Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
Segui la storia  |       
Autore: virgily    15/06/2011    2 recensioni
"Ci vediamo dunque costretti a sguinzagliare le tre ombre della Regina: il fedele Cane; l’abile Ragno e la nobile Perla. Speriamo che la collaborazione di questi grandi enti della sicurezza inglese possano rendere sua Altezza fiera di voi, come sempre è stato.
Cordiali saluti.
Sua maestà, la Regina."
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Quel pomeriggio c’era una sottile aria umida, preludio di pioggia, che aleggiava per tutta Londra. La sentiva invadere il comparto passeggeri della sua carrozza sino a solleticargli il naso. La fanciulla che vi risiedeva amava quel profumo malinconico e nostalgico, tanto da assaporarne la fragranza a pieni polmoni, arricciando il naso, socchiudendo gli occhi. Sul suo grembo, quasi nascosta dal soprabito azzurro, una lettera sostava ordinatamente piegata su se stessa. Da molti anni non ne riceveva una, e a stento rammentava l’espressione estasiata del suo volto quando riconobbe lo stemma impresso nella cera lacca rossa. Era passato tanto di quel tempo... Eppure la sua memoria riviveva ancora in ogni singolo e pericoloso istante quel tempo in cui non soleva restare segregata in casa, a svolgere le abituali mansioni da giovane Lady. Era elettrizzata, finalmente tornava all’azione, finalmente riprendeva a lavorare nell’ombra con il sorriso sulla faccia. Poi, d’un tratto, un pensiero trapassò la sua mente, portandola a disegnare un ghigno divertito sul suo visetto candido: il “cane della regina”; il “ragno della regina”. Per la prima volta veniva affiancata a qualcuno. Stavolta non aveva il libero arbitrio sulla sua strategia, ma doveva fare affidamento ai due “segugi” di sua Maestà. Sbuffando appena riuscì a togliere lo sguardo dalla lettera, volgendosi al finestrino dell’abitacolo, che nel frattempo era stato picchiettato da goccioline di pioggia gelida. Le era mancato il panorama di Londra: le case a schiera, i viali affollati a caotici, il tempo miserabile. Non era cambiata affatto. Al contrario osservò ingenuamente stupita quanto lei, invece, fosse cambiata esteriormente, sebbene all’interno di quella corazza di “ingenua lady in età da marito” si celava la stessa ragazzina di quindici anni che amava passeggiare da sola di notte. Si passò una mano sul collo, sfiorandosi con la punta delle dita una lunga catenella in argento. Nascosta nel merletto della ricamata scollatura risiedeva una perla, la stessa che l’accompagnava da moltissimi anni ormai; la stessa per cui era famosa in tutto il regno. Candida e lucente sostava proprio nel mezzo del suo petto, protetta dall’abito affinché’ nessuno potesse vederla; per quanto fosse un gioiello di prestigiosa valuta, pericolosa era l’essenza di cui la sua luce brillava. Un nitrito improvviso e stridulo fece tornare la giovane donna sulla terra, e volgendo appena il capo osservò con sua sorpresa l’insegna della bottega su cui la sua vettura aveva sostato.
-Signorina siamo arrivati...- affermò il cocchiere sceso dal suo posto per aprirle cortesemente lo sportello
-Molte grazie buon uomo. Potete andare- rispose con gentilezza mentre lentamente scendeva i due gradini in ferro battuto scuro. L’uomo al suo fianco le porse una mano per aiutarla mentre quest’ultima afferrava un lembo della gonna finemente trattata.
-Ma ne siete certa? Tra poche ora farà buio e non è bene che una ragazza come voi vaghi da sola per Londra- l’ammonì il cocchiere guadagnandosi un dolce e candido sorriso, come se quella legittima preoccupazione, più che spaventarla, avesse portato tenerezza e compassione nel cuore della giovane
-Siete gentile, ma saprò cavarmela...- affermò porgendogli delle monete sul palmo delle mani tozze e grandi.
-Dio la benedica, my lady!-
A quella affermazione la fanciulla non seppe resistere nel trattenere una flebile e gustosa risata che si fermò nel bel mezzo della sua gola non appena alzò lo sguardo sulla sua destinazione: “Undertaker”, il punto di partenza delle sue ricerche.
L’interno truce e tappezzato di bare della bottega faceva trapelare la personalità curiosa e tetra del bizzarro personaggio che l’abitava, lo stesso a cui da anni non andava a fargli visita. E c’era poco da stupirsi se il suo habitat fosse costituito da splendide casse in legno scuro con rivestimenti in seta di ottima qualità... Infondo lui era pur sempre un becchino.
-Ihihih, devo ammettere che per un secondino non vi avevo riconosciuta, Duchessa Killarney- era inconfondibile quella risatina fredda e maligna da far rabbrividire chiunque. Proprio sul fondo della parete, una mano pallida e artigliata fece capolino dal coperchio che sigillava l’ennesima bara, e con essa anche un paio di occhi si fecero avanti, brillando sotto una folta coltre di capelli grigi.
-Invece voi non siete cambiato affatto, mio caro...- con eleganza la fanciulla distese il braccio destro non appena vide la figura dalla lunga tunica scura avvicinarsi a lei. Accogliendo la mano piccola e affusolata della fanciulla nelle sue, l’uomo fece un enfatizzato inchino che lo porto a sfiorarne il dorso con le labbra. La nobildonna ebbe un brivido ma neanche il più esperto osservatore sarebbe riuscito a notarlo; infatti la sua espressione serena mascherava alla perfezione quell'inquietudine che provava ogni qual volta che quella persona la baciava
-Siete cresciuta parecchio dall’ultima volta che vi ho vista, tre anni fa, hihihi- affermò sollevando lo sguardo, incrociando quello mite e calmo della fanciulla. Occhi verdi come la malinconica campagna inglese, velati da un sottile strato di malizia
-Il tempo scorre anche per me, Undertaker- rispose sollevando gli angoli delle labbra quando il suo amico lasciò andare la sua mano
-E vi sta portando ad una florida bellezza. Ma sedetevi! Sedetevi pure. Porto del tè, hihihi- senza farselo ripetere un’ennesima volta la donna prese posizione sul coperchio di una cassa poco distante, e con lo sguardo docilmente perso nel vuoto attese del buon tè fumante.

