25. I think you’re crazy.
Capitolo un pò lungo e forse insensato e monotono. Spero vi piaccia comunque.. anche se a me non piace, fatemi sapere. :*
http://www.youtube.com/watch?v=TjYjKNGt18k
- Che cosa vuoi? – Mi chiese Damon mentre
mi sorrideva, ancora tra le coperte.. ancora tra le sue braccia, ancora stretta
all’uomo che amavo.
-
Tanti baci. – Risposi io e lui si tuffò sul mio viso, ricoprendolo di dolci e
piccoli baci, leggeri.. come il mio cuore in quel momento.
Rimanemmo
diverse ore a coccolarci a letto poi ci alzammo per andare a lavarci e a
mangiare. Mentre lui succhiava in maniera irresistibile quella sacca rossastra
io accesi la televisione, addentando un toast. Tra una notizia del telegiornale
e l’altra sentii chiaramente il nome di Jenna e prestai la mia attenzione alla
televisione. Il conduttore disse qualche parola su un grave incidente a casa
Gilbert.
-
Il più piccolo dei Gilbert è rimasto incolume, con solo qualche ferita
all’addome ma la tutrice Jenna purtroppo è molto grave. Risiede nella sala di
terapia intensiva del Mystic Falls Hospital e sembra sia ancora in pericolo di
vita. Le molteplici bruciature e ferite infatti minacciano di toglierle la vita,
la giovane 33enne fa un ultimo appello ai rapitori di sua nipote, scomparsa
pochi mesi fa, chiedendo di rilasciarla anche solo per permetterle di vederla un
ultima volta. Si spera per il meglio, vi faremo sapere. –
Iniziai
a vederci appannato, le lacrime che si erano fermate sugli occhi mi stavano
offuscando la vista. Jenna stava morendo e Jeremy era
ferito.
-
Elena.. mi dispiace.. – sentii Damon parlare in lontananza. Jenna sarebbe morta
senza vedermi l’ultima volta, sarebbe morta credendo di aver fallito con me,
credendo di aver permesso che io morissi come i miei
genitori.
E
invece per tutti questi mesi ero stata a pochi metri da lei, senza parlarle o
combattere per vederla e farle sapere la verità.
-
Devo andare da lei, Damon. – Mi pronunciai, con voce spezzata dal
pianto.
-
Non posso lasciarti andare, mi dispiace. –
-
Hai detto che mi ami.. allora dimostralo! Tornerò qui da te, te lo prometto, sei
tu quello che voglio. Al diavolo scuola, lavoro e amici! Voglio te.. ma Jenna
sta morendo.. voglio almeno dirle addio. –
-
Non posso lasciarti. – Mi ripeté e io scoppiai a piangere, come una
dannata.
-
Maledizione, sei così crudele! Bastardo. – Scappai via e corsi in camera mia,
distrutta. Aveva detto che mi amava e adesso voleva che mia zia morisse senza
rivedermi nemmeno una volta.
-
Mi dispiace Elena, non volevo ferirti. Ma chi mi garantisce che potrai tornare
da me? Ammesso che tu lo vuoi davvero, appena Jeremy e i tuoi amici ti
rivedranno non permetteranno più che tu torni, mai. – Spuntò Damon dalla porta,
con occhi bassi e dispiaciuti.
-
Potrei pur sempre abitare con Jeremy e stare con te ogni volta che ne hai
voglia. –
-
No! Tu. Sei. Mia. Non devi stare con nessun altro, vedere nessun altro. Sei mia
Elena, MIA. – Scandì questa frase in maniera incredibile.
-
Allora troviamo una soluzione, portami tu. Soggiogherai Jenna, non mi vedrà
nessuno e farai in modo che lei ricordi ma che non ne parli con nessuno eh? Che
ne pensi? – Lo guardai con occhi lucidi e pieni di
speranza.
-
E’ troppo pericoloso, Elena. – Mi ammonì come fossi una
bambina.
