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Autore: FairyFrida    14/06/2011    11 recensioni
- Sei come un astuccio, Cedric.
Questa storia è per Luna. Perchè lei non è strana. Lei tiene la Verità in mano, lei vede, lei sa.
Questa storia è per Cedric. Perchè lui era leale, coraggioso e sempre disponibile con tutti. Era un Tassorosso. E i Tassorosso vengono spesso dimenticati. «Ricordatevi di Cedric. Quando e se per voi dovesse venire il momento di scegliere tra ciò che è giusto e ciò che è facile, ricordate cos'è accaduto a un ragazzo che era buono, e gentile, e coraggioso, per aver attraversato il cammino di Voldemort. Ricordatevi di Cedric Diggory». [GF37]
[Prima classificata e vincitrice del Premio Stile al Butterfly Contest indetto da ter99 sul forum di EFP]
Genere: Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cedric Diggory, Luna Lovegood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Pastelli.







- È verità universalmente ammessa che se una cosa può andar storta lo farà.
Luna Lovegood era probabilmente la persona più ottimista che chiunque possa immaginare, tuttavia all'occorrenza era perfettamente in grado trasformarsi in una pessimista della peggior specie.
E quella mattina di dicembre le stava presentando tutte le circostanze necessarie per mostrare il suo lato più negativo e catastrofico.
A colazione non c'era il budino, e questo era un grosso guaio, poichè Luna sapeva benissimo che non mangiare budino a colazione equivaleva a inimicarsi i Nargilli per un'intera giornata. In più la attendevano ben due ore di Storia della Magia, e questo costituiva un altro problema, dal momento che un altro fatto sicuramente riconosciuto da tutta la comunità di Hogwarts era la predilezione dei Gorgosprizzi non solo per la Storia, ma soprattutto per gli affascinanti mustacchi del Professor Rüf.
E ora, per completare il quadretto funesto, le si era anche rotta la borsa.
Libri, pergamene e boccette d'inchiostro si erano sparpagliati davanti ad un'armatura arrugginita, le penne si erano spezzate e le boccette d'inchiostro erano andate in frantumi sul pavimento del corridoio deserto.
- È verità universalmente ammessa che se una cosa può andar storta lo farà - ripetè Luna con voce cantilenante chinandosi e raccogliendo il volume di Pozioni.
Fu in queste condizioni che Cedric Diggory la trovò quando svoltò l'angolo.
Quel giorno era eccezionalmente solo. Gli amici del suo stesso Anno erano ancora in Sala Grande, mentre gli altri suoi compagni di Casa erano già diretti o verso le Serre o verso i Sotterranei.
Luna doveva aver percepito la sua presenza, poichè sollevò il viso dalla bracciata di pergamene e gli sorrise. Aveva una grande farfalla gialla appuntata tra i capelli.
- Ciao, Cedric Diggory - lo salutò con un tono di voce sognante, mentre raccoglieva il libro di Storia della Magia.
- Ciao, Luna - ricambiò cordialmente il saluto il giovane Tassorosso - Vuoi che ti dia una mano? Sai, anche la mia borsa si è rotta qualche giorno fa, e non è stato esattamente piacevole...
- Grazie, sei gentile, ma ho già fatto - replicò Luna alzandosi e osservandolo dal basso - Sei stato bravo con quel drago, ti ho guardato tutto il tempo.
- Beh, grazie - arrossì Cedric passandosi una mano tra i capelli - Sali? Se vuoi facciamo un pezzo di strada insieme, così magari ti aiuto a portare qualche libro....
- Sì grazie, vado a Storia della Magia.
- Bene, allora - sorrise Cedric afferrando penne e pergamene e avviandosi - Bella farfalla.
- È una Papilio Machaon. Rara, ma carina.
- È... è...
- È di stoffa, certo.
- Ah, bene - sospirò di sollievo Cedric alzando gli occhi al soffitto.
Dopo qualche secondo di imbarazzante silenzio, Luna parlò.
- Sei come un astuccio, Cedric.
Il giovane Tassorosso la guardò stupito, convinto di non aver capito bene: - Come un cosa, scusa?
- Un astuccio - ripetè invece Luna - Per i pastelli e le matite colorate.
- È... tipo un complimento?
- Dipende, come vuoi tu.
Cedric lasciò passare un minuto scarso, poi si decise a chiederle:
- E... scusa, perchè proprio un astuccio?
- Perchè aspetti i pastelli, no? - rispose Luna con lo stesso tono che avrebbe usato se lui le avesse chiesto la differenza tra un cavallo e un unicorno.
- Temo di non capire ancora - ammise Cedric rassegnato.
- È semplice, invece. Un astuccio è vuoto senza pastelli, ma se lo si riempie con tante matite colorate allora acquisterà vivacità e colore. Tu sei uguale, Cedric Diggory. Prendi il meglio dai tuoi amici e lo riponi dentro di te per essere più ricco; da ogni giornata scegli i momenti più importanti e conservi nel tuo spirito quelli che possono farti maturare. Sei saggio. Io sono arrivata. Spero che custodirai nel tuo astuccio anche questi minuti che hai condiviso con me. Mi piacerebbe essere un pastello giallo, se per te va bene.
Fu così che Luna si congedò, scomparendo nell'Aula del Professor Rüf e lasciando Cedric da solo nel mezzo del corridoio.
Cedric aveva sempre sentito da tutti che Luna era pazza. Del resto, doveva esserci un perchè se quasi tutti ad Hogwarts la chiamavano Lunatica. Eppure, in quella mattina di inizio dicembre, aveva capito che Luna Lovegood non era pazza, ma saggia. E lui avrebbe fatto tesoro di ciò che lei gli aveva insegnato.
Da quel giorno Cedric aveva iniziato a collezionare pastelli di tutte le sfumature possibili.
Pastelli azzurri per le giornate di sole trascorse ad allenarsi con la sua squadra al Campo da Quidditch; pastelli rossi per le ore consumate a parlare con Cho su alla Guferia; pastelli viola per le serate in Sala Comune che aveva condiviso con i suoi amici; pastelli verdi per ogni volta che riusciva a dare una mano a qualcuno, studente o insegnante che fosse.
Era così arrivato a giugno con una bella manciata di matite colorate e di ricordi.
Si sentiva felice, era innamorato della vita e non vedeva l'ora di aggiungere altri pastelli alla sua già cospicua collezione.
Tuttavia, non sempre le cose vanno effettivamente come noi vorremmo.




