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Autore: iosnio90    15/06/2011    8 recensioni
Nonostante i demoni siano stati sconfitti, le cose a Fell's Church non sono mai tranquille e un giorno, al pensionato, si scatena una furiosa lite.
Elena, confusa sui sentimenti che prova per Stefan e Damon, decide di lasciare Stefan e dare una chance a Damon.
Stefan la prende malissimo e, furioso, inveisce contro Elena e Damon.
L'unica che riesce a placarlo è Bonnie.
Stefan e Bonnie cominciano a passare sempre più tempo insieme finendo, addirittura, col diventare indifferenti alla relazione tra Damon ed Elena.
E se Stefan, deluso e arrabbiato a causa di Elena, scambiasse per amore il sentimento di grande affetto che lo lega a Bonnie?
E se tra Elena e Damon le cose cominciassero a prendere una brutta piega?
Riusciranno a riportare le cose alla normalità? Oppure arriveranno tardi e Stefan e Bonnie finiranno con l'innamorarsi per davvero? Damon riuscirebbe a sopportare una cosa del genere, se accadesse?
Qui non ci saranno mostri da combattere, ma solo loro e i loro sentimenti.
Naturalmente, da Donnie convinta, non può che essere una storia su di loro e chi mi conosce sa che adoro il lieto fine quindi...ma se avessi cambiato idea?
Leggete per scoprirlo....BACIONI...IOSNIO90!
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La confessione  

Quando riaprì gli occhi le lancette della sveglia segnalavano che erano passate da pochi minuti le undici del mattino.
Aveva dormito per parecchie ore e si sentiva un po’ intontita, ma riposata e perlomeno era stata una dormita senza né segni né incubi che potessero disturbarla.
Il sole era alto nel cielo e l’afa che, da giorni, teneva prigioniera ogni cosa era ancora lì e minacciava di avvolgerla non appena si fosse distaccata da Damon.
Per il momento erano soltanto le sue braccia fredde che l’avvolgevano a permetterle di starsene a letto beata senza avvertire il bisogno urgente di una doccia d’acqua gelata per rinfrescarsi.
Una mano di Damon cominciò a muoversi lungo la sua schiena disegnando ghirigori astratti.
Bonnie alzò gli occhi ad incontrare quelli neri e divertiti del vampiro.
“Buongiorno, streghetta!” - la salutò, sorridendo.
“Buongiorno!” - fece Bonnie mascherando uno sbadiglio.
Si staccò da Damon quel tanto che bastava a stiracchiarsi e poi si lasciò cadere al suo fianco.
Damon la lasciò fare.
“La mia teoria era giusta!” - disse.
Bonnie si voltò a guardarlo ma, all’improvviso, una sensazione di colpevolezza e vergogna la invase.
Damon se ne accorse e si accigliò, confuso.
“Che c’è?” - le chiese.
“Sto malissimo!” - rispose Bonnie - “Tu non ti senti neanche un po’in colpa verso Elena? Lei è la tua ragazza e tu te ne stai qui tranquillo dopo aver dormito con la sua migliore amica…è sbagliato! Insomma…lo so che non abbiamo fatto niente di male, ma è sbaglitao comunque e io sto malissimo!”.
Damon, che si era girato a guardare  il soffitto, si voltò verso di lei.
“Non ti senti in colpa?” - chiese di nuovo Bonnie.
“E’ strano!” - furono le uniche parole di Damon.
Bonnie aggrottò la fronte.
“Ultimamente non fai altro che dire che è strano! Un giorno di questi dovrai spiegarmi che cos’è che trovi tanto strano perché io non lo capisco!” - disse.
“Dico che è strano perché lo è!” - fece Damon.
“Si, ma cosa esattamente è strano?” - chiese Bonnie, esasperata.
“E sa cambiamo argomento?” - fece Damon.
Bonnie sbuffò e alzò gli occhi al cielo per poi puntarli sulla finiestra.
Alla vista di tutto quel sole il caldo l’avvolse all’istante e lei si aggrappò ad un braccio di Damon per tentare di ritrovare quella sensazione di fresco di poco prima.
“Non è che potresti…che ne so…scatenare un mini uragano, giusto quel tanto che serve per cacciare via questo caldo assurdo?” - chiese.
