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Autore: rossella_04    14/06/2011    8 recensioni
"Non ho mai provato amore. Ho provato il calore di un'infatuazione, di un innamoramento... eppure nessuno di questi era amore. Non l'amore che cercavo io, almeno.
Ammetto, anche, di non essermi mai interessata dell’amore troppo impegnato a tenere alto il mio orgoglio smisurato passando ore sui libri e dimenticandomi delle volte di essere anch’io come tutte le altre ragazze. "
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Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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"Di qualunque cosa siano fatte le anime, certo la sua e la mia sono simili."
Cime tempestose- Emily Brontë



Non ho mai provato amore. Ho provato il calore di un'infatuazione, di un innamoramento... eppure nessuno di questi era amore. Non l'amore che cercavo io, almeno.
Ammetto, anche, di non essermi mai interessata dell’amore troppo impegnata a tenere alto il mio orgoglio smisurato passando ore sui libri e dimenticandomi delle volte di essere anch’io come tutte le altre ragazze.
Da bambina mia madre mi raccontava, prima di andare a dormire, le storie d'amore babbane: Cenerentola che incontra il suo principe azzurro, Biancaneve salvata da un bacio... tutte vivevano felici e contente con i loro principi, ma erano solo favole.
Nelle favole la principessa non s’innamora mai di un ragazzo che non è il principe con la sua armatura scintillante pronta a salvarla da ogni situazione, ma è magari chi ostacola l'amore perfetto tra la principessa e il suo principe... no, non succede mai.
Eppure la principessa ha il diritto di amare chi vuole, no? E se io, Hermione Granger, non sognassi il principe azzurro ma l'orco cattivo, la Bestia?
Draco Malfoy non si può considerare un principe azzurro. Assolutamente no, è un pensiero inconcepibile.
E allora perchè mi ritrovo tra le sue braccia, nuda nella Stanza delle Necessità, invece che essere nel mio letto, nella sala comune dei Gryffindor, il più lontano possibile da lui? E pensare che mi considerano la più brillante studentessa di Hogwarts... stupida, Hermione, sei un'emerita stupida!

«Mezzosangue, gradirei avere la tua attenzione.». La sua voce invade la mia mente allontanandomi dai miei incoerenti pensieri. «Lo sai che odio essere ignorato.»
Alzo lo sguardo verso di lui incatenando il mio sguardo al suo che pare ghiaccio. E' tutto sbagliato. Cosa ci faccio io qui?
«Dobbiamo parlare » dico con voce sicura, stringendo inconsciamente la camicia della divisa di Draco.
Lo sguardo di Draco è annoiato e privo d’interesse.
«Di cosa? » domanda con voce svogliata.
«Non possiamo continuare a vederci clandestinamente. Harry e Ron...  » ignorai il ghigno di derisione che deformò il suo volto a sentire il nome dei miei due migliori amici. . «... incominciano a farmi domande ed io non so più che scuse inventare. »
«Non è affare mio, Granger. »
No, lui non potrà mai essere un principe azzurro: lui resterà sempre l'antagonista.
Mi alzo decisa a chiudere in modo definitivo questa farsa. «Che cosa stai facendo? »
Lo ignoro, mentre raccolgo le mutandine e le infilo frettolosamente. Ora come ora, mi vergogno di essere nuda davanti a lui.
Lui,
il ragazzo che mi ha umiliato, derisa e ferita infinite volte in questi quattro anni.
 «Non si nota? Me ne vado. »
Si alza dal letto con insolente eleganza e mi si avvicina lentamente. Devo andarmene il più in fretta possibile.
Dove diavolo è finita la mia gonna?
«Granger, perché tanta fretta? »
Il suo braccio passa intorno alla mia vita stringendo forte, bloccandomi contro il suo corpo.
«Lasciami. »
 «No. »
Stringo i pugni fino a conficcarmi le unghie nella carne, cercando di rimanere lucida.
«Che cosa succede, Mezzosangue? »
Dio, ma perché non capisce? Perché è così cieco?
Chiudo gli occhi e cerco di farmi forza: forza Hermione, diglielo! Diglielo!
Le sue mani mi accarezzano leggermente e la sua bocca lascia scie di baci umidi sul mio collo. Rabbrividisco.
«Malfoy... »
«Granger... » sussurra sul mio collo.
«Smettila...» sussurro a mia volta.
Come risposta ricevo altri baci sul collo. Lucida, resta lucida.
«Ti ho detto di smetterla! » grido, rompendo il momento.
Lui mi guarda con gelida rabbia. La vedo nei suoi occhi che lanciano scintille.
«Qual è il problema, Granger? » sibila, avvicinandosi, di nuovo, pericolosamente.  «E' il sesso? Non mi pare che tu in questi ultimi due mesi ti sia mai lamentata. »
Le sue parole mi feriscono come una lama in pieno petto.
«O forse è il senso di colpa che ti frena? Eh già... cosa penserebbe Potty e Lenticchia se sapessero che vai a letto con Draco Malfoy. » La sua voce è tagliante come un rasoio.
Gli occhi mi s’inumidiscono e credo che mi sia infilzata talmente tanto le unghie nei palmi da sanguinare.
«Smettila... » bisbiglio cercando di non piangere.
«La verità fa male, eh Mezzosangue? »
Non resisto più, con le lacrime agli occhi, mi avvento contro di lui, tirandogli pugni contro il petto.
«TU! LURIDO VERME! » urlo in preda alla rabbia, mentre lo colpisco con tutte le mie forze. Lui non muove un muscolo, mi guarda solamente, con pena. «Non capisci eh? Proprio non ci arrivi, stupido purosangue che non sei altro! Mi sono stufata! Sì, mi sono stufata di nascondere questa... questa cosa! Di mentire ai miei amici e di essere trattata da te come una delle tante che passa per il tuo letto! Hai capito? Io voglio una relazione alla luce del sole! ». Scandisco bene le ultime parole e vedo che s’irrigidisce. Mi ha ferito, ora voglio vendetta. «E sì! Che cosa penserebbero le persone se vedessero il grande Draco Malfoy insieme a una mezzosangue, eh già! E' questo il problema! Io sono solamente la cretina di turno che ti scalda il letto e ti fa provare un cazzo di orgasmo quando più ti aggrada! »

