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Autore: HikariKanna    15/06/2011    6 recensioni
Vi siete mai chiesti perché vi innamorate? Perché improvvisamente sentite qualcosa proprio per la persona che vi è stata sino ad ora antipatica?
Ebbene,è tutta colpa degli angeli del cuore. Adesso fra i loro casi ci sono Takeru Takaishi e Hikari Yagami:uno,il cestista idolo delle ragazzine e ,diciamocelo,anche un po' montato e sfacciato;l'altra,una fotografa vegetariana che si batte per salvaguardare gli animali e contro gli abusi di ogni genere. Certo,visti così,non sembrano molto affini. Eppure,secondo l'infallibile termometro dell'amore,basta pochissimo ad un angelo per farli innamorare...ma come missione per il neopromosso angelo del cuore Daisuke non sarà un po' troppo difficile?
Genere: Comico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Daisuke Motomiya/Davis, Hikari Yagami/Kari Kamiya, Takeru Takaishi/TK
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Angeli del cuore


Stavolta sì che partiamo con tutto comodo.”fece Hikari, che non aveva smesso di ripetere quella frase un solo secondo, come un mantra.

Di nuovo aeroporto, di nuovo Chicago, ma la meta non era più l'Europa, bensì Tokyo.

Ciò che Hikari chiamava casa.

Takeru sorrise.

Non che fossimo puntuali, siamo solo stati fortunati per il ritardo del volo.”
“Fortunati, poi!”replicò lei, imbronciata. “Già ci matteremo una vita a tornare...”

Questa volta, però”disse Takeru, arrotolando il giornale che stava leggendo, “ci tratteniamo un po' di più.”
Hikari annuì, cominciando distrattamente anche lei a sfogliare il giornale.

Mia madre avrebbe voluto che ci fermassimo ancora un po': effettivamente, tre giorni sono stati pochi.”
“Proprio per quello,
io avevo una valigia piccola”chiosò Hikari a braccia conserte.

Takeru le fece una linguaccia.

Hai portato la macchina fotografica?”
“Anche qui?”
“Ma no”fece lui, con un cenno della mano. “Non quella professionale. Quella che possiamo usare per le foto da mettere nel tuo album, nel
nostro album.”
“Oh! Certo, è ovvio! Non passo il Capodanno a un tempio realmente giapponese da non so quanto tempo.”
“Magari riesco a rivedere mio padre” buttò lì Takeru, stiracchiandosi.

Vive a Tokyo?”

Takeru annuì.

Non lo vedo da tantissimo tempo...suppongo, tuttavia, di sì. È il dirigente di una tv nazionale.”aggiunse.

Però, siete tutti conosciuti!”

Lui si limitò a fare spallucce.

Chissà com'è tuo padre.”
“Come te lo immagini?”
“Non saprei, tua madre è volitiva, sebbene dolce.”
“Merito-o colpa?-dell'età.”
“Ma no, dai. A me ha dato una buona impressione. Forse ti ha trascurato tanto, in passato, perché ha sofferto per la separazione da tuo padre, no? Forse ha voluto solo buttarsi nel lavoro, non pensare quasi più a niente. Takeru, non sto dicendo che quello che ha fatto è giusto, sto solo cercando di capirla.”
“Dubito che tre giorni ti basterebbero, per dare un quadro psicologico completo di Natsuko Takaishi.”rispose amaramente lui.

Hikari gli prese una mano.

E a te non basterebbe una vita...ma rimane sempre tua madre. E ho notato come ti sia legata. Magari non lo dimostra perché ha paura, si porta ancora dentro il retaggio della sofferenza, chi lo sa. Però ti vuole seriamente bene. E perché non dovrebbe? Sei il suo unico figlio. È un legame che va al di là di ogni comprensione.”
Così dicendo, gli pizzicò una guancia, causando un moto di gratitudine nello sguardo di lui. “Pensavo dicessi qualcosa tipo 'E perché non dovrebbe? Sei meraviglioso'”.

Hikari roteò gli occhi. “Soprattutto modesto.”
“E chissà come sono i signori Yagami.”
“Oh, una vecchia coppia di sposini. Sono tremendamente romantici. Quasi troppo, per chi è perennemente single.”
Takeru assunse un'espressione pensierosa. “Tanto per parafrasare una tua vecchia domanda, in qualità di cosa mi porti a casa?”

