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Autore: ary_gg    15/06/2011    11 recensioni
Post lotta Klaus è un piccolo omaggio interamente Delena. Elena e i suoi sentimenti. La morte si sa ci mette di fronte a nuove consapevolezze.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'ALBA


CAPITOLO TREDICI

 

Elena scese in cucina ravvivando i capelli mossi ancora umidi indossando una canotta verde e una minigonna di lino nera. Lo trovò intento ad armeggiare davanti ai fornelli. Sul bancone c'erano un sacco di marmellate, miele, caramello, frutta e quant'altro. Elena sorrise. Poi assunse un'aria seccata di proposito. "Mi sono svegliata e non c'eri." Disse malignamente avvicinando la mano al cestino di fragole. Damon la guardò con la coda dell'occhio e le schiaffeggiò piano la mano. "Giù le mani...ero qui." Disse.
Elena lo guardò arrabbiata. "Posso mangiare qualcosa? Ne ho bisogno."
"Per chi credi che stia preparando questa roba?" Disse lui sorridendo ironicamente.
"Ma io ho fame adesso!" Disse lei con fare capriccioso.
"La cena l'hai saltata tu ieri."
"Avevo altro da fare." Disse lei avvicinandosi al suo orecchio e baciandogli una guancia.
"Già...dormivi beatamente...e comunque non ci provare, sei in punizione."
"Io?" disse con fare innocente. "Ti ho fatto entrare in camera alla fine."
"Dopo mezzora..."
Elena rise. "...e mi hai messa a dormire...letteralmente." disse poi lei scocciata.

Elena prese il cellulare in mano e lesse il messaggio: "Perchè la finestra è chiusa?"
Elena scosse la testa sorridendo e rispose: "Ti avevo detto che l'avresti trovata chiusa."
"Avanti, apri"
"No"
"Elena..."
"Damon..."
Mezzora dopo...
"Sto per andarmene"
"Eri ancora lì?"
"Sono ancora qui...di solito non mollo facilmente."
"Buon per te."
"Significa che apri?"
"Assolutamente no!" Elena sorrise e inviò il messaggio
"Bene vado allora, mi troverai al grill se vorrai...probabilmente in compagnia."
"E' aperta!" Damon lesse il messaggio e ghignò, poi salì in camera di Elena che era seduta a gambe incrociate sul letto con il cellulare tra le mani. Elena sorrise appena lo vide, si mise in ginocchio sul letto e lo tirò per la maglia avvicinandolo a sè.
"Dove credevi di andare?"
"A cercare qualche fanciulla ben disposta." Disse lui avvicinando il viso al suo.
"Mmm l'hai già trovata..." disse lei sfiorando le sue labbra chiudendo gli occhi.
Damon sorrise appena, poi la prese per le gambe e la fece cadere di spalle sul letto. "Questa ragazza è in punizione." Disse.
"Damon!"
"E' tardi, dormi."
"Fai sul serio?" Chiese lei mettendosi a sedere sul letto.
Lui si posizionò sul letto con le spalle contro la testata del letto e batté la mano sul materasso accanto a lui. "Assolutamente"
 Elena strinse gli occhi in segno di disappunto poi scivolò accanto a lui, si sdraiò dandogli le spalle. Lui l'abbracciò intrecciando la sua mano con quella di lei. "Buona notte." Gli sussurrò baciandole la guancia.
Elena strinse la mano più forte e sorrise. "Buona notte" disse chiudendo gli occhi.

