò alla compagna sentendo lo spagnolo della ragazza.
-Calma chica, vi ha visto di sfuggita- le spiegò la Torres.
[Cross Over Calzona e Brittana]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Every hispanic has her blondie
 
 
 
-Eddai ci vieni- sbatté le palpebre ripetutamente –ti prego ti prego ti prego- implorò la bionda, guardando l’altra con i suoi vivaci occhioni azzurri.
-Ma..- borbottò la latina chiudendo il libro che aveva tra le mani e sistemandosi gli occhiali neri sul naso.
-Per favore- la supplicò Brittany strusciando la sua guancia contro quella dell’altra, come fosse un gatto.
-Ok- sbuffò Santana accennando un sorriso.
In teoria si era ripromessa di stare lontana dalla sua bionda preferita, per disintossicarsi da lei, ma quella droga era così invitante da spingerla a cedere.
Inoltre Brittany sembrava tenerci così tanto.
-Grazi grazie grazie San- squillò infatti, abbracciandola forte. La mora scoppiò a ridere e la strinse a sua volta, sentendo il suo dolce profumo annebbiarle i sensi.
-Dov’è che si va?- chiese l’ispanica dopo essersi staccata a malavoglia.
-A Shuttle- annuì l’altra ancora tutta febbricitante. Santana sorrise.
-A Seattle al massimo- la corresse sfilandosi gli occhiali sotto lo sguardo attento dell’altra.
-Di questo parlane con Lord Tubbington, è lui quello che prende gli appuntamenti- le disse la bionda sollevando le spalle.
Santana fissò per un momento il micione che le guardava attento, immobile e altezzoso, dalla sedia.
-Quando partiamo?- domandò, sistemando una treccia dell’amica.
-Il giorno prima, ho già prenotato l’hotel e il volo- la informò Brittany sorridendo.
-Hai prenotato per due?- Santana la vide fare uno di quei sorrisetti maliziosi.
-Già- trillò entusiasta.
-Come sapevi che sarei venuta?-chiese la mora.
-In che senso?- Brittany allargò il sorrisetto malizioso, ricevendo un buffetto dall’amica.
-Come sapevi che ti avrei accompagnata!- esclamò Santana ridendo.
-Ma è ovvio San! L’avevo chiesto ai folletti- squillò lei – e sappi che verranno anche loro con noi. Tranquilla non sono di tanto impiccio, però mica li posso lasciare qua da soli, sapendo cosa c’è nell’armadio- le spiegò mentre Santana le sorrideva dolcemente.
-Non mi danno fastidio, possono venire- accettò ricevendo un sorriso dall’altra –poi so che non li puoi lasciare qui!-.
-Santana non dire stupidaggini.- la riprese Brittany – tu sei l’unica che non posso e non voglio lasciare qui, i folletti li prendo per far loro un favore – le sussurrò sistemando la sua testolina contro il suo petto. Alzò poi il volto –ma non dirglielo che poi si arrabbiano!- mormorò sgranando gli occhi.
Santana la strinse a se, accarezzandola teneramente.
-Ovvio, acqua in bocca!- bisbigliò. Brittany la guardò confusa, corrucciando le labbra.
-Quale acqua?-
 
***
 
La donna abbracciò l’altra da dietro, sorridendo scaltra. Si sollevò leggermente e le baciò la guancia, ma l’altra borbottò solo qualcosa senza svegliarsi. Giocò un po’ con i capelli mori e mossi della compagna, aspettando che si voltasse e le dicesse qualcosa, ma nulla. Sbuffò e decise di alzarsi per preparare la colazione. S’infilò velocemente un paio di braghette, si raccolse i capelli biondi e sgattaiolò in cucina.
 
Callie stropicciò gli occhi e si stirò, sentendo la mancanza di Arizona al suo fianco. Borbottò qualcosa, ma ben presto un invitante odore di pancakes le giunse al naso. Sorrise e velocemente s’infilò in bagno.
 
