[…]…assai facile è cadere nella rete delle persone maligne,mia principessa…
ma la verità è che non c’è uomo più
cattivo,
di una persona buona divenuta
cattiva… […]
La ragazza aveva bussato con forza
alla porta,ma ancora,nessuno veniva ad aprire.
Fece per bussare un’ ulteriore volta, ma la porta si aprì leggermente.
Sussultando,18
divenne poi immobile.
Un occhio rossastro era accostato
alla leggera apertura della porta.
E dei capelli biancastri si
potevano scorgere con attenzione.
Ghiller aprì con lentezza la porta,e al veder 18, fece un leggero sorriso.
Guardandola attraverso la lente
degli occhiali,iniziò a parlare, con tono pungente.
“Oh…guarda chi abbiamo qui,18. Che succede, ti sei già
arresa?”
La risposta di 18 fu istantanea, e
lasciò il ragazzo sorpreso.
“Ti piacerebbe, vero? Sono venuta qui per vedere come sta mio fratello!!!”
Ghiller la squadrò da testa a piedi, e
alzò un sopracciglio interrogativo.
“ Allora dov’è numero
6?”
“Non è con me, ma sta continuando
a tenermi d’occhio. Non ti conviene toccarmi,sai?Ho la
sua protezione!!!”
A questa minaccia, il ragazzo
scosse la testa.
“Capisco…allora,come
desideri.”
Il tono della sua prima frase,
stranamente,era cambiato del tutto: ora pareva
tranquillo, arrendevole. Normale.
Il ragazzo dai capelli bianchi
aprì ancora di più la porta, e senza muovere un dito,
lasciò entrare tranquillamente la
ragazza.
18 iniziò a
guardarsi attorno, e notando ciò, Ghiller attaccò
bottone.
“…Tuo fratello sta bene, non
temere. Sai che non possiamo cominciare senza certe parti… “
“Lo so…” si limitò a dire lei.
Sebbene dentro di se avesse un forte timore, stava cercando di rimanere più ferma
e
distaccata possibile. Doveva essere forte.
La ragazza rimase in piedi al
centro della stanza, aspettando le prossime parole
del ragazzo.
Ma lui, con estrema naturalezza, si
sedette e con un panno si pulì gli occhiali.
Non le rivolgeva il minimo
sguardo.
“ Dov’è
Gero?” disse poi 18, spazientita.
Ghiller alzò la testa, e posò su un
tavolo i suoi occhiali.
“ Al momento non è qui…è andato a
lavorare in un altro posto.” mormorò
lui, guardandola bene negli occhi.
18 fece un sospiro
di sollievo. Stare solo con uno dei due, era senza dubbio meglio.
E, cosa davvero curiosa, non
percepiva alcuna minaccia in lui.
“ Poche chiacchiere, comunque. Portami da mio fratello!” ordinò
lei, cercando di sembrare più minacciosa possibile.
Ghiller rimase in silenzio a fissarla per
un po’, prima di fare una risatina.
“Se fosse
per me, lo farei, 18. Ma è Gero che ha le chiavi del
posto dove tiene tuo fratello. Dovresti aspettarlo qui con
me…ti va?”
18 deglutì. Davvero non se la
sentiva di attendere l’orco.
“Non scherziamo…io
me ne vado.”
Detto ciò, camminò velocemente verso la porta.
Si aspettava che lui la fermasse,
ma stranamente, Ghiller non si mosse dalla sedia.
“Un momento…” fece lei,con aria confusa “Io sto scappando, e tu non mi fermi?”
“…Sei stata tu a dirmi di non
toccarti…quindi non lo faccio.”
Lo strano comportamento di Ghiller incuriosì la ragazza, che decise di stare li ancora un po’.
Il ragazzo, vedendola arretrare,
indicò il suo collo con un dito.
“Ehi…non è un succhiotto, quello
che hai sul collo?!” disse, con tono allegro.
18 si coprì
imbarazzata il segno, arrossendo leggermente.
“Non sono affari tuoi!!!” sbottò, cercando di non guardarlo negli occhi.
“Capisco…” si limitò a dire lui,
per poi alzarsi dalla sedia, ridacchiando.
“…potrebbe anche darsi che io abbia visto male…non sentirti in imbarazzo!”
18 non capiva.
Era davvero lui, la persona che
aveva davanti?
Quel ragazzo che stava ridendo, in
un modo non diverso da lei o qualsiasi altro?
“ Sai, Ghiller…”
iniziò lei, dandogli quasi confidenza.
“Se non
ti conoscessi, direi che sei quasi gentile…”
L’albino sorrise leggermente, e si rimise gli
occhiali.