M’impongo di ricompormi, abbassando un po’ il tono della voce.
«Non è così? Bene, Malfoy ti comunico una notizia flash: io non sono una delle cretine che ti scaldano il letto, ora non più! »
Ho il fiatone, il cuore mi batte a mille e ho lo sguardo appannato. Non m’interessa, però, ho detto quello che pensavo.
Il silenzio regna sovrano per minuti interminabili. «Vuoi una relazione alla luce del sole? » domanda, infine. Incapace di proferire parola annuisco solamente. «Non posso darti quello che desideri. Lo dovresti sapere Granger, io sono il cattivo. »
Non sarebbe mai stato un principe azzurro.
Che cosa credevi, Hermione, che dichiarandoti avresti vissuto come Cenerentola e le altre? 

Povera illusa. Incrocio i suoi occhi ancora un momento, poi prendo la gonna e la cravatta, infilo la camicia bianca e le scarpe della divisa e mi dirigo alla porta silenziosamente.
«Granger... » Mi fermo senza tuttavia voltarmi. «Non sei mai stata una cretina che mi scaldava il letto. »
Con le lacrime che scendono copiosamente sul mio volto, esco e una volta fuori mi metto a correre fino al mio dormitorio.

***


Sono passati tre mesi dal mio sfogo nella Stanza delle Necessità e di Draco neanche l'ombra. Quando lo incrocio per i corridoi o non mi degna di uno sguardo, oppure è troppo impegnato a farsi risucchiare la faccia da Pansy Parkinson.

Ho raccontato tutto a Ginny. Lei non mi ha urlato dietro, come credevo, anzi mi ha consolato mentre piangevo lacrime amare.
Harry e Ron continuano a domandarmi perchè abbia sempre gli occhi rossi e non tocchi cibo da quasi tre mesi: uso la scusa del ciclo mestruale, loro sono uomini certe cose non le capiscono proprio. Ho avuto un calo sul mio rendimento scolastico con grande stupore da parte di tutto il corpo docenti. Ginny cerca di farmi mangiare e mi sprona a guardare avanti e di lasciarmi il passato alle spalle, ma non ci riesco. La notte sogno le sue carezza e i suoi baci e di giorno il solo vederlo con quell’oca della Parkinson nei corridoi mi spezzano il cuore. Lei è una purosangue, secondo l’etichetta, lei è perfetta.  

«Hermione! » Ginny sta correndo verso di me, il viso sfigurato dalla preoccupazione.

«Ginny, cosa c’è? » proferisco stancamente.

 «Harry…Harry…»

 «Che cosa ha fatto Harry? » domando, porgendole la bottiglietta d’acqua che tengo sempre in borsa. Ginny beve un lungo sorso prima di rincominciare a parlare.

«Harry e Malfoy se ne stanno dando di santa ragione nel corridoio del terzo piano! Corri, devi venire subito! »

Lascio cadere la bottiglia dell’acqua mentre registro le parole di Ginny. Harry…Draco!

Mi metto a correre incurante degli altri studenti che vanno a lezione. La corsa per arrivare al terzo piano mi sembra interminabile, mentre il cuore mi batte a mille.

Dove sei, dove sei?

Arrivo nel corridoio…deserto. Non c’è anima viva.

Che Ginny mi avesse dato il luogo sbagliato?