Arizona versò il succo di frutta nel bicchiere, dopodiché sentì il corpo caldo della compagna contro il suo. Callie l’abbracciò ridacchiando.
-Mi hai preparato i pancakes- trillò guardandoli eccitata.
-No, non per te- squillò Arizona, sbattendo le ciglia con fare altezzoso.
Callie si staccò guardandola storto.
-E per chi?- mugugnò.
-Per nostro figlio- esclamò la bionda alludendo alla pancia accennata. Callie soffiò e la spostò, raggiungendo il frigorifero. Ne estrasse una bomboletta di panna montata.
-Non ci provare- sibilò Arizona, assottigliando gli occhietti chiari. La mora brontolò qualcosa e la risistemò all’interno scocciata.
La bionda fece roteare gli occhi.
-Se vuoi puoi metterci le fragole- accordò sedendosi e cominciando a mangiare. Callie le rivolse un suo magico sorriso e le stampò le labbra sulle sue.
-Ti amo- cinguettò, prendendo i frutti rossi.
Arizona scosse la testa ridacchiando.
 
***
 
-Siamo arrivati?- chiese ancora Brittany.
-Quasi- borbottò Santana che doveva aggiornare l’altra kilometro per kilometro. Alla bionda le si illuminarono gli occhi.
-Finalmente!- trillò tutta contenta. Dopo una ventina di minuti infatti arrivarono all’hotel dove avevano prenotato. Erano andate a Seattle per una gara a cui Brittany teneva alquanto. Era un concorso per ballerini, per ottenere la parte in un video musicale e, appena l’avevano saputo, Mike e Brittany si erano iscritti. Mike però era accompagnato da Tina e la bionda non voleva andare con loro per non disturbarli, inoltre quella era anche un’ottima scusa per poter invitare Santana. 
Brittany aveva già imparato diverse coreografie, ma doveva ancora scegliere quale portare.
-A che ora ci sarà?- domandò Santana sistemando il trolley a fianco del letto.
-Si comincerà già dalla mattina direi- rispose Brittany concentrata.
-Oh, ci dovremo svegliare presto?!- si lamentò la latina.
-Sì, ma dopo torneremo a casa a riposare- le sorrise la bionda raggiante. Vedendo però la faccia contrariata della mora, s’imbronciò. –Ti scoccia?- chiese, sporgendo il labbro inferiore.
-Un po’- borbottò Santana, stando sulle sue.
-Non eri obbligata a venire- bisbigliò l’altra voltandosi.
-Praticamente- sussurrò la mora guardandosi le unghie cercando di essere indifferente, mordendosi però il labbro inferiore. Sapeva che a dividere la camera con Brittany sarebbero finite con i corpi un po’ troppo vicini e svestiti, e non voleva. Doveva smetterla di starle appresso, stava con Dave e andava bene così. Cosa pretendeva, lei non aveva lasciato Artie per lei, Santana non avrebbe fatto il contrario.
-Bè, se ti dava tanta noia bastava dire di no- concluse Brittany andandosene in bagno e sbattendo la porta.
Santana si maledì mentalmente. Sapeva che quella cosa era importante per l’amica, ci sarebbero state altre occasioni per fare la stronza.
-B?- chiamò bussando alla porta –Dai non volevo dire sul serio- provò a scusarsi, ma non ottenne risposta.
-Sono scocciata perché ho paura che quegli stupidi non ti prenderanno. Ovviamente ti volevo accompagnare- le cercò di spiegare. Santana attese alla porta che ben presto si spalancò.
-Oh San. Smettila di fare la sciocchina- ridacchiò la bionda –sono la più brava, perché non dovrebbero prendermi?- chiese alzando le sopracciglia e sorridendo allegra.
Santana sorrise e annuì –Hai ragione- confermò.
Brittany poi buttò sul letto afferrando il telecomando.
-Su San corri che iniziano gli Aristogatti!- squillò entusiasta, facendo posto all’amica. Santana rise e si accoccolò vicino all’altra mentre i gattini cominciavano ad apparire sullo schermo.
 