“Ma tu non eri quella che odiava i mie poteri?” - chiese, palesemente divertito, Damon.
“Li odio fintanto che non servono a me!” - rispose, ovviamente, Bonnie.
Damon si lasciò scappare una breve risata.
A quel suono, Bonnie si voltò a guardarlo.
Sorrise anche lei.
“Sei divertente, streghetta!” - disse Damon.
“E questo cosa sarebbe? Un complimento?” - fece Bonnie - “Sono onorata! Non ne ho mai ricevuti da te!”.
“Ed è qui che ti sbagli! Io te ne faccio spesso di complimenti! Qui dentro!” - protestò Damon picchiettandosi una dito sulla tempia.
Bonnie sbarrò gli occhi.
“Questo significa che mi pensi spesso?” - chiese, con un tono malizioso che la stupì e che, poco prima, non aveva avuto nessuna intenzione di usare.
Damon la guardò sorpreso e divertito e avvicinò il suo viso a quello di Bonnie.
Bonnie deglutì, ma rimase immobile facendo un grande sforzo per non fissare le labbra di Damon, cosa di cui lui non si preoccupava visto che non faceva niente per sviare gli occhi dalle sue di labbra.
Bonnie avvampò per l’imbarazzo.
“Ehi, streghetta! Mio fratello ha le chiavi di casa tua?” - le chiese Damon cogliendola alla sprovvista.
Da dove gli veniva quella domanda?
“Un po’ di tempo fa gli ho dato quelle di riserva e non me le sono ancora fatte ridare, perché?”.
“Beh…perché è appena entrato dalla porta principale usando le chiavi!” - rispose Damon.
Fu come un secchio d’acqua gelata giusto in faccia.
Quella frase la riportò bruscamente alla realtà.
“Oddio…Stefan!”- fece Bonnie tirandosi su a sedere, in preda al panico.
Damon continuava a fissarla completamente rilassato e questo suo atteggiamento mandò in bestia Bonnie.
“Che fai ancora lì? Nasconditi!” - gli disse con urgenza.
“Nascondermi? E dove?” - chiese Damon.
“Non lo so! Nell’armadio?” - fece Bonnie.
“Vuoi che mi nasconda nell’armadio?” - chiese Damon divertito.
“Si, prima che Stefan ti veda!” - fece Bonnie - “Anzi no! Vattene….” - continuò.
“Andarmene?” - Damon parlava come se avesse a che fare con una povera pazza.
Bonnie non riusciva a capacitarsi del fatto che lui non capisse l’urgenza della situazione.
Andò alla finestra e la spalancò.
“Si, vattene! Buttati dalla finestra!” - disse.
Damon si alzò dal letto e si rimise la maglietta e le scarpe.
“Devo buttarmi dalla finestra?” - chiese sul punto di scoppiare a ridere.
“Buttati, vola via, trasformati in corvo…l’importante è che tu te ne vada subito via da qui!” - fece Bonnie coninuando ad indicare a grandi gesti la finestra spalancata.
Damon sorrise e le si avvicinò.
“Me ne vado, ma ci rivediamo questa notte!” - disse.
“Che? No! Ieri è stata un’eccezione, ma non si ripeterà più! Scordatelo!” - rispose Bonnie con indignazione.
“Ok!” - fece Damon - “Allora credo che andrò a fare un salutino a Stefan di sotto!” - continuò avviandosi verso la porta della camera.
Bonnie si mosse veloce e gli sbarrò la strada.
“Ok, va bene! A stanotte...ma adesso vattene!” - si arrese.
“Fantastico!” - rispose Damon con un sorriso.
Un attimo dopo, mentre lui spariva dalla finestra, la porta alle spalle di Bonnie si aprì.
Bonnie si voltò di scatto e corse ad abbracciare Stefan.
“Stefan! Oh, che bello vederti! Che ci fai qui? Come stai? Come è andata ieri? Trovato qualche indizio?” - il nervosismo la faceva sempre parlare a macchinetta.
Stefan alzò le mani in segno di resa.
