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Autore: Lost_Mind93    14/06/2011    1 recensioni
Una serata che non va come previsto.
Due ragazzi che si conoscono di vista ma che non hanno scambiato mai più di qualche parola in presenza dei loro compagni di scuola, un ragazzo che ci prova con lei e lui che la trascina via.
Complice una bottiglia di vodka e una sigaretta in comune, qualche bacio dato per sfizio e parole che escono dalle labbra senza un vero e proprio motivo.
Una mia versione della classica frase "In vino veritas"!!!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<< In Vodka Veritas >>

 

Luci accecanti, drink ovunque e gente che si struscia sulla pista… Mi sento intrappolata in un film porno di quart’ordine. Non so nemmeno perché ci sono venuta qui, la musica che mettono nemmeno mi piace.

I miei amici dicono che dovrei uscire più spesso, che se non stessi rinchiusa nella mia camera ogni sera probabilmente avrei già un ragazzo... Come sei ci fosse qualcuno che volessi a parte te.

Siamo a meno di venti metri di distanza e nemmeno mi hai detto ciao… Sono tre anni che seguiamo lo stesso corso di chimica e tu non hai fatto altro che regalarmi quella tua espressione strafottente, quella che sembrava voler gridare al mondo che sei il migliore e che nessuno di noi comuni mortali può permettersi il lusso di rivolgerti la parola… Direi che mi piaci ma sei troppo stronzo.

 

Ho sete, ordino un Coca Malibu e raggiungo gli altri, quantomeno per non vederti flirtare con quella finta bionda che ti sta attaccata al braccio, e nemmeno faccio in tempo a sedermi che l’ennesima conquista di Ania la costringe ad abbandonarci al nostro “triste” destino.

Vorrei tanto avere il suo savoirfaire…

Chiedo un secondo giro alla cameriera ed aspetto, sorseggiando nel mentre i drink di Anna, Jack e Charlie davvero troppo ubriachi per accorgersi di qualcosa.

Un biondino si avvicina e, con mia somma sorpresa, mi chiede di ballare.

Acconsento. Non che abbia poi molto di meglio da fare qui.

Andiamo in mezzo alla pista, la gente intorno a noi è appiccicaticcia per il sudore ed alcuni ragazzi, troppo accaldati dai fiumi di alcol già bevuti, si sono addirittura tolti la camicia.

Io e il famigerato biondino, che dovrebbe chiamarsi Noel se il mio udito non ha ancora deciso di mollarmi per il troppo rumore, stiamo ballando… Anche se l’immagine che sto associando a noi due in questo momento mi ricorda un koala aggrappato al suo albero… anche se dubito che i koala trattino così i loro alberi.

Non che mi dispiaccia certo, ho sempre apprezzato i ragazzi con la tartaruga e la sua si sente anche con la camicia di mezzo, per non parlare poi dell’amichetto dei piani bassi che sembra svegliarsi in fretta.

Le sue mani mi scorrono lentamente sulle spalle prima di raggiungere il fondoschiena, accarezzandomi con lentezza mentre ci scambiamo una lunga serie di baci, casti tanto quanto il nostro modo di ballare.

 

 

Ma prima ancora che la sua mano possa arrivare a sfiorarmi il seno mi sento trascinata all’indietro ma Noel non replica nemmeno, anche se dalla sua faccia si vede chiaramente che è sorpreso tanto quanto me.

Chi diavolo è questo stronzo che mi sta trattando come un sacco di patate?

- Hai finito di trascinarmi? – cerco di liberarmi dalla stretta di questo tizio, che ancora non sono riuscita a vedere in faccia ma una volta usciti dal locale mi ritrovo faccia proprio con te… - Che diavolo vuoi Lucas? – stavolta, con uno strattone più deciso, riseco a liberarmi dalla tua stretta.

- Voglio impedirti di troieggiare. Mi sembra ovvio che questo non sia il tuo ambiente e che non sai come reagire a certe… situazioni. –

Quando mi parli in quel modo mi viene una tale voglia di prenderti a schiaffi che tu neanche immagini! , - Non te lo ha chiesto nessuno… E per tua informazione so come liberarmi dei seccatori senza bisogno che il principe azzurro si impicci dei fatti altrui! –

I tuoi occhi mi sfidano ogni secondo di più.