***
 
I provini erano ormai iniziati da un’oretta e tra poco sarebbe dovuto toccare a Brittany. Mike si era già esibito e sembrava fosse piaciuto alla giuria. Brittany non riusciva a stare ferma per l’agitazione allora talvolta Santana la prendeva, la faceva sedere e le diceva qualche dolce parola di conforto. Dopodiché toccò a lei. La chiamarono e si mise al centro della stanza, mentre Santana cercava la traccia.
La bionda non aveva ancora deciso che pezzo usare, l’avrebbe fatto l’amica per lei in quel momento. Sorrise divertita quando sentì le prima note di I’m a Slave 4 You risuonare dallo stereo. Come previsto non sbagliò un passo e fu sensuale e perfetta come solo lei poteva essere. Appena finì Santana applaudì sorridente, seguita dalla giuria.
-Molto bene. Puoi rimanere per il secondo turno- le comunicarono, facendole in questo modo fare un saltellino di gioia.
Uscirono dalla stanza e dall’edificio per cercare qualcosa da mangiare mentre aspettavano che finisse il primo turno.
-San sono passata. Ci vuole un gelato!- trillò alzando le mani al cielo e saltellando intorno all’amica.
-Certo B, io te l’avevo detto che ti avrebbero presa- esclamò la mora, controllando la strada prima di attraversare, mentre la bionda la seguiva eccitata.
 
Santana non fece nemmeno in tempo a girarsi per vedere la macchina che le stava sfrecciando incontro che si sentì sbattuta a terra, sotto il peso di un altro corpo. Si lamentò del bruciore sui gomiti sfregati sull’asfalto.
-Brit, potresti spostarti- mormorò tentando di alzarsi. Brittany si stese a fianco controllando l’amica.
-Tutto bene San?- bisbigliò preoccupata, sgranando i suoi occhi celesti.
La mora annuì, sorridendole dolcemente nonostante sentisse le ferite farle male.
-Mi hai salvato la vita Pierce- sussurrò baciandole la fronte. Poi si alzò, sistemandosi il vestito, e porse le mani all’altra per fare lo stesso.
-Su Britt- disse afferrandole le mani.
-San è che, mi fa male il ginocchio- borbottò la bionda. Santana fece scendere lo sguardo sulla gamba nuda dell’amica, notando il ginocchio sbucciato. Si abbassò e ci stampò sopra un bacino.
-Meglio?- domandò sorridente. Brittany scosse la testolina.
-No, se lo muovo mi fa malissimo- mugugnò arricciando il naso infastidita. Santana provò a piegarle la gamba, ma ottenne solo un grido soffocato dell’altra, che strinse gli occhi e i denti dal dolore.
-E’ rotto- bisbigliò la mora, spalancando gli occhi e la bocca, allibita.
 
