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Autore: Marauders    03/03/2006    7 recensioni
Siamo entrati nel mese di Marzo...un mese che io considero più romantico di Febbraio, se devo essere sincera! Forse per i fiori...per la fresca aria che si respira...poi una bella conversazione tra amici e compagni di scuola può pure aiutare a risolvere delle piccole incomprensioni... Padfoot
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Lavanda Brown, Luna Lovegood, Neville Paciock, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa fanfiction è ambientata a marzo del settimo anno a Hogwarts del trio protagonista: un anno piuttosto duro, poiché quello decisivo

Questa fanfiction è ambientata a marzo del settimo anno a Hogwarts del trio protagonista: un anno piuttosto duro, poiché quello decisivo. Ci sono continui attacchi da parte di Mangiamorte, anche nelle vicine località di Hogsmeade e Dufftown, che hanno subito aggressioni nel periodo precedente il Natale.

Si respira dunque aria di tensione. Qualcuno deve pur allentarla, no?

                                  

                                  Padfoot

 

 

I Giardini di Marzo

 

Ginny, con fare sapiente, si alzò dal grosso sasso su cui era seduta e con il mento all’in su prese parola non appena anche Harry, venuto contro voglia a quella ridicola messa in scena, si sedette per terra accanto a Ron. Hermione sedeva, insieme a Luna, un po’ più distante dal gruppo maschile composto da Harry e Ron, per l’appunto, Neville, Dean, Colin e suo fratello, Micheal Corner e , con grande disappunto di tutti, un Serpeverde rimasto stranamente a Hogwarts dopo l’ attacco di Natale.

La scuola ormai constava di quei pochi, o qualcuno di più, studenti.

 

Ginny: La McGranitt ha chiesto di parlare…e noi parleremo.

Lavanda: Scusate!!! Che mi sono persa?!?

 

Ron mugugnò, soprattutto perché la ragazza appena arrivata si sedette proprio davanti a lui. Harry sorrise all’amico come per rassicurarlo, mentre Hermione (Harry riuscì a vederla di sfuggita appena Neville mosse il capo) lanciava occhiate furiose a Lavanda.

Ginny pazientemente rispose alla ragazza: non la vedeva di buon occhio, magari per gli eventi che avevano coinvolto lei e Ron l’anno passato.

 

Ginny: Niente, Lavanda! Ancora non abbiamo nemmeno cominciato.

Lavanda: Bene…meno male. Ma…perché siamo qui?

Ron: Bella domanda…

 

Borbottò il rosso…

Lavanda si voltò verso Ron e gli sorrise, contenta che approvasse il suo pensiero. Ron si voltò da un’altra parte, molto infastidito dalla presenza della ragazza.

 

Ginny: Bhè…la McGranitt è una gran “romanticona” e non vuole ammetterlo…

Colin: Chi lo avrebbe detto!

Ginny: Ma quello che ha chiesto può essere utile e allo stesso tempo divertente!

Dean: Cioè?

 

Ginny sorrise a Dean, gesto poco gradito da Harry…, e sedendosi anche lei sull’erba dell’immenso parco, disse:

 

Ginny: Sappiamo già che il Signore Oscuro ha ripreso il potere, ha attirato quanti più servitori poteva e non si stancherà mai di farlo, ha attaccato anche qui, a Hogwarts…ma la cosa che desidera di più…è il vederci divisi.

 

Lanciò un’occhiata a Harry, ma il ragazzo preferì distendersi sull’erba, fermo sui gomiti e osservare le foglie del grosso albero, sotto il quale si era riparato il gruppo, muoversi al soffio del vento. Ron, dal canto suo sorrise e alzò un sopracciglio: Harry era l’unico ragazzo a cui affidato la sorella e Harry stesso lo sapeva, ma non poteva. Troppo pericoloso, aveva detto l’anno prima alla ragazza giustificando la loro separazione.

Ginny riprese ancora una volta parola.

 

Ginny: In parole povere…qui impareremo, da soli, l’arte dello “stare insieme”, come poeticamente l’ha definita la McGranitt.

 

Guardò i compagni e sorrise alle loro facce sconvolte.

 

Ginny: Ve l’avevo detto che era una romanticona!

Micheal: Stare insieme…in che senso?

Ginny: Libera interpretazione, ha detto la McGranitt!