“Ok, ok, calmati! Anch’io sono felice di vederti e di vedere che stai bene! Anch’io sto bene e sono venuto perché ieri sera te l’ho promesso al telefono, ricordi?” - disse.
Bonnie si battè una mano sulla fronte.
“Ma certo! Hai ragione!” - disse - “Scusa!”.
“Di niente! Tu piuttosto….hai dormito?” - le chiese premuroso come sempre.
“Si, si…ho dormito benissimo! Anzi..a dire il vero mi sono svegliata giusto un attimo fa!” - rispose.
“Se sono stato io facendo rumore, mi dispisce!” - fece Stefan.
“Tu? No, non preoccuparti!”.
“Ma…a proposito di rumore! Ecco, insomma…ti assicuro che ho afferrato tutto quel discorso sulla privacy e sul fatto che non vuoi che me ne vada in giro per casa tua con il super udito attivato, ma poco fa, anche con le orecchie a cuccia, mi è sembrato di sentirti parlare…con Damon!” - fece Stefan.
Bonnie si bloccò un attimo e deglutì.
“Damon? E cosa mai poteva farci Damon a casa mia? Ti sei sbagliato…te lo assicuro!” - rispose a disagio.
Stefan scosse la testa e sorrise.
“Hai ragione, scusa!” - fece Stefan - “Piuttosto…hai fame?” - le chise.
Bonnie ricambiò il sorriso: “A dire il vero si! Che ne dici se io vado a farmi una bella doccia mentre tu vai di sotto e mi prepari quelle fantastiche omelette che solo tu sai fare e che mi mancano un sacco?” - chiese.
“Affare fatto!” - rispose Stefan.
Un attimo dopo, Bonnie si era appena chiusa alla spalle la porta del bagno e sospirava sollevata.

“Ok! Fatemi capire!” - esordì Meredith - “Io sono strafelice di avervi come mie ospiti e lo sapete! Non finirò mai di ringraziarvi per il fatto di avermi aiutato con il vestito perfetto per la cena con gli amici di Alaric e per i manicaretti con cui mi avete viziata e per le belle chiacchierate, ma…avete intenzione di continuare a nascondervi a casa mia per sempre?” - chiese alla signora Flowers e alla signora Stones comodamente sedute nel suo soggiorno a sorseggiare thè verde.
“Certo che no, mia cara! Andremo via oggi stesso!” - rispose tranquillamente la sigora Stones.
“E dove andrete?” - chiese Meredith.
“Al pensionato!” - rispose la signora Flowers come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
“Al pensionato? Non potete!” - fece Meredith.
“E perché mai?” - chiese la signora Flowers - “Quella è casa mia!”.
“Si, certo, ma si dà il caso che ieri mi ha telefonato Elena e mi ha raccontato quello che è successo in questi due giorni e che adesso erano sulle tracce di questo fantomatico nemico che li aveva attaccati! Ma non è questo il problema…il problema è che stanno indagando anche su di voi perché a Damon è venuto il sospetto che potreste esserci voi due dietro l’incantesimo. E dato che ci siete davvero voi due dietro tutto questo, non vi sembra un tantino azzardato presentarvi alla porta del pensionato come se nulla fosse correndo il rischio che Damon vi salti alla gola? Quel vampiro non mi sta propriamente simpatico, ma devo ammettere che capita spesso che abbia delle intuizioni geniali come in questo caso!” - rispose Meredith.
“Oh, ma questo non importa!” - fece la signora Stones sminuendo la faccenda come se nulla fosse.
“Davvero? E non appena vi chiederanno spiegazioni cosa vi inventerete?” - chiese Meredith.
“Non inventeremo nulla: confesseremo!” - rispose la signora Stones guadagnandosi un segno d’assenso dalla signora Flowers.
“Confesserete? E a cosa sarà servito allora tutto quel casino che avete messo su? Tutto tornerà esattamente come prima e il vostro fantastico piano di risistemare le coppie andrà a farsi benedire!” - protestò Meredith.
“E invece no!” - fece la signora Stones.