Evidente risposta al 'perennemente single'. Sorrisi tra me e me, Chris interloquì: “Si coshidea suo fiddazato!”
“Ah, se l'è sbrogliata Taichi, non ho idea di come ti abbia definito. Sempre
se lo ha fatto, potrebbe chiamarti 'quello' per il resto della tua vita.”rispose Hikari con finta noncuranza.

Se c'era una cosa che ancora mi sfuggiva, era proprio il comportamento di Hikari. Lei e Takeru avevano condiviso tutto, o quasi, e lei era irresistibilmente attratta da lui, e forse l'amava già. Era una persona disorganizzata che mirava all'ordine cosmico; aveva assunto Miyako per questo, per far ordine. Eppure, s'incaponiva a non far ordine nella sua vita sentimentale: era così difficile inserire il pezzo mancante nel puzzle, ammettere che quella era una relazione romantica a tutti gli effetti? O Hikari aspettava ancora qualcosa?
“Rivedrai Sora?”
Hikari sospirò.

Probabilmente sì. Vorrei chiederle un consiglio, e, chissà, magari conoscere questo fantomatico ragazzo che le ha fatto perdere la testa.”
Certo, come no. Mi trattenni dal commentare solo per la presenza di Chris, ma era fuori discussione che Hikari potesse incontrare Yamato.

Contenta di tornare a casa?”
Takeru le intrecciò le dita con le sue, osservandola dolcemente.
Hikari annuì silenziosamente, poggiando la testa sulla spalla di lui.

Mi manca un po' Tokyo, anche se ormai tutto il mio universo è a Chicago. E a te non fa strano tornarci?”
“Ci ho vissuto per poco, in fin dei conti. Vivo in America dai tempi delle mie medie, e prima facevo continuamente viaggi in Francia. A Tokyo, salvo mio padre, non ho nessuno.”
“Dove ti senti a casa? Tokyo, Parigi, Chicago?”

Casa...è solo una parola. Parola che ha smesso di avere un significato quando mio padre ha varcato quella soglia, quando venivo trasportato a Parigi come un pacco postale, quando Véronique è partita per la prima tournée, dicendo che avrebbe mandato qualcuno a prendere le sue cose.”

Takeru fissava il vuoto, perso in chissà quali ricordi.

Hikari rafforzò la stretta. “Dai, foto!”
Estrasse fuori dalla borsa la macchinetta fotografica, e quello fu il primo ricordo del nuovo viaggio insieme.



“Mamma! Papà!”

Hikari sembrò dimenticare Takeru per un attimo, ma lui non fece nulla per essere notato, per la prima volta da molto tempo.

La signora Yagami abbracciò sua figlia, e alla stretta si unì placidamente il signor Yagami. Pensai ai rapporti familiari umani, e a Miyako e Ken. Avevano lottato per avere anche solo un momento così.

Hikari s'inanellò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, improvvisamente timida, spingendo indietro i propri genitori e facendo cenno a Takeru di avvicinarsi.

Lui è...Takeru Takaishi. Takeru, questi sono i miei genitori”

Lui s'inchinò leggermente, offrendo uno dei suoi migliori sorrisi.

La signora Yagami arrossì quasi, nello stringere la mano di quell'altissimo ragazzo così straniero nell'aspetto.

Yuuko Yagami”

Il padre di lei sorrise, altrettanto cordiale ma leggermente più teso.

Susumu Yagami”

Mi chiedo se non sia stato quasi sconveniente presentarmi a casa vostra, per Capodanno, e irrompere in una splendida riunione familiare...”iniziò a sviolinare Takeru.

Yuuko lo interruppe. “Nostro figlio Taichi non ci ha voluto dire esattamente in che-”
“Mamma”sibilò Hikari, bordeaux. “È un ospite, potremmo evitare domande indiscrete?”

Il signor Susumu posò una mano sulla spalla di sua moglie, sorridendo enigmatico. “Forse Taichi aveva proprio ragione.”

Un attimo. Che vi ha detto mio fratello?”
I due coniugi si scambiarono un'occhiata di complicità.
“Nulla, sai com'è tuo fratello!”
“Appunto!
Cosa-”

Niente, cara, davvero. Allora, ti vedo quasi bene, hai forse ripreso a mangiare?”
“Mamma!”

Ma tesoro! É vero! Takeru-kun, per favore, dille anche tu che è magra da far paura!”
“Quando hai deciso di usare il -kun, mamma?!”mormorò Hikari, trascinando il proprio trolley.

Yuuko-san, lo dico sempre. Mi ha proprio letto nel pensiero.” ridacchiò Takeru.

