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Autore: Nighteyes    04/03/2006    2 recensioni
Ma resisto, ti rimango amica lo stesso.
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non sono certa che Introspettivo sia la categoria giusta per questa fanfic… In caso non lo sia, sareste così gentili da dirmelo e suggerirmi dove inserirla?
Grazie



Sopporto…


Da quando vi siete innamorati, vi ho sempre visti insieme. Quanti anni sono passati? Tre, forse quattro? Non me lo ricordo, ma tu sapresti dirmelo con certezza. Peccato che non te lo chiederò mai perché commenterei la tua risposta con “E da altrettanto tempo io sopporto”.
Come, ti stupisci? Cosa dovrei sopportare io? È la vostra relazione!
Vedi, cara, io sopporto senza parlare. Tollero il tuo racconto dell’ultimo appuntamento, reggo la narrazione dell’ultima e interminabile telefonata, paziento mentre elenchi i regali che ti ha fatto e cosa vorresti donargli.
È invidia quella che tracima dalla mie parole? Forse. Io non sono ancora tanto fortunata da avere un ragazzo che mi vuol bene. Ma non chiedo scusa se “spengo il cervello” quando parli di lui. Perché, cerca di capirmi, io lo conoscevo prima che tu lo incontrassi: era un mio amico. Poi vi ho fatti incontrare ed è diventato semplicemente “il tuo ragazzo”.
Sai, non abbiamo più tanti argomenti di conversazione. Variano da te, te e… fammici pensare… ancora te. Un po’ monotono, non trovi? Ma ho scoperto una cosa interessante mentre discutevo con lui di questi variegatissimi argomenti: tu gli racconti le mie confidenze. Anche quelle più segrete? Spero di no, ma non ne sono convinta. Come posso sapere cosa vi dite tutte le volte che vi vedete?
Ma resisto, ti rimango amica lo stesso. Combatto l’impulso di mandarti al diavolo quando mi dici “Non vengo perché a lui non interessa”… dopo che ho passato giorni ad organizzare una gita di tutto il gruppo, con persone che, almeno tu, non vedi da mesi. Sopporto quando mi chiedi di spostare una serata con le altre perché lui viene a trovarti. Mentre passeggiamo assieme in centro, tollero il tuo comportamento scorbutico causato dal troppo tempo trascorso dalla sua ultima telefonata (circa ventiquattro ore): non aspetti altro che sentire la sua voce… e subisco con rassegnazione quel fastidioso sorriso quando scopri che è lui che ti sta chiamando. Riesco a reggere la sua costante presenza attorno a noi mentre parliamo di cose che non dovrebbe sentire. Mi ricordo del libro nella mia borsa quando, in treno, vi sedete vicini e passate il tempo a guardarvi negli occhi mentre vi stringete la mano o gli accarezzi la gamba. Paziento quando, durante una serata al pub a spettegolare tutte insieme, lui ti chiama per sapere cosa stai facendo e con chi sei. Evito di commentare quando, durante un’uscita di gruppo, approfittate di un momento di distrazione per sbaciucchiarvi… e non pensare che, anche se mi siedo nella fila davanti, non mi sia accorta che lo fate anche al cinema, come del resto anche gli altri. Mando giù ogni critica quando dici di non sopportare il comportamento di un’altra mia amica e del suo ragazzo, solo perché lui non ti piace… ma vorrei farti notare che le loro manifestazioni pubbliche di affetto constano, attualmente, di un bacio e in abbraccio. Credo di aver persino accampato qualche patetica scusa quando gli altri hanno iniziato a lamentarsi con me del vostro comportamento isolazionista.
Fino ad ora non ho resistito solo una volta e non ti ho parlato per una settimana.
Infantile e poco comprensiva? Non ne dubito, ma, per i miei principi, aspettare una persona è un comportamento più corretto di salire in treno con lui e ricordarsi del terzo incomodo solo una volta partiti. E mi ero separata da voi solo per comprare un biglietto in edicola ed obliterarlo!
Ho cercato di spiegarti le mie ragioni… anzi, le ragioni di tutta la compagnia, ma ti è sembrato che ti stessi attaccando, che fossi “cattiva” e “non capissi un cazzo dell’amore”.
Non sono serviti i tentativi, più o meno espliciti, degli altri di farvi capire che non è esattamente il modo migliore per comportarsi quando non siete soli e che siete troppo attaccati. Diventavano automaticamente tuoi nemici se te lo dicevano in faccia! L’unico caso di una bomboniera di laurea per due persone, come si usa per le coppie ai matrimoni… Non l’hai compreso, vero? E il fatto che ti cerchino sempre meno… Pensavo capissi che non è piacevole sentirsi dire “Aspetta che chiedo a lui” quando vogliono invitare solo te… Non dovresti stupirti che siano arrivati a pensare che, presi singolarmente, non esistiate!
Ma io ti sopporto perché ti conosco forse da troppo tempo e resisto anche quando gli altri mi criticano per la mia pazienza con te. Mi dicono che sembro una stupida a continuare ad aspettarti. Lo sono? … Non lo so. Ma non pensare neppure per un attimo che ti perdoni facilmente e che dimentichi.
Considerato che sono in vena di ammissioni, c’è qualcosa che devo dirti, vecchia mia. Detesto la tua ipocrisia… prima di incontrarlo, non eri tu a lamentarti di quelle coppie troppo appiccicate? E abborisco questa mia stupida e patetica attesa, mi odio per essere convinta che tre anni non cancellino un’amicizia che dura da quindici e per averti concesso la tua ultima possibilità… Ma cosa posso farci se mi è rimasta un minuscolo, illogico frammento di fiducia in te? Quindi, te lo ripeto di nuovo. Fai ancora in tempo a renderti conto che non vi è solo lui nella tua vita, che tagliare i ponti con tutti i tuoi amici è sbagliato e che puoi riallaccciare i rapporti con loro. Ma prima dovresti accorgerti che il mondo non ruota attorno a te, che ogni persona ha una propria vita anche se tu non vi sei contemplata e che, se non cerchi gli amici nei momenti di felicità, non saranno loro a cercarti quando sarai in difficoltà… In questo momento, mi sembra difficile che accada.
Nel frattempo, vivo la mia vita imparando dai tuoi errori, sopporto e aspetto.
So per certo che, se non cambierai, in futuro verrà un momento in cui ti sentirai sola, forse a causa di un litigio con lui, e ti renderai conto di esserlo veramente. Non avrai più amici a cui rivolgerti, solo me. E credimi, quando ti presenterai in cerca di conforto, sarà mio immenso piacere sbatterti la porta in faccia.

  
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