24 giugno 1995

Buio. Paura. Grida.
- È morto!
- È morto!
- Cedric Diggory! Morto! 1
Luna spalanca gli occhi, la vista le si annebbia un po' e le sue mani cercano istintivamente le tasche.
Ce l'ha sempre con lei da quel giorno che ora sembra così lontano.
Un pastello giallo da regalare a Cedric Diggory.
Lo seppellirà accanto a lui, nella terra nera e umida.
Il giallo è luminoso, è il colore della gioia, riporta a galla i ricordi.
Gli sarà utile nella Terra delle Ombre.
Buon viaggio, Cedric.









____________________________
1
: citazione da GF35


***








Spazietto autrice...

Prima classificata al Butterfly Contest indetto da ter99 sul forum di EFP *________*
Sono felicissima che questa storia abbia raggiunto il gradino più alto del podio perchè essa porta con sè molti significati importanti.
Innanzitutto è un omaggio a due dei miei personaggi preferiti della saga: Luna e Cedric.
Adoro Luna perchè è sempre così schietta con tutti, se ne frega dei pregiudizi che gli altri hanno su di lei e tira dritto per la sua strada. E poi le sue uscite spiazzanti sono così adorabilmente nonsense :) Insomma, la stimo un sacco, vorrei essere esattamente come lei, folle ma saggia.
Cedric è probabilmente il ragazzo di cui mi sarei innamorata ad Hogwarts nel caso in cui Fred fosse già stato occupato :) Non tanto per il fatto che fosse un bel ragazzo, quanto piuttosto perchè era una perfetta incarnazione degli ideali Hufflepuff: giusto, sensibile, dolce, disponibile... gli sarei morta dietro, sì. E quella spietata carnefice della Rowling me l'ha ucciso esattamente come ha fatto con il mio Fred ç____ç
In secondo luogo io adoro sia i pastelli che i colori ^^ E, sì, colleziono matite colorate da quando ero alle elementari ù.ù
Ah, piccolo dettaglio: la frase che Luna ripete all'inizio è un miscuglio liberamente ottenuto dall'incipit di Pride and Prejudice e dal motto della fata-tata Ditetù della saga di Fairy Oak :)

Grazie per aver letto! ^^
Un bacio,
Frida

   
 
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