Ron: E come dovremmo interpretarlo?

Ginny: Se vi può essere utile…come un corso di galanteria nei confronti delle ragazze!

 

Ci furono dei mormorii eccitati. Ron era diventato rosso, ma Harry non era d’accordo.

 

Harry: E cosa c’entra Voldemort?!

Ginny: Prova a non pensarci per un attimo, Harry! Penso che ti farà bene.

 

Harry si voltò verso Hermione.

 

Harry: E tu non dici niente?

 

Hermione chiuse il libro che si era portata e guardò Harry sorridendo.

 

Hermione: Credo che tutti qui abbiamo bisogno di allentare la tensione, Harry. Magari un argomento piacevole come le relazioni affettive tra ragazzi e ragazze può aiutarci! E poi…credo che molti, qui ne abbiano bisogno!

 

E qui guardò Ron, ma il ragazzo ancora una volta non ci badò, anzi…cambiò totalmente discorso!

Ron: Un argomento piacevole? Ma certo Hermione! Cosa c’è di meglio del sentirti dire come devi conquistare una ragazza?!

Hermione: Come ho già detto, Ron, penso che a molti di voi possa essere utile! Te per primo!

Ron: Io non ne ho bisogno! U_U

Ginny: Resterai scapolo a vita allora, eh fratellone?

 

Ron arrossì, ma guardò seccato il ciuffo d’erba che torturava da quando si era seduto.

 

Ron: Non ho detto questo. Dico solo che è inutile.

Neville: Penso che sia utile invece.

 

Disse Neville timidamente.

Neville non era mai stato tanto aperto negli approcci con le ragazze, cosa dovuta specialmente alla sua timidezza e alla sua poca fiducia in se stesso, fiducia che poche volte gli avevano dato gli stessi insegnanti e compagni di scuola.

 

Ron: E invece si che è inutile. Non serve a niente! Tanto le ragazze si aspettano una sola cosa da noi: il matrimonio!

Ginny: Sei davvero un idiota, Ron! Questo spiega perché sei ancora solo.

 

Harry vedeva Lavanda di profilo: era livida e anche lei strappava ciuffi d’erba con tanto di radici davanti a lei. Se il prato avesse potuto parlare in quel momento avrebbe urlato contro Ron e contro Lavanda, perché gli altri componenti del gruppo sembravano piuttosto felici di aprire una conversazione utile sull’argomento.

 

Hermione: Non è il matrimonio quello che le ragazze si aspettano da voi!

 

Dennis, il fratello minore di Colin chiese entusiasta…

 

Dennis: E cosa allora?

 

A rispondere fu il ragazzo di Serpeverde

 

Ragazzo S: Fiori, cioccolatini e frasi sdolcinate. Le donne sono tutte uguali.

Luna: Ma voi siete tutti scemi!

 

Harry avrebbe voluto risponderle a tono che la pensava proprio come quel ragazzo…ma per evitare liti preferì stare zitto.

 

Luna: Pensate seriamente che queste sono le cose a cui una ragazza tiene?
Neville: Io…io pure pensavo fosse questo…

 

Harry ora capiva chi era stato a san Valentino a regalare a Luna la scatola di cioccolatini.

Sorrise sorpreso per la scoperta, ma pareva che Luna non se ne fosse accorta: possibile che tra di loro fossero tutti così ciechi da non accorgersi di certi gesti tanto espliciti? Harry si trovò a pensare a questo e si domandò quante volte Ginny nel corso degli anni aveva cercato di essere esplicita anche con lui e non se ne era mai reso conto.

Se Ginny fosse solo stata più esplicita prima…magari sarebbero potuti stare per più tempo insieme!

Harry però si rimangiò questo pensiero, non appena il ricordo del quinto anno passato con Cho gli affiorò alla mente…

 

Luna: No…quello che chiediamo noi ragazze sono un po’ d’attenzioni, tutto qui!
Ginny: Attenzioni…

 

Ginny alzò un po’ il volume di voce per farsi sentire.

 

Ginny:…che non sono certo regali o frasi sdolcinate.

 

Harry provò una nota di orgoglio: non aveva mai fatto niente del genere per una ragazza! Non aveva mai regalato niente a nessuna (eccetto ad Hermione per Natale e per i compleanni, ma Hermione non è mai stata al centro dei suoi interessi…), ne aveva mai detto “Ti amo” o robe simili.

