Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |       
Autore: TheGhostOfYou    15/06/2011    12 recensioni
Helena Riddle è la figlia illegittima di Voldemort e Bellatrix Lestrange, avuta poco prima che il Signore Oscuro cadesse per mano del piccolo Harry Potter. Quando il signore Oscuro risorge, viene mandata ad Hogwarts come spia, istruita ad odiare Babbani e Traditori del Sangue. Ma quando arriva a scuola, conosce un mondo magico totalmente diverso da quello a cui è abituata. Fa amicizia con Harry, Ron ed Hermione, amici per la pelle, ed attraverso loro impara a vivere senza la paura dell’ombra di un padre come Lord Voldemort ed impara ad amare. Conosce Draco, un ragazzo introverso, che comincia a provare qualcosa per Hermione, ma troppo legato alle tradizioni per poter pensare di vivere una vita diversa da quella che suo padre ha in serbo per lui. È attraverso loro che Helena trova il coraggio per passare dalla parte dell’Ordine e tradire i Mangiamorte. Ed è grazie a loro che combatterà in prima linea per distruggere suo padre, Lord Voldemort.
Prima Fan Fiction di una trilogia.
Genere: Azione, Dark, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Nuovo personaggio, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Scozia - 31 Agosto.
Una leggera pioggerellina cadeva sulla campagna intorno all’imponente Maniero dei coniugi Lestrange; era quella pioggerellina fastidiosa, che si depositava leggera sulle cose lì intorno e non i trasformava mai in un acquazzone.
Helena Riddle, dalla finestra della sua camera, osservava il paesaggio con un’aria piuttosto imbronciata. Lei amava i temporali, quelli forti, con i fulmini che squarciano il cielo e i lampi che lo colorano di violetto. Non se ne faceva niente di quella pioggia inutile. Chiuse la pesante tenda di velluto scuro, decisamente inadatta per la stagione estiva, e sbuffando si diresse verso lo specchio.
Helena non si era mai definita “bella”. Era una semplice ragazza pallida, con i capelli scuri lunghi fino alla vita, abbastanza magra. L’unica cosa che amava di se stessa erano gli occhi: due iridi viola circondate da un contorno leggermente a mandorla. Sua madre, Bellatrix, era quella bella delle due, non di certo lei. Eppure, quella mattina, fasciata in quell’uniforme scolastica, si sentiva bella. La gonna le arrivava appena sopra le ginocchia, e la camicia era abbastanza stretta da fasciarle la vita e mettere in evidenza il seno non troppo grande. Si sentiva emozionata. Per la prima volta nella sua vita avrebbe frequentato una normale scuola, invece di studiare a casa come era successo fino ad allora.
- Come mai studio a casa, mamma?- le chiedeva sempre.
- Perché sei speciale, tesoro. E i Babbanofili di Hogwarts non capirebbero.
Con gli anni aveva imparato che quel “speciale” era qualcosa di spaventoso per il resto della comunità magica. Helena, infatti, era la figlia illegittima di Bellatrix Lestrange e di Lord Voldemort. Era nata appena un mese prima che la maledizione rimbalzasse contro Voldemort, e da allora viveva nell’ombra di un padre che per lei non era mai esistito. Rodolphus era il suo vero padre, colui che l’aveva sempre protetta dai pericoli e dalle male lingue della gente. Era stata costretta a studiare in casa, per evitare che la attaccassero, in quanto figlia del Signore Oscuro, che aveva ucciso persone innocenti e molto probabilmente non si sarebbe mai fermato.
Ma quell’estate, Voldemort era risorto, forse anche più potente di prima, e per Helena era giunto il momento di compiere il suo dovere. Un dovere per il quale tutti i Mangiamorte avrebbero donato il loro braccio sinistro. Un dovere che sua madre non smetteva mai di ripetere quanto fosse importante e onorevole, per lei.
Mentre Helena continuava a guardarsi riflessa nello specchio, sua madre entrò con eleganza nella stanza, sistemandosi proprio dietro di lei e mettendole le mani sulle spalle. Era semplicemente bellissima, con quei capelli ricci che le arrivavano fino alla schiena e quegli occhi da pazza, ma talmente particolari da risaltare su tutto il resto. Helena avrebbe tanto voluto essere come sua madre; nonostante la sua vena di pazzia e crudeltà, erano molto legate, e la ragazza teneva molto al giudizio della donna.
- Ma guardati, sei un amore.- Bellatrix passò una mano tra i capelli della ragazza, sistemandole una ciocca ribelle dietro l’orecchio.
- Sono così emozionata, mamma.-
- Lo so, la tua è una missione importante.- l’abbracciò da dietro, tenendola stretta al petto. Nessuno avrebbe mai detto che Bellatrix Lestrange fosse una donna materna, ma lei lo era, esattamente come era una donna in grado di amare. – Molti morirebbero per..-
-.. Per portare a termine la missione, lo so mamma, lo so.- la ragazza sbuffò. Non era emozionata per la missione. Era emozionata perché finalmente avrebbe conosciuto qualcuno della sua età con cui condividere l’amore per la magia.