Siamo sempre tu ed io del resto: la secchiona e il più bello della classe, due cose immiscibili in qualunque contesto.

Ma non sembrano bastarti le mie parole, come sempre vuoi essere tu ad avere l’ultima parola: - Non mi sembra che tu sia un’assidua frequentatrice del Silver. Quando un ragazzo ci entra la motivazione è abbastanza evidente ed è esattamente quello che cercava anche il tuo amico… –

Una risata sarcastica mi esce spontaneamente dalle labbra: - Se speravi di stupirmi con queste parole sbagli di grosso. Non c’è bisogno di essere un genio per capire come voleva concludere la serata Noel dunque spiegami: qual è il tuo fottutissimo problema? -

- Volevo solo evitarti di finire a letto con un perfetto idiota. –

- E io dovrei crederti? Non te ne è mai fregato nulla di me, questo improvviso spirito di cavalleria nei mie confronti da dove ti nasce? Hai perso qualche scommessa? –

E alzi gli occhi al cielo sbuffando: - Perché ogni volta che tento di rivolgerti la parola mi tratti come se fossi un completo idiota? –

Stavolta sono io quella che sbuffa: - Pronto? Tu sei un idiota, con me lo sei sempre stato, quindi in che altro modo dovrei trattarti? –

- Lasciamo perdere. Tornatene dai tuoi amici e lasciami in pace. – e ti allontani… Ma non sono assolutamente intenzionata a lasciartelo fare!

 

- Per una volta che esco e mi trovo un bel ragazzo, arrivi tu e mi rovini il gioco… Non credere di potertene andare così Lucas Cohen! -

- Cosa ci guadagno io? –

La tua risposta è talmente inaspettata che per un attimo nemmeno io so che cosa dirti… Mi stai sorridendo, credevo che dopo la mia ultima uscita mi avresti mandato a quel paese e invece no, sembri quasi contento che te l’abbia fatta.

La tua mente è più complicata di quanto pensassi Cohen.

- Probabilmente nulla ma dopo che mi hai rovinato la serata mi sembra il minimo. –

- Ok. Ma decido io dove andiamo. -

Mi prendi per mano e mi trascini verso il Blu Sky, ci siamo già incontrati lì una volta e non sembri sorpreso nel vedermi salutare Selem all’ingresso che ci fa entrare senza problemi.

Neanche a pensarlo, nessuno lì dentro era ancora lucido e se qualcuno della scuola tra i presenti lo fosse stato, avrebbe creduto in un abbaglio vedendomi mano nella mano con Lucas.

Ci siamo seduti in un privè, nascosto in un angolo della sala ed abbiamo iniziato a bere insieme, dopo il terzo giro hai chiesto al barista l’intera bottiglia di vodka e siamo finiti a bere a canna tutti e due.

Come una scema poi, mi sono messa a ridere e tu, che probabilmente non sei messo tanto meglio di me, mi hai permesso di appoggiare la testa sul suo petto: - Direi che “Fuori come un balcone”, mi si addice perfettamente in questo momento. -

Tu mi guardi tranquillo, continuando a fumare la sigaretta che ho acceso io ma che mi hai rubato tu quasi subito: - Direi che ti sta meglio il detto “bevo per dimenticare”… Hai visto? Non è stata una serata così orribile.  

Rido ancora, più che altro per la situazione inverosimile che stiamo vivendo, io e te che passiamo una serata insieme senza scannarci… praticamente un evento più unico che raro: - Sei stato bravo a recuperare. Probabilmente se non fossi arrivato tu sarei finita a fare sesso in uno degli squallidi bagni del Silver con Noel. Ma non mi sarei lamentata, era carino infondo… - e mi appoggio più comodamente al suo petto.

Eravamo così vicini che potevo sentire il suo respiro sul viso.