 
***
 
-Chi abbiamo oggi?- domando scocciata Callie sorseggiando quel frullato schifoso che Arizona le aveva portato poco prima.
-Nulla di grave. Una ragazza ha riportato una frattura al ginocchio sinistro dopo una brutta caduta.- le spiegò Avery passandole la cartella prima di seguirla ed entrare nella stanza.
-Cos’ha?- domandò immediatamente Santana appena vide la dottoressa entrare. Aveva le lacrime agli occhi e continuava a mordicchiarsi le labbra tremolanti. Brittany intanto salutò i dottori con la mano, sorridente.
Callie sorrise ad entrambe, notando che era più agitata la ragazza che non si era fatta nulla dell’altra.
-Una frattura della rotula. Tranquille non è grave. Dovremo operarti e poi dovrai fare un po’ di fisioterapia- spiegò serenamente, avvicinandosi alla biondina sul letto.
-Nulla di grave?- sbottò Santana – si è rotta un ginocchio diamine!- le lacrime le scesero veloci sulle guance calde.
-Ma fortunatamente non è grave. Se lo fosse stata ci sarebbero stati alcuni problemi- cercò di calmarla lo specializzando con un debole sorriso.
-Ma lei è una ballerina, non può rompersi un ginocchio! Eravamo a quel cavolo di provino di ballo e quella diavolo di macchina..- borbottò avvicinandosi a Brittany.
La bionda le prese la mano tra le sue per cercare di calmarla.
-Mi dispiace terribilmente Brit- sussurrò, chinando il capo.
-Hai già avvertito i tuoi genitori?- chiese la Torres, dopodiché Brittany scosse il capo.
-Siamo di Lima, in Ohio- disse Santana, asciugandosi le lacrime –non penso verranno-.
-Per l’intervento ho bisogno del loro consenso. A meno che tu non voglia farti operare là- disse la donna.
-Operare?- domandò Brittany sbarrando gli occhietti chiari.
-Sì, c’è da fare un piccolo intervento, nulla di complicato- cercò di rassicurarla la dottoressa.
-San- mormorò la bionda tirandole la maglia – io non voglio-. I suoi bellissimi occhi si velarono e cominciò a tremare.
-E’ necessario?- chiese Santana accigliandosi. I due medici annuirono. Brittany scosse la testa contraria.
-Ci può lasciare un po’ di tempo?- domandò vedendo la paura negli occhi dell’amica.
-Certo- annuì Callie prima di uscire sbuffando.
-San io non voglio che mi operino. Anche io da piccola giocavo all’Allegro Chirurgo e il paziente non era mai allegro- mormorò spaventata.
-Ma loro sono sicuramente bravi dottori. Sanno quello che fanno e lo fanno per far funzionare ancora la tua gamba. Brit, devi fare quell’operazione. Se non potessi più ballare, io non me lo perdonerei mai – le disse, accarezzandole il capo e lisciandole i capelli.
-Ma io non voglio!- sbottò la bionda – ho paura San!- le afferrò la mano stringendogliela. Santana la guardò intensamente negli occhi, poi con uno scatto la baciò, riuscendo a calmarla.
-Andrà tutto bene B- le mormorò, appoggiando la sua fronte contro quella dell’altra.
 
***

Callie uscì dalla stanza sbuffando. Ci mancava solo una ragazza spaventata da quel semplice intervento, se avesse saputo che operazioni aveva fatto in passato, avrebbe riso della sua. Vide Arizona aspettarla lì fuori sorridente. Le si avvicinò e la bionda le stampò un bacio sulle labbra.
-Tutto ok? – chiese, facendo passare la mano sulla pancia accennata della compagna.
-Sì, non ho bisogno di un controllo ogni cinque minuti- ridacchiò, contenta della premura di Arizona.
-Che caso hai?- le domandò sporgendosi verso la stanza da dove era appena uscita.
-Nulla di chè. Una ragazza si è fratturata il ginocchio ma non vuole operarsi. Penso che la convincerà l’amica- rispose, scrollando le spalle.
-La fidanzata- la corresse, notando il bacio che si erano scambiate le due ragazze.
-Arizona, smettila di spiare- la rimproverò ridacchiando la mora, mentre l’altra sorrideva furba, continuando a seguire la scena con aria furtiva.
-Ma guarda che carine- cinguettò – poi guarda sono una bionda con gli occhi azzurri e una mora con gli occhi scuri come noi- aggiunse con un dolce sorriso.
-A parte che mi chiedo come tu abbia visto il colore dei loro occhi, e allora?- borbottò la mora, sollevando un sopracciglio.
-Oh Calliope, è così dolce. Vado!- trillò per poi staccarsi e dirigersi verso la stanza tutta contenta.
-Che.. che fai?- sibilò sgranando gli occhi, dopodiché la seguì.
 
