“Che c’è sfregiato? Ricevuto
brutte notizie?” chiese sorridendo ai suoi amichetti.
“Malfoy, vai a quel paese!”
esclamò Ron “e per favore, restaci!”.
“Ohhh, ma come siamo suscettibile! Ehi, Potter,
non hai niente da dire?” lo provocò il biondino.
“No, Malfoy!” rispose scocciato
quest’ultimo “non sono affari tuoi!” e detto questo
si allontanò seguito dai suoi amici.
“Non sai quanto ti sbagli!” sussurrò Draco
talmente piano che nessuno degli Slytherin presenti
riuscì a sentirlo.
Intanto nella torre di Grifondoro
si era riunita una piccola folla.
“Giuro che gliela faccio pagare!” sbottò Ron livido in volto.
“Oh, Ron, sinceramente, come se
Malfoy fosse la nostra prima preoccupazione” esclamò Hermione guardando scocciata Seamus
mentre si panoveggiava di fronte Harry.
“Seamus, la vuoi piantare!” lo
sgridò la ragazza “e tu Harry…”
Harry guardò l’amica con uno sguardo
tipo ‘cosa cavolo vuoi che ci faccia. Ho appena
scoperto di essere per parte veela! Non mi fare le prediche’ tutto in uno.
“…be’……si…..insomma,
cerca di controllare il tuo potere!”.
A quel punto Harry sbottò “E
come cazzo pensi che possa
fare a controllarlo. Non è mica come accendere o spegne un interruttore, Hermione, o forse non te ne sei accorta?”.
La sala comune improvvisamente divenne
silenziosa, nessuno osava fiatare. Le sfuriate di Harry
erano leggendarie e nessuno aveva intenzione di farlo arrabbiare più del
dovuto.
“Oh, Harry, te l’ho mai detto
che sono stato Mr. Olimpia, si e poi sono diventato
Ministro della Magia, ah e poi ho un’ intera sezione della Gringott
per me…”
“Oh, per favore, Seamus
riprenditi!” esclamò Ginny mentre Harry
se ne andava nel suo dormitorio sbuffando
vigorosamente.
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Harry non si fece vedere per tutto il
pomeriggio e nemmeno scese a cena. Ron e Hermione era preoccupati ma
capivano che il moretto aveva bisogno dei suoi spazi.
La mattina dopo a colazione l’intero tavolo di Grifondoro era silenzioso. Molti studenti osservavano Harry con occhi languidi. Non che ci
fosse molta differenza dal solito. Harry era
sempre stato ammirato sia da ragazze che da ragazzi. Solo lui faceva finta di
non accorgersene, ma ora che aveva ereditato i geni veela
da sua madre la cosa sembrò precipitare. Era quasi impossibile non accorgersi
degli sguardi umidi che alcuni ragazzi di Tassorosso
gli lanciavano, per non parlare dei biglietti con rime d’amore che un gruppo di
ragazze Corvonero aveva composto per lui e che
avevano lanciato al tavolo Grifondoro ed infine era decisamente inutile far finta di niente mentre Seamus sbavava sul suo piatto di uova e bacon.
Harry per la centunesima volta sbuffò maledicendo tutta quella stupida faccenda dell’essere parte veela, al contempo molti studenti sospirano.
“Per Merlino!” escalmò Ron guardandosi attorno “questo è veramente assurdo! Si,
insomma, sei sempre stato al centro dell’attenzione ma
questo è veramente esagerato”.
Così dicendo provò a scrollare Parvati
cercando di toglierle dal volto quegli occhi a forma di cuoricini!
“ Fatica sprecata, Ron!” si intromise Hermione “Ieri sera ho
dovuto praticare un ‘Silencio’ su quelle due tanto
non la smettevano di osannare Harry!”
“Ehi, Potter, scommetto che ci
godi in tutto questo vero?” chiese una voce malevola dietro di loro.
“Il grande Harry Potter, l’idolo della folle, l’eroe del mondo magico ed ora
anche il più sexy di Hogwarts!” ridacchio Malfoy.
“Oh, suvvia, tanto lo sappiamo tutti che sei solo
invidioso!” ribattè Lavanda “Scommetto che gli rode
un sacco non avere più il primato di ragazzo più hot della scuola” commentò Parvati continuando a fissare Harry
con quei due cuorici chiamati occhi.
Malfoy divenne rosso per la rabbia (be’, in realtà solo un po’ più rosa della sua solita
tonalità pallida!) e un silenzio attonito si propagò per la sala grande.
Tutti erano in attesa di una
risposta da parte di Malfoy ma questi non fece tempo
a parlare che…..
“Te l’ho mai detto, Harry
tesoro, che sono stato eletto il ragazzo più hot di tutta Hogwarts,
ma che dico, di tutta l’Inghilterra, be’ non vorrei
fare il modesto ma anche di tutto il pianeta…” esclamò Seamus
cercando di attirare l’attenzione di Harry.
“E dacci un taglio, Finnigam!” lo interruppe Malfoy
mentre con passo felino si dirigeva verso il suo tavolo.
Il resto della colazione scivolò via fra i mormorii degli
studenti, le dichiarazioni di Seamus, gli sguardi
torvi di Draco rivolti a Seamus e gli sbuffi sempre più frequenti e sonori di Harry.
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