-Bellezza?... E cosa posso farmene io di un concetto così fragile?-
-Beh, molte donne sono passate alla storia per il loro fascino e lo charme. Sono due armi molto utili per conquistare gli uomini potenti. Non trovate?- domandò il becchino porgendole uno dei suoi contenitori in vetro tarato mezzo pieno di caldo infuso. Era riluttante il pensiero che in altre occasioni quel recipiente poteva contenere piccoli organi o centilitri di sangue, tuttavia doveva ammetterlo, bere il tè in quella maniera lugubre le era parecchio mancato.
-Sicuramente io non sarò una di quelle gatte morte che agitano le loro belle membra pur di arrivare al loro scopo. Se devo essere ricordata, lo sarò per altri meriti- il suo amico sgranocchiava rumorosamente dei singolari biscotti a forma di ossa, osservandola posare le sue labbra sul piccolo cilindro di vetro, bevendo con grazia il contenuto. Non ne era rimasto colpito dalla sua affermazione, Undertaker conosceva bene la sua piccola Killarney: dalla lingua affilata, dallo sguardo penetrante, dalle giovani mani esperte e abili; pronte a macchiarsi di rosso cremisi se necessario
-Hihihi, ma certo! la Perla della regina non può brillare sotto la luce mondana. E’ nella notte fonda che ama farsi guardare, è nell'oscurità che sfoggia il suo chiarore. E sono certo che è proprio per questo che voi oggi siete venuta da me, giusto duchessa?- l’ennesima risatina stridula fece scolpire sul suo bell’ovale un riso eloquente, e uno sguardo tutt’altro che timido brillò per qualche istante
-E sono certa che la mia visita non risulterà scarna...-
-Hihihi, mia cara gli anni passano, ma il mio prezzo da informatore è rimasto sempre lo stesso, hihihi- ridacchiò passandosi agilmente la punta della lingua sulle labbra, certo che avrebbe assaporato qualcosa di succulento e prelibato.
-Bene...- cominciò soffocando un risolino dietro l’elegante mano rivestita di pizzo candido. Riacquistando la sua scaltra serietà, la giovane duchessa allora accavallò le gambe sotto la lunga gonna merlettata; e posando ambo i palmi sulle sue ginocchia, quasi si mise in posa
-In questo caso preparatevi per la risata più gustosa della vostra permanenza qui, mio caro...- 

 

*Angolino di Virgy*

Voilà! Il nuovo capitolo. Sono contenta che vi sia piaciuto il primo, e spero di non deludere le vostre aspettative mano a mano che aggiornerò' la fic. I commenti sono ben accetti sempre e comunque! 

Un bacio

-V- 


 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler / Vai alla pagina dell'autore: virgily