-Ciao- squillò Arizona, squadrandole con i suoi occhi azzurri e vivaci.
Le due ragazze la guardarono male per poi salutarla con un cenno del capo. Callie arrivò in fretta al suo fianco per contenere i danni.
La bionda le tirò una leggera gomitata –La mora sembra anche ispanica- bisbigliò tutta entusiasta.
Callie sbuffò, dandole un buffetto –Avete deciso cosa fare?- domandò mentre le altre due le guardavano male.
-Farò l’intervento- disse Brittany corrucciando le labbra – solo se Santana potrà stare con me- aggiunse. Le dottoresse la guardarono dispiaciute.
-Mi dispiace ma non è possibile che qualcuno assista- la informarono, facendola imbronciare maggiormente –Inoltre abbiamo bisogno del consenso dei tuoi genitori se non sei maggiorenne- aggiunse Arizona.
-Allora non lo faccio- sbottò Brittany incrociando le braccia al petto.
-Pierce- scandì Santana –me l’hai promesso- la guardò implorandole di accettare l’operazione.
 -Ma lei non è solo qualcuno. Lei è Santana- affermò Brittany convinta.
-Capisco- le sorrise Arizona avvicinandosi – ma anche se è la tua ragazza, non possiamo farci nulla- la spiegò.
-Non stiamo insieme- precisò immediatamente la latina, ricevendo uno sguardo contrariato dalle donne.
-Eppure prima vi siete baciate- mugugnò Arizona, sollevando le sopracciglia chiare.
-Hemos estado observando?- sbottò Santana spalancando la bocca. Arizona ammiccò alla compagna sentendo lo spagnolo della ragazza.
-Calma chica, vi ha visto di sfuggita- le spiegò la Torres.
-Comunque non sono affari vostri- brontolò Santana per poi afferrare il cellulare – chiamo i tuoi e torno- sussurrò a Brittany per poi guardare in cagnesco le due donne e uscire dalla stanza.
-Santana non vuole essere la mia ragazza- disse Brittany, catturando la curiosità di Arizona.
-Come mai?- chiese infatti subito la donna, facendosi più vicina, mentre la compagna roteò gli occhi sorridendo.
-Ha paura degli sguardi, delle risate e dei discorsi alle sue spalle. Non può, anche se mi ama- sospirò tristemente la ragazzina, giocando con i capelli.
-Ma se ti ama, dovrebbe fregarsene degli altri- disse la dottoressa bionda.
-Non ci riesce. Per questo sta ancora con Dave. Quinn dice che è una specie di barba per lei, ma io sinceramente non so cosa significhi- disse grattandosi il mento, confusa. Le due donne scoppiarono a ridere.
-Significa che è una copertura. Sta con lui per celare agli altri che è lesbica, immagino- le chiarì Callie.
-Anh- esclamò Brittany meravigliata. Le guardò poi con attenzione, piegando la testa come in cerca di qualcosa.
-Assomigliate molto a me e a San. –decretò annuendo.
-Ah, lo dicevo!- squillò Arizona puntando un dito verso Callie – e come voi anche noi ci amiamo- trillò stringendo le mani.
-Oh!- fece Brittany sorridendo - anche tu hai la tua barba?- domandò incuriosita.
-No- rispose la donna – noi due siamo fidanzate- le disse.
-E stiamo anche aspettando un figlio- aggiunse Arizona entusiasta. Brittany spalancò la bocca sconcertata.
-Ma San…- bonfichiò, estremamente sconvolta- San aveva detto che per una coppia di ragazze la cicogna non arriva- disse, ricevendo volti sconvolti dalle due dottoresse.
-Sai vero che i bambini non li porta la cicogna?- chiese con un sussurro Callie, sgranando gli occhi incredula.
-Infatti aveva ragione. E’ una storia lunga- annuì la donna bionda, facendo tranquillizzare Brittany. Santana rientrò nella stanza silenziosamente.
-Hanno detto che prendono il primo volo-mormorò senza considerare le due dottoresse.
-San San! Aspettano un bimbo.. San sono due donne!- esclamò tutta eccitata. L’ispanica le guardò per un momento.
-Britts è che avranno chiesto ad un uomo di aiutarle. C’è per forza bisogno dell’aiuto di un maschio- la informò sedendosi al suo fianco. Brittany arricciò le labbra, non troppo convinta.
I cercapersone di Callie e Arizona squillarono contemporaneamente – Cavoli! Dobbiamo andare- esclamò la bionda, preoccupata.
-A presto ragazze, non abbiate paura- riuscì a dire mentre la compagna la spingeva fuori.
-Di cosa ?- chiese Santana all’amica.
-Penso sia dell’intervento che di diventare fidanzate- le rispose Brittany, giocando con una ciocca dei capelli scuri dell’altra.
-C-Che cosa? Ma che due impiccione, cosa vogliono da noi?- sbottò infastidita, sedendosi sul lettino di Brittany, accarezzandone teneramente il capo.
-Penso che vogliano aiutarci. Credo che siano noi due da grandi- ipotizzò la bionda, seria. Santana la guardò male. Ci furono qualche secondi di silenzio prima che Brittany li interruppe.
-Perché non lasci Dave e non diventi la mia ragazza? Se mi ami dovresti fregartene di tutti gli altri- affermò, gettando l’azzurro mare dei suoi occhi nel nero pece di quelli di Santana. La ragazza rimase spiazzata dalla frase dell’amica.
-Brittany, lo sai- farfugliò alzandosi e incrociando le braccia al petto –se tu mi amassi attenderesti che io sia pronta- aggiunse, evitando il suo sguardo.
-Ma io ho aspettato, sono mesi che aspetto eppure non sembra che cambi nulla-sospirò a bionda mentre i suoi occhi diventavano lucidi.
-Ora pensiamo alla tua gamba, è più importante- cercò di sviare l’ispanica.
-No. Se dovessi scegliere tra ballare e te, sceglierei sempre e solo te Santana. Lo sai- disse la bionda, corrugando le sopracciglia. Alla mora scappò una lacrima troppo veloce per essere fermata.
-Io ho paura, tanta- mormorò –ti prego, aspetta ancora un po’- sussurrò sedendosi abbastanza distante dal lettino. Brittany non disse più nulla, si girò dall’altra parte, mordendosi un labbro per trattenere il pianto ed addormentandosi.
 