Hikari gli rifilò una gomitata. “Yuuko-san? Ci mancava solo che ti alleassi con mia madre!”
“E perché no, scusa? Mi spiano solo la strada.”
“Ti spiani la strada
per cosa?”
Il signor Yagami tossicchiò, indicando la strada per giungere al parcheggio.


È da tanto che non vieni a Tokyo, cara. Ora ci penso io a prepararti tanti manicaretti giapponesi!”
“Mamma...”protestò debolmente Hikari.

Non accetto lamentele.”
“Ma...A gennaio Takeru tornerà in campo, e se dovesse rimpinzarsi troppo, hai idea di quanto ci metterebbe a ritornare in forma?”

Ehi! Non si preoccupi, signora, Hikari-chan scherzava. Mi piacerebbe tantissimo assaggiare la sua cucina.”


Ora capisco da chi hai preso.”

Mi piacerebbe tantissimo assaggiare la sua cucina.”lo scimmiottò Hikari, sedendosi a tavola.

Spero ti piacciano le verdure! In questa famiglia vanno per la maggiore.”

Vedo”rispose Takeru, mentre una strana poltiglia verdastra gli veniva versata.

Takeru provò invano ad afferrarla con le bacchette, ma fu un tentativo inutile.

Non ti devi formalizzare davanti a noi”sorrise affabile il signor Yagami, cominciando a bere direttamente dalla ciotola.

Hikari si coprì metà del viso con le mani.

Papà! Mi dispiace, sarai abituato a-”
Takeru le sorrise, adeguandosi subito al nuovo metodo e invitandola a fare altrettanto, pur con una strana smorfia sul volto.


Caro, mi aiuteresti con i piatti?”
“Certo, Yuuko.”

Hikari si accasciò sul divano, dopo essersi sincerata che non ci fosse bisogno di un'ulteriore domanda.

Takeru, invece, si mise a girovagare per la piccola cucina.

Che stai cercando?”
“Eri tu da piccola?”
Takeru prese una cornice, con una sorridente e sdentata Hikari.

Aspettami qui!”

Hikari tornò, dopo pochi minuti, con parecchi album di fotografie, ed iniziò a spiegare la storia di ogni singola foto a Takeru.

Qui Taichi s'era fratturato il ginocchio giocando a calcio con Sora! Qui, invece, mamma aveva appena creato uno strano sformato e aveva deciso di fotografarlo...Lei non lo sa, ma io e Taichi non l'abbiamo mai mangiato, a sentirsi male fu il povero Miko!”sussurrò in tono cospiratore.
“Chi è Miko?”
“Era il nostro gatto”sorrise dolcemente Hikari. “A proposito, chissà come starà Ayame da Iori.”
“Benissimo, Kirsten adora gli animali.”
“Lo avrei dato a Miyako, ma è diventata isterica al pensiero di un gatto durante la gravidanza.”

Mi piace vedere le tue foto.”mormorò Takeru piano.
“E a me piace scattarle.”

Ora posso quasi dire di conoscerti da sempre.”sorrise allegramente. “E qui? Perché eri in ospedale?”

Takeru indicò una foto di Hikari in un lettino, circondata di cioccolatini e fiori.

Ero molto cagionevole. Ma sta tranquillo, adesso sono fortissima!”

Scherzosamente, gli allungò un pugno sul braccio. Lui le strinse la mano, baciandola delicatamente.

Hikari si arrotolò una ciocca di capelli, e il suo sorriso si allargò.


Spiacente, nella camera di mio fratello troverai un tale disastro...Spero abbiano riordinato il più possibile!”

Takeru fece spallucce. “L'importante è dormire, sono distrutto dal jet lag.”
“Takeru, mi dispiace se casa nostra non è...ecco, la tua era una reggia, al confronto, e...”
Hikari si tormentava le dita, nervosa.

Ma questa casa ha visto molto più calore di quanto io ne abbia mai provato in vita mia. E poi, se proprio vuoi sdebitarti, lasciami dormire con te.”ammiccò.
Hikari arrossì.

Takeru rise di gusto. “Giusto, ci sono i tuoi di là, non sarebbe saggio. Però...”
Sospirò, quasi a scacciare un pensiero fisso.

Buonanotte, Hikari-chan.”
Hikari si sporse a dargli un bacio sulla guancia. “Accontentati del bacio della buonanotte,
Takeru-kun.”