Certo…aveva anche mostrato poca delicatezza verso Cho, come gli aveva fatto notare Hermione dopo aver sentito i suoi resoconti…Sperava però di non aver fatto lo stesso verso Ginny: non se lo sarebbe mai perdonato.

 

Colin: Ma…insomma…non penso che tutte le ragazze siano uguali!

 

Azzardò Colin, arrossendo notevolmente.

 

Hermione: Certo che non lo siamo!

Harry pensò che Hermione non avrebbe gradito sentirsi dire che era caratterialmente uguale a Lavanda! Ron accennò un sorrisetto, sempre guardando il prato verdeggiante sul quale erano seduti.

Il grosso problema è che…

 

Harry: …bisogna dirsi le cose in faccia.

 

Harry aveva parlato a bassa voce, ma Ginny, non si sa come, lo riuscì a sentire. E dire che erano piuttosto distanti! Tutti gli occhi dei presenti erano puntati su di lui.

Harry arrossì e cercò di giustificarsi, ma Ginny sorrideva.

 

Ginny: Bene Harry! Parla chiaramente allora!
Harry: Io…non ho niente da dire a nessuno.

Luna: Forse perché ci siamo qui noi, Harry?

 

Luna sapeva con chi voleva parlare Harry in quel momento, con chi voleva stendersi su quel prato e chi voleva abbracciare. Ginny lo stava stuzzicando troppo con quei discorsi che non avrebbero portato a niente di buono: sapeva perfettamente perché si erano lasciati, perché era dovuto finire tutto così all’improvviso…

Harry non avrebbe sopportato il pensiero di perdere qualcun altro per causa di Voldemort.

Ginny non se ne rendeva conto.

 

Harry: No, Luna…davvero.

Lavanda: Qualcuno qui ha da dire qualcosa a qualcun altro?

 

Incitò Lavanda ovviamente rivolta a Ron.

Ron sospirò e guardò ansioso Hermione. I loro sguardi s’incrociarono per un attimo sotto gli occhi di Harry per poi allontanarsi con grande imbarazzo: loro erano certamente tra quelle persone che avrebbero dovuto dirsi qualcosa a vicenda.

Non era Harry a dover essere aiutato in quella situazione: erano Ron e Neville.

Ron non era riuscito ad ammettere nemmeno a se stesso che la ragazza che aveva guardato un attimo prima era quella che non difendeva per amicizia ma per ben altro.

Neville, dal canto suo, preferiva guardare Luna da lontano, come un oggetto a lui proibito.

 

Lavanda: Qualcosa che non , Ron?

 

Un sorrisetto comparve sul volto di Lavanda mentre la ragazza dava le spalle al suo interlocutore.

 

Lavanda: Carbone bagnato?

Hermione: Guarda che Ron non…insomma…lascialo in pace!

 

Tutti gli sguardi si spostarono da Lavanda a Hermione. Ron aprì la bocca e guardò la ragazza, che volutamente stava guardando acida Lavanda.

 

Lavanda: Ma certo! E’ lampante, Granger…Ho fatto bene a non fidarmi di te per tutti questi anni! Sei davvero una strega da parco (*)!

 

Hermione saltò in piedi, ma Lavanda lanciò un grido: Ron le aveva tirato i capelli fino a farla distendere con la schiena poggiata all’erba, le lacrime agli occhi per il dolore.

 

Ron: Come osi, Lavanda?!

 

Lavanda cominciò a singhiozzare.

 

Lavanda: A te…a te non ti è mai importato niente di me! Per te c’era solo lei, e io ero il ripiego! Il giocattolo per consolarti! Sei un idiota…

 

Ron lasciò andare fulminato i capelli della ragazza. Sembrava davvero dispiaciuto per aver trattato Lavanda così, perché in effetti era solo per rabbia che era stato con lei…per gelosia…per…

 

Lavanda: Volevo solo dirti questo Ron: con te sono stata davvero bene, ma non sopporto l’idea di essere stata presa in giro da te. Spero che almeno la tratterai meglio di come mi hai trattata.

 

Era un momento carico di tensione. Tensione smorzata da Colin che chiese in un sussurro a Neville:

 

Colin: Ma di chi stanno parlando?

Neville: Io…io…credo sia…

Ginny: HERMIONE!!