 
Qualche ora più tardi arrivarono i suoi genitori che accorsero nella camera, mentre Santana, dopo averli salutati ed aver spigato loro l’accaduto, uscì per andare al bar.
Si sedette in un tavolino, sorseggiando distrattamente il suo caffè. Ad un tratto la dottoressa di poco prima le si sedette di fianco. Santana quasi sobbalzò sulla sedia, poi le si allontanò un poco, guardandola male.
-Cosa vuole ancora da me?- sibilò.
-Riesci a parlare senza aggredire la gente?- mormorò Callie arricciando le labbra infastidita –perché io sono incinta, ho molti ormoni che girano e potrei diventare alquanto irascibile e fastidiosa –l’avvertì, facendola calmare.
-Abitudine- sussurrò Santana, spostando lo sguardo.
-Sai, se la ami dovresti fregartene- affermò la donna, bevendo del succo di uno strano colore. La ragazza si voltò alzando un sopracciglio.
-E’ anche psicologa per caso?- chiese, l’espressione irritata della dottoressa la trattenne dall’aggiungere altro.
-No, ma è una cosa per cui sono passata anche io- le spiegò.
-Lei non ha presente la mia scuola. La maggior parte degli studenti sono omofobi, l’unico gay dichiarato si dovette trasferire per alcune minacce di morte. Se sei diverso ti escludono e ti riempiono di granitate- le disse sospirando tristemente.
-Ma se la gente è stupida mica devi stare a sentirla. Se essere ispanici provocasse la stessa cosa, te ne staresti zitta e ti trasferiresti?- le domandò sorridendo Callie.
-No Dios, li prenderei a calci insultandoli in spagnolo!- sbottò Santana agitandosi. La dottoressa rise divertita.
-Appunto, fai lo stesso con questa cosa.-le consigliò
-Ma, ma è diverso- farfugliò la giovane, sbuffando.
-Non è vero. Loro non hanno il minimo diritto di dirti cosa fare della tua vita, non si devono interessare di chi tu ti innamori. La vita e tua, solo tu sai cosa è meglio per te- le disse seria, afferrandole le mani.
-Per me è meglio non dirlo, allora- insistette Santana.
-No!-strillò la donna accigliata, attirando vari sguardi su di se, mettendo così in imbarazzo la ragazza –La cosa migliore per te è stare con quella ragazza. La ami giusto?- chiese, ricevendo la conferma con un cenno del capo –e allora cosa aspetti! Lei ti ama. Oggi si è buttata sotto una macchina per salvarti rischiando anche di morire. Glielo devi- le sorrise.
Santana accennò un debole sorriso.
-Potrò assistere all’intervento?- domandò. Callie scosse la testa, infastidita dal cambiamento del discorso.
-N-no- balbettò –non è possibi…- poi s’interruppe per pensarci. Santana la guardò confusa.
-Ok, però dobbiamo arrivare ad un compromesso- accettò Callie, sorridendo beffarda.
 