«Sapevo che saresti venuta credendo che Potter se le stava prendendo. »

Draco Malfoy sbuca da dietro una colonna, perfetto come al solito. Non ha un graffio, un capello scomposto.

«Che cosa significa? » domando, mentre, inutilmente cerco di calmare i battiti del mio cuore.

Sorride un sorriso vero. Un sorriso che gli illumina il volto rendendolo ancora più bello di quello che la mia mente e il cuore ricordavano.

«E pensare che dicono che sei la strega più brillante della scuola. »

Non so cosa ribattere la mente svuotata da qualsiasi pensiero. «Non capisco» sussurro.

Si avvicina senza staccare lo sguardo dal mio.  «Devo ammettere che l’ultima dei Weasley è più intelligente dei fratelli. Sono colpito. »

Non parlo anche se l’istinto di abbracciarlo per sentire ancora il suo odore di tabacco e dopobarba è molto forte.

Si ferma a pochi centimetri da me, le mani in tasca. «Sai, la tua cara Ginny, esattamente un mese fa, mi ha parlato, anche se parlare non è il termine esatto: diciamo più una paternale stile McGranitt, e oltre a dirmi che sono un’ incommensurabile coglione, uno stronzo e un…aspetta com’è che ha detto…» Alza gli occhi al cielo, assumendo un’espressione pensierosa. «Ah sì, uno ai livelli di Potter in quanto a cervello, devo dirtelo: quest’ultimo mi ha offeso di più che gli aggettivi precedenti, mi ha anche detto che sono tre mesi che piangi tutte le notti e che non tocchi cibo. E’ vero? »

Ero senza parole. Che cosa aveva fatto Ginny?

«Mezzosangue. E’ vero? »

Alzo lo sguardo incrociando il suo, quanto mi è mancato, e non mentii. E’ inutile. Era tutto vero.

«Sì, Malfoy. E’ tutto vero. »

Vidi qualcosa passare nelle sue iridi ma scomparve quasi subito.

Fece un passo e le nostre divise si sfioravano.

«Mi vorresti dire, Hermione, che tu sei stai male da tre mesi per me? »

Hermione sta zitta, non confessare! L’orgoglio! Tira fuori, l’orgoglio!

«Hai problemi di udito Malfoy, per caso? Ho detto di sì. »

Sorride, mentre la sua mano si poggia sulla mia guancia, sfiorandola. Ha le mani così fredde…

«Mancano dieci minuti alla campanella della prossima ora…» commenta.

Lo guardo confusamente non capendo.

«Tra esattamente nove minuti e quarantatrè secondi questo corridoio si riempirà di studenti pronti a sapere l’ultima novità di Hogwarts. »

Il suo profumo m’inebria i sensi, offuscando qualsiasi pensiero coerente.

«Quale novità? » sussurro stupidamente. Lo sento ridere rocamente, il suo braccio mi attira contro il suo corpo, facendomi aderire a lui.

«E’ semplice, mezzosangue. Ora io ti bacerò davanti a tutta la scuola, incurante del fatto che a Potter e Lenticchia verrà un infarto. »

Non potevo crederci, cosa stava dicendo?

«Cinque minuti… » bisbiglia. «Hai qualche richiesta mentre aspettiamo? »

Cerco di tornare lucida per un momento. Volevo solamente capire una cosa.

«Sì » rispondo. «Cosa ti ha fatto cambiare idea? »

«Ottima domanda, Granger…» sussurra. «Beh, per prima cosa nessun’altra ragazza sana di mente si sarebbe mai permessa di farmi il bel discorsetto che mi hai fatto tre mesi fa nella Stanza delle Necessità. Secondo: mi manchi. Mi manca svegliarmi e averti con me nel letto. Mi manca la tua voce e la tua risata. Mi manca il tuo corpo nudo sotto il mio. E mi manca il sapore delle tue labbra che finalmente dopo tre mesi sentirò di nuovo. E terzo…» si zittì di colpo e mi osservo solamente. Il suo sguardo aveva delle sfumature grigiastre. Non l’avevo mai notato prima.

 «E terzo: Io ti…» Il suono della campanella, copre le sue parole ma io riuscì perfettamente a leggerne la labiale e il cuore mi esplose nel petto.

Ti amo.

Le voci intorno a noi si fecero sempre più forti e in poco tempo fummo circondati, ma non mi preoccupai minimamente del fatto che stavo tra le braccia di Draco Malfoy.

Catturò le mie labbra in un bacio mozzafiato, facendomi vedere le stelle.

Il rumore intorno a noi smise di colpo. In lontananza sentì un applauso, seguito subito da altri.

Un urlo di gioia proruppe da un angolo indefinito del corridoio.

Sono sicura che fosse Ginny.

Ci stacchiamo, mentre intorno a noi gli applausi sembrano non voler smettere.

«Ti amo anch’io» sussurro prima di baciarlo, di nuovo.

 

   
 
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