 

Hermione si era alzata e aveva percorso a grandi passi, quasi correndo, il prato diretta al castello.

Poco dietro lei, Lavanda, diretta nel medesimo posto.

Harry si avvicinò a Ron e lo scosse.

 

Harry: Ron, va da Hermione.

 

Ron aveva lo sguardo perso nel vuoto.

 

Ron: Sono un idiota.

Harry: Ron, va da Hermione!!

Ron: No, Harry. Non intendo andare più da nessuna parte. Non voglio più ne scappare ne inseguire.

Harry: RON, VA DA HERMIONE!!!

 

Ron alzò lo sguardo verso Harry.

 

Ron: No.

 

Il ragazzo si alzò in piedi sovrastando l’amico e si allontanò nella direzione opposta a quella di Hermione e Lavanda.

 

Luna: RON…COSI’ NON E’ CHE MIGLIORI LA TUA POSIZIONE!! MAGARI HERMIONE E’ SCAPPATA VIA PERCHE’ ERA IMBARAZZATA…

 

Ma Ron non badò ai moniti di Luna. Ginny scosse il capo esasperata e si volse verso il gruppo:

 

Ginny: Poi dite che siamo noi donne…Mica voi siete perfetti!

Harry, nel suo intimo si rese conto che le parole di Ginny erano vere. Ron stava rovinando tutto sempre di più e se non avesse fatto qualcosa…se non avesse detto qualcosa di importante ad Hermione…non solo poteva rovinare la loro amicizia, ma anche quello che avrebbe potuto esserci!

 

Micheal: E adesso?

Ginny: Mio fratello è davvero idiota! Non capisce niente!

Micheal: Bhe…Hermione poteva evitare di andarsene!

 

Ginny si voltò verso il ragazzo.

 

Micheal: Secondo me è così.

 

Disse Micheal stringendosi nelle spalle. Ginny dovette ammettere che aveva ragione.

 

Neville: Possiamo fare qualcosa?

Luna: No, Neville…è meglio non immischiarsi. Vedrete che saranno loro stessi a cercarsi a vicenda.

Harry: Vado a cercare Ron. E’ ora che qualcuno gli dica chiaramente di chi è innamorata Hermione.

 

Disse alzandosi, ma Ginny lo costrinse a sedere tirandolo per una manica della divisa.

 

Ginny: Non hai sentito cos’ha detto Luna? Lascia fare a loro.

Harry: Sono i miei migliori amici!

Ginny: Non puoi intervenire, Harry.

Luna: Pensa piuttosto alla tua situazione.

Harry: Preferisco non pensarci.

 

Ginny lasciò andare il lembo di divisa che ancora stringeva in pugno e dopo qualche attimo di esitazione prese la borsa e si allontanò ferita.

Harry la guardava allontanarsi su per il giardino, mentre i fratelli Canon, Micheal, Deane il ragazzo di Serpeverde chiedevano a Neville e Luna…

 

Dean: Finisce così?

Ragazzo S: Che cosa abbiamo concluso, dunque?

 

Chiese il Serpeverde incrociando le braccia sul petto.

 

Dennis: Qualcosa l’abbiamo imparata?

Neville: Bhè…meglio chiarirsi subito, se no si rischia di restarci male!

 

Detto questo Neville timidamente diede un bacio in guancia a Luna. La ragazza sorrise e guardò Neville fissare con insistenza le scarpe, le guance rosse e un nervoso tamburellare delle sue dita sulle sue ginocchia.

Luna ricambiò il gesto, lasciando Neville con uno sguardo stupito; poi prese la matita da dietro l’orecchio e uscita dalla sua borsa una copia del Cavillo cominciò a fare i cruciverba.

Harry fece un cenno al gruppo e alzatisi lasciarono i due soli all’ombra dell’albero.

Voltandosi a guardare indietro, Harry riconobbe Ron, lontano in riva al lago, intento a tirare sassi contro la superficie torbida dello stesso.

Harry sperò caldamente che quello sfogo, seppur ridicolo, gli permettesse di fare chiarezza tra le sue idee.

Tornò in sala comune. Lasciata la borsa su una poltrona salì verso il suo dormitorio, aprì la porta e sospirando si avviò verso il letto. Voleva proprio fare una dormita prima di scendere a cena e, a dir la verità, non era nemmeno sicuro di voler cenare. Lo stomaco gli si era chiuso. Vedere Ginny così lo faceva stare male…ma cosa poteva farci?!