 Elena si diresse verso il congelatore prendendo del gelato.
"Devi fare un pasto serio!"
Elena lo guardò accigliata. "Qualcuno me lo sta impedendo" disse.
Damon sospirò e poi sorrise scuotendo la testa. "Non sai aspettare." Disse lui prendendola in giro.
"No infatti." Disse lei afferrandolo per la maglia e baciandolo. "Buongiorno."
Damon ghignò. "Passare il tuo tempo con me ti fa male."
"Mmm qualcuno si sta lamentando. Dovrei sentirmi offesa."
Damon l'afferrò per un braccio e la bloccò tra lui e il bancone, scrutandola dalla testa ai piedi. "Non sono un tipo che si lamenta."
Elena deglutì a fatica sospirando. Aveva nelle mani ancora il suo amato gelato e lo aprì mangiandone un cucchiaio. Ancora in quella posizione Damon la fissò. "Quello non è un pasto serio." Le soffiò. Poi le si avvicinò e con le labbra ripulì sensualmente le sue ancora bagnate di gelato. Elena si lasciò scappare un gemito chiudendo gli occhi. Decisamente erano al limite. Non stavano insieme da tre giorni dopo essere stati appiccicati per due settimane ed entrambi sentivano l'uno il bisogno dell'altro. Elena era sconvolta da se stessa. Era praticamente dipendente da lui, ma non solo in senso fisico. Era diventata dipendente dalla sua presenza. Il solo pensiero di non poterci anche solo parlare le faceva mancare l'aria. Damon prese la scatola con il gelato dalle mani di Elena e la posò sul bancone. Poi prese un fragola, la immerse nel caramello e l'avvicinò alla bocca di Elena. "Prova..."
Elena sorrise maliziosa e tirò un morso alla fragola. Poi Damon si fiondò sulle sue labbra catturando il sapore del caramello e della fragola. Elena gli buttò le braccia al collo tenendo ancora un pò il contatto con le sue labbra e la sua lingua decisamente prepotente. Lui scese lentamente a baciarle il mento e la gola. Damon indugiò un pò troppo. Elena gli accarezzò i capelli e aprì leggermente gli occhi. "Hai sete."
Affermò con certezza. Damon appoggiò le mani al bancone stringendosi più a lei e risalendo lentamente fino al lobo dell'orecchio. "Sto bene" le sussurrò.
"Damon dovresti andare a prende qualcosa." Disse lei.
Damon la guardò con sguardo liquido aveva solo voglia di lei. Questo bastava a tenere a freno la sete. "Mi basti tu." Disse baciandogli nuovamente le labbra. Elena non se lo fece ripetere due volte fece scivolare lentamente le sue mani sul petto di lui, fino ad arrivare alla cintura dei pantaloni. Damon si lasciò scappare un gemito ed Elena sorrise tra le sue labbra.
"La prossima volta ci penserai su due volte prima di mandarmi a letto." Disse lei seducente.
"Non mi sfidare..." La canzonò lui. Elena sorrise divertita. "Sicura che non rientrerà nessuno no?" Chiese lui.
"Si..."
Damon baciò Elena con forza facendo scontrare le loro lingue che iniziarono a rincorrersi sensualmente. La sollevò facendola sedere sul bancone in modo che non si facesse male alla schiena che era a contatto con il ripiano colazione. Poi si posizionò tra le sue gambe divaricate per avvicinarsi meglio. Elena allacciò velocemente le gambe attorno alla vita di lui. Poi prese un cucchiaio di gelato e glielo porse. "Mi piaci al gusto di nocciola."
"Non ti hanno detto che non si gioca con il cibo?" Disse lui.
"Hai iniziato tu..." Disse lei.
Damon mangiò il cucchiaio di gelato e lei si fiondò nuovamente sulle sue labbra baciandogli poi lentamente il collo. Odiò profondamente la stupida maglia che ricopriva il suo corpo, così gliela sfilò velocemente, poi si liberò anche della sua. Andarono avanti in quel modo per un pò, mescolando i sapori dei loro baci, che di volta in volta diventavano più audaci. Ben presto dimenticarono tutto il resto e si dedicarono solo a loro. Damon riprese velocemente il controllo della situazione. Le sue mani accarezzavano lentamente le sue gambe, le sue cosce fino ad insinuarsi sotto la gonna sgualcita facendo sussultare Elena che rafforzò la presa sulle spalle di lui graffiandogli la schiena. "Ti amo" le sussurrò Damon all'orecchio. Ma non si aspettava nessun genere di risposta, non si aspettava che lei ricambiasse, o che si sentisse soffocata dalla cosa. Erano due semplici parole che accertavano un dato di fatto. Lui lo sapeva. Lei lo sapeva. Aveva solo voglia di dirglielo in quel momento. Non lo aveva mai fatto. O meglio lei non ricordava che lui l'avesse già fatto, ma ormai era talmente palese a tutti che dirlo poteva sembrare superfluo, anche se non lo era. Elena aprì leggermente gli occhi a quelle parole, ma non fu nemmeno in grado di razionalizzare la cosa, che le mani di lui si erano insinuate sfacciatamente nei suoi slip. Elena chiuse gli occhi e ansimò forte. "Damon..." disse con voce rotta. "Dovremmo andare su...ti prego." Aggiunse maledicendosi sapendo che di lì a qualche secondo lui avrebbe smesso di fare ciò che stava facendo.
"Mmm...hai ragione." Disse lui facendo risalire le sue mani accarezzandole i fianchi e baciandole la spalla. Elena ovviamente si maledì mentalmente. Damon lasciò qualche bacio qua e la sul seno di lei ancora avvolto dal reggiseno. Poi risalì nuovamente verso il collo mentre le accarezzava la schiena. Improvvisamente aprì gli occhi. "Maledizione!" Disse tra i denti.
Elena si staccò e lo guardò in viso. "Cosa..."
"Ma che...o andiamo no! Ragazzi!" Rick si voltò di spalle ai due.
"Rick..." Disse Damon secco.
"Oddio" Elena si nascose in preda alla vergogna tra le braccia di Damon che la aiutò a scendere. Poi raccolse la maglietta e gliela porse. Elena se la infilò velocemente completamente rossa in viso.
"Ok...avete dieci minuti per sistemare il casino che ho notato di sfuggita lì, prima che Jenna torni. Io...io aspetterò fuori...eh...bè..." Rick fece una smorfia ed uscì.
"Oddio!" Elena si coprì il viso con le mani in vistoso imbarazzo.
Damon sorrise appena e l'abbracciò. "Oh avanti non fare così..."
"Non è il tuo insegnate di storia!" Disse lei sistemando qua e là velocemente.
"Avevi detto tu che erano tutti fuori fino a stasera." Disse lui aiutandola.
"Doveva essere così, ma a quanto pare qualcuno ha cambiato i propri piani...e poi tu potevi anche avvertire prima." Disse lei dandogli una botta sul braccio. "Possibile che tu non l'abbia sentito?"
"Ehi, non prendertela con me! Ero...distratto. E poi non mi nutro da ieri quindi..."
Elena lo guardò come a volergli chiedere scusa per essersela presa con lui, poi sospirò. Damon l'abbracciò, poi sbuffò e si allontanò. "Che c'è?" Chiese Elena.
"Chiede se abbiamo finito di sistemare, fra cinque minuti Jenna sarà qui."
Elena buttò via le ultime cose e lo baciò sulle labbra. "Digli di rientrare e esci da qui prima che a mia zia venga un colpo."
Elena salì di sopra, mentre Damon uscì camminando spedito di fronte a sè senza guardare Alaric.
"Ehi!" Lo richiamò lui.
Damon alzò gli occhi al cielo e si voltò verso di lui allargando le braccia stile "che diavolo c'è?".
"Non...non puoi fare così."
Damon assunse un'aria interrogativa. "Fare cosa?"
Alaric lo guardò e si avvicinò. "Damon..."
Damon sembrò riacquistare lucidità. "Ehi frena ok? Qualsiasi cosa tu stia per dire lascia perdere." Damon fece per andarsene ma Rick lo afferrò per un braccio. Il vampiro guardò la mano di Rick che stringeva il suo braccio e poi lo guardò seccato.
"Non ferirla, per favore. Se ferisci tu, fai male sul serio, quindi pensaci bene."
Damon scrollò facilmente la presa di Alaric. "Non sto facendo nulla. Sto...faccio solo quello che vuole lei."
"Damon è stata..."
"Innamorata di mio fratello fino a ieri lo so, grazie tante per avermelo ricordato."
"E' questo che fanno gli amici."
"Già..." disse scocciato. "Al massimo quello che perderà tutto sarò nuovamente io...non c'è da preoccuparsi. Meglio che me ne vada."