“Vedi Meredith, quello che ci siamo prefissate di fare non è così semplice e noi sapevamo benissimo sin dall’inizio che non saremmo riuscite nel nostro intento solo lasciandoli un po’ da soli! Mettendo Damon con Bonnie e Stefan con Elena, noi abbiamo soltanto voluto creare dei momenti, instillare dei dubbi..poi dovranno essere loro stessi a capire qual è la persona più adatta da amare! Noi potevamo solo dare una piccola spinta e lo abbiamo fatto!” - spiegò la signora Flowers.
“E quindi cosa farete adesso? Andrete lì e racconterete tutto dicendo che, secondo voi, sono soltanto dei poveri idioti che si stanno rovinando la vita con le loro stesse mani ostinandosi a rimanere con qualcuno che non è adatto a loro?” - fece Meredith.
“Esattamente!” - rispose la signora Stones.
“Ah!” - fece Meredith - “Voi siete due pazze!”.
Le due donne si guardarono e sorrisero.

Era strano eppure Stefan avrebbe giurato su qualsiasi cosa di aver sentito la voce di Damon provenire dalla stanza di Bonnie, quella mattina.
Ma se lei diceva che non era così….
Stefan liquidò in fretta la questione portando il piatto di omelette appena fatte sul tavolo da cucina e sedendosi dall’altra parte ad aspettare Bonnie.
Aveva voglia di confidarsi con la sua amica e ne sentiva davvero il necessario bisogno perché dopo quello che era successo il giorno prima con suo fratello non aveva dormito per niente aspettando il momento giusto per bussare alla porta di Bonnie.
La ragazza lo raggiunse poco dopo.
Aveva un gran sorriso sul volto e un aspetto fresco e riposato.
Indossava un paio di shorts leggeri, color cachi, e una semplice canotta panna. Ai piedi un paio di ballerine e i capelli erano sciolti e voluminosi.
- Tipico abbigliamento da Bonnie - pensò Stefan.
“Mmmmh che odorino…è paradisiaco!” - commentò Bonnie accomodandosi e cominciando a mangiare soddisfatta.
“Oggi sei decisamente in forma!” - fece Stefan.
Bonnie rispose con un sorriso.
“Allora…com è andata ieri? Tu e Damon vi siete strozzati?” - gli chiese.
Stefan sospirò: “No…ed è proprio questo il punto!” - rispose.
“Cioè? Avete trovato qualcosa e non avete avuto il tempo di accanirvi l’uno su l’altro?” - chiese Bonnie.
“No, non abbiamo trovato nulla!”.
“Peccato!” - commentò Bonnie.
“Già, ma il punto non è questo! Il punto è che, strano ma vero, è stato quasi piacevole passare del tempo con Damon!” - confessò Stefan.
Bonnie sollevò lo sguardo dal piatto e sorrise.
“Racconta!” - gli disse.
Stefan si lasciò andare sulla sedia stendendo le braccia davanti a se, lungo il tavolo.
“Lui ricorda, Bonnie! Io credevo che avesse dimenticato ogni cosa visto quanto adora essere un vampiro….e invece…lui ricorda, tutto!” - fece Stefan.
“Cosa ricorda?” - chiese Bonnie.
“Il nostro passato, quando eravamo umani…bambini!” - rispose Stefan.
A quella rivelazione guardò Bonnie aspettandosi di trovare un’espressione meravigliata sul volto dell’amica e, invece, vi trovò solo un sorriso quasi compiaciuto.
“Tu lo sapevi, vero?” - le chiese.
Bonnie annuì: “Quando eravamo nella grotta…il secondo giorno…Damon ha cominciato a raccontarmi di voi due da bambini, di quanto foste uniti! Mi ha raccontato del parco intorno alla villa, mi ha raccontato che ti piaceva quando ti portava nelle stalle, mi ha raccontato…un sacco di cose!” - disse.
“E perché lo avrebbe fatto?” - chiese Stefan.
“Non lo so! Poco prima io lo avevo accusato di essere crudele con te e poco dopo ha cominciato a raccontare dicendo che tra voi le cose non erano sempre state così brutte!” - rispose Bonnie.
Stefan era sempre più stupito e confuso per le rivelazioni dell’amica.
“Secondo te cos’ha in mente? Perché tirare fuori questa storia?” - chiese Stefan.