Certo che sembri così straniero, Takeru-kun! Eppure hai un nome giapponese al 100%.”
La signora Yagami s'era alzata di buon'ora per preparare una degna colazione giapponese, ma lo sforzo sembrava quasi vano, poiché sia Hikari che Takeru erano ancora sotto i postumi del cambiamento di fuso orario.

Takeru represse uno sbadiglio.

È che mia madre è per un quarto francese, Yuuko-san. Forse conosce Natsuko Takaishi?”azzardò.

Lei lasciò quasi cadere la ciotola di riso che gli stava riempiendo.
“Davvero?!”
“Mamma” sbadigliò Hikari. “Perché tu sai chi è, e io non ne avevo mai sentito parlare?”

È famosissima, Hikari! Oh, come mi piacerebbe conoscerla! È un vero mito!”

Hikari le rivolse uno sguardo stralunato.

Sono sicuro che anche a lei farebbe piacere, ma purtroppo ora è a Parigi. Se vuole, dopo potremmo chiamarla insieme al telefono.”
“Oh, Takeru-kun! Hikari, hai portato veramente un ragazzo d'oro!”

Il signor Yagami scambiò un'occhiata d'intesa con sua figlia, alzando gli occhi dal giornale.

Tuo padre sarà fiero di avere una moglie così famosa e in gamba.”
Takeru ingollò una manciata di riso.

Oh, beh, suppongo lo fosse, quand'erano sposati.”
“Mi dispiace.” mormorò il signor Yagami, ripiegando il giornale e sospirando.

Non si preoccupi.”
“Non è morto, papà, lavora a Tokyo. Il signor Hiroaki Ishida è il dirigente di quella tv famosa, di cui non ricordo mai il nome.”

Sei il figlio di Hiroaki Ishida?”ripeté il signor Yagami, stupefatto.

Proprio così.”annuì Takeru. “Anzi, progettavo di andarlo a trovare poco prima di partire, non lo vedo da molto.”
“Oggi però andiamo a trovare Sora.”annunciò Hikari, finendo di mangiare.

La signora Yagami sospirò.

Mamma, Taichi sta bene. Si riprenderà.”
“Il punto è che noi non ce ne facciamo una ragione.”
“Lo so, però...”Hikari fissò Takeru, che stava rimirando le bacchette. “Si riconosce la persona giusta solo incontrandola, e Sora deve aver...trovato qualcuno migliore di Taichi, almeno per lei, anche se mi riesce ancora difficile crederlo. Ma...Ma lui se la caverà come sempre.”

Dove abita Sora?”
“L'ultima volta mi ha lasciato l'indirizzo, da questa parte...non è tornata a vivere con i suoi. Chissà se incontreremo questo formidabile Yamato!”

Gli chiederò consigli su come conquistare le donne così velocemente!”ironizzò Takeru, avvolgendosi la sciarpa al collo.

Come se ne avessi bisogno!”

Hikari suonò; il portone si aprì e i due salirono per una vecchia scalinata. Il palazzo non sembrava affatto essere lussuoso, ma supponevo Sora e Yamato fossero felici.

Sora li accolse in tuta, intenta com'era a sistemare ancora pacchi.

Sai, sono tornata da un paio di settimane! C'è ancora tantissimo da fare! Oh...Ma non sei sola!”
“Permesso?”
“Prego, entra anche tu, Takeru!”

Sora gli strinse la mano, poi abbracciò Hikari.
Supponevo a ragione.

Non potevano vedere Yamato, certo, ma io- Chris era via con Maya- sì, e finalmente vedevo solo sorrisi. Yamato poteva rendersi visibile a Sora perché lei sapeva della sua esistenza, come i bambini. Solo chi crede negli angeli li vede, oppure chi usufruisce del nostro aiuto, in casi particolari. È rarissimo che un angelo del cuore si presenti in quanto tale alle sue vittime, comunque, e preferivo evitare di provarlo.

Sono così contenta che tu sia venuta nonostante...Beh, lo sai. Taichi...?”
“Resterà a Chicago per molto tempo, Sora, e non puoi biasimarlo. Credo che ti debba stare lontano...Oh, non c'è Yamato?”
“No!”si affrettò a rispondere Sora, guardando nervosamente nella direzione di lui, che si allontanò, raggiungendomi all'esterno.

Ciao, Daisuke! Immaginavo ci fossi anche tu!”

Yamato! Ti vedo benissimo!”
“Mai stato meglio.”sorrise, accomodandosi a sentire la conversazione.