Damon era seduto sul divano di casa Gilbert visibilmente scocciato.
"Non fare quella faccia! Mi hai detto tu di scegliere il film." Disse Elena offesa.
"Speravo avessi gusti migliori..."
"Ghost è un film meraviglioso!" Disse lei incrociando le braccia. Elena era seduta sul divano con le gambe su quelle di Damon, che aveva le mani appoggiate sulle gambe di lei.
"Ti prego..."
"E' una storia d'amore..."
"Oh ma dai è ridicolo!"
"E' romantico! Non ti facevo realmente così cinico, visto il genere di libri che ho trovato nella tua camera." Lo punzecchiò lei.
Damon la guardò ironico. "Oh senti un pò chi è diventata pungente! Di sicuro non ci sono ridicoli fantasmi e medium poco probabili, o monetine che si trascinano sulla porta."
"No c'è solo la storia d'amore infinita di Rossella O'Hara..."
"E la guerra di secessione..."
Elena alzò gli occhi al cielo, sorrise e si avvicinò a Damon. "Blà, blà, blà, fai il saputello perchè parla di cose che hai vissuto. La mia epoca è fatta di questi film." Gli buttò le braccia al collo.
"Innanzi tutto io parlo del libro, che per la cronaca ha vinto anche il Pulitzer..."
"Il mio film ha vinto ben due Oscar..."
"Dovresti leggere di più e guardare meno film romantici."
"E tu dovresti vederne di più." Disse baciandolo.
"La scena della creta è l'unica che si salva di tutto il film."
Elena sorrise scuotendo la testa. "Sei il solito!" La ragazza lanciò un'occhiata all'orologio. Damon la notò. Cominciava ed essere stanco di quella situazione. Il nascondersi era davvero estenuante. Il dover far finta di nulla quando si incontravano al grill o per strada, il dover fare attenzione alle ore in cui potevano vedersi e quando no. Sembravano amanti clandestini. Lo erano.
Damon si alzò e fece per andarsene. "Sarà meglio che vada." Disse.
Elena lo guardò interdetta. "Aspetta..." Si alzò velocemente e lo avvicinò. Lo guardò un pò spaventata. Aveva paura. Elena lo fissò era strano. Lo era stato tutta la sera. Lo era da giorni. "Ci vediamo dopo?" Chiese titubante con un filo di voce.
Damon sentì una morsa allo stomaco. Il solo vedere i suoi occhi con quel velo triste lo uccideva. "Credo di si." Si avvicinò e le baciò le labbra dolcemente. Elena sentì il suo cuore perdere un battito. E se non fosse tornato?