Ne approfittò per fare alcuni passi
verso di lei.
“…Dici davvero?”
18 notò che si stava avvicinando
troppo, quindi iniziò ad indietreggiare.
“ …così mi lusinghi, ragazza.” continuò lui, non fermando il suo cammino.
La frase che disse dopo, riempì i
suoi occhi di una freddezza inumana.
“…Ma di
certo, io non sarò mai gentile come numero 6, vero??!”
18 sussultò.
Continuava ad indietreggiare, e
lui a passo lento la stava seguendo.
“ Ho notato la vostra intesa, 18.
Vi ho osservato molto attentamente,
cosa che Gero non ha fatto. State
molto bene insieme.”
Il tono di voce, stavolta, aveva
un filo di rabbia.
18 indietreggiò
di ancora tre passi, finche non sentì qualcosa di solido.
Era arrivata al muro.
E Ghiller
non voleva fermarsi!
Iniziò a salirle il panico.
“ N…Non ti avvicinare!!!” lo minacciò, nascondendo a malapena la paura
“Se solo mi tocchi,
mi metto ad urlare!!!!!”
Ghiller come risposta, sorrise.
Con uno scatto, le corse incontro.
18 chiuse gli occhi.
Poi, non sentendo nulla, li
riaprì.
La mano destra del ragazzo era
posata al muro, a poca distanza dalla sua spalla.
E il volto di Ghiller
era appena ad una trentina di centimetri da lei.
Nonostante la vicinanza, lui non l’aveva
neppure sfiorata.
L’espressione del ragazzo cambiò,
diventando quasi afflitta.
E non emanava più nessuna minaccia.
Era molto simile all’espressione
che aveva 6.
18 rimase senza parole.
Gli occhi rossi del ragazzo
incontrarono i suoi, ma stavolta lei non sentì la paura.
“…Quanto sei bella,18…questi occhi…e i capelli…sono stupendi…e che viso dolce
e aggraziato…” mormorò lui, quasi sussurrando.
“…Non mi meraviglio che tu abbia
fatto breccia anche nel cuore freddo di 6…”
Queste parole lasciarono allibita
la ragazza.
Ghiller la guardò
ancora, poi abbassò lo sguardo.
“…Ti devo rivelare una cosa, che
riguarda 6.”
“C…cosa?” balbettò 18, ancora
confusa.
Le parole seguenti, pronunciate da
Ghiller, la sconvolsero.
“ Sai perché noi non possiamo
toccare te e tuo fratello 17?
Perché i pezzi
che ci mancano…stanno all’interno del corpo di numero 6!”
“COSA??!”
18 spalancò gli occhi, incredula.
“Hai capito bene.” continuò Ghiller.
“Finche 6 è
vivo, tu e 17 siete al sicuro…solo lui e la sua vita ci impediscono di torcervi
il minimo capello.”
18 si mise
una mano davanti alla bocca, sconvolta.
Ma Ghiller
incalzò con le domande.
“Perché
provi affetto per una macchina? Per un ammasso di metallo che presto verrà smantellato??!”
La ragazza ebbe una reazione a
queste parole.
” Lui non è una macchina!!! Soffre e prova sentimenti
come tutti!!!
SEI TU quello che non ne ha!!!!”
Il volto di Ghiller
si riempì di collera.
Fulminò con il solo sguardo la
ragazza, che si mise a tacere all’istante.
Si avvicinò ancora di più, e
continuò a sussurrare con tono rabbioso.
“…Provi dei sentimenti per 6, che è un androide…
E non provi nulla per me…??!”
18 rimase in silenzio, non
smettendo mai di fissarlo.
Poi, però, azzardò una risposta.
“Esatto. E
nessuno mi farà mai cambiare idea…”
Ghiller la guardò, sorpreso.
Poi, si allontanò molto lentamente, dandole le spalle.
“…è così, allora…” mormorò, con
voce quasi tremolante.
“…Non importa…dovevo aspettarmelo,
da te.”
Un silenzio di tomba calò sui due.
Lui rimase immobile, senza mai
voltarsi.
18 era rimasta posata al muro, temendo
una sua reazione improvvisa.
Il silenzio venne
poi spazzato via dall’aprirsi della porta principale.
La ragazza divenne bianca come uno
straccio, al vedere quella persona entrare.
Gero.
Teneva in mano dei progetti,
legati saldamente da un elastico.
Al vedere 18, i suoi baffi si sollevarono,
segno che stava sorridendo.
Lanciò un
occhiata a Ghiller, e poi guardò 18 negli
occhi.