La donna si sedette sul pavimento, prendendola tra le braccia. Helena sbuffò di nuovo. Bellatrix certe volte la trattava come una bambina di cinque anni; non capiva che a quindici anni di certo non era l’abbraccio della mamma quello che si aspettava. Ma ormai aveva rinunciato a farglielo capire.
- Da quando sei nata, sei stata la cosa più importante per me. Ho sempre cercato di proteggerti dai Babbani e dai traditori, e ti ho insegnato tutto quello che sapevo. Sono orgogliosa di te, di come sei cresciuta, dei valori che hai appreso da me. So che farai un buon lavoro.-
Da quella posizione, Bellatrix non poteva vedere la faccia di sua figlia, che stava sbuffando per l’ennesima volta.
Mia madre non ha capito nulla di me, se la pensa così.
Per anni, i Lestrange avevano tentato di insegnarle che i Babbani erano il male del mondo, che la razza suprema era quella dei Purosangue e che il suo vero padre aveva cercato di purificare il mondo dalla spazzatura, dai traditori e dai Babbani. Helena era stata talmente brava a fingere di interessarsi un minimo a quello che dicevano, che non avevano mai avuto il sospetto che in segreto, lei osservasse i Babbani e i traditori, e ne fosse affascinata. Sua madre le avrebbe lanciato un Cruciatus, come minimo, se mai l’avese scoperto.
- Ho una sorpresa per te.- Bellatrix si alzò e la prese per mano, conducendola fuori dalla sua stanza. – Vieni.-
Percorsero in silenzio i corridoi del grande maniero, immerso nel silenzio e nell’ombra, com’era sempre stato, per arrivare a quello che una volta doveva essere il salone delle feste, ma che in realtà veniva usato da sua madre e Rodolphus per architettare piani malvagi, come quello di mandare ad Azkaban due poveri babbani con le loro sembianze per non fare scoprire la loro fuga. Al centro della sala, nel caminetto, ardeva un bellissimo fuoco azzurro. La lunga tavola era imbandita di diverse, favolose pietanze e gli elfi domestici andavano avanti ed indietro dalla cucina, ogni volta inchinandosi rispettosamente verso una figura alta e decisamente magra,  impossibile da vedere in controluce. 
- Falla avvicinare, Bellatrix.-
- Si, mio signore.-
La voce di quell’uomo era fredda, quasi metallica. Non aveva niente a che fare con il calore della voce di sua madre, quando si rivolgeva a lei, o la confortante voce squillante di Rodolphus. Quell’uomo di spalle, era inquietante solo per come parlava. Mentre si avvicinava a lui, Helena avvertì freddo e angoscia, una sensazione mai provata prima, cominciò a tremare, tanto che sua madre la prese per mano, come per farle coraggio.
- Avvicinati, Helena.-
L’impulso era quello di fuggire lontano, il più lontano possibile da lì, ma le sue gambe si mossero verso l’uomo come dotate di una propria volontà. Si avvicinò al fuoco, e si parò davanti a quella figura incappucciata. Per poco non svenne dall’orrore. Si trovava davanti ad un uomo pallido, magro, calvo. Per di più, al posto del naso aveva due piccole fessure, come quelle dei serpenti, e gli occhi rossi, iniettati di sangue. Metteva i brividi solo a guardarlo.
Helena non disse nulla, i limitò ad osservarlo, come lui osservava lei, e a cercare di respirare, cosa che le sembrava impossibile, talmente era il freddo che quella figura emanava. Le sembrava di avere il ghiaccio nei polmoni. Una cosa mai provata prima. Non appena lo guardò negli occhi, capì chi era quell’uomo spaventoso. Si sentì lei stessa un mostro. Perché quell’uomo che assomigliava tanto ad un serpente altri non era se non suo padre.  Tom Orvoloson Riddle. Voldemort.
- Sai chi sono, Helena?-
La ragazza annuì, sentendosi intrappolata in una morsa. Si abbracciò, posando le mano sui fianchi, come se si sentisse vuota dentro. Era una sensazione bruttissima, forse anche peggio di avere vicino un Dissennatore, per quanto ne sapesse.
- Sono tuo padre, Helena.-
La bocca screpolata dell’uomo si aprì in un ampio sorriso, e contemporaneamente posò una mano sulla guancia della ragazza, che ci stava mettendo tutta la sua buona volontà per non scoppiare in lacrime. Nel momento in cui la mano sfiorò a guancia, Helena si sentì ghiacciare.  Sentiva che sarebbe morta, con tutto quel freddo. Voldemort ritirò quasi immediatamente la mano, mentre Rodolphus guardava con apprensione la sua figlioccia sbiancare e tremare senza poter fare nulla.
- Bellatrix, cara.- Lord Voldemort fece segno alla donna di avvicinarsi. Subito lei si prostrò, spingendo la figlia indietro ed inchinandosi a baciargli la mano fasciata da un anello enorme, con uno stemma. – Quali novità dal Ministero?-
- Lucius sostiene che Potter è stato assolto da tutte le accuse.-
- Immagino sia merito del vecchio Albus.-
La donna annuì, mentre con la bacchetta chiamava a se una sedia e si accomodava di fronte all’uomo che amava e venerava da anni. Riaverlo lì era un’enorme soddisfazione per lei.