-
Dai, ti prego! Fallo per me, Damon! Almeno questo.. – Mi bloccai, non so come
avrebbe reagito se solo avessi detto “me lo devi”.
-
Va bene, a mezzanotte andremo da lei. Preparati in tempo, avrai solo cinque
minuti Elena, non posso concederti di più. –
Le
ore passarono lente e inesorabili, girai e rigirai per la stanza, lessi qualche
libro, sfogliai qualche rivista.. infine mi lavai, mi vestii e pettinai al
meglio.
Guardai
l’orologio digitale sul mio letto: 23:54. Damon era andato a caccia di qualcuno
da prosciugare per permettersi di soggiogare Jenna al meglio ed io non vedevo
l’ora di rivederla.
-
Possiamo andare, vai in macchina, io prendo la giacca e arrivo. – Mi disse Damon apparendo
accanto a me e toccandomi un fianco.
Corsi
preoccupata e contenta verso l’auto, salii a bordo e aspettai Damon che pochi
secondi dopo mi aveva già portata in ospedale, quella macchina era davvero un
bolide.
Scesi
emozionata e aggrappai a lui, come mi aveva chiesto di fare, chiusi gli occhi e
lui, con un balzo, arrivò nel balcone della stanza di Jenna. Era aperto quindi
entrammo senza problemi.
-
Jenna.. – La chiamai, Damon si sedette poco più lontano.
-
Oh Dio Elena! – Si agitò, fece per strapparsi i fili delle macchine che la
mantenevano in vita ma prontamente Damon arrivò e la guardò negli occhi
bloccandola.
-
Non devi muoverti, ascolta ciò che tua nipote ha da dirti, avete qualche minuto.
–
-
Jenna, oddio mi dispiace così tanto. – Le dissi tra un singhiozzo e l’altro, le
presi la mano e lei sorrise serena, come se dopo tanto tempo aveva finalmente
trovato la pace.
-
Avrei così tante cose da dirti o da raccontarti ma voglio che tu sappia che sto
bene, che non sono in pericolo, che questo ragazzo si prende cura di me. Nella
tua vita non hai sbagliato nulla, soprattutto con me e Jeremy. Sei stata
perfetta.. ti voglio bene Jenna, resisti.. guarirai, sono fiduciosa. – Le dissi
con le lacrime agli occhi, la baciai sulle guancie e sulle mani.. lei mi diede
un grosso bacio sulla guancia e poi mi porse una catenina. La presi tremante e
notai che era un ciondolo con dentro due foto.. una con mamma e papà e l’altra
con Jenna e Jeremy. La baciai di nuovo, piangendo ininterrottamente. Poi Damon
mi chiese di allontanarmi e la soggiogò davanti a me..
-
Elena ti ama, è viva e sta bene. Starà bene con me e tu lo sai, ne sei certa. Ma
non dovrai dirlo a nessuno, nemmeno a Jeremy né al tuo fidanzato Alaric. Non
dovrai mai cercarla o parlare di lei, non dovrai preoccuparti per
lei.
Adesso
dobbiamo andare, tu sta tranquilla. Ho qui una cosa per te, ma prima devo
chiedere il consenso a tua nipote. – Si voltò verso di me e mi mostrò una
boccetta trasparente con del sangue.
-
E’ mio.. potrebbe aiutarla a guarire, ma se morisse con questo ancora in circolo
diventerebbe come me, devo darglielo? – Mi chiese diretto e senza pensarci
troppo annuii. In fondo a me aveva sempre fatto bene, avrebbe guarito anche lei.
E poi avrei preferito vederla vampira che morta.
-
Falla guarire. – Gli dissi e dopo averla vista riprendersi un po’ andammo a
casa, io ero la persona più felice del mondo e finalmente vidi Damon soddisfatto
di aver fatto una buona azione.
-
Grazie amore. – Gli dissi prima di addormentarci, lui mi
baciò.