 

 

SPAZIO PSEUDO-AUTRICE

 

Eccomi qui!!! Come promesso! Aggiorno ora perchè stasera non posso...inoltre ho saputo che il sito da giovedì serà darà problemi forse per qualche giorno (non è detto) e non volevo aspettare fin quando non si fosse sistemato...bando alle ciancie...allora a me viene da ridere perche la scena della cucina è una delle prime scene a cui ho pensato quando ho cominciato a scrivere. Ebbene si non l'inizio, non la fine, ma QUESTA scena...ok è mollto alla Damon secondo e oh insomma Elena con Damon per me non sarà statatica, non può esserlo, non lo è già ora quando succede che passano un pò di tempo insieme figuriamoci quando staranno insieme...ora...allora non mi odiate per la fine e non vi spaventate...o forse si?? Mah! Comunque insomma notate Rick...non che li ha interrotti...santo cielo che imbarazzo (voglio precisare che erano nella mia testa perfettamente vestiti giusto le maglie erano volate via, l'ho descritto però per chi non avesse capito...insomma li ha beccati avvinghiati, ma poi si è subito girato e bè il resto lo sapete)...comuque pensate a quello che ha detto Rick a Damon...nel capitolo scorso Care a Elena e blà blà blà tutto serve ad arrivare ad una questione ben precisa...bene io non credo di dovervi dire altro...oh si diciamo che tra la parte "beccati con le mani nel sacco" (ok battuta un pò controversa sorry) alla parte film (scelto dalla mia lettrice preferita che passa in rassegna i capitoli prima di voi), passa un pò di tempo ecco, Damon comincia ad essere un pò strano (dice Elena e bè tu che dici signorinaaaa!!!!) ok bene capirete al prossimo aggiornamento. Il mio sproloquio finisce qui...ps grazie per l'incoraggiamento per la storia Nian o Sobrev xD comunque la posterò subito dopo aver messo questa quindi tenete d'occhio la mia pagina :) Un bacio...se non dovessi risp alle recensioni chiedo scusa, ma mi voglio prima occupare della pubblicazione della storia Nina e poi se ce la faccio vi rispondo. Grazie per l'affetto che mi dimostrate vi adoro infinitamente, senza di voi non mi sarei mai spinta oltre il primo capitolo. Un bacio, a domenica sito permettendo!!!! Ari

ps o mamma mi sono dimenticata di parlare del TI AMO di Damon santo cielo come sono sbadata...bè insomma lui glielo dice in un momento un pò così, ma io sono dell'idea che in certi momenti si abbassano tutte le difese...e insomma non credo che ci fosse troppo bisogno di dirlo per saperlo, insomma lei sente e sa che lui la ama, insomma dai è palese, ma lui ha voluto dirglielo in quel momento, dopo che non la vedeva da tre giorni, dopo che non ha potuto abbracciarla, stringerla a sè per tre giorni, farci l'amore, e un pò come se il distacco bruciasse entrambi, e la consapevolezza di non averle detto nemmeno una volta CHE LEI RICORDI che la ama, lo ha spinto a dirglielo, insomma magari avrebbe potuto dirglielo durante una cena a lume di candela ma andiamo NON E' STEFAN!!! E che cappero ahahahhahaha spero non vi sembra stupida e insensata come cosa baci...vado a mettere la storia

   
 
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