E sei riuscita a portare su questo da sola?”
Takeru indicò un pianoforte, suonando distrattamente qualche nota.

Sora, non sapevo suonassi!”
“Ma non sono io. È lui...Lavora nella musica, è un genio. Spero che presto riuscirete a sentirlo suonare.”
Colsi una nota di tristezza, e un sospiro alla mia destra.

Lo spero anche io.” sorrise Hikari. “Takeru, visto che Sora deve buttare questi scatoloni vuoti, perché non le dai una mano tu?”
Takeru le lanciò un'occhiata torva. “Se cerchi una scusa per spettegolare, puoi dirmelo tranquillamente.”
“Renditi utile comunque, e butta i rifiuti. Mi raccomando, raccolta differenziata.”


Mentre Takeru eseguiva l'ordine, Sora mise a bollire l'acqua per il the.

Mi dispiace se l'appartamento è alla stregua di un accampamento.”
Hikari alzò le spalle.
“Macché. Sai, Sora, mi secca quasi ammetterlo, ma ti trovo davvero bene.”
“Ti secca?”ripeté Sora, asciutta, versando il the nelle rispettive tazze.

Hikari sospirò. “Pensavo quasi che le cose si sarebbero sistemate, che sarebbe tutto tornato come prima. E invece dovevo arrendermi subito all'evidenza. Tu odi i cambiamenti, Sora, e guarda quanto sei cambiata. Questo Yamato dev'essere davvero straordinario.”

Non vantarti, sai!” scherzai con lui, mentre Sora gli lanciava uno sguardo fugace e lui sorrideva.

Lo è. E tu, come mai hai deciso di portare a Tokyo Takeru? Mi sono persa qualcosa?”

Hikari iniziò a tartagliare qualcosa; nel frattempo domandai a Yamato:”Così Sora sa della mia missione?”
“Sì, ti vede, non ha senso nasconderglielo. E non voglio più nascondere niente, almeno a lei. Comunque, tranquillo, tifa per Takeru, ti potrà solo essere d'aiuto.”

Tirai un sospiro di sollievo.

Beh, non molto.”riprese Hikari. “Io sono stata a Parigi, e ho conosciuto sua madre.”
“Hai conosciuto Natsuko Takaishi! É un guru, per chi lavora nel mio settore!”

Hikari deglutì. “Dovevo essere molto ignorante, per non sapere chi fosse.”aggiunse a mo' di scusa.

Sora sorrise.

Meno male che ora c'è Takeru, eh?”
Hikari bevve un lungo sorso di the.

Sora, io non so che...che mi succede, improvvisamente mi trovo così bene con lui.”
L'altra si appoggiò a un gomito, interessata agli sviluppi della vicenda.

Improvvisamente?”
“Sì, prima lo trovavo solo un playboy da strapazzo! Se mi faceva un complimento, non ci credevo o minimizzavo. Se mi stringeva, mi dava quasi fastidio. E se parlava di io e lui come 'noi', m'irritavo e basta. Ma adesso...”
Posò la tazza.
Dai, pensavo, dillo che ne sei innamorata!

Adesso, se ti fa un complimento, ci credi e senti le farfalle nello stomaco. Se ti stringe, senti un pizzicore di piacere ovunque. Se parla al plurale di voi due, vorresti solo che non si fermasse mai. Ho ragione?”concluse Sora.

Hikari sospirò, rossa in viso.

Non capisco come possa essere successo, lui...”
“Sei sicura che sia stato tutto così improvviso? Voglio dire, già è successo che vi siate baciati, siete palesemente gelosi l'uno dell'altra, siete andati in vacanza insieme!”enumerò Sora. “ E adesso ti ha portato a Parigi da sua madre...E lui è qui a Tokyo a casa tua. Hikari-chan, molte altre persone compiono questi gesti a pochi mesi dal matrimonio, e tu ti chiedi ancora cosa provi per lui!”
Hikari si attorcigliò una ciocca di capelli per più volte, prima di rispondere.

Sì, ma...E se in lui non fosse cambiato niente? Se io per lui fossi una di passaggio?”
“Non vedo perché non possa essere cambiato anche lui, guardati!” rise Sora. “Fossi in te, mi butterei all'istante.”
“Ho...ho paura di...”
Sora sospirò.

Hai paura di essere spudoratamente felice, ma, comunque la pensi, non potrai nascondere ancora a lungo quel che provi a te stessa, men che meno a lui.”