***
 
-Sei pronta B?- chiese Santana sorridendole appena.
La bionda accennò un sì con il capo.
-Ma.. Puoi rimanere?-domandò, mentre i suoi occhietti s’illuminavano.
-Certo!- squillò l’ispanica -non vedi camice e cuffia!- ridacchiò indicandoli. Brittany sorrise radiosa, prima che l’anestesista le si avvicinasse con una grossa siringa in mano.
Appena la vide sbarrò gli occhi agitata.
-Andrà tutto bene. Io sarò qui tutto il tempo- la confortò la latina, stringendole forte la mano.
Brittany non poté che sorridere ancora.
 
***
 
-Allora, com’è andato l’intervento?-trillò Arizona, abbracciandola da dietro.
-Bene –annuì Callie con un sorriso.
-E come va tra le mini me e te?- chiese sistemando i boccoli mori della compagna.
-Bene anche loro, anzi penso che da ora andrà sempre meglio- ridacchiò, voltandosi verso la bionda.
-Oh Calliope, quando risolvi le storie d’amore sei ancora più amabile-cinguettò Arizona per poi baciarla.
 
***
 
Brittany stropicciò gli occhi lentamente, infastidita dalla luce nella stanza. Quando li aprì, vide Santana ancora con il camice e la cuffia addosso, appoggiata al suo lettino che dormiva beata.
Constatò con fastidio di non riuscire a muovere la gamba, poi lo vide. Un immenso gesso imprigionava quasi tutta la sua gamba, impedendo ogni movimento. Spalancò la bocca sconcertata, poi notò qualcosa si nero spiccare su tutto quel bianco.
Si avvicinò alla scritta e con fatica, poiché era al contrario rispetto a lei, la lesse.
~Ti amo Britts, Santana
La bionda spalancò gli occhi, eccitata. Lanciò un gridolino e si fiondò sulla mora, svegliandola di soprassalto.
Quella sbarrò gli occhi spaventata.
-Che c’è?- chiese preoccupata. Brittany non resistette dallo stamparle un bacio sulle labbra.
-Anche io. Tanto, tantissimo-le sussurrò, per poi riprendere a baciarla, fregandosene del leggero dolore al ginocchio, dell’intontimento della flebo, delle urla delle infermiere e degli sguardi stupiti dei genitori.
 
 
-Fin-
 
***
 
Mah! Ultimamente mi sto buttando un po’ su tutto, e una Cross Over mi mancava.
Con ciò ho capito di non esserne capace u.u
 
Curiosità:
-Io amo sia Glee che Grey’s e i miei personaggi preferiti sono da una parte Santana, Brittany e Puck e dall’altra Callie, Arizona e Mark. Già di mio ci vedevo mille mila paralleli, poi ai Glaad Naya ha detto a Sara "We're latina. We're lesbian. Let's do this!"[sì, Naya mostra sempre la sua eterosessualità xD] e io ho dovuto scrivere ciò u_u
-Scusate per l’OOC, più del Calzona che del Brittana
-Scusate per quello che ho fatto a B. Io spero vivamente che non accada mai nulla di smile al preziosissimo ginocchio di HeMo, le sue bellissime, lunghissime, perfettissime gambe non devono subire nessun trauma!
-Se non si fosse fatta male, ovviamente avrebbe vinto B u_u Nessuno resiste a Slave o_o
-Gli Aristogatti spaccano!
 
Spero ci siano pochi errori!
Besos,Miky
 
  
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