- Che vuoi fare? -

Mi avvicino a sfiorarti le labbra con le dita, - Una cosa che a mente lucida non farò mai. – sfioro il tuo naso con il mio e con un sussurro appena udibile ti dico che sei davvero, davvero molto bello.

Tu ghigni e ti gira dall’altra parte facendomi perdere la presa sul suo viso, da vero bastardo, come sempre…

Poi il tuo tono cambia, con una velocità che quasi mi spaventa: - Domani non ti ricorderai nulla. –

- È proprio per questo motivo che lo sto facendo… Che dici? Faccio male? – e ti salgo a cavallo dell’addome, passandoti le braccia dietro al collo, una cosa che a mente lucida sono sicura di non aver mai fatto con nessuno.

Ridi: - Dico che ormai non sei più in te da tanto tempo. -

- Probabilmente hai ragione… Ma ora come ora non me ne frega proprio un cavolo se il risultato è questo. - e ti bacio il mento prima di raggiungere la bocca.

Il bacio che ci stiamo scambiando è caldo, profondo, lento… Dolce quasi. Diverso dai baci che ero solita dare e… ricevere.

Poi mi allontano, come scottata da un pensiero che mi balena per la mente: - Mi sono sempre chiesta perché io e te non riusciamo ad andare d’accordo. – mi riprendo la bottiglia di vodka e do un'altra sorsata, prima di tornare a parlare, - Insomma tu mi piaci, non è che io non ti sopporti del tutto ma non lo so… cosa ti ho fatto di male? Perché mi prendi sempre in giro? -

Tu ghigni e ti allontani da me, sorridente come al solito e mi stampi l’ennesimo bacio di questa notte sulle labbra: - Credo dovresti smettere di parlare. Hai bevuto un po’ troppo per i tuoi standard… È ora che tu vada a nanna secchioncella! –

Mi metti le mani sotto al sedere prima di alzarti in piedi, tenendomi praticamente in braccio.

- Non voglio starti in braccio Luc! Mettimi giù! - mi aggrappo al tuo collo, rischiando di strozzarti mentre ridi di me e della mia fase da “bimba capricciosa”che non riesco ad evitare in questo momento - Se mi fai cadere giuro che… - ma non finisco la frase che mi chiudi la bocca con l’ennesimo bacio al sapore di fragola.

Quando ti allontani, mi ritrovo a ghignare soddisfatta: - Sei autorizzato a farmi tacere solo così! Ed ora fammi scendere, mi sento una bambina di cinque! – e mi lasci tornare con i piedi per terra, o meglio, sulla sabbia della spiaggia che non mi sono nemmeno accorta di aver raggiunto.

La tua risata mi riecheggia nelle orecchie: - Te l’ho mai detto che ho un debole per i bambini? – e torniamo a baciarci, stavolta con più enfasi di prima rischiando quasi di crollare sulla spiaggia per colpa di un materassino finito tra i miei piedi… Non avrei mai creduto di concludere questa serata nel modo più piacevole che potessi immaginare.

Dopo le “coccole” abbiamo raggiunto i miei amici al Silver e tu mi hai lasciato lì, dicendo che ormai ero in buone mani.

Ho mandato a quel paese Noel e i suoi piani, mi sono impossessata delle chiavi della stanza e ho visto la maratona di NCIS strafogandomi di gelato alla menta, felice come una pasqua.

 

 

Quando mi sono svegliata questa mattina, avevo un gran mal di testa e se non fosse stato per qualche foto di Anna, direi che la serata di ieri è stata un semplice frutto della mia mente…

O meglio, da Noel in poi non ho la minima idea di cosa sia successo.

Peccato, la mia memoria dice che era qualcosa di importante.

Un altro noioso lunedì mattina è cominciato, dopo le prime due ore di letteratura e l’enfatica spiegazione sulle ammine del Colli, posso finalmente godermi la mia pausa sigaretta delle undici.

La prossima ora ce l’ho con Luc… chissà se avrà concluso con quella finta bionda che gli ho visto attaccata addosso ieri sera.

E che avrà da fissare in quel modo… Per oggi non ci siamo ancora detti nulla!

 

   
 
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