In quel momento, Takeru rientrò dalla sua missione ecologica, interrompendo così l'opera di Sora e la visita dei due.

Quando Takeru e Hikari uscirono di casa, Yamato rientrò dalla sua Sora. Prima che raggiungessi i miei due protetti, sentii Yamato sussurrare queste parole: “Sora, non mi convince affatto Takeru.”

Incuriosito, restai in attesa per qualche secondo. Era stato fino a quel momento con me, perché non dirmelo direttamente?
“Perché no, Yamato?” sorrise Sora, stringendosi a lui.
“Ho visto come la guarda. Takeru...Guarda Hikari come io guardo te. È innamorato.”

Fiuu!Credevo avrebbe detto chissà cosa!
“E non la trovi una cosa straordinaria?”

Yamato rimase in silenzio, pensieroso, accarezzandole i capelli

Sora...E se venisse a sapere di...Se ricordasse, grazie all'amore?”
“Ce ne preoccuperemo se e quando accadrà.”

Sora si sporse in avanti per baciarlo, e la conversazione si esaurì così.

Cosa doveva ricordare Takeru, e in che modo poteva essere collegato con Yamato?


L'ho trovata bene, è evidente che è in pace col mondo.”disse Takeru, offrendole il caffè.

Hikari rifiutò, ma Takeru dichiarò che non si sarebbe mai svegliato del tutto senza una tazza di caffè.

Immagino di sì. Chissà com'è, gettare tutto all'aria per una persona.”mormorò Hikari, seduta al tavolo del bar con lui.

Tu non lo faresti?”
“A Chicago ho il mio studio, ho degli amici. Sarebbe ricominciare tutto da zero, e ne avrei paura. Tu lo faresti?”
Takeru girò lo zucchero nel caffè, aspettando un attimo prima di rispondere.

Se trovassi qualcuno per cui ne valesse la pena, sì. Ho cambiato tante città, non cambierebbe molto per me.”
Fissò Hikari negli occhi, poi sorrise.

Senza contare che tantissimi club al mondo vorrebbero avermi nella loro squadra!”

Hikari aggrottò un sopracciglio.

Per te è sempre tutto così semplice!”

Sei tu che complichi le cose, cercando sempre troppo lontano.”

Takeru bevve un sorso del proprio caffè.

Sicura che non vuoi nemmeno un po' d'acqua?”
Hikari accettò la proposta, prendendo il bicchiere che il barista aveva dato a Takeru.

Non bevi altro, di solito?”
“The. Che, tutto sommato, è acqua calda aromatizzata.”

Allora è vero che ti piaccio tantissimo.”

Non vedo perché, quest'acqua la produce forse la tua famiglia?”
Takeru scosse la testa.

Ma io sono composto al 72% di acqua. Il 72% è un'ottima affinità per far partire una relazione.”

Uhm, il termometro dell'amore ci avrebbe pensato su.

Che cretino...”sorrise Hikari. “Mi mancavano queste battute squallide per conquistare le donne.”
“Ogni tanto, non fa male tornare alle origini...Ultimamente eravamo troppo romantici.”

Hikari si morse un labbra.

Takeru si alzò, prendendola poi per mano.

Non che la cosa mi dispiaccia.”

Hikari non protestò, nemmeno quando furono per strada.

Ricordami, per il tuo compleanno, di regalarti dei guanti.”le fece Takeru. “Hai le mani perennemente gelate.”
“Ho, tra le altre cose, problemi di circolazione. Ma il mio compleanno è in piena primavera, dubito che per allora saranno utili.”
“Allora, per il prossimo Natale.”
“Chi ti garantisce che passeremo il prossimo Natale insieme?”lo stuzzicò Hikari, fermandosi davanti ad una vetrina di un negozio di oggettistica.

Takeru le si avvicinò ancora di più.

Non so più in che modo dirtelo” sospirò, mentre riprendevano a camminare. “Ma vorrei davvero passare con te tanto tempo. Possibilmente tutti i giorni, i mesi, gli anni a venire.”

Hikari deglutì.

Takeru...Ma...Quando mi dici queste cose...Tu...”
Hikari si bloccò, probabilmente andando in iperventilazione.

Io cosa?”
Takeru le sfiorò la fronte con un bacio.

Hikari lo fissava con i suoi occhi grandi, e Takeru decise di sciogliere la tensione, soprattutto per via del fatto che erano in una delle vie più affollate del centro.