“Ah, la mia piccola numero 18…”
mormorò, carezzandosi i baffi con la mano libera.
“ Roku ha mollato la presa, non è così? Saggia scelta…”
18 lo guardò
con disprezzo, e gli rispose, tenendo la testa bassa.
“Affatto. Lui vi tiene sotto
controllo. Non potete farmi nulla, perché so che lui mi protegge…”
La risposta fece alzare un
sopracciglio interrogativo al dottore.
Questi rimase in silenzio per un
po’ di tempo, e poi fece una risata.
“…Capisco. Allora non importa.”
Avvicinandosi al tavolo, posò i
rotoli di carta.
Si mise poi verso l’angolo, usato
come cucina, e iniziò a frugare nei cassetti.
Sotto lo sguardo perplesso di 18, Gero tirò fuori delle bustine ed una teiera.
Riempiendo d’acqua il recipiente,
accese il fuoco del lurido fornello.
Poi sempre con calma, si sedette
con assoluta calma.
Chiamò poi sia Ghiller
che lei, e sorrise.
Ghiller si sedette su un'altra sedia,
sempre tenendo la testa bassa.
18 era sempre accostata al muro, e
sudava freddo: il comportamento così naturale di Gero le dava i brividi.
Poi l’orco si rivolse a lei, con
tono allegro.
“Sto preparando il tè…puoi unirti
a noi, se ti va…”
* *
* *
* * *
*
Rinchiuso in una semi-oscurità,
bendato agli occhi da una fascia rosso sangue,
giaceva addormentato l’androide numero 6.
Dormiva un sonno profondo, ignaro
di tutto.
18 aveva fatto una cosa stupida.
Era andata dall’orco, sperando di
poter vedere numero 17.
Il sollievo che provava nel
subconscio era enorme.
Incosciente, pareva esser stato
esorcizzato.
Ma poteva mai immaginare
che la sua cara 18
stava venti metri sotto di lui,
rabbrividendo e iniziando a pensare
“Voglio tornare indietro”?!
* * *
*
Il fischio fastidioso della teiera
risuonò nella struttura metallica del laboratorio.
L’orco la prese, e versò in un
paio di bicchieri l’acqua bollente.
Poi, iniziò a
inzuppare la sua bustina, e in breve tempo cominciò a
bere piccoli sorsi.
Ghiller rimaneva a fissare la sua tazza
piena di te, senza spiccicare una parola.
“Sicura di non volerne, 18? Non
sai quanto è buono…perché non ti avvicini?”
Disse Gero, guardandola con un
sorriso inquietante.
La ragazza iniziava a tremare.
Perché faceva così?
Per provocarla?
O era un invito sincero?
Si doveva fidare?
Sia la sua mente, che il suo
corpo, dicevano “no.”
Gero trangugiò un altro sorso di
tè, e continuò a parlare con lei, come stesse chiacchierando
del più e del meno.
“Puoi andartene se vuoi,18…visto che 6 ti protegge, potremo fare un'altra volta…”
La ragazza assunse un espressione dubbiosa.
L’orco la rassicurò.
“Ghiller
non ti ha toccata, giusto? Beh, nemmeno io lo farò…”
Per la prima volta, il suo tono di
voce pareva sincero.
18 iniziò a fare i primi passi
incerti verso la porta.
E nessuno dei due si muovevano.
Arrivò quindi alla porta.
Provò una strana sensazione di
sollievo.
Ma, prima che la sua mano potesse
raggiungere il chiavistello, la voce di Gero
la fece come ripiombare nel terrore.
“Ma
prima, cara…mi diresti cos’è quel segno che hai sul collo? Sai,
sono curioso…”
18 si voltò
lentamente verso l’orco, cercando di coprire il segno.
Sussultò quando vide ciò che aveva
davanti.
Gero si era alzato, e teneva la
tazza da tè in mano.
Il suo volto era una maschera di
follia.
Stava a solo un metro di distanza
da lei, e sorrideva.
“ Quel punto” iniziò molto
lentamente “…è dove ti ho iniettato il Diamond ring!!!”
18 non rispose.
L’espressione con cui l’orco la
stava osservando metteva i brividi.
“Ma certo…è stato quello là a
fartelo????!!!!”
La ragazza osò annuire con la
testa.
L’orco allora si mise a ridere.
“…Ti sei innamorata di numero 6,non è vero???!”
La ragazza iniziò a balbettare.
“E…e allora?!Cosa
centra??”
L’espressione di Gero si fece
cupa.
Improvvisamente, le lanciò addosso il contenuto della sua tazza, colpendola agli occhi.