“Secondo me si sente in colpa e sta cercando, a modo suo, di recuperare il rapporto con te! La domada è: tu vuoi recuperare il rapporto con Damon?” - fece Bonnie.
Quella domanda così diretta lo colse impreparato.
“Non lo so, Bonnie! Insomma…dopo tutto quello che è successo, tutto quello che mi ha fatto, tutto quello che mi ha portato via….come faccio a fidarmi?”.
Bonnie scosse la testa e si protese ad afferrargli una mano con le sue.
 “Stefan, non è così che giungerai ad una risposta! Tu stai pensando ad Elena e non devi farlo! Dimenticati di lei, dimenticati di Katherine, dimenticati di vostro padre, dimenticati di me, dimenticati di tutto! Ci siete solo tu e Damon!” - una pausa - “Vuoi recuperare il rapporto con tuo fratello?” - .
Stefan rimase a fissare gli occhi di Bonnie, immobile.
Fece come gli aveva detto e dimenticò tutto e tutti.
Dimenticò Katherine e quello che aveva fatto.
Dimenticò suo padre, il primo artefice della rottura tra lui e Damon.
Dimenticò Elena che era stata il colpo di grazia sul suo legame con il fratello.
Dimenticò ogni cosa tranne Damon.
Le sue parole del giorno prima lo riportarono ad un tempo lontano, un tempo in cui erano bambini e Damon faceva qualsiasi cosa affinchè lui fosse felice.
“Si, voglio riavere mio fratello!” - rispose sicuro.
Bonnie sorrise.
“Bene! Allora non lasciarti bloccare da nulla! Non sarà facile, ma almeno tendigli una mano!” - gli consigliò.
Stefan annuì, sorridendo.
“Grazie!”  - disse.
“A cosa servono gli amici, sennò?” - rispose Bonnie.
Si fissarono sorridenti per qualche altro secondo prima che il telefono di Bonnie squillasse.
“Rispondi tu!” - fece lei.
Stefan afferrò la cornetta: “Pronto?”.
“Stefan, sono Elena! Tu e Bonnie dovete venire subito al pensionato!” - rispose Elena, agitata.
“Cosa? Che sta succedendo?” - chiese Stefan.
Sentendo la sua voce allarmata, Bonnie si alzò e gli corse accanto.
Stefan si scostò un po’ la cornetta dall’orecchio in modo che anche lei potesse sentire.
“La signora Flowers e la signora Stones sono appena rientrate e Damon mi ha detto di chiamare te prima che ci pensi lui!” - rispose Elena.
Stefan e Bonnie si scambiarono un sguardo veloce.
“Arriviamo!” - rispose.

Arrivarono al pensionato in pochi minuti e la situazione era così tesa da far quasi paura.
In soggiorno, le due anziane signore erano sedute fianco a fianco su un solo divano, Damon si era piazzato immobile davanti a loro con le braccie incrociate ed Elena era in un angolo.
“Signore!”  Fece Stefan a mò di saluto ferso le due donne.
“Stefan, Bonnie…buongiorno cari!” - rispose la signora Flowers.
“Basta con i sorrisi e le sviolinate! Adesso che anche loro due sono arrivati cominciamo con le domande e vedete di rispondere come si di deve!” - intervenne Damon con voce gelida - “Dove siete state in questi giorni?” - chiese.
“Da un’amica!” - rispose la signora Stones.
Bonnie si fermò sotto l’arco della porta, mentre Stefan affiancò Damon.
“Da un’amica….ma voi due non dovevate raggiungerci al vostro caro pic nic? Sapete che ci hanno fatto un incantesimo e che io e Bonnie siamo rimasti chiusi in una grotta per due interi giorni?” - tuonò Damon.
“Certo che lo sappiamo! Lo abbiamo fatto noi quell’incantesimo!” - confessò la signora Flowers.
Gli occhi e la mascella di Damon si indurirono.
Le due donne erano tranquillissime.
Stefan poggiò una mano sulla spalle del fratello facendogli intendere che, da qual momento, avrebbe gestito lui la situazione.
Damon scrollò le spalle, arrendendosi.
“Perché ci avete fatto una cosa simile?” - chiese Stefan.
“Perché siamo stanche, Stefan!” - rispose la signora Flowers.
