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Autore: Hermes Shoes    14/06/2011    3 recensioni
ATTENZIONE!!!! STORIA SOSPESA (al momento, almeno)!!!! D:
Questa volta Jack Sparrow è alla ricerca di un tesoro irlandese, seguendo una leggenda. C'è una mappa che indica dove si trova il tesoro, ma per rubarla Jack necessita di qualcuno in grado di prendere la cartina senza essere visto e chi potrebbe farlo meglio di ladri professionisti?
Il tesoro è sepolto in acqua e per respirare in mare serve un tricorno magico, segnalato anch'esso sulla mappa.
Ma Jack non è l'unico a cercare il tesoro:c'è Barbossa, uno strano ragazzo e ci sono anche numerosi nemici tra cui i Waldorf e Finnigan, il cacciatore di pirati. Immergetevi in questa nuova avventura tra irlandesi, leggende viventi, ladri, spade, navi, tesori e tricorni... Siete pronti a solcare i magici mari d'Irlanda?
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pirati dei Caraibi - Solcando i mari d'Irlanda

Capitolo secondo  – Brindiamo alle disgrazie di Sparrow!

-Topi di fogna! Muovetevi, gettate quell’ancora. Non mi sembra così difficile,no?- gridò l’uomo con una sola gamba, i marinai obbedirono ai suoi perentori ordini.

Tutti si stavano dando da fare per approdare in quell’isola. O dovrei dire, tutti tranne uno. Un ragazzo stava comodamente steso su un’amaca e dormiva alla grande con un cappello sulla faccia, o almeno fino a quando la scimmia del capitano gli piombò sullo stomaco. Il marinaio cadde a terra atterrando sul suo sedere.

-Ti odio Jack!- gridò il diciannovenne biondo rivolto alla scimmia.

Ecco, c’è da ben notare che proprio in quel momento Hector Barbossa passava di lì ed era pronto a dirgliene quattro, quando fu fermato da quell’affermazione che gli piacque non poco. –Concordo pienamente- rispose –Che Sparrow sia maledetto! Alzeremo i calici alla sua disgrazia-

-Ceeeeerto capitano- rispose il ragazzo, -Anzi, proprio a questo proposito volevo offrirle del rum-.

Barbossa accennò un sorriso, -E ditemi, Aaron, cosa ci fate lì per terra?- domandò poi. –Signore, vorrei farle notare che ha confuso il mio nome: mi chiamo Alexander (O’Donnell, per precisare). E comunque…- prese un po’ di tempo per trovare una scusa plausibile. –Comunque, dicevo, sono inciampato su quella cima, signore- disse alzandosi in piedi e mettendosi in testa il tricorno che gli era caduto. Decisamente, Alexander O’Donnell era un abile bugiardo. –Muovetevi- disse duro Barbossa,             -Avremo tempo poi per festeggiare con il tesoro che troveremo da qua a poco-

Poco dopo questa conversazione,  Barbossa, Alexander e pochi altri uomini approdarono con una scialuppa in un’isola, parte del complesso delle Isole Aran.

Le Isole Aran, in particolare quella in cui Hector si trovava, erano piene d’oro, ma solo al centro dell’isola scelta.

-Cinque passi a destra, tre a sinistra, avanti per nove passi e sette saltellini.- lesse Alexander.

-Mi stai prendendo in giro?- sbraitò Barbossa.

-No, signore, poi dovete fare mille passi indietro, scavare lì, andarci dentro e… temo che questa carta sia stata manomessa!- continuò O’Donnell.

-Cosa? Manomessa?- Barbossa gliela strappò dalle mani e rese noto ciò che c’era scritto:

- Cinque passi a destra, tre a sinistra, avanti per nove passi, sette saltellini, mille passi indietro, scavare lì, andarci dentro e sotterrarcisi?! SPARROW!!- urlò in preda all’ira, mentre il biondo si tappò le orecchie. 

La ciurma cominciò a scavare qua e là senza coordinate e ordini, quand’ecco che un uomo gridò:

-Ho trovato una moneta!- Barbossa si avvicinò con circospezione al marinaio.

-E’ una conchiglia, deficiente!-

Proprio in quel momento arrivarono due marinai, che, interrompendo la discussione dissero con la loro voce imponente:

-Abbiamo trovato questo qui che stava origliando!-

Tenevano per le braccia un ragazzo che scalpitava e scalciava per essere liberato.

-Lasciatelo in pasto agli squali, ci penseranno loro.- disse il capitano indifferente.

-Barbossa, sono sicuro: è una moneta!- ripetè il marinaio di prima.

Alexander sbuffò, chiedendosi perché fosse sceso da quella nave, e soprattutto, dall’ amaca.

Il ragazzino moro venne portato a forza verso il mare, ma fermò il tragitto con queste parole:

-Aspettate! Barbossa, avete detto?-

-Qualche problema?- tuonò l’uomo in questione.

 

ANGOLO AUTRICI … SCARPE

Dx: Ci credete che non voleva mettere che O’Donnell russava? Solo perché è interpretato da Alex  Pettyfer! Io immagino la storia un film… e poi non so scrivere! Comunque in questo capitolo ha lavorato più la sinistra! Tecnicamente la destra dovrebbe essere quella che lavora di più… nel nostro caso è il contrario! Diciamo che siamo mancine… Barbossa è un personaggio stupendo… un gran figo *-*    *va via venerando mentalmente Hector*

Sx: Ohhh, io adoro Alex O’Donnell (se non si fosse ancora capito)! E naturalmente adoro Alex Pettyfer *.* Ho dovuto pregare la scarpa destra per inserirlo nella storia… comunque, volevo dirvi di stare attenti a quel ragazzo … “era un abile bugiardo” più di quanto pensate! (ammesso che ci sia qualcuno dall’altra parte dello schermo). Comunque sia, non è vero che la destra non sa scrivere, quella sono io!

  
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