Un urlo di dolore uscì dalla bocca
della ragazza, che si portò le mani al volto.
Ghiller si alzò di scatto, guardando la scena stupito.
Mentre 18 ancora si contorceva per il
dolore, l’orco la prese con violenza per i capelli e la sollevò fino
all’altezza degli occhi.
“…Sei una bimba cattiva…lo sai che lui non è il tipo per te…”
le sussurrò nell’orecchio.
“Tu sei mia…e di nessun altro
…capito? ”
Senza lasciarle tempo di
riprendersi, la scagliò a terra con forza.
Riprendendo la vista, la ragazza
guardò verso il suo aggressore.
“ Lasciami andare maledetto!!! Perché mi fai questo???!”
urlò, con tutta la forza che aveva.
Gero si fermò un momento.
Poi sorrise.
“Piccola stupida…credi davvero che
avere la protezione di 6 mi impedisca di toccarti? Non
posso lavorare, ma posso ancora farti quello che voglio!!!!”
Così dicendo, afferrò per il collo
della maglia la ragazza, e iniziò a trascinarla
verso la sua camera.
Ghiller urlò il nome di Gero, ma l’orco
non gli diede nemmeno retta.
18 cercava disperatamente di
fermarsi, graffiando il pavimento e cercando di afferrare un qualsiasi
sostegno.
“ B-BASTA!!!!CHE
VUOI FARMI???” sbraitò, iniziando a piangere.
Arrivato sull’entrata della
camera, Gero l’afferrò per i polsi, e la osservò.
La frase che pronunciò raggelò il
sangue della giovane.
“…Sì…così…quando piangi sei deliziosa. Come vorrei mangiarti…”
18 cercò di dimenarsi, ma l’orco
la spintonò, facendola finire sul letto.
Rimbalzando al contatto del
materasso, la ragazza venne poi bloccata
dalla presa ferrea di Gero.
Terrorizzata, ancora ignara delle
sue intenzioni, 18 cercò Ghiller
con lo sguardo.
E lo trovò sulla porta.
La stava a sua volta guardando.
Con uno sguardo che lo faceva
sembrare un'altra persona : afflitto e di una
tristezza
immane.
“GHILLER!!!!AIUTAMI!!!!”
implorò lei, dimenandosi con tutte le forze.
Il ragazzo abbassò lo sguardo,
stringendo i denti.
Era come…se fosse davvero in
pensiero per lei.
Il corpo della ragazza si irrigidì, sentendo l’alito dell’orco vicino al suo volto.
Con sguardo folle, Gero le carezzò
una guancia.
“…Piccolina…non sai quanto io desideri questo tuo magnifico corpo…
prima che tu divenga un androide, voglio farti mia…”
Il tremore del corpo di 18 non
accennava a placarsi.
La figura di 6 apparve nella sua
mente.
E nella sua testa il terrore si
mescolava ai pensieri disperati.
---Aiutatemi!!!6!!!Ghiller!!!Qualcuno…---
---Che mi vuole fare??!---
---Non voglio!!!Non voglio!!!!!!!---
L’orco la fissò a lungo dall’alto,
quasi godendo della sua paura.
Avvicinandosi, le sussurrò una
frase che la fece raggelare ancora di più.
“Oggi è il giorno in cui tu
scoprirai la verità…
è tempo che tu smetta di credere a
quelle assurde favole…
…ora lasciati
abbandonare…”
ELiechan87: ODDIOOOOO!!!!!>< adesso che succederà???
Le tue previsioni stanno avverandosi? Perché 6 non si sveglia e va a
salvarla???A presto!!!HESOOO!!!
PS: ho letto Jd!!!non
vedo l’ora che inizi il torneo!!!
Lyla: Va bene ! D’ora in poi, metterò un disegno per ogni
capitolo, così da avere un idea precisa sui
personaggi!
Ghiller invece assomiglia un po’ a 6, ma devo dire che l’androide è molto più bello…
Grazie
per il commento e il tuo parere personale…vediamo come
proseguirà la storia!
Bluemary: Grazie per
la mega-recensione! La tua descrizione di 18 e 6 è perfetta, hai capito appieno
il loro carattere, e mi complimento!
Anche io capisco 18. In pena per il fratello, è
finita in guai seri! E credo che se ne pentirà molto
amaramente…
comunque, ti dico che forse si salverà! (anche perché non sarebbe bello, se finisse così). A presto!!!!
Il_Pazzo: Sei perdonato!!!^-^ Anzi, ti devo ringraziare io, sperando che tu segua
con piacere gli sviluppi della fiction. Ciao!