Ginny voleva proprio morire? Voleva questo? Era chiaro che Voldemort tendesse a colpire gli effetti di Harry, come una vendetta personale per non essere riuscito a ucciderlo prima…una vendetta per avergli sottratto i poteri e per averlo ostacolato diverse volte nel corso degli ultimi anni…

Si distese e chiuse gli occhi.

La testa gli stava scoppiando.

Era a pezzi e il pensiero che i suoi due migliori amici fossero ancora una volta incapaci di chiarirsi…

Harry aprì gli occhi all’improvviso: qualcuno si era seduto sul suo letto.

 

Harry: Ginny!

 

La ragazza sorrise leggermente arrossendo.

 

Ginny: Posso stare qui?

Harry: Certo.

 

Rispose il ragazzo facendole spazio accanto a lui. Ginny evitava di guardarlo.

 

Ginny: Distenditi.

 

Sussurrò diventando, se possibile, ancora più rossa.

 

Harry: Ginny, cosa…

 

Harry si sentiva la faccia in fiamme.

 

Ginny: Ho bisogno di sentirti vicino.

 

Ginny evitava volutamente di incrociare lo sguardo col ragazzo, che sorrise e l’abbracciò, mentre lentamente scivolavano fino a sprofondare tra i cuscini.

 

Harry: Che c’è?

Ginny: Mi manchi.

 

Seguì qualche momento di silenzio, poi Harry finalmente riuscì a dire a Ginny cosa stava provando in quel momento.

 

Harry: Anche tu mi manchi Ginny… e ti assicuro che non ce la faccio più a guardarti da lontano.

Ginny: Possiamo ricominciare da capo, allora! Io e te!

Harry: No.

Ginny: Perché?!

 

Harry sospirò carezzando un braccio che la ragazza gli poggiava sul petto.

 

Ginny: Siamo tutti in pericolo, Harry. Non serve a niente comportarci così: soffriamo solo di più e inutilmente, quando invece potremmo passare dei bei momenti insieme! Momenti che ci aiuterebbero a superare quello a cui andiamo incontro.

Harry: Ho paura.

 

Ginny guardò il ragazzo osservare il soffitto.

 

Harry: Ma non per me. Per te, per Ron, per Hermione…per tutti voi! Per tutti quelli che conosco e a cui tengo!

Ginny: anch’io ho paura per te, così come tutti quelli che hai nominato. Sei il Prescelto, Harry. Io soffrirei comunque, facendo o no coppia con te.

 

Harry si mise su un fianco e lentamente, con il cuore a mille, baciò Ginny che chiuse gli occhi per assaporare quel magico momento tanto desiderato.

La porta del dormitorio maschile si aprì una decina di minuti dopo. Harry scattò a sedere e Ginny si sistemò i capelli, ma Ron, che aveva appena fatto il suo ingresso in dormitorio, dopo averli guardati sorrise…scosse il capo…e lasciandosi cadere pesantemente sul letto disse:

 

Ron: State comodi. Anzi…vi lascio in pace.

 

Ron stava per alzarsi, ma Harry lo fermò.

 

Harry: Ron?

 

Il ragazzo, ancora seduto sul letto, alzò lo sguardo.

 

Ron: Si?

Harry: Dov’è Hermione?

 

Ron scosse il capo, ma quel nome lo innervosì parecchio.

 

Ron: Non saprei!

 

La porta del dormitorio si aprì ancora una volta bruscamente e ne entrò una trafelata Hermione che non si accorse ne di Ginny, ne di Ron.

 

Hermione: Giuro che Ron…ah!….non so cosa gli faccio...!!

 

Hermione scoppiò a ridere e si avvicinò al letto di Harry.

 

Hermione: Ginny! Harry…?!...Ops!!!

 

Hermione indietreggiò, arrossendo.

 

Hermione: Scusate…non sapevo che voi due…me ne vado…ci vediamo a cena…

Harry: No, Hermione aspetta! Stavamo parlando con Ron!

 

Hermione s’irrigidì all’improvviso. Mosse appena le labbra, ma si potè distinguere il nome “Ron”.

Il ragazzo comparve nella stanza dopo essere saltato giù dal letto.

Hermione corse fuori.