“Di cosa?” - chiese Stefan.
“Di restare a guardare mentre vi fate del male da soli!” - rispose la signora Stones.
Stefan la guardò confuso: “Non capisco! Noi stiamo bene!” - disse.
“Ficisamente, ma non emozionalmente!”- rispose la signora Stones - “Io vi conosco personalmente da poco, ma la mia amica Teophilia ed io ci sentimo spesso e lei mi racconta tutto di voi e, nell’ultimo mese, l’ho sentita soffrire per voi quattro!”.
“Che significa?” - chiese Elena.
“Voi avete soltanto creato un enorme casino e non ve ne rendete neppure conto! Vi ostinate a rinnegare sentimenti forti e veri per portare avanti relazioni che non vi daranno mai la felicità che agogniate!” - fece la signora Stones alzandosi in piedi - “Elena! Tu sei confusa e questo lo sai tu e lo sanno tutti, ma c’è un’altra cosa che tutti sanno e che sai anche tu e che rinneghi!”.
“Cosa?” - chiese, timorosa, Elena.
“Tu non sei innamorata di Damon!” - fece la signora Stones - “Provi un grande affetto per lui, gli vuoi bene, ne sei attratta esattamente come ne è attratta ogni singola ragazza che lo incrocia per strada, ma non lo ami! Tu sei innamorata di Stefan, solo di lui!” - una pausa - “E tu, Stefan…” - fece la donna voltandosi verso il ragazzo - “Tu sprechi le tue energie per rinnegare il sentimento di amore profondo che ancora nutri per Elena! In Bonnie hai trovato un’ottima amica, un’anima affine e forse, se Elena non esistesse, tu ti innamoresti perdutamente di Bonnie, ma Elena esiste e tu non potrai continuare a negarlo per sempre!” - la donna sorrise e posò i suoi occhi su Bonnie - “Bonnie, Bonnie, Bonnie…hai sofferto così tanto per amore! Hai mantenuto bene il segreto e molti non lo sanno, non sanno che tu hai amato intensamente, che hai amato Damon per tanto tempo e che hai sofferto per questo! E per via di questa sofferenza e per paura che il dolore ritorni, neghi a te stessa e al mondo che quel sentimento esiste ancora e che non è mai andato via! E, infine…Damon…” - al suono del suo nome, il vampiro la guardò - “Questa sera prima di attaccarci subito, come fino a poco fa avresti fatto, hai chiesto a Elena di chiamre Stefan…..lo hai fatto perché hai capito, hai capito che hai rovinato un rapporto potenzialmenti stupendo con tuo fratello per nulla! E adesso hai la mente in subbuglio perché ti stai chiedendo se quello che sentivi di provare per Elena non fosse soltanto frutto del cattivo rapporto con Stefan! E allora la guardi e senti che non provi la felicità che dovresti provare se lei fosse quella giusta! E poi guardi Bonnie, la tua streghetta dai capelli rossi, e la guardi e continui a guardarla senza distogliere lo sguardo e senza sapere neppure il perché….ed è complicato, vero?” - fece la signora Stones.
La signora Flower si alzò a guardò tutti, uno per uno, prima di parlare: “Se abiamo fatto quello che abbiamo fatto è stato per il vostro bene! Abbiamo unito Stefan ed Elena e Damon e Bonnie per farvi capire cosa vi state perdendo per via del vostro orgoglio. Tutta la stranezza e la confusione che siamo sicure avete percepito in quei momenti erano dovute all’amore che rinnegate! Noi abbiamo acceso una scintilla, ragazzi miei, adesso tocca a voi decidere se buttare acqua sul fuoco oppure lasciarlo diventare un incendio!” - finì la donna.
Dopo un ultimo sguardo, le due streghe uscirono dalla stanza, lasciandoli nel silenzio più pesante della loro vita.

Bonnie trascorse da sola il resto della giornata.
Subito dopo il discorso delle due donne, ognuno di loro quattro aveva preso strade diverse, bisognosi di riflettere.
Bonnie aveva vagato per la città, in preda ai suoi pensieri.
Non faceva che sentire e risentire la parole della signora Stones e non riusciva a tenere a bada ciò che le scatenevano dentro.