- E per quanto riguarda l’arma?-
- Ci stiamo lavorando, ma Rockwood sostiene che l’unico modo per arrivarci sia usare Potter. Dobbiamo essere cauti e procedere con lentezza. È molto ben sorvegliata.-
Voldemort annuì, mentre Helena cercava di capire di che cosa stessero parlando. Parlavano di Potter, il ragazzino per il quale suo padre era scomparso per quattordici anni; il ragazzino che era in pratica il braccio destro di Silente, e che non aveva paura di nulla. E parlavano di un’arma. Quale arma fosse, non era specificato. E Helena non voleva nemmeno saperlo, a dire la verità.
- Helena, cara, qui entri in gioco tu.-
La voce melliflua della madre la raggiunse mentre lei era nel suo mondo, e subito si rimise composta su una sedia, cercando di respirare, per quanto riuscisse, e per non lasciar intendere quanta paura avesse.
- Che devo fare, esattamente, madre?-
- Spiare Potter e i suoi amici. Dirci ogni mossa, noiosa e non. Diventare la sua ombra, inseguirlo anche di notte, se necessario. Devi scoprirne punti forti e debolezze, di modo che, una volta che l’avremmo in pugno, non sarà che un burattino nelle nostre mani.-
Tom Riddle aveva parlato, e i suoi occhi si erano fatti, se possibile, più scuri del solito. Aveva una tale rabbia in corpo che se fosse esploso avrebbe ucciso tutti i presenti in quella stanza. Helena annuì.
- Ho compreso il mio compito. Se ora non vi dispiace, avrei piacere a ritirarmi nelle mie stanze.-
- Questa ragazza mi piace!- Voldemort aveva sorriso. – L’avete tirata su per bene. Vai pure, mia cara. Ma ricordati.-
L’aveva presa per un braccio e fatta voltare. Rodolphus si era alzato per venirle in aiuto, ma lei le aveva fatto capire che doveva sbrigarsela da sola, o non avrebbe mai avuto il coraggio di contrastarlo.
- Il più piccolo tradimento da parte tua sarà punito con la morte. Mi hai capito bene?-
- Sei stato cristallino, padre.- la ragazza lo guardò con aria di sfida, prima che lui la lasciasse libera di andare in camera sua.
Si lasciò la porta alle spalle, stando ben attenta a non fare il minimo rumore. Nessuno doveva sospettare che lei avesse una paura folle di quello che doveva essere suo padre. Una volta nella sua stanza, si gettò a capofitto sul letto, e si lasciò andare. Non doveva più temere nulla ora. Se fosse stata davvero brava, sarebbe riuscita a non farsi scoprire da nessuno e a portare a termine il suo compito. Ma aveva solo 15 anni, e una missione praticamente impossibile.
Mentre si asciugava le lacrime con un lembo di coperta, si chiese se Harry Potter avesse paura. Da anni era braccato dai Mangiamorte, ed ora che Voldemort era tornato, era ancora di più in pericolo;  eppure, da quello che aveva sentito dire, affrontava il suo destino con coraggio e senza lamentarsi della sua sorte. Lui si che era un ragazzo valoroso, non quei leccapiedi dei Mangiamorte.
E il suo destino, quale sarebbe stato? Servire per sempre un folle e la sua causa, che per giunta era suo padre? O morire, nel tentativo di ribellarsi?
Tutto quello che sapeva è che non vedeva l’ora di arrivare ad Hogwarts per provare a godersi una nuova vita.  Non era mai stata con ragazzi della sua età. Aveva visto una sola volta Daphne, la figlia dei Greengrass, e due volte un altro ragazzo di cui si ricordava solo il cognome: Nott. Non aveva mai avuto amici, perché era sempre stata chiusa in quella casa, senza la possibilità di vedere il mondo.
Ed era tutta colpa di quell’uomo che lei non considerava nemmeno suo padre. Era solo un viscido, che la prima volta che l’aveva vista aveva anche osato minacciarla di morte.
Si lasciò andare, stringendo il cuscino, bagnandolo di lacrime fino a quando non fu stanca, di tutto. Si abbandonò al sonno, confortata dal fatto che dal giorno dopo tutto sarebbe cambiato.
Si, da domani sarà tutto diverso.
 
***
Ed eccomi con una nuova storia. Un po’ diversa dalle mie solite. Vi illustro il mio progetto. Mi piacerebbe scrivere una trilogia, una per ogni libro a partire dal quinto, che segua su per giù la storia dei libri, ma inserendo il personaggio di Helena e cambiando alcune cose. Questa ragazza mi sta dando grandi soddisfazioni, e penso che una storia come l’ho concepita io possa interessare anche voi. Che dire? Il capitolo si spiega da solo, aspetto le vostre recensioni!
Vi ricordo, che se volete anticipazioni, news e altro, c'è la mia pagina Facebook, mi farebbe piacere continuare a sentirvi anche lì. Basta cliccare qui.
Un bacio.
Ghost.
 
 
   
 
Leggi le 12 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: TheGhostOfYou