Ron, malgrado fosse con le sole calze - le scarpe se le era tolte con mal grazia prima di distendersi - rincorse la ragazza.

Anche Harry uscì dalla stanza - anche lui con i soli calzini - e Ginny lo seguì a ruota.

Mentre scendevano, sentirono uno strano rumore e gli strilli di Ron ed Hermine.

Li videro scivolare fino alla sala comune.

La scala per il dormitorio delle ragazze, verso la quale si era diretta Hermione per trovare rifugio, aveva fatto il suo dovere non appena Ron vi aveva messo piede intento a seguire la ragazza, che sicuramente avrà afferrato per il polso e trascinato mentre scivolava.

I due erano distesi per terra: Hermione su Ron. Si guardavano.

C’era silenzio, rotto solo dai nervosi respiri dei due ragazzi.

Harry e Ginny si erano fermati nel punto giusto: da lì potevano vedere i busti dei due ragazzi e quindi i due visi tanto vicini tra loro.

Hermione, dopo qualche istante fece per alzarsi, ma, sorprendendo tutti si riabbassò lentamente quanto le bastava per baciare Ron.

Harry spalancò la bocca, mentre Ginny esultava in silenzio.

Ron abbracciò Hermione intensificando il bacio, non curandosi del fatto che fossero distesi per terra.

Harry sorrise e insieme a Ginny fece per risalire in dormitorio, ma il ritratto si spostò e ne entrò un Neville piuttosto sorpreso.

 

Neville: Ragazzi…ehi! E’ successa una cosa grandiosa!!!

 

Ron ed Hermione si rialzarono interrompendo bruscamente e di contro voglia quel contatto.

Harry sospirò e scese definitivamente le scale, seguito da Ginny che gli teneva la mano.

Neville si guardava intorno disorientato.

 

Neville: Ho…disturbato qualcosa?

Hermione: Tranquillo, Neville, è tutto ok…

 

Disse la ragazza dandogli una pacca sulla spalla.

 

Hermione: Allora…che è successo?

 

Si sedettero sulle poltrone e Neville guardando il tappeto disse…

 

Neville: Io e Luna…

 

e le sue guance cominciarono a tendere al colore delle pareti della sala comune - rosse ovviamente! - Non completò la frase, ma tutti avevano capito quello che voleva dire.

 

Harry: Fantastico!

Ron: Già! Ben fatto Neville!

Harry: Ora la nostra Ginny ci dirà qual è il vero argomento che dovevamo trattare giù al lago.

 

Ginny arrossì.

 

Neville: Non era “l’Arte dello stare insieme?”

Ron: Ma…che stai dicendo?!

Ginny: Era solo un pretesto per stuzzicare Harry…

 

Disse la ragazza guardandosi le mani.

 

Hermione: E tu, Harry, come l’hai capito che non era di questo che dovevamo parlare?

 

Harry prese parola ridacchiando.

 

Harry: Bhè…la McGranitt, per quanto romanticona possa essere, non farebbe trattare questo argomento…soprattutto ora con la scuola così vuota e quindi con tutti questi ampi spazi a disposizione per…

 

Ginny sorrise imbarazzata, ma continuava a non guardare i compagni.

 

Ginny: Ecco…mi aveva incaricato di leggere i programmi dei G.U.F.O. e dei M.A.G.O. : argomenti, date degli esami e tutto il resto…

 

Hermione spalancò la bocca

 

Hermione: Hai sostituito una cosa così importante con…

Ron: Guarda che ci ha fatto bene questa chiacchierata!

 

Hermione arrossì e si voltò verso Ron. Il ragazzo guardava interessatissimo le fiamme del camino.

 

Ron: Si…insomma…guardaci! Neville ha baciato Luna…Harry e Ginny sono tornati insieme…

Harry: E voi?

 

S’intromise Harry con un sorrisetto malizioso sulle labbra. Ron allargò un po’ le braccia e abbracciò Hermione che sorrise arrossendo compiaciuta ma imbarazzata.

 

Ron: Noi? Una favola!

 

E detto questo diede alla ragazza un bacio sulla guancia che lo fece arrossire ancora più di quanto non lo era prima.

Anche Harry sorrise: non era certo quello il momento di preoccuparsi di Voldemort

 

Fine

 

 

(*) un fine modo per dire…prostituta!

 

Commentino…? ^^

 

  
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