Forse la donna aveva ragione, forse amava ancora Damon, ma aveva sofferto così tanto per lui….
Tornò a casa che ormai era buio e, dopo aver bevuto un bicchiere di succo d’arancia, salì in camera.
Non fu sorpresa di trovarci Damon e nemmeno dell’improvviso bisogno di lui che cominciò a bruciarle dentro.
Damon, seduto sul letto, allargò le braccia e Bonnie vi si fiondò, stringendosi a lui.
Una lacrima le rigò il viso.
“Stamattina mi hai chiesto di spiegarti cos’è che trovo così stano quando sono con te….” - disse Damon.
“Si!” - sussurrò Bonnie.
“Non è strano stare con te, è strano che quando ti guardo, quando ti ti sono vicino, quando ti abbraccio io dovrei sentirmi in colpa verso Elena  e invece non è così! Questo è strano! Io lo so che è sbagliato stare qui, che è sbagliato dormire con te. Nella grotta sapevo che era sbagliato cercare di baciarti, che era sbagliato toccarti, che avrei dovuto pensare ad Elena, che anche adesso dovrei pensare ad Elena, ma non ci riesco! Penso solo a te!” - le sussurrò Damon.
“E’ strano!” - fece Bonnie.
“E’ strano!” - concordò Damon.

Il pensionato era rimasto silenzioso per tutto il resto del giorno.
La confessione e le motivazioni delle due anziane signore avevano scombussolato gli animi di tutti.
Elena aveva voglia di andare da loro e di gridargli in faccia che avevano torto, che erano state insensibili, che avevano soltanto detto delle mensogne, ma non poteva.
Non poteva perché sapeva che non era così.
Lasciò la sua stanza dopo molte ore di solitudine e scese al piano di sotto.
Passando davanti all’ingrsso incontrò Stefan.
Doveva essere rientrato da poco e se ne stava seduto su una panca.
Elena prese posto accanto a lui, in silenzio.
“Credi che abbiano ragione?” - gli chiese.
Stefan si voltò a guardarla.
“Vuoi la verità o la menzogna?” - fece Stefan.
Elena si perse per qualche attimo nel suo sguardo: “Menti!” - disse.
“Hanno torto! Tutto ciò che hanno detto è falso! Io non ti amo più!” - rispose Stefan.
Elena annuì, lentamente, e gli poggiò la testa sulla spalla.
Stefan l’abbracciò.
“Mi manchi!” - sussurrò Elena.
“Davvero?” - chiese Stefan.
“Vuoi la verità o la menzogna?” - fece Elena.
“La menzogna!” - rispose Stefan.
“E’ falso! Io sono felice senza di te!” - disse Elena.
Stefan la strinse maggiormente e lei sospirò, mentre lui le lasciava un bacio leggero tra i capelli.









NOTE:
Come promesso, eccomi qui, di mercoledì, a postare!!!!
Questa settimana è stata un casino! Ho finito di rivedere il capitolo poco fa, ma per fortuna ce l'ho fatta a postare!!!
Allora....che dire....
La signora Flowers e la signora Stones sono tornate ed hanno lanciato una bella bomba direi!!!
Altro che dubbi, queste gli hanno proprio messo sottosopra il cervello a tutti!!!XDXDXDXDXDXD
Però sono teneri, non trovate?
Da adesso, si entrerà nella fase finale della storia, la fase in cui Bonnie passerà un sacco di tempo, in segreto, con Damon e Stefan passerà un sacco di tempo, in segreto, con Elena.
All'inizio sembrerà fantastico ma i segreti di questo tipo prima o poi finiscono con il fare male e allora le soluzioni sono due: o li si dimentica per sempre oppure li si rende realtà.
Cosa faranno le nostre coppie? Arrivate al momento fatidico avranno paura e lasceranno perdere tutto? Oppure si sveglieranno e lotteranno per la loro felicità?
Mamma mia, che dicorso ispirato, stasera...XDXDXDXDXDXD
Beh...adesso vi lascio....
Grazie a chi ha letto e/o recensito lo scorso capitolo!!!!
A giovedì prossimo...BACIONI...IOSNIO90!!!


   
 
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