Ora torniamo a casa dei tuoi. Ti prometto che riprenderemo il discorso a Chicago.”
Le sfiorò le labbra con un bacio, chiedendole poi:”Suppongo che tuo fratello sia geloso di te. Ma...è l'unico?”

Hikari lo guardò ancora stralunata. “Non ho altri fratelli, lo sai.”

Non è che spunta qualche tuo ex?”
Hikari sorrise, sconvolta.
“Ero poco più di una bambina quando mi trasferii a Chicago!”

E allora? Sai cosa succede? Gli amici di infanzia sono un classico intralcio.”
Hikari sorrise. “Dimenticavo i tuoi trascorsi con Catherine.”
“Dai, rispondimi seriamente.” Takeru sembrava davvero sulle spine.

Hikari scosse la testa con fare solenne. “Gli unici che potrebbero intralciarti sono tutti a Chicago.”
Takeru finse di strofinarsi il giubbotto con aria maliziosa.

Ah, se sono tutti come carciofo e David...”
Hikari gli fece la linguaccia.

Perché tu non hai mai conosciuto Richie. Ah, il primo amore non si scorda mai! O Paul, lui era particolarmente geloso. E Max, la prima-”
Takeru si tappò le orecchie. “Non ho
nessuna intenzione di sentire altro!”
Hikari ridacchiò compiaciuta.

Tu hai avuto Catherine, Véronique e un harem quasi infinito.”
“Ma prima era diverso! E poi, io sono stato sincero dall'inizio! Tu non mi hai mai detto niente...”
Gelosia, pensai soddisfatto. Dovevo ammettere che neppure io avevo mai pensato ad ex di Hikari; gli unici ostacoli che avevo 'vissuto' erano Mark e David.
“Non mi hai mai chiesto di parlarti dei miei ex.”fece Hikari meravigliata, mentre lui si fermava ad osservare un negozio di articoli sportivi.

La verità è che...” Takeru sospirò. “Non importa, davvero. Se te lo dico, ti arrabbi soltanto. ”

Hikari interruppe il contatto con la mano di lui, incrociando le braccia dietro la schiena.

È difficile arrivare quasi ai trent'anni e non avere un passato. Ma non ci avevi mai pensato, ecco tutto. Quando tu arrivasti in pianta stabile a Chicago, io avevo conosciuto il mio primo amore, Richie, e scoperto che, in fondo, a volte il primo bacio non è poi così romantico.

Quando Véronique se ne andava di casa, io sorprendevo Max a letto con la mia compagnia di stanza ai tempi del college. Quando sei entrato nella mia vita, avevo smesso di vedere Paul da qualche mese. Non c'è davvero molto altro da dire, se non conti stupidi flirt da ragazzina.”

Takeru le carezzò i capelli.
“Non volevo dire che solo io avevo avuto una vita interessante. È che a me...”
“Anche per me è la stessa cosa.”lo fermò Hikari. “Anche a me, sembra che, prima di conoscerti, andasse tutto così diversamente. Voglio dire...All'inizio ti odiavo, ed ora...Ora non lo so nemmeno io.”

Arrossì; Takeru la strinse a sé.

Se continui così, non rispondo di me” sorrise, malgrado fosse serio.

Hikari sospirò. “Forse sto parlando solo per suggestione, sai...la neve e tutto il resto.”
“Hai descritto tutto quel che provo io da mesi, io dubito che sia 'suggestione'. Ma di qui a definirla...Ho paura anch'io. L'ultima volta che l'ho detto, sono stato abbandonato.”
“Ed io tradita.”

Hikari premette il proprio capo contro il petto di lui.

Restiamo un po' così. Poi torniamo dai miei, ti va?”

Takeru la cullò dolcemente tra le proprie braccia.

Sentii una strana oppressione. Era questa la sensazione di vedere il traguardo?


Papà?!”

Era arrivato il 31 dicembre. Tutto il mondo si apprestava a ricordare l'anno passato, gioie e dolori, a trarre bilanci, e ad accogliere speranzoso il nuovo anno.

Takeru ed Hikari erano appena tornati da un giro al supermercato su ingiunzione di Yuuko, che voleva offrire un ottimo pranzo di Capodanno a tutti i parenti che si sarebbero riuniti a casa Yagami l'indomani.

E, mentre Takeru consegnava la spesa a Yuuko, dalle sue labbra uscirono proprio queste parole.

Papà.

Hikari arrivò trafelata in soggiorno.

Sul divano di casa Yagami si trovava un uomo che avevo visto solo in fotografia, qualche mese prima.

Hiroaki Ishida sembrava molto più vecchio di quanto immaginassi, come se avesse sulle spalle tanti dolori.

Ma nei suoi gesti, nel suo sorriso, traspariva tantissimo di Takeru.

Mamma, papà, cosa ci fa il padre di Takeru a casa nostra? Voi lo conoscete?”domandò Hikari, inebetita.

So che è amico del mio superiore, e mi sono permesso di contattarlo.”rispose semplicemente Susumu.

E di questo le sono infinitamente grato.” affermò il signor Ishida con voce profonda.

Takeru, spero tu non abbia preso il mio gesto come un'invasione.”

No, signor Yagami, anzi, la ringrazio. Però...”guardò incerto suo padre, poi i genitori di Hikari.

Hikari spinse via i propri genitori, affrettandosi a chiudere le porte, quando Takeru la pregò di restare.

Stringendogli la mano, anche Hikari si sedette sul divano.

Tu devi essere Hikari, Natsuko mi ha parlato di te.”

Hiroaki le strinse la mano, cordiale.

Takeru aggrottò le sopracciglia.

Ma la mamma ha conosciuto Hikari pochi giorni fa. È possibile che...”
Hiroaki assunse un'espressione sorpresa.

Io mi sento molto spesso con tua madre. D'altronde, è da lei che ho saputo che saresti venuto in Giappone, ed è per questo che ho annullato tutti i miei impegni. Ma non sapevo come contattarti.”
Si prese la testa tra le mani.

Fortuna che poi è intervenuto Susumu, vero?”

Hikari sorrise, accarezzando la spalla di Takeru.

Speravo venissi tu, in realtà.” continuò Hiroaki incerto.

E l'avrei fatto. Coi miei tempi, ma l'avrei...Oh, perché tu e la mamma continuate a fare di testa vostra anche adesso? Cos'è questa storia che vi sentite, ora?”

Pensavo ti avrebbe fatto piacere.”

Takeru sospirò. “Mi avrebbe fatto più piacere da adolescente.”
Hikari gli pizzicò una guancia.

Dai, Takeru, non credi che basti? Che senso ha fare il ragazzino ferito? Ishida-san è un uomo impegnato, ed ha annullato i suoi impegni perché sei il suo unico figlio e voleva vederti! Takeru...Mi hai detto tu stesso che lo volevi vedere, perché è da tantissimo che non vi vedete...” Gli stampò un bacio sulla guancia. “Ammetti che ti è mancato, su. Fai il bravo bambino.”
Takeru la guardò indispettito.

Hiroaki, inaspettatamente, si mise a ridere. “Orgoglioso come tua madre, c'è poco da fare!”

Si alzò, arruffandogli i capelli.
“Ma rimani sempre il mio ragazzo.”
Lo abbracciò e, per quanto Takeru fosse ormai un uomo, sembrava un bambino spaventato da un incubo.

Non provare più a sparire per mesi.”sibilò.

Senti chi parla! A volte mi sembra più di parlare con la tua segreteria che con te!”

Non ti lamentare, vecchio, io ho una vita.”scherzò Takeru, sciogliendo la stretta e rivelando due occhi lucidi.

Tsk, guarda questo sbruffoncello.” Si chinò a sussurrargli all'orecchio: ”Ma stavolta durerà più delle altre, vero?”

Ishida-san, le piacerebbe venire al tempio con noi questa notte? E domani a pranzo qui?”

Hikari si era inchinata leggermente, nel porre questa richiesta formale.

Hiroaki sorrise.

Sarebbe la prima festa in cui mi diverto di cuore da anni.”

Un nuovo anno stava per arrivare.






Scusate l'immenso ritardo, non ho davvero parole per la mia negligenza ^^' Ma è evidente che l'ispirazione è una brutta bestia capricciosa u.u Spero che questo capitolo vi piaccia, è preparatorio al prossimo, per il quale avrò davvero le crisi (e figuriamoci...) xD Tuttavia, spero di pubblicarlo prima di partire per la Sardegna ^^'

Come sempre, grazie a tutti voi per il costante appoggio :) Angeli del Cuore sta volgendo alla fine, e provo lo stesso senso di oppressione di Daisuke nel vedere questo 'traguardo' incombere. È un misto di tristezza e liberazione, ma c'è ancora tempo perché prenda forma-almeno altri cinque capitoli...Alla prossima